giovedì 27 settembre 2012

I bimbi e la sete


Non è certamente la prima volta che gli esperti si pronunciano in materia di energy drinks. Rispetto a questi prodotti, infatti, c'è sostanziale accordo tra tutti i professionisti del settore: sono preparati con ingredienti sicuri ma, visto l'alto contenuto di eccitanti, e anche di zuccheri, è bene che il loro consumo sia moderato perchè,  il problema maggiore sta nel non esagerare.

L'ultima pronunciazione in merito a queste bevande giunge oggi dalla Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, attualmente raccolta a Genova per il suo IV Congresso nazionale, inaugurato oggi e che si concluderà il prossimo 29 settembre. Secondo i pediatri, insomma, particolare attenzione va fatta ai bambini e alla loro idratazione: no agli energy drinks per i più piccoli, perchè il loro contenuto di caffeina è eccessivamente superiore a quello che può essere tollerato dal loro organismo, si ad abbondante acqua e a bevande se moderatamente.
Bottiglia di acqua
Non solo: i pediatri aggiungono che l'idratazione è fondamentale per i bambini, e che il contenuto calorico delle bevande ad essi somministrate deve essere regolato in base alle calorie e ai nutrienti assunti con il cibo nel corso della giornata, per evitare eccessi e conseguenti problemi.

Poche regole, dunque, solo 8 "comandamenti", ma fondamentali per garantire una crescita corretta, sana ai più piccoli.

1. IDRATAZIONE: un'adeguata quantità di liquidi assunta dai bambini durante il giorno permette di ottenere e mantenere un ottimale livello di idratazione.

2. ACQUA: l'acqua è l'alimento ideale per l'idratazione del bambino.

3. BEVANDE: insieme all'acqua, altre bevande possono essere parte integrante della dieta dei più piccoli, possono essere veicolo di nutrienti e calorie (in particolare nel caso di bevande zuccherate e latte). La scelta di queste bevande, però, deve essere effettuata in accordo con quanto ingerito dal bambino durante il giorno, in modo da evitare eccessi o mancanze di nutrienti rispetto all'apporto giornaliero consigliato.

4. ETICHETTE: leggere l'etichetta è fondamentale per conoscere esattamente il prodotto che si acquista e che si offre al bambino. L'etichetta, infatti, ne riporta la composizione e il contenuto calorico, aiutando così l'acquisto consapevole da parte dei genitori.

5. CONSUMO MODERATO: non è il caso di proibire al bambino il consumo di tutte le bevande alcoliche, ma è più utile educarlo ad un consumo consapevole e moderato.

6. SOVRAPPESO: le bevande, in quanto caloriche, rischiano di peggiorare situazioni di sovrappeso e obesità, qualora il loro consumo non avvenisse in modo corretto. È necessario, quindi, dosarne il consumo in base alle esigenze dell'individuo, anche in base alla quantità di attività fisica che svolge.

7. DOLCIFICANTI: l'utilizzo di dolcificanti e di bevande che ne contengono (edulcoranti) è utile nei bambini diabetici e, in casi selezionati, nei pazienti sottoposti a trattamenti contro l'obesità.

8. ENERGY DRINKS: dato il loro elevato contenuto di caffeina, il loro consumo non è raccomandabile nei bambini.

I cinque difetti dell’iPhone5


Vendere 5 milioni di pezzi in un amen, è stata la sorte dell’iPhone5 nel tempo del weekend dal primo lancio (il secondo cade domani, con anche l’Italia nel mazzo), è una magia che riesce solo a Cupertino (anche se Apple è stata punita in Borsa perché l’attesa era di 6 milioni!). Ma ha anche la conseguenza di avere un numero enorme di utenti che fanno la “prova su strada” del gioiellino. E se sono molti i felici “punto e basta” dell’acquisto, in diversi hanno invece urlato alla Rete le proprie insoddisfazioni per il Melafonino di ultima generazione. Perché alcuni difetti sono veri, e aver speso tutti quei soldi (tanti, soprattutto da noi: vedil’articolo) per avere un iPhone fornisce ampi diritti per criticarlo. E poi perché fare le pulci ad Apple è sempre un esercizio apprezzato dalla platea, va detto.
Cnn sul suo sito si è presa la briga di girare per blog e forum e ha fatto una sintesi di quanto trovato. Ecco quali sono i cinque difetti del nuovo iPhone5 (se fosse stato il 6, sarebbero stati uno in più?).
1 – Si graffia. Bello ed elegante, l’alluminio. Però si graffia, accidenti: non solo sembra, ma forse proprio è… delicato. Un po’ estremo l’esempio che vedete nel video sotto fatto da iFixit. Phil Schiller però ammette il problema, normalizzandolo: “Accade a tutti i prodotti in alluminio”. Gustosamente ironici alcuni fan su Twitter: “L’iPhone non perde pezzi di alluminio, si staccano alcune parti della sua pelle che poi si trasformano in meravigliose farfalle”.
2 – Il nuovo connettore. Era tempo di cambiamento, dal 2003 il vecchio connettore ormai era, appunto, vecchio. Ma il nuovo Lightning non va giù a tutti. Non va giù il fatto di dover comprare un adattatore da 29 dollari per continuare a utilizzare tutti i gadget delle terze parti accumulati negli anni, dock di ogni foggia e funzione. E non va giù il fatto che l’adattatore non supporti alcune funzioni dell’iPod (ma qui parliamo, appunto, di iPod).
3 – E’ troppo leggero. Ebbene sì, uno dei punti di forza, essere più leggero, per molti utenti (raccolti per esempio da Gizmodo) si rivela un problema: in tanti si lamentano del fatto che è TROPPO leggero. Perché sembra un giocattolo, sembra un prodotto da pochi soldi, perché hai la sensazione che ti possa sfuggire di mano da un momento all’altro. Basta un refolo di vento…
4 – Problemi con lo schermo. Torniamo alle cose serie, anche se non è possibile verificare (ancora) quanto lo siano davvero. Ci sono problemi documentati con lo schermo: strane “bolle”, “aloni”, al momento del tocco (le vedete nel video sotto), mentre sfarfallii sono segnalati su MacRumors. Ma che ci siano alcuni pezzi fallati, su 5 milioni che ne girano, è normale. Bisogna vedere quanti realmente sono.
5 – Lampi di luce? Chiamiamoli, così, poeticamente: sintomi di alcuni pezzi assemblati male. Anche qui bisogna capire quanti ce ne sono effettivamente in giro. Come vedete dalla foto sotto (presa da Boy Genius), alcuni utenti lamentano, soprattutto in casi di luce bassa, fessure sul telefono nella zona dell’antenna o dove si trova il bottone “power”.

