venerdì 28 giugno 2013

I passi di Napoleone Bonaparte

Avventura ed emozioni? Il desiderio di imparare le strategie di un grande leader?
Ecco l'iniziatica che fa per voi sulle tracce di Napoleone in Italia nei luoghi che lo videro giovanissimo generale e che segnarono la sua ascesa. Luoghi bellissimi tra la terra e il mare dove la storia iniziò un nuovo corso e dove si formò una nuova Europa. Il viaggio nell’Italia di Napoleone fa parte di un progetto dell’Unione Europea che unisce Francia e Italia in un lungo itinerario che vede insieme la Liguria, la Toscana, la Sardegna e la Corsica.
Il progetto Bonesprit in particolare offre anche una serie di viaggi nell’entroterra della Provincia di Savona. Così alle splendide spiagge della Riviera si possono abbinare varie escursioni nell’entroterra seguendo le orme di Napole¬one Bonaparte e dell’Armée d’Italie.

Perché fu proprio nel savonese che tutto iniziò e fu in quest’area della Liguria che l’astro di Napoleone iniziò a splendere con la battaglia di Loano nel novembre 1795, tanto strategica ed importante da essere immortalata sull’Arco di Trionfo di Parigi e che vide lo scontro frontale tra le Armate Rivoluzionarie Francesi, le Armate imperiali austriache e quelle Reali sarde. In quest’area del savonese si svolse una sequenza di ‘battaglie alte’ che si combatterono tra borghi e colline, tra la terra e il mare e che sono anche un itinerario storico e paesaggistico che fa scoprire angoli d’Italia ancora incontaminati, piccole città murate, stretti carrugi, sentieri sul mare e sullo sfondo la storia di un giovanissimo generale che capovolse la storia.

Ambizioso, tenace, dotato di un’insolita intelligenza e intuizione militare, Napoleone pensò subito che la Liguria dovesse essere il primo laboratorio dove sperimentare il suo nuovo modo di dare battaglia. Venne nominato dal Direttorio comandante in capo dell’Armee d’Italie, sfidando chi pensava che fosse troppo giovane ed inesperto per un ruolo così importante. L’Armata d’Italia entrò in Liguria il 6 aprile del 1794 e le truppe combatterono fino al 1795 una dura guerra di montagna sulle Alpi e l’Appennino ligure contro le potenze monarchiche dell’Antico Regime.

Ma seguire le orme di Napoleone, significa anche riscoprire pittoreschi borghi antichi, arroccati sui crinali delle colline, passeggiando tra le vie strette di paesi anco¬ra intatti e autentici, che si conservano immutati nel tempo.

Tra gli antichi borghi, quello di Altare, un vero gioiello medievale situato a ridosso del Colle di Cadibona e già feudo dei marchesi Del Carretto e del Monferrato,e dal ‘400 città nota per i suoi mastri vetrai. Qui il 12 aprile 1796 Napoleone trasferì il suo quartier generale per seguire dall’alto con il suo cannocchiale tutte le fasi militari quando non era sul campo di battaglia.

Anche Alberga ospitò il Quartier generale napoleonico. Qui la storia sa di battaglie e di roccaforti. Passeggiando nel centro storicospiccano le antiche torri, considerate il simbolo della sua storia.Ilborgo medievale, uno dei più suggestivi della Riviera ligure di ponente, è ancora circondato dalle mura. Qui ad Alberga fece tappa il ‘petit caporal’ prima di realizzare le sue imprese vittoriose in Val Bormida ed è proprio dal terrazzo del Fortino di Alberga che inizia il percorso napoleonico e da qui si può osservare la linea di difesa dell’armata rivoluzionaria francese, una dorsale naturale che, partendo dal mare, passa da Capo Santo Spirito e termina sulle alture di Ormea. Un fronte di oltre 40 km che vide contrapporsi 40.000 Francesi a 48.000 Austro-Piemontesi.

