giovedì 14 marzo 2013

Vi ricorda qualcosa?


Hitler, video del discorso elettorale del 1932: la traduzione integrale


Adolf Hitler 1932

Quella che segue è la traduzione integrale (confrontabile con la versione in inglese) del discorso, ripreso da un video disponibile su Youtube, che Adolf Hitler fece alla vigilia delle elezioni politiche del novembre 1932, le seconde in un anno.
Altri discorsi fece Hitler in quella campagna elettorale: sono raccolti nel libro A. Hitler, Discorsi di lotta e vittoria, 1932, edizioni Ritter, 2011. Quel libro è la fonte della citazione che sta girando molto su internet in questi giorni, nella quale le parole del Führer sul rifiuto di qualunque alleanza con gli altri partiti politici ricordano quelle di Beppe Grillo.
“Miei camerati tedeschi!
C’è una presa di coscienza e una ribellione in atto nella nostra nazione: una ribellione che dimostra come oggi milioni di persone si sono rese conto che nelle prossime elezioni non c’è in ballo ormai soltanto la scelta su una nuova coalizione di governo: sì, c’è in ballo qualcosa di più importante della scelta di un nuova leadership. Perché la scelta che abbiamo di fronte oggi è tra sicurezza e rovesciamento: le due possibili direzioni che può prendere la Germania. Una di queste alternative ha prevalso per 60 o 70 anni, e ha dimostrato quello che può e quello che non può fare. Ed ha intrapreso una ricostruzione ispirata ad idee guida internazionali, non cambia che fossero portate avanti dalla borghesia o dai partiti marxisti. Mentre l’altra (direzione) ha scelto di concentrarsi sulle risorse e le forze che avevamo dentro di noi, in una Germania unita nel vero senso della parola, senza classi, strati sociali, o differenze religiose.
Per 13 anni questa Germania ha governato. E così la propaganda elettorale di questa Germania, con le sue azioni e risultati. Quanti dei nostri avversari oggi possono portare a testimonianza delle loro azioni tutte le classi sociali tedesche? Possono dire che i contadini, gli operai, i commessi, la classe media, sì insomma, che tutti i ceti produttivi sono al loro fianco? Che parleranno bene di quello che hanno fatto? Invece in genere preferiscono non parlare di questi 13 anni, ma cercano piuttosto di focalizzare la loro propaganda elettorale sulla critica a quello che è successo nelle ultime sei settimane, fatti dei quali dicono che sono responsabili i nazionalsocialisti.
Ma come è possibile? Non abbiamo inventato noi la parola “aspettare”. Ma è stata pronunciata dal presidente del Reich: sì, dai socialdemocratici e dal partito di centro, che lo hanno votato. E dunque come potremmo essere noi i responsabili? Ma anche se così fosse, accetterei prontamente la responsabilità di queste sei settimane. Ma questo signore dovrebbe essere disposto ad accettare la responsabilità di quello che è successo negli ultimi 13 anni! Ora sostengono che per gli ultimi 13 anni hanno cercato di fare solo il bene del Paese, ma siamo noi che glielo abbiamo impedito. Per 13 anni hanno dimostrato sia in economia che in politica quello che sono in grado di combinare. Una nazione economicamente distrutta, i contadini in rovina, la classe media in miseria, i bilanci di intere Regioni e di comunità prospere finite in malora, tutto il Paese in bancarotta e sette milioni di disoccupati. Possono raccontarla come vogliono, ma loro sono i responsabili! E si sapeva che sarebbe andata a finire così!
Qualcuno crede davvero che una nazione può progredire nel suo complesso quando la sua vita politica è così lacerata da lotte intestine come quelle che dividono la Germania? Ho visto, ad esempio, quante formazioni si presentano alle elezioni: 34 partiti! La classe operaia ha il suo partito. E – nemmeno a dirlo – non ne ha solo uno, ma tre o quattro. La borghesia, che è molto più intelligente, ha bisogno di ancora più partiti. La classe media deve avere i suoi partiti, gli economisti i loro partiti, i contadini il proprio partito, anzi, anche tre o quattro. E i proprietari di immobili devono, nel loro modo molto interessante dal punto di vista politico, esprimere la loro visione del mondo attraverso un partito. E gli affittuari, naturalmente, non possono restare senza rappresentanza. E i cattolici anche hanno il loro partito, ed i protestanti un altro partito, ed i bavaresi un altro partito ancora, così quelli della Turingia, pure quelli del Wurttenberg hanno il loro partito extra speciale, e così via: 34 in un solo Paese!