Fukushima non è finita


Questa è una foto ufficiale del NOAA, mostra come le radiazioni dal Giappone si stiano diffondendo e sono ancora attive. Fukushima non è finita .


Regione Sicilia: conti pignorati


 E adesso la Regione Sicilia, la più spendacciona d’Italia, è rimasta senza i soldi per pagare gli stipendi. «Problema risolvibile in pochi giorni» si affrettano a rassicurare i funzionari delPalazzo dei Normanni. Perché, spiegano, la questione è puramente tecnica, frutto di una causa vinta da settanta dipendenti che esigevano arretrati non riconosciuti e che hanno ottenuto il pignoramento precauzionale dei denari da loro reclamati. E sarà pure così, ma intanto per qualche giorni impiegati e dirigenti siciliani rimarranno senza stipendio e soprattutto, nei giorni in cui le spese folli delle Regioni tengono banco, la notizia non fa che alimentare la confusione.

Del resto, di confusione ce n’è già tantissima sotto il cielo dei Consigli regionali. Da quando è divampato il caso Lazio, in ogni parte della Penisola tutti vogliono capire chi spende di più, chi spende di meno, chi spende troppo e chi spende senza controlli. E poiché nessuno sente di avere la coscienza a posto, ora è nata pure una corsa alla riduzione repentina dei rimborsi di cui godono gruppi politici e singoli consiglieri. Ultimo caso la Campania che ieri, in quattro e quattr’otto, ha approvato il taglio del 50 per cento dei fondi per i partiti.

Adesso anche la Conferenza delle Regioni ha deciso di darci un taglio. Sono già andati da Napolitano per presentare una proposta di legge in grado, a detta loro, di rendere trasparenti i conti pubblici e di sanzionare le Regioni che non riducono le spese. Ottime intenzioni, anche se la prima cosa che dovrebbero fare è mettere un po’ d’ordine nel loro caos. Con la scusa che ogni Assemblea decide come meglio crede, infatti, le furberie vengono nascoste proprio nel labirinto di normative indecifrabili, di indennità che si sommano a diarie, a rimborsi spese, a contributi vari.

Per esempio: la voce «sostegno alle spese dei gruppi consiliari». Nel Lazio è stata la pietra dello scandalo, altrove fanno orecchie da mercante ma la situazione non appare migliore. In Sicilia ai partiti rappresentati nell’assemblea regionale finiscono più di 13 milioni di euro l’anno. In Lombardia 12 milioni e rotti. Si dirà: regioni grandi, spese grandi. Però si dovrebbe anche spiegare la ragione per cui in Puglia e Toscana, che proprio piccole non sono, gli stessi fondi per i partiti non superano il milione di euro.

Secondo una classifica pubblicata in questi giorni, le spese allegre delle Regioni per mantenersi e soprattutto per mantenere «gli eletti» hanno ricadute più o meno pesanti sui cittadini che con le loro tasse danno sostentamento a partiti e consiglieri. In Basilicata e Campania ogni residente mette meno di un euro l’anno per dar da vivere ai gruppi politici rappresentati in Consiglio. Ma se ci si sposta un poco a sud, in Calabria, gli euro diventano due a testa. Un po’ più a nord, in Molise, gli euro diventano più di sei. Perché mai?

Il caso del Molise è davvero emblematico. Il governatore della regione più piccola d’Italia (esclusa la Valle d’Aosta) ogni volta che gli rinfacciano di avere spese altissime rispetto al numero dei residenti spiega che proprio perché piccoli hanno costi pro capite più alti. Ed è logico. Però non spiega la ragione per cui i diciassette partiti (diciassette!) rappresentati nel Consiglio regionale incassano complessivamente oltre due milioni di euro di paghetta, quattro volte più delle Marche, e quattro volte più della Basilicata.

Se si mettono insieme i fondi che tutte le Regioni italiane elargiscono ai gruppi politici si arriva a superare quota 80 milioni l’anno. Una malloppo che da più parti viene sperperato senza che nessuno debba darne conto. Ci sono infatti Regioni (poche) dove i gruppi consiliari hanno l’obbligo di presentare i rendiconti delle spese sostenute, ma ce ne sono altre (la maggior parte) in cui i denari vengono dati a forfait. Della serie: prendeteli e fatene ciò che volete. Tanche che poi quando la magistratura è intervenuta - vedi Lazio - ha scoperto l’impensabile.

Altre sorprese emergono se si mettono insieme i costi complessivi delle macchine regionali. Cioè: stipendi per il presidente e gli assessori, stipendi per i consiglieri, fondi di sostegno ai gruppi politici, rimborsi spese per tutti, costo dei dipendenti. Viene fuori che il Veneto costa più della Lombardia - 70 milioni e mezzo contro 67 e mezzo - nonostante abbia la metà degli abitanti. E che la Regione Molise (sempre lei!) costi esattamente come l’Emilia Romagna, cioè 36 milioni di euro l’anno, anche se è tredici volte meno popolata.

mercoledì 19 settembre 2012

Femme dalla Rete








USA: Obama corre verso al conferma?