Il Fortino, una costruzione genovese cinquecentesca, ospita l’allestimento di un punto informativo del percorso, attrezzato con presentazioni multimediali dell'intero progetto “Bonesprit”. Tra i borghi antichi che ospitarono l’esercito francese spicca anche Tirano che conserva ancora l’antico aspetto medievale con le mura, i torrioni, le case e le antiche botteghe che si affacciano sulle vie principali. Centro importante per la produzione dell’olio fin dal XIII secolo, Toirnao fa parte anche del percorso ‘’Strada del Vino e dell’Olio’, ed è una vera tappa per un itinerario del gusto. Ma la storia di Tirano è molto più antica e risale ad almeno 12 mila anni fa, quando le popolazioni dell’età paleolitica trovarono rifugio nelle tantissime grotte che caratterizzano ancora questo territorio e che sono tra le più belle d’Italia, ricche di stalattiti e stalagmiti e dove si trovano notevoli testimonianze preistoriche come ’il cimitero degli orsi’ e il ‘corridoio delle impronte’ nella Grotta della Bàsura.

All’ingresso del paese, sulla provinciale, inizia il per¬corso escursionistico “Terre Alte” che sale al Monte Acuto dove si intercetta la linea di difesa francese e sono ancora visibili sulla dorsale le tracce dei trinceramenti delle tende. Seguendo le orme napoleoniche, si trova Balestrino e il suo castello, occupato dalle truppe austriache e poi espugnato dai francesi che innalzarono nella piazza l’“Albero della Liber¬tà”, simbolo della rivoluzione. A testimonianza della loro presenza, si trovano ancora all'interno delle ex scuderie le mappe del Catasto napoleonico.

Tutto il territorio di Balestrino si trova lungo la traiettoria del sentiero delle ‘Terre Alte’ ed è ricco di itinerari panoramici che lo rendono una zona ideale per il trekking. Molti anche i percorsi per il mountain bike che si snodano lungo l’antica via di trincea che si dipana su una lunghezza di 40 km che vanno dal mare, ovvero da Borghetto Santo Spirito fino a Garessio. Per circa cinque mesi questa linea è stata fortemente difesa e presidiata e sono ancora oggi ben visibili le tracce sul terreno dei trinceramenti e degli accampamenti.

Seguendo invece il sentiero Colle dello Scravaion - Santuario di Monte Croce, in direzione Santuario di Monte Croce, è possibile raggiungere le alture su cui era posizionato il principale centro difensivo dell’esercito repubblicano, che i francesi chiamarono la “Piccola Gibilterra” per la naturale posizione dominante, difficile da conquistare. Il santuario di Monte Croce, adagiato in posizione splendidamente panoramica sul Golfo di Finale, Loano e Alberga, è da tempo meta di pellegrinaggi da tutta Europa e la suggestione aumenta perché questo borgo è disabitato dagli anni ‘50 .

Dal Santuario di Monte Croce partono due percorsi: l'uno, in direzione Toirano, attraversa i luoghi in cui erano situate le trincee dell'esercito francese, l'altro, in direzione Zuc¬carello, permette di visitare il Forte di Poggio Grande, costruito in posizione dominante e da cui si può ammirare un panorama spettacolare dalle Alpi fino al mare.

Lungo l’itinerario napoleonico, si incontra un altro borgo murato, Castelvecchio di Rocca Barbena rimasto praticamen¬te immutato dal medioevo.dalla porta d’ingresso ogivale è un continuo susseguirsi di 0carrugi’ vicoli stretti e tortuosi che si diramano nel centro fortificato fatto di antiche case di pietra, portali di tufo e tetti a terrazza e gli antichi forni attigui alle case. Il borgo è inserito nel percorso della Strada del Vino e dell’Olio e spicca per l’olio di primo raggi e le sue etichette di vini Pigato, fermentino ed Ormeasco.

A Castelvecchio, nella notte del 22 novembre 1795, le strade ed i sentieri, furono percorsi dalle colonne francesi e proprio sulle sue alture, i Fran¬cesi, sfondando il fronte nemico, realizzarono il piano che era quello di dividere i Piemon¬tesi dagli Austriaci. Percorrendo il ‘Sentiero di Ilaria’ si raggiunge Zuccarello, altro pittoresco borgo medievale con la sua via centrale dalla quale di dirama un dedalo di ‘carrugi’ e dove spiccano antichi palazzi dove Napoleone spostò il suo quartier generale durante le operazioni di battaglia di Loano.

L'itinerario delle “Terre Alte” fa scoprire anche un percorso sel¬vaggio di rara bellezza, dove è pos¬sibile raggiun¬gere, attraverso la Valle Auzza, il Forte di Pog¬gio Grande con i suoi trinceramenti. Qui si trova anche il borgo di Bardineto, immerso in un bosco di castagni, faggi e betulle, mentre le montagne circostanti nascondono un labirinto ipogeo di grotte carsiche che rappresentano un paradiso per gli speleologi.

