lunedì 25 marzo 2013

Da "Tempi": la morale sessuale di Repubblica




Preso da un incontrollabile raptus radical chic, stamattina il Correttore di bozze ha deciso che era venuto il tempo di aggiornare le sue convinzioni sessuali veterocattoliche e un tantino medievali. Così si è immerso nella lettura dell’unico inconfutabile corso di erotismo contemporaneo su cui possa contare il giovane d’oggi: la sezione spettacoli di Repubblica. Un’esperienza grandiosa. Ogni pagina una lezione di vita. In un sol giorno il Correttore di bozze ha imparato che:
1) ci voleva il documentario del regista americano Alex Gibney sui crimini pedofili di un prete del Milwaukee per «regalare la luce dopo le tenebre» (secondo le parole dello stesso Gibney, sempre sia lodato);
2) ci vuole Madonna, nel senso della cantante, per convincere i boy scout ad abolire il divieto di accesso agli educatori dichiaratamente omosessuali. All’uopo, spiega Repubblica, la signora Ciccone si è palesata «vestita con la tradizionale uniforme blu degli Scout of America al Glaad Media Award – premio che ogni anno viene assegnato ad una personalità omosessuale, bisessuale o transgender – invocando l’abolizione della norma»;
3) ci vorrebbe qualcosa per tenere assieme la morale sui preti pedofili e il fervorino di Madonna per i boy scout omosessuali. Ed è a questo punto che Repubblica introduce la filosofia del «Don Giovanni sadomaso», uno spettacolo teatrale molto priapesco, praticamente hard. Grazie al quale – titola il quotidiano – «Filippo Timi fa furore con il mito in salsa pop».
Dopo di che, al Correttore di bozze “in salsa pop” non resta che decidere se diventare un lupetto gay o un erotomane esibizionista. La luce verrà di conseguenza.

Fonte: Tempi


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