A un mese e mezzo dalle presidenziali americane Barack Obama continua a volare nei sondaggi. Secondo quanto pubblicato dal Wall Street Joournal-Nbc, l'attuale inquilino della Casa Bianca stacca il rivale repubblicano Mitt Romney di cinque punti, raccogliendo il 50% delle preferenze. Anche il gradimento per le sue politiche a favore dell'economia e dell'occupazione tocca il 50%, il livello piu' alto dal marzo scorso.

Miracolo di San Gennaro


Alle 9.11 di questa mattina, si è rinnovato a Napoli l'atteso evento della liquefazione del sangue di San Gennaro davanti a migliaia di persone, che affollavano fin dal mattino la cattedrale per la festa del Santo, e alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe. La teca contenente le due ampolle con il sangue del Patrono di Napoli e della Campania è stata offerta dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, al bacio dei fedeli, in primis al sindaco della città, Luigi de Magistris. Toccante e forte l’omelia pronunciata dal porporato, tra parole di accusa ma anche di speranza per una città, come ha detto, “ancora offesa e violentata da nemici senza legge e dignità”. Nemici che “contrabbandano le proprie trame di morte come forme di ‘protezione’, attraverso lusinghe, denaro e incarichi di lavoro che puzzano di carcere, di sangue e di morte”. Non poteva mancare un accenno alla lotta alla criminalità organizzata, che il cardinale Sepe ha definito “il cancro maligno annidato sul corpo già martoriato della città, uno dei motivi e degli obiettivi ricorrenti e urgenti ogni volta che si guarda allo sviluppo e alle prospettive future perché Napoli merita di più: merita di guardare avanti e in alto e per farlo ha bisogno di venire a capo di tutto ciò che ne ostacola il cammino”. L’arcivescovo di Napoli ha ricordato poi il cantiere di speranza che la Chiesa ha aperto sulla città in cui l’unico pass per accedervi sono “la buona volontà e il sincero interesse per questa bella e tormentata città”.

lunedì 17 settembre 2012

I 50 anni della Salerno-Reggio Calabria



A Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, i partecipanti all’iniziativa indetta dall’associazione Assud per “celebrare” i 50 anni dall’avvio dei lavori di costruzione dell’A3 Salerno – Reggio Calabria, definita “l’eterna incompiuta”, hanno spento le candeline sulla torta.
In mattinata, da Cosenza, era partito un corteo di circa 40 persone, composto da studenti universitari degli atenei di Cosenza e Catanzaro, consiglieri comunali ed esponenti dell’imprenditoria, per vedere direttamente e documentare «i problemi e le difficoltà di questo “sentiero di guerra”».
«Con questa paradossale festa – ha detto il presidente di Assud, Andrea Guccione – vogliamo, molto poco simbolicamente, porre una sorta di aut aut all’Anas. In tempi rapidi ci deve dire: quanti soldi occorrono per il completamento dell’A3; se ci sono; e quanti chilometri di lavoro ancora mancano per la fine di un incubo».

E IN CAMPANIA… - Anche a San Giorgio a Cremano, una “festa” perfettamente speculare e simmetrica a quella svoltasi all’altro capo del tratto autostradale della vergogna. Una torta di panna e fragole, con tanto di scritta “Autostrada Salerno – Reggio / 50 anni di vergogna”, per festeggiare i lavori iniziati nel 1962 e, purtroppo, non ancora terminati. Così, al casello autostradale del comune partenopeo e, contemporaneamente, in quello di Villa San Giovanni, hanno preso il via i festeggiamenti per l’anniversario. Promotori dell’iniziativa, lo speaker radiofonico Gianni Simioli e il commissario campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli«Chiediamo che venga completata - ha detto Borrelli - dopo 50 anni e uno spreco di denaro per cui ci risulta essere la più costosa nella storia dell’umanità. Per le Piramidi ci vollero mediamente 20 anni, la muraglia cinese fu completata in 10 anni». Tra i presenti alla manifestazione, anche il capo dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli, Gianni Lettieri: «Non è da Paese civile né da Paese europeo percorrere 200 chilometri in queste condizioni; ci vogliono anche tre ore e mezza di macchina, senza contare la pericolosità».

giovedì 13 settembre 2012

Europa e MES. La "furbizia" tedesca e l'"ingenuità" italiana



Con limitazioni" è un eufemismo per nascondere il fatto che la parte più pericolosa del Mes è stata viceversa inattivata, rimessa al volere del popolo. La limitazione in question
e, infatti, è cosa non da poco. Nel trattato originale sin dal 23 novembre 2011, è previsto che i singoli stati membri (gli aderenti al Trattato) versino secondo una certa percentuale di contribuzione. Nel nostro caso si tratta del 17,9%, mentre la Germania ha il 27,1464%: su 700 miliardi di capitale iniziale, le quote si traducono in 125 miliardi per noi e 190 miliardi per i tedeschi.

Noi, per inciso, abbiamo già deciso di pagare: cinque miliardi all'anno di anticipo per i prossimi tre anni.
Ma il MES faceva ben di peggio: attribuiva ai 17 super-governatori un libretto virtualmente infinito di assegni tutti completamente in bianco che, a insindacabile giudizio della costituenda organizzazione Mes, avrebbero potuto essere riempiti con qualunque cifra, da pagarsi secondo condizioni di volta in volta stabilite e inappellabili, da qui all'eternità, senza possibilità di recesso (salvo ovviamente il recesso da tutta l'Unione Europea).

Bene, la Corte Costituzionale di Karlsruhe ha strabuzzato gli occhi e sentenziato che quella possibilità non era "costituzionale". Ovvero: bene per la quota parte tedesca di 190 miliardi, ma solo quella: mai e poi mai la Germania deve ratificare un trattato che concede carta bianca a una organizzazione finanziaria costituenda per prelevare capitali spropositati a piacere. Se il Mes deciderà per nuove ricapitalizzazioni, quella decisione dovrà obbligatoriamente passare per il Parlamento e, dunque, per la volontà popolare. Vi sembra poco?