E questo in un momento in cui sono davanti a noi problemi enormi, che possono essere affrontati solo se si uniscono tutte le energie della nazione. I nostri avversari dicono che i nazionalsocialisti, e soprattutto io, sono persone intolleranti, incompatibili, sostenendo che non vogliamo cooperare con gli altri. E un politico ha affinato ulteriormente l’accusa dicendo che i nazionalsocialisti non sono veramente tedeschi, dal momento che si rifiutano di collaborare con gli altri partiti. Quindi allora è tipicamente tedesco avere 30 partiti? Ho imparato una cosa: questi signori hanno completamente ragione: siamo intolleranti! Mi sono dato un obiettivo: espellere i 30 partiti dalla Germania!
Mi hanno sempre confuso con un borghese o con un politico marxista: personaggi che oggi sono del SPD, domani dell’USPD, il giorno dopo del KPD, e poi si fanno sindacalisti; o gente che è democratica oggi e domani finisce nel Partito Nazionale Tedesco, e il giorno dopo nel partito economico. Ci hanno sempre confusi con loro stessi. Abbiamo un obiettivo davanti a noi: dobbiamo essere spietati, al limite del fanatismo, e sotterrare tutti questi nella tomba! Ho visto questo borghese cercare di spremersi le meningi per capire il nostro movimento. Solo pochi mesi fa, ho incontrato un ministro dell’Interno che mi ha suggerito di disperdere tutte queste persone (le SA e le SS, ndr), far loro togliere le uniformi, e poi farli diventare una neutrale, pacifista associazione democratica o un club sportivo. Così loro potranno entrare, e io e il movimento nazionalsocialista saremo finiti: una ricetta semplice.
È così che ragionano! Ancora non si rendono conto che qui si tratta di qualcosa di completamente diverso da un semplice borghese partito politico-parlamentare; qualcosa che non può essere sciolto, e i cui appartenenti escono sempre più rafforzati e più compatti dagli attacchi esterni. Questo movimento ha rivelato cos’è la vera Germania: qualcosa che non può essere fatto a pezzi. C’è un politico borghese che dice: io ora per un po’ mi ritiro, fino quando i nazionalsocialisti non si sciolgono: poi ricomincerò di nuovo da dove mi ero fermato, e tutti quelli che mi seguivano ritorneranno da me.
È così che ragionano, perché semplicemente non riescono a capire che questo movimento è tenuto insieme da qualcosa che non può essere distrutto. Prima che questi 30 partiti nascessero vi era un popolo tedesco, e dopo che i partiti saranno saranno passati, il popolo ci sarà ancora. E noi non vogliamo essere rappresentanti di una semplice categoria professionale, di una classe sociale, di una religione, o di una regione, ma vogliamo educare il popolo tedesco in modo che realizzi che non c’è vita senza giustizia, non c’è giustizia senza potere, non esiste potere senza la forza, e che la forza deve nascere dal nostro popolo”.
My fellows Germans!
There is an awareness and a rising in our nation: a rising that shows that today millions of people have become aware that in this coming election there is more at stake than just deciding on a new coalition: yes, even more than the choosing of a new leadership. For the choice which faces us today is between security and overthrow: the two possible directions for Germany. One of these directions has prevailed for 60 to 70 years, and has shown what it can and cannot do. And it has taken up a reconstruction imagined along international lines, whether implemented by the bougeoisie or the Marxist parties. While the other has deliberately concentrated on the resources and strenght within ourselves in a united Germany in the truest sense of the word, without classes, strata, or religious differences.
For 13 years this one Germany has governed. So the election propaganda of this Germany with its deeds and achievements. How many enemies today assert that the individual German strata are called upon as witnesses: that the farmers, the workers, the shop workers, the middle class, yes the whole economic community march with them as living witnesses for their works? Instead of this, they generally prefer not to speak of this 13 years, but rather to limit the entire election propaganda to a critique of the last six weeks, for which they say the national socialists are responsable.