Splendido anche Boissano, pittoresco paese affacciato sul mare e arroccato sul monte Ravinet. Tutto intorno si trovano diverse borgate sparse sulle colline, circondare dalla macchia mediterranea e da zone coltivate. Tra queste, le borgate Daria e Gondarini. Da non perdere, inoltre, la Chiesetta di San Pietro dei Monti, risalente al XIV secolo, dove sono conservati pregiati affreschi trecenteschi e la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, risalente al 1595, che conserva al suo interno un bel tabernacoloMa il cuore dell’itinerario è Loano che conserva ancora l’antico borgo medievale dominato in alto dal castello Doria affacciato sul mare che ha aperto le sue porte per le Giornate del Fai e poi ci sono le sue case allineate a ‘palizzata’, mentre il centro storico è costituito da un pittoresco intreccio di vicoli che si aprono su incantevoli piazze.

Dalla località Gandarini, che è anche un punto panoramico sulla strada a monte del vecchio borgo, sono ampiamente vi¬sibili i luoghi degli scontri e la linea del fronte.
Per scoprire i luoghi di Napoleone, il progetto Bonesprit riunisce oltre alla Provincia di Savona, altre città come,Lucca, Massa Carrara, Livorno, Pisa Sarzana, Carloforte ed Ajaccio. Mentre per chi volesse un viaggio personalizzato in compagnia di uno storico e di un esperto di periodo napoleonico consultare
. per altre info

Usa, proiettili al grasso di maiale e gli islamici vanno dritti all'inferno

 Un vero e proprio colpo basso. Infuriati dalla presenza di un centro culturale islamico a due passi da Ground Zero, un gruppo di ex-combattenti in Afghanistan originari dall’Idaho e appassionati di armi hanno deciso di vendicarsi dei talebani con un’idea inedita: spalmare le loro pallottole con vernice al grasso di maiale per spedire i musulmani colpiti direttamente all’inferno.
Le South Fork Industries di Daldon Garden, Idaho, sostengono che le loro pallottole ”sono un deterrente contro chi commette violenze nel nome dell’Islam”. Le pallottole sono trattate con la vernice al maiale, e quindi se colpiscono un musulmano gli impediscono, in base agli insegnamenti del Corano, di entrare nel loro paradiso circondati di vergini e fiumi di latte e miele. Spiega l’azienda produttrice: ”Con le nostre pallottole non solo uccidi un terrorista, ma lo mandi anche all’inferno”. Il sito della South Fork Industries pubblicizza così le pallottole:“Mettete del Prosciutto nel Cuore di Mohamed”.

Giornali: le prime pagine di venerdi 28 giugno 2013

I giornali di oggi aprono con notizie diverse: Repubblica, il Corriere della Sera, l’Unità e il Secolo XIX si occupano dell’emendamento presentato dal PDL al Senato che vorrebbe che la commissione per le riforme si occupi anche di giustizia, la Stampa presenta il piano del governo per ridurre le tasse dopo l’estate, il Messaggero e il Mattino aprono con il piano di controlli dell’Agenzia delle Entrate per recuperare l’evasione fiscale, e il Giornale titola sull’attacco di Brunetta ai ministri economici del governo Letta. I quotidiani sportivi aprono con i complimenti alla nazionale italiana per la bella partita contro la Spagna nelle semifinali di Confederations Cup.

Tsakhiagiin Elbegdorj confermato presidente della Mongolia


Tsakhiagiin Elbegdorj, il presidente uscente della Mongolia, è stato eletto per un secondo mandato alla guida del paese. Con il Partito Democratico Mongolo ha vinto le elezioni  ottenendo il 50,23 per cento dei voti, appena sufficienti per evitare il ballottaggio al secondo turno contro il suo principale concorrente, Badmaanyambuugiin Bat-Erdene del Partito Popolare Mongolo. Elbegdorj potrà quindi continuare a fare il presidente di uno dei paesi con la più rapida crescita economica degli ultimi anni, grazie alle preziose risorse minerarie offerte dal territorio mongolo, il cui sfruttamento su grande scala è iniziato solo da poco.
In Mongolia la più alta carica dello stato ha un ruolo alquanto simbolico, tuttavia il presidente ha tra i suoi poteri quello di bloccare le decisioni assunte del Parlamento. La Mongolia ha appena 2,9 milioni di abitanti, sparsi su un territorio che è circa quattro volte quello italiano. È schiacciata tra la Cina e la Russia, in una posizione alquanto strategica per le relazioni internazionali, e anche per questo motivo – insieme a quello delle grandi risorse naturali come carbone e rame – ha guadagnato molta considerazione da parte degli stati esteri.