In Germania, la grande Germania del rigore e dell'austerità, la ratifica del Mes ha sollevato un dibattito pubblico consistente che è arrivato fino alla Corte Costituzionale e che ha prodotto questo ridimensionamento nella volontà di potenza degli ideatori del trattato. Da noi? Non solo l'opinione pubblica non è stata informata dai media mainstream, non solo nessuno ha sentito l'esigenza di chiedersi se fosse compatibile con la nostra Costituzione la cessione programmata di parti della sovranità (residua), ma il nostro Parlamento ha addirittura approvato la ratifica del Mes, nel silenzio generale, senza colpo ferire, senza porre condizioni o sentire l'esigenza di porre un vincolo, un freno a un contratto di impoverimento collettivo senza possibilità di remissione per le generazioni a venire.

Abbiamo firmato senza neppure leggere. Ma perchè dobbiamo essere sempre i soliti.... personalità zero!!!!!!!


Meccanismo europeo di stabilità (Mes): il nascente direttorio finanziario europeo che cancellerà ogni traccia residua di sovranità politica nazionale e condannerà gli Stati aderenti a un indebitamento forzoso senza limiti. Il nuovo organo sovranazionale, dotato di poteri quasi senza limiti e di totale immunità giuridica, dovrebbe diventare operativo a luglio, dopo la ratifica dei parlamenti dell’Eurozona. Composto dai ministri delle Finanze dei diciassette Paesi della zona euro, gestirà un fondo permanente che elargirà prestiti agli Stati in difficoltà imponendo rigidi piani di ristrutturazione economica. A foraggiare le casse del Mes saranno gli Stati stessi attraverso quote nazionali obbligatorie coperte da nuove emissione di debito.

Telefonia: nuovo I Phone 5 dal 28 settembre in Italia


Con un peso (ridotto del 20% rispetto ad iPhone 4S) di 112 grammi e 7,6 mm di spessore, al contrario di quanto dichiarato da Apple, il telefono non è lo smartphone più sottile di sempre. Un primato che spetta a Huawei e ai 6,68 mm di spessore dell’Ascend P1S.

Anche il display retina, questa volta da 4 pollici (come da rumor), notevole step tecnologico ai tempi del modello precedente (e recentemente su Mac Book), deve cedere il fianco alla concorrenza del Samsung Galaxy S3 e, soprattuto, del Nokia Lumia 920.

Una risoluzione di 1336×640 non rappresenta l’evoluzione che in molti (noi compresi) si aspettavano. A lasciare con “l’amaro in bocca” anche la densità  di 326 ppi, invariata rispetto al modello precedente; nonostante una diagonale maggiore del display.

Apple iPhone 5

A proposito del, poco rivoluzionario, design fa sorridere la dichiarazione di Jonathan Ive“C’è voluto un grande sforzo del team per ottenere un risultato simile” ; seguita, poco dopo, da un "l'abbiamo solo tirato" ad opera di Tim Cook.  Lasciamo decidere a voi chi, tra i due, ha una maggior percezione della realtà.

Notevole invece l’evoluzione del processore. Il chip A6 è in grado di garantire un aumento di prestazioni grazie ai 2 core, in abbinamento al chip grafico quad-core, offrendo 8 ore di conversazione su 3G o LTE o di navigazione e 10 ore di navigazione WiFi. Un risultato che supera quanto offerto dal precedente modello.

HSPA+ a 21Mbps, DC-HSDPA a 42Mbps e LTE a un massimo di 100Mbps, GPRS, EDGE, EV-DO, HSPA, HSPA+, DC-HSDPA le connessioni supportate dalla nuova antenna dinamica, capace di collegarsi alla rete tradizionale o alla velocissima rete mobile 4G LTE . Long Term Evolution in base alla copertura del luogo in cui ci si trova.

Apple iPhone 5

A dimostrazione della potenza del nuovo hardware, sul palco della conferenza, è stata mostrata una demo di Real Racing 3; simulatore che promette (e sembra mantenere) di portare il gioco mobile ad un livello mai raggiunto prima. La breve demo, nella leggendaria cornice di Laguna Seca, mostra una grafica spettacolare e ricca di dettagli. Stupore in sala quando vengono mostrate le vetture riflesse negli specchietti retrovisori.

Importanti progressi anche nella fotocamera. Sempre da 8 Megapixel ma con lente a 5 elementi, diaframma 2/4 e dynamic low light mode. Interessante la funzione di stabilizzazione (seppur non meccanica come nel Nokia Lumia 920) che, a livello software, permetterà di ottenere “foto di grandissima qualità anche muovendo il cellulare”.

La fotocamera frontale raggiunge i 720p e permetterà finalmente di effettuare videochiamate con FaceTime anche sotto rete 3G.

Apple iPhone 5

I tre microfoni dedicati al riconoscimento vocale permetteranno di attenuare il rumore di fondo, mentre lo speaker, grazie ai 5 trasduttori magnetici, offrirà  un audio a banda larga garantito dalla nuova tecnologia sonora “wideband audio”.

Confermato anche il nuovo connettore magnetico che, dopo nove lunghi anni, manda in pensione il celebre connettore dock. Applausi scroscianti alla notizia (ampiamente prevista) che arriveranno degli adattatori per utilizzare i vecchi cavi. L’ipotesi che ci siamo fatti è che tutti non vedano l’ora di comprare uno o più adattatori ai poco popolari prezzi imposti da Cupertino. A tal proposito, ma al momento si tratta di indiscrezioni, Apple dovrebbe essere l’unica azienda (stentiamo a crederlo) a poterli vendere.