But how this possible? We didn’t come up with the word “wait”. But it was called up by the president of the Reich: yes, by the Social democrats, the center party, that select him. So how should we be responsable? Yet even if this were so, I would readily accept the responsibility for these six weeks. But this gentleman should be willing to accept the responsibility for the last 13 years! Now they claim that for the last 13 years they’ve tried to do everything good, but only because of us were they prevented. For 13 years they have proven both economically and politically what they are capable of achieving. A nation economically destroyed, the farmers ruined, the middle class made destitute, the finances of wealthy lands and communities rotted out, everything bankrupt and seven million enemployed. They can twist it any way they want to, but they’re responsible for it! And it had to happen this way!
Does anyone really believe that a nation can achieve overall progress when its political life is so torn by inner strife as that of Germany? I saw, for example, the election proposals here a few hours ago: 34 parties! The working class, their own party. And to be sure not one, that would to be few; it has to be three or four. The bourgeoisie, that is so much more intelligent, needs even more parties. The middle class must have its parties, the economists their parties, the country people also their own party, and to be sure also three or four. And the gentlemen home owners must, in their especially interesting political way, express their world view through a party. And the gentlemen renters naturally cannot be left behind. And the Catholics also their own party, and the Protestants a party, and the Bavarians a party, and the Thuringers their own party, and the Wurtembergers yet an extra special party, and so on: 34 in a single country!
And this at a time when the greatest tasks stand before us, that can only be solved if the entire strenght of the nation is pulled together. Our opponents call National Socialists, and especially me, intolerant, incompatible people, claiming that we don’t want to help. And one politician sharpened this further by saying the National Socialists are not really German, since they refuse to work with other parties. So then is it typically German to possess 30 parties? I have learned one thing: the gentlemen are completely right: we are intolerant! I’ve set one goal before me: namely, to drive the 30 parties out of Germany!
They always confuse me with a bourgeois or with a Marxist politician; today he’s Spd, tomorrow Uspd, the next day Kpd, and then a syndicalist; or today a democrat and tomorrow in the German National Party, and then the economic party. They always confusing us with themselves. We’ve done one goal before us: to fanatically, ruthlessy, shove all these into the grave! I’ve seen this bourgeois mentally applied to the evaluation of our movement. Just a few months ago I met a Reichminister of the Interior who told me to disband all these people, make them take off their uniforms, and then make them become a neutral, pacifist democratic activity and sports club. Then they can come in, and I and the National Socialist movement will be gone: a simple formula.
This is how they think! They still don’t recognize that here it’s a matter of something completely different from just a bourgeois, political parliamentary party that cannot be disbanded, and whose members are merely further solidified by every pressure, and that the true Germany which this movement has revealed cannot be torn asunder. There’s a bourgeois politician who says: I will now tentatively withdraw as the National Socialists become broke: then I’ll go back to where I started; and then all of the people who had flocked to me will come back again.
This is how they think, because they simply cannot understand that this movement is held together by something that cannot be destroyed. Before these 30 parties were born there was a German people; and after the parties have passed away, the people will still remain. And we don’t want to be representatives of just an occupation, a class, a religion, or a land, but we want to so educate the German people that above all they will grasp that there is no life without justice, no justice without power, no power without strenght; that all strenght must originate in our own people.

http://www.tzetze.it/2013/03/hitler-video-del-discorso-elettorale-del-1932-la-traduzione-integrale.html

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