giovedì 27 giugno 2013

La mappa dei matrimoni gay nel mondo


Il 26 giugno la corte suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale la legge federale Doma (Defense of marriage act), in vigore dal 1996. E ha quindi riconosciuto alle coppie gay gli stessi diritti previsti dalla legge per le coppie eterosessuali.
Ma gli attivisti che combattono per i diritti delle coppie omosessuali hanno ancora tanta strada da fare, se si guarda questa mappa realizzata da Slate e dalla New America Foundation. I dati sono stati elaborati dal Pew Research Center di Washington.
Solo 15 paesi nel mondo hanno delle leggi nazionali che permettono il matrimonio tra persone dello stesso sesso. In altri due, le repubbliche federali Messico e Stati Uniti, le unioni gay sono legali solo in alcuni stati. In tutti gli altri sono ancora proibiti.

Pallanuoto: ecco il nuovo settebello

Alla scoperta nel del nuovo settebello!
Il ct azzurro Sandro Campagna ha varato la lista dei ventisette convocati in vista del collegiale che precederà i Giochi del Mediterraneo. Andiamo a scoprire le novità del Settebello.

Principale innovazione azzurra è il ritorno del veterano difensore italo-cubano dell’Acquachiara Amaurys Perez che dopo il bellissimo argento olimpico di Londra torna a vestire la calottina azzurra. Da notare la folta partecipazione di giocatori che stanno giocando la finale scudetto con tre dell’AN Brescia e ben nove della Ferla Pro Recco. Molti sono anche i giovani, già vincitori di trofei con le nazionali giovanili, convocati da Campagna, stiamo parlando dei vari Fondelli, Di Fulvio, Cupido, Viola, Presciutti, Alesiani e Vespa, alcuni di loro già protagonisti nei match di World League. Importante anche la presenza di Alex Giorgetti, italo-ungherese che da qualche tempo è tornato a giocare nel campionato magaiaro, ma sempre protagonista con il Settebello, con l’oro a Shanghai e l’argento a Londra!
Ecco di seguito i ventisette convocati: Marco Del Lungo, Alessandro Nora, Giuseppe Valentino e Christian Presciutti (AN Brescia), Jacopo Alesiani e Giovanni Bianco (Blu Shelf Carisa Savona), Alessandro Velotto (CC Napoli), Fabio Baraldi, Valentino Gallo (CN Posillipo), Amaurys Perez e Olexandr Sadovyy (Carpisa Yamamay Acquachiara), Alex Giorgetti (Debreceni Civis Polo), Matteo Aicardi, Maurizio Felugo, Niccolò Figari, Pietro Figlioli, Deni Fiorentini, Andrea Fondelli, Niccolò Gitto, Stefano Luongo e Stefano Tempesti (Ferla Pro Recco), Luca Cupido e Fabio Viola (RN Camogli), Francesco Coppoli e Francesco Di Fulvio (RN Florentia), Nicholas Presciutti (SS Lazio Nuoto), Lorenzo Vespa (Roma Vis Nova – aggregato).

Lezione di scherma dal film: Scaramouche 1952

                                                                 




                                                   Lezione di scherma del 1952..........................

Valentina Vezzali maestra per un giorno

    campionessa, donna , mamma.... attendiamo il tuo ritorno e  le tue medaglie....................

Dramma lavoro..................una lettera!

a Repubblica

"Un padre mi ha chiesto 
di bocciare il figlio"

"Gentile redazione,
Insegno italiano in un istituto tecnico romano e sono commissario interno agli esami di maturità dei miei studenti.

In venti anni di servizio sono tante le cose che mi hanno dato soddisfazione, tanti gli studenti che imparando mi hanno insegnato delle cose. Tanti i sorrisi dopo le promozioni. Qualche più raro, ma impagabile, ringraziamento postumo.

Sono queste le cose che mi hanno dato la forza di continuare questo bellissimo mestiere anche di fronte alla scarsa considerazione professionale ed economica che segna la mia vita come quella di tutti i miei colleghi.