Apple iPhone 5

Per parlare di iOS 6, nuova versione del sistema operativo in arrivo su iPhone 4S, iPhone 4iPhone 3GS,nuovo iPadiPad 2 e iPod touch, sale sul palco Scott Forstall.

L’app mostrata è “Mappe”. In una parola: stupefacente!

Una qualità fotografica e una visualizzazione reale delle città in 3D, giustifica pienamente l’abbandono alle (preistoriche, concedeteci il termine) mappe di Google e ridimensiona in un attimo quanto di buono visto suAndroid e Windows Phone.

Apple iPhone 5

Interessanti novità, con iTunes e i nuovi iPod, anche per quanto riguarda la musica.

26 milioni di canzoni su iTunes, 20 miliardi di canzoni acquistate e disponibilità in 63 paesi del mondo, con il 60% dei download provenienti dai dispositivi mobili. Queste le incredibili cifre dello store musicale (e non solo) numero uno al mondo.

Il nuovo iTunes 11, dotato di una nuova interfaccia, sarà disponibile a fine ottobre insieme ad iOS 6.

Apple iTunes 11 - screenshot

La roboante cifra di 350 milioni di iPod è il modo migliore per introdurre il nuovo iPod nano che, rinnovato nel design, ci ha ricordato il Lumia 800 di Nokia.

Display da 2,5″, schermo multi touch, pulsanti per il controllo della riproduzione e pulsante Home, 5,4 mm di spessore. Supporto FM con registrazione, 7 colori, pedometro e sensori integrati (non è quindi necessario Nike+), Bluetooth integrato (con streaming wireless audio!) e 30 ore di riproduzione musicale ininterrotta. Caratteristiche di tutto rispetto che lo rendono nano solo nelle dimensioni, non certo nelle funzionalità.

Apple iPod nano (2012)

“Il migliore che abbiamo mai creato”
 è il biglietto da visita per la nuova generazione di iPod touch. Solo 6,1 mm di spessore e appena 88 grammi. Realizzato in alluminio spazzolato ha lo stesso schermo dell’iPhone 5 (ma non lo stesso processore, “solo” un A5) e il pieno supporto ai 16:9.

Fino a 40 ore di musica ininterrotta, 8 ore di video, e nuova fotocamera iSight da 5 Megapixel con focale 2/4 e stessa ottica dell’iPhone 5 ne fanno l’iPod migliore di sempre.

Apple iPod touch (2012)

Una demo del gioco Clumsy Ninja viene mostrata sul palco: questa volta però nulla che non si sia già visto in un qualsiasi Tamagotchi.

Ridisegnate e migliorate anche le cuffie, ribattezzate EarPods“La forma degli auricolari EarPods è definita dalla geometria dell’orecchio, ma non creano un sigillo come fanno le altre”.

La caratteristica principale delle nuove cuffie è la presenza di uno speaker direzionale che invia la musica direttamente al canale uditivo. Apple ci tiene a sottolinearlo: “Non somiglia a nessun prodotto in circolazione”.

Apple EarPods

Questi i prezzi (americani): iPod Shuffle 2 GB $ 49, iPod nano 16 GB $ 149, iPod touch di quarta generazione 16 GB $ 199, 32 GB $ 249, iPod touch di quinta generazione da 32 GB a $ 299 e 64 GB a $ 399. I nuovi modelli saranno disponibili a partire da ottobre.

Il consueto momento dedicato alla musica dal vivo, questa volta affidato ai Foo Fighters, chiude l’evento e rimanda l’annuncio della nuova gamma di iMac e soprattutto iPad mini; due prodotti (il secondo solo rumoreggiato) che i fan attendono già da tempo.



Ambiente: il mondo che cambia




“Non c’è nulla da pagare”: questa frase da un po’ di tempo appare piuttosto spesso sulle bollette elettriche. Da quando, per l’esattezza, è entrato in funzione nelle abitazioni un impianto fotovoltaico. Quanto alle bollette dell’acqua, esse semplicemente non esistono perché le risorse idriche provengono, nei mesi di pioggia, dall’acqua piovana raccolta in un’ampia cisterna sotterranea e, nei mesi estivi, da una falda idrica, tramite un pozzo profondo 60 metri provvisto di una pompa a immersione.
Una seconda pompa provvede poi a portare l’acqua dalla cisterna alla casa e all’orto il quale, insieme ad una dozzina di alberi da frutto, infine fornisce una non trascurabile parte del mio cibo. Energia, acqua, cibo: le tre risorse fondamentali, tutte ricavate in gran parte ricorrendo alle risorse del luogo e a costi estremamente contenuti.
L’idea originale era di parlare qui dei benefici che queste scelte di autoproduzione e di ricorso alle risorse rinnovabili hanno portato nella mia vita, primo fra tutti quello di aver potuto ridurre la mia dipendenza dal denaro e dunque di poter lavorare oggi solo sei mesi all’anno. Tuttavia nessun luogo è un’isola, nessun luogo può sperare di rimanere immune da quanto sta accadendo nel mondo. E meno che mai ovviamente il mio.
Parliamo di acqua. Per gran parte dell’anno la pompa del pozzo dorme inutilizzata nelle profondità della terra perché l’acqua piovana è sufficiente a tutte le esigenze. A volte perfino ridondante. A un certo momento dell’anno però le piogge cessano, la cisterna poco a poco si svuota e per riempirla nuovamente devo cominciare a usare l’acqua del pozzo. 
cisterna
"A un certo momento dell’anno però le piogge cessano, la cisterna poco a poco si svuota e per riempirla nuovamente devo cominciare a usare l’acqua del pozzo"
Quando? Ecco il punto: i primi anni (dal 2003 in poi) esso era più o meno situato nella prima decade di luglio, a volte anche oltre. Poi, ogni anno, cominciò ad anticipare. Ogni anno mi tocca risvegliare la pompa del pozzo sempre un po’ prima. Quest’anno è accaduto il 15 giugno. Siamo ormai a settembre e la pompa non ha cessato di funzionare. Perché sono ormai oltre tre mesi che non piove.
In Lombardia gli agricoltori parlano di perdita del 40% del raccolto, nei comuni dei Castelli Romani l’acqua è razionata e infuriano le polemiche sulle responsabilità degli amministratori che in passato hanno consentito la costruzione di troppi edifici, cosa in cui si crede di vedere la causa dell’attuale scarsità idrica. Intanto il mese di agosto è stato caratterizzato da ondate di caldo inaudite che hanno aggravato ulteriormente la situazione. La falda sotto casa mia continua a darmi acqua, cosa di cui la ringrazio, ma sempre più spesso mi domando cosa farò il giorno in cui anch’essa si esaurirà prima del ritorno autunnale delle piogge.
Alla domanda non ho ancora trovato risposta, forse semplicemente perché non c’è. Chiederò anch’io l’allaccio all’acquedotto? Non ci penso neppure, perché so bene che è una falsa soluzione: nessun acquedotto è infinito. La leggenda dell’acqua corrente che scorre senza fine in tutte le case si sta rivelando ormai come la leggenda del petrolio: prossima alla crisi globale. Nelle polemiche o nella rassegnazione fatalista nessuno pronuncia le due parole che invece tutti dovrebbero pronunciare. No, non 'spending review' (che non ho la più pallida idea di cosa significhi né m’importa scoprirlo) bensì 'riscaldamento globale'.
Nel mondo sta accadendo qualcosa, ed è quello. Ho visto due fotografie dei ghiacci artici, una del 1979 e una del 2003: ne manca un terzo. Intere popolazioni stanno per lasciare le loro terre perché divenute inabitabili, o perché inaridite o perché prossime ad essere sommerse dall’innalzamento degli oceani (ecco dove sono finiti i ghiacci scomparsi).
orto
Le piante vissute senza problemi fino a qualche anno fa oggi hanno bisogno di costanti irrigazioni
Coloro per i quali il rapporto con la realtà consiste nel pagamento di una bolletta che garantisce il flusso 'infinito' di una risorsa possono pur continuare a credere che tutto sia come prima, possono continuare a ingozzarsi di carne e formaggi (magari locali e biologici, in trine e merletti insomma perché la leggenda dice che basta questo affinché siano 'sostenibili'), possono tener alto il termosifone anche nelle stanze in cui non c’è nessuno, anche per tutta la notte, comprare l’ennesimo SUV e usarlo tutti i giorni per andare in ufficio certi che dalle innumerevoli pompe di infiniti distributori infinitamente continuerà a fuoriuscire il vivificante flusso di benzina (ma che seccatura che il prezzo continui ad aumentare, vero? Il governo dovrebbe far qualcosa).
Chi invece ha stabilito un rapporto diretto con le risorse su cui poggia la sua esistenza, il cambiamento nel mondo lo vede. E non in luoghi remoti come il Kiribati (che nome ridicolo, vero? Sembra uscito da un film di Woody Allen. Come si fa a credere che esista davvero?) quel piccolo e sconosciuto staterello dell’Oceania prossimo a scomparire fra le onde. Non lì ma qui, in casa propria. Il cambiamento è quell’interruttore che devo azionare ogni anno sempre un po’ prima, sapendo che verrà il giorno in cui lo azionerò invano.
Sono le piante vissute senza problemi fino a qualche anno fa ma che oggi hanno bisogno di costanti irrigazioni; sono quelle che nonostante ciò non ce la fanno e, un anno dopo l’altro, scompaiono. Non si tratta più di profezie sui decenni a venire come ai tempi degli studi del MIT per il Club di Roma ma di unarealtà presente e in rapida evoluzione che il metodo della bolletta da pagare in cambio di un flusso di 'benessere' infinito maschera sempre più a fatica.

"Ho visto due fotografie dei ghiacci artici, una del 1979 e una del 2003: ne manca un terzo"
Secondo l’IPCC e numerosi altri ricercatori siamo ormai vicini al punto di non ritorno, quello in cui si innescherà un circolo vizioso (o anello di retroazione positiva per chi ama il linguaggio sofisticato) che renderà il processo diriscaldamento globaleinarrestabile. Sempre più spesso sento una persona come Maurizio Pallante ripetere durante le sue conferenze che stiamo andando a capofitto verso una situazione in cui cesseranno di esistere le condizioni che hanno consentito l’esistenza dell’uomo sulla Terra. Sempre più spesso lo ripeto anch’io, ed è ogni volta un’esperienza sconcertante constatare la calma piatta che accoglie questa affermazione, il ritrovarsi al centro di un coro di facce tranquille, come di chi si è appena sentito raccontare un’amena favoletta sull’ennesima centuria di Nostradamus.
Di recente ho imparato che per qualcuno un pezzo di parmigianoè più importante del disastro planetario in cui ormai siamo immersi, che porre tale disastro in testa alle priorità è percepito come un atteggiamento lontano dalla realtà e velleitariamente messianico ('salvare il mondo').
Intanto io aziono quell’interruttore ogni anno sempre un po’ prima, pensando all’analogia con l’overshoot day , che ogni anno cade sempre in anticipo rispetto al precedente. I giornali continuano a parlare di spending review, ripresa della crescita e incentivi al consumo, nell’università in cui lavoro continuo ad assistere impotente al connubio insano fra climatizzatori a pieno regime e porte aperte, continuo a vedere sedicenti ambientalisti e decrescenti vari (felici o meno che siano) ingozzarsi di carne e pesce, continuo a udire qualche esponente di Greenpeace attribuire la distruzione delle foreste primarie ai rotoli di carta assorbente da cucina.
Sulle bollette continua ad apparire spesso la frase “non c’è nulla da pagare” ma quell’interruttore azionato ogni anno sempre prima "minaccia" che presto un conto molto più grosso dovrà essere pagato. E il denaro non servirà noi comunque non molliamo!

venerdì 7 settembre 2012

Angie Everhart (Akron, 7 settembre 1969), è un'attrice statunitense.