In questo periodo dell'anno è normale ricevere le telefonate da parte dei genitori dei ragazzi. È in gioco il loro futuro dei loro figli e capisco la preoccupazione di ogni genitore di far avere un voto migliore oppure evitare al ragazzo un ulteriore anno scolastico anche quando ce ne sarebbe il bisogno. A seconda del tono dei genitori alcune volte ho sorriso, altre volte mi sono arrabbiata perché sentivo invasa e violata la mia etica educativa. Ho sempre pensato di dover fornire ai miei studenti gli strumenti per affrontare la vita da adulto, per risolvere i problemi o le piccole e grandi complicazioni a cui sarebbero andati incontro una volta usciti da qui.

Ma stamattina ho ricevuto una telefonata che mi ha sconvolto.

Il padre di uno dei miei maturandi, che chiamerò Andrea, mi ha chiesto di bocciare il ragazzo. Andrea è stato uno studente molto volenteroso durante tutto l'anno e non è tra quelli che rischiano in alcun modo la bocciatura. Figlio di una famiglia dignitosa della periferia romana si è barcamenato con caparbia tra lo studio e il lavoro a nero in una pizzeria per aiutare la famiglia.

Non conoscevo il padre del ragazzo e inizialmente pensavo stesse scherzando. Solo dopo le sue insistenze accorate ho capito che diceva sul serio. Mi ha spiegato che i proprietari del ristorante dove Andrea lavora gli hanno assicurato che potevano finalmente assumerlo in maniera stabile grazie alla nuova legge sul lavoro in cui le agevolazioni sono però riservate unicamente a ragazzi senza diploma.

Non sono stata in grado di rispondere, per la prima volta in vita mia mi sono fermata a riflettere sulla mia funzione di educatrice. Un dilemma che non riesco a sciogliere: devo continuare a svolgere il mio ruolo con serietà o non è più giusto assicurare al ragazzo un lavoro stabile e bocciarlo? In fondo come mi ha spiegato il padre, Andrea si può tranquillamente diplomare il prossimo anno avendo però la fortuna di avere già un lavoro.

Io non so davvero cosa fare e spero di essere incappata in un caso limite. Mi chiedo però come sia stato possibile concepire una legge che premiando i giovani privi di diploma rischia di incentivare l'abbandono scolastico. È l'ennesima umiliazione del mio lavoro come di quello di tanti colleghi che nonostante tutto buttano il cuore e l'anima oltre le carenze strutturali della pubblica istruzione. Mi domando a questo punto quale senso abbia il mio lavoro".

(Lettera firmata)

27 Giugno compleanno di Isabelle Adjani "La musa d'Europa"


Isabelle Adjani

La musa d'Europa

Nome: Isabelle Yasmine Adjani
58 anni27 Giugno 1955 (Cancro), Parigi (Francia)

Con 5 Premi César su 8 nomination, è l'attrice che ne ha vinti di più. In carriera ha vinto due David di Donatello, un Orso d'argento per la migliore attrice, un Prix d'interprétation féminine e un premio come "Miglior attrice protagonista" ricevuto dal New York Film Critics Circle Awards. È stata candidata due volte ai Premi Oscar, in entrambi i casi nella categoria riservata alla migliore attrice. Ha frequentemente interpretato personaggi difficili, nevrotici, fragili, misteriosi, perturbati, dementi o psicologicamente instabili.

Figlia di Mohammed Chérif Adjani, soldato dell'esercito francese durante la Seconda guerra mondiale, originario della Cabilia (Algeria), e di Emma-Augusta Schweinberger, cittadina tedesca (morta nel 2007), Isabelle cresce col fratello minore Eric Hakim nelle periferie a nord di Parigi, imparando a parlare fluentemente sia il francese sia il tedesco. A quattordici anni ottiene il suo primo ruolo in un film per bambini, Le petit bougnat. Tre anni dopo, nel 1972, si fa notare nella commedia I primi turbamenti.
Nel 1973 entra alla Comédie-Française, dove si fa notare nella sua interpretazione di Agnès in L'École des Femmes di Molière. Al cinema, si rivela al grande pubblico con Lo schiaffo di Claude Pinoteau, il cui successo la catapulterà nella cerchia delle attrici francesi più popolari e le farà vincere, appena ventenne, un David di Donatello come miglior attrice esordiente straniera. Lavorerà quindi con alcuni dei registi più prestigiosi: François Truffaut(Adèle H., una storia d'amore), André Téchiné (Barocco), Werner Herzog (Nosferatu, il principe della notte), Roman Polanski (L'inquilino del terzo piano),Walter Hill (Driver l'imprendibile) e altri.
Negli anni ottanta del fa parte del cast di PossessionQuartet (entrambi i film le valgono il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes), L'estate assassinaSubway e Ishtar. Nel 1988diventa anche produttrice, finanziando il film biografico Camille Claudel, nel quale recita anche la parte della protagonista. Per questa interpretazione ottiene l'Orso d'argento per la migliore attrice. Ritornata al teatro, interpreta La dame aux camélias con la regia di Robert Hossein.