Angie Everhart ha posato per riviste come Elle e Glamour e più volte, a partire dal 1995, per il numero speciale sui costumi da bagno di Sports Illustrated.


La sua carriera di attrice è cominciata nel 1993 con un ruolo in Last Action Hero. Ha quindi preso parte a diversi altri film, tra i quali 9 settimane e ½ - La conclusione (1997), sequel del noto film di Adrian Lyne, e ha girato il film Bugs nei panni della dottoressa Emily Foster.



Nel 2004 ha preso parte al Lingerie Bowl giocando nel Team Euphoria del quale era la capitana.





  • Ha avuto un breve matrimonio (dicembre 1996 - marzo 1997) con Ashley Hamilton.  



Shannon Elizabeth Fadal (Houston, 7 settembre 1973) è un'attrice statunitense.




Shannon Elizabeth è nata a Houston, in Texas, da Gerald Edward Fadal (di origini libanesi e siriane) e Patricia Dianne Abbott (che vanta discendenze inglesi, tedesche e cherokee). Frequentando il liceo di Waco, sempre in Texas, era molto interessata al tennis, tanto da pensare seriamente di intraprendere la carriera sportiva. Dopo il diploma ha lavorato come modella e successivamente nel cinema.
Dopo essere apparsa in un celebre spot pubblicitario e aver partecipato per molto tempo a numerose trasmissioni televisive in qualità di ospite, ha debuttato sul grande schermo in un piccolo ruolo nel film indipendente Blast (1996). Il suo esordio ad Hollywood avvenne nel 1996 con Jack Frost. Due anni dopo, notata per la sua bellezza, prese parte al comico American Pie in cui celebre rimase la scena in cui si tolse la maglietta e rimase in topless, che venne paragonata a quella del film Basic Instinct in cui Sharon Stone accavallò le gambe.



Nel 2000 ha partecipato alla parodia Scary Movie, ma al termine di questa pellicola decide di dare una svolta alla sua carriera e di rinunciare al ruolo di "bella ma stupida". Entrò quindi nel cast dell'horror I tredici spettri (2001), ma nello stesso anno non rinunciò al fascino della commedia accettando un ruolo leggero ne I gattoni. Dopo tre anni di lontananza dal cinema ha interpretato nel2004 l'horror Cursed - Il maleficio.
È stata sentimentalmente legata per dieci anni a Joseph D. Reitman, con cui è stata anche sposata per tre anni. I due si sono separati nel marzo del 2005 e hanno divorziato consensualmente nel giugno dello stesso anno.
Poco dopo il divorzio ha preso parte allo show di Ashton Kutcher Punk'd in cui ha smentito di aver girato un video porno con l'ex marito. Attualmente Shannon Elizabeth è la star, insieme all'attore e cantante Marques Houston, della serie televisiva Cuts, in onda sulla UPN.



Nel 2005 prese parte al mondiale di poker, disputatosi al Caesars Palace di Las Vegas, di cui fu anche madrina: riuscì a sconfiggere 83 giocatori professionisti e vinse complessivamente $55,000 che cedette ad un'associazione animalista da lei stessa fondata.


Moneta elettronica/ Niente contanti sopra i 50 euro. Dal 2013 cambia la vita degli italiani



Rivoluzione per gli italiani: i contanti hanno le ore contate. Già, perché dal primo luglio del 2013, per gli importi superiori a 50 euro potrebbe diventare obbligatorio il pagamento con il bancomat.
E' una misura a cui sta lavorando il governo Monti da inserire nel decreto Sviluppo due a cui sta lavorando l'esecutivo. Lo scopo del provvedimento sarebbe quello di semplificare la vita della gente e tenere sotto controllo l'illegalità, anche perché con la moneta elettronica si pagheranno pure le prestazioni professionali, occasione principe di evasione fiscale.
"Spingeremo per una diffusione sempre più ampia della moneta elettronica perchè poche cose contrastano illegalità ed evasione, però naturalmente questa diffusione dev'essere tollerabile in termini di costi e gestita in maniera saggia in termini di tempistica", ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera rispondendo in commissione Finanze della Camera a una domanda sul tema.
Passera ha rilevato che il bancomat "per ora fa parte del documento sull'agenda digitale che prevede ci sia un forte impulso a diffondere mezzo pagamento elettronico". Ma ha rilevato: "Non abbiamo ancora deciso limite e tempistiche".
Il pagamento obbligatorio col bancomat per spese superiori a 50 euro è la misura principale di un pacchetto che prevede anche l'introduzione della ricetta medica elettronica, della tessera unica per dati d'identità e sanitari e l'intensificazione della banda larga.

Polemiche tifoserie-quotidiani


Il direttore de “Il Corriere dello Sport” è intervenuto a Radio Sei rispondendo alle critiche dei laziali per il maggiore spazio riservato alla Roma…

 (GETTY IMAGES)
Paolo DE PAOLA ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Sei rispondendo alle critiche dei sostenitori biancocelesti sul maggiore spazio dedicato dal giornale di cui lui è direttore, Il Corriere dello Sport, alla Roma rispetto che alla Lazio.
Queste le sue parole:
 “In una città che vive di calcio, come direttore del Corriere dello Sport, sono pronto ad accogliere i tifosi in maniera calorosa. Sono consapevole del ‘derby’ che si vive a Roma e io non ho alcun tipo di preclusione.Si è privilegiata più la visibilità della Roma che della Lazio? Alcune volte è vero e me ne assumo la responsabilità, ma è solo perchè alcune notizie dei giallorossi erano giornalisticamente più rilevanti. Sto cercando e cercherò anche in futuro di dare equilibrio alle notizie di Roma e Lazio”.
Sul passato del quotidiano filo giallorosso –  “Ieri era ieri. Abbiamo portato mister Petkovic in redazione, questo sottolinea la nostra equità. Poi ci tengo a precisare che questa estate ho dato molto rilievo al mercato, ma con notizie oculate perchè non sopporto le bufale. Se si è dato più risalto alla campagna acquisti della Roma è perchè è stata più ricca di avvenimenti. Quello della Lazio è stato sicuramente diverso ma credo ci sia molto da parlare anche riguardo i biancocelesti. Sopratutto per quel che riguarda il presidente Lotito e il suo rapporto con la tifoseria ad esempio. So quanto vende il Corriere dello Sport e so anche che quando c’è qualche evento legato ai giallorossi c’è più risonanza e una risposta maggiore. L’esaltazione di Totti e Osvaldo ci sta, ma non dimentichiamo di Klose, a me dispiace se qualcuno prova fastidio sull’esaltazione di un titolo”.

Via i lucchetti da Ponte Milvio



Saranno rimossi lunedì. I "lucchetti dell'amore" del romano Ponte Milvio verranno tolti dai vigili e spostati in un magazzino e dopo ospitati, probabilmente, al Museo etnografico Pigorini all'Eur (ma ci sono altri musei che vorrebbero esporli). Per poi tornare, quasi sicuramente, nel loro luogo di origine, anche se "avanzati" di qualche metro: nelle due piazzette adiacenti ai due ingressi del ponte, individuate in un incontro fra il sovraintendente ai Beni Culturali Umberto Broccoli, il sindaco Gianni Alemanno e lo scrittore Federico Moccia "inventore" del fenomeno.

mercoledì 5 settembre 2012

5 settembre nascita del reggiseno



Il reggiseno (o reggipetto, ma non si usa praticamente più) viene brevettato il 5 settembre 1899, però questo non significa che l’indumento incaricato di contenere e di esaltare uno dei più classici attributi della femminilità, abbia solo 113 anni. Mettiamola così: in quello scorcio di fine Ottocento, si consumava la sua ufficializzazione.


 La storia del reggiseno ci porta addirittura agli antichi Romani e a un gusto probabilmente diverso dal nostro, più legato al risveglio postmedievale: diciamo questo perché, dalle testimonianze in nostro possesso, le signore romane adottano degli accorgimenti di contenimento del seno, di riduzione. All’epoca si usano: il mammillare, ovvero una fascia di cuoio per appiattire e limitare lo sviluppo delle mammelle; lo strophium, adatto a sostenere senza comprimere; il cestus, un corpetto in morbido cuoio pensato per seni particolarmente prosperosi; e una sorta di corsetto, che dall’inguine giunge fino alla base del petto, inventato da Venere e consigliato a Giunone, che ha un seno… giunonico!



Il primo esemplare di reggiseno rispondente ai canoni estetici e funzionali moderni viene ritrovato nel 2008 nel castello di Lengberg (Tirolo) ed è della metà del Quattrocento. Con il passare dei secoli e con l’avvento del design e della moda anche il reggiseno si trasforma da elemento di biancheria intima di servizio a oggetto di creatività e fashion.



Presidenziali USA? La storia di Julian Castro


Sua nonna era un’immigrata messicana che puliva le case degli americani, lui ha tenuto ieri il discorso principale, il cosiddetto “keynote address”, alla convention dei Democratici a Charlotte che lancerà ufficialmente la corsa di Barack Obama alla rielezione.
C’è tutto l’American dream nella storia familiare di Julian Castro, trentottenne sindaco della città di san Antonio, in Texas, e gemello di un senatore. “Sono un giovane americano, un americano fiero” ha esordito, aggiungendo però subito dopo che “l’incredibile viaggio che mi ha portato qui è iniziato molte miglia lontano da questo palco”.
Castro ha parlato di sua nonna, una che arrivò a san Antonio dal Messico per aiutare la famiglia rimasta in patria. Era una ragazza, non aveva finito la scuola superiore, e “passò l’intera vita lavorando come domestica, cuoca e babysitter, “riuscendo a mala pena a risparmiare, ma continuando a lavorare duro per dare a mia madre, la sua unica figlia, un’opportunità nella vita, cosicché mia madre potesse darne a me e a mio fratello una migliore”
“La storia della mia famiglia non è speciale. È speciale l’America che ha reso la nostra storia possibile. La nostra è una nazione unica, un posto dove grandi viaggi possono essere fatti in una sola generazione. Non importa chi sei o da dove vieni, la strada è sempre aperta”. Questo grazie a un “investimento nelle opportunità”.
L'esponente democraico ritiene però che davanti alle storie di successo individuale, mitizzate dai repubblicani, bisognerebbe però chiedersi "come moltiplicare quel successo?". Barack Obama avrebbe già mostrato di perseguire questo obiettivo, ad esempio "liberando dall’ombra dell' espulsione una generazione di giovani immigrati rispettosi della legge" (un riferimento alla regolarizzazione avviata il mese scorso dal governo), perché "non bisogna gettare via nemmeno un’oncia di talento".
L'"American dream – ha concluso Castro-  non è uno sprint e nemmeno una maratona, ma una staffetta. Le nostre famiglie non arrivano sempre al traguardo nello spazio di una generazione. Ogni generazione passa però alla successiva i frutti del suo lavoro".


E la sua è una storia esemplare. "Mia nonna non comprò mai una casa. Lavò le case degli altri per pagarsi l’affitto della sua. Ma vide sua figlia diventare la prima in famiglia a diplomarsi al college. E mia madre lottò tanto duramente per i diritti civili che io, al posto di una scopa, ho in mano questo microfono".