Come molte sue colleghe, anche Isabelle Adjani si è fatta tentare dalla canzone: è Serge Gainsbourg che la fa esordire in questa disciplina nel 1974, facendole registrare, per uno show televisivo di Maritie e Gilbert Carpentier, la canzone "Rocking Chair", in cui fa meraviglie. Nel 1983, realizza un intero album sotto la direzione di Serge Gainsbourg e ottiene il primo posto nella hit parade dei 45 giri con "Pull Marine", che si avvale di un video-clip realizzato da Luc Besson. Alcuni anni dopo, farà uscire un singolo scritto senza Gainsbourg, "La princesse au petit pois" ("La principessa sul pisello"), che non otterrà grande successo. Nel 2006 si è parlato di un suo nuovo album, scritto da Jacno, dopo che dei tentativi precedenti con Pascal Obispo si erano rivelati infruttuosi.


Nonostante la sua relativamente scarsa filmografia, è l'unica attrice ad avere vinto cinque volte il Premio César per la migliore interpretazione femminile (nel 1982 per Possession, nel 1984 perL'estate assassina, nel 1989 per Camille Claudel, nel 1995 per La Regina Margot e nel 2010 per La journée de la jupe), oltre ad avere avuto due nomination agli Oscar per le sue interpretazioni inAdèle H., una storia d'amore (1976) e in Camille Claudel (1990). Ha inoltre vinto due David di Donatello per Lo schiaffo (1975) e per Adèle H., una storia d'amore (1976), il Prix d'interprétation féminine a Cannes nel 1981 sia per Quartet sia per Possession, l'Orso d'argento per la migliore attrice nel 1989 per Camille Claudel. La sera in cui le è stato assegnato il César per quest'ultima interpretazione, fece scalpore leggendo un brano del romanzo Versetti satanici di Salman Rushdie, su cui pendeva una fatwa islamica.

Per sottrarsi all'assedio dei fans e dei giornalisti che le rendeva impossibile la vita a Parigi, l'attrice si è trasferita in Svizzera, a Ginevra nel 1996. Al suo arrivo, ha dichiarato: «Quando si ha la possibilità di offrire ai propri figli una qualità di vita migliore, non si deve esitare». Più di recente è stata al centro della cronaca per le sue delusioni sentimentali, abbondantemente mediatizzate, col musicista Jean-Michel Jarre.
Alla fine degli anni ottanta del XX secolo erano circolate voci maligne che la davano morta o moribonda di AIDS, costringendola ad apparire in diretta al telegiornale delle 20 per dare una smentita.
Berberi sono fieri dell'ascendenza cabila di Isabelle Adjani, e lei stessa non ha mancato di esprimere in più occasioni, sia pur con la sua tradizionale riservatezza, il proprio appoggio alla lotta di questi ultimi per il riconoscimento della propria lingua e cultura. Si ricorda che quando, l'estate del 1990, il cantante impegnato Lounès Matoub si trovava in ospedale per un accoltellamento, l'attrice lo andò a trovare esprimendogli la sua solidarietà. Il 14 giugno 2000 fece scandalo il suo rifiuto di partecipare ad una cena di gala all'Eliseo in onore del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, per esprimere il proprio dissenso con il suo modo di intendere i diritti umani in Algeria. E nel 2003, aderendo all'appello di FellagIdir e altri artisti cabili che denunciavano la repressione della primavera nera, non ha preso parte alle manifestazioni dell'"Anno dell'Algeria in Francia".
Ha due figli, il primo avuto col regista Bruno Nuytten, e il secondo con l'attore Daniel Day Lewis, il quale ha lasciato l'Adjani dopo la notizia della gravidanza.