martedì 19 marzo 2013

Ciao Alejandro, sono io". Papa Francesco telefona ai fedeli a Plaza de Mayo: "Pregate per me!"



Emozione e tanto stupore a Plaza de Mayo, a Buenos Aires, tra le migliaia di fedeli riuniti davanti alla Cattedrale per seguire tramite collegamento video la Messa di inizio Pontificato, quando questa mattina molto presto si è sentita la voce di Papa Francesco che in una telefonata trasmessa in diretta ha rivolto un saluto ai presenti: "Cari figli, so che state nella piazza. So che state pregando...ne ho molto bisogno". Papa Francesco li ha ringraziati per questo e gli ha chiesto "un favore": "Vi chiedo di camminare tutti insiemi, abbiate cura gli uni degli altri" e "non fatevi del male". "Prendetevi cura della vostra famiglia - ha proseguito - custodite la natura, proteggete i bambini, accudite i vecchi; che non ci sia odio, che non ci siano litigi, lasciate da parte l’invidia, non ferite nessuno. Dialogate, che tra di voi sia vivo il desiderio di proteggervi". Quindi il suo auspicio ad avvicinarsi a Dio. "Dio è buono, sempre perdona, comprende, non abbiate paura; è Padre, avvicinatevi a Lui. Che la Vergine vi benedica molto, non dimenticatevi di questo vescovo che è lontano, ma che vi vuole tanto bene. Pregate per me". Debora Donnini ha raggiunto telefonicamente il Rettore della Cattedrale di Buenos Aires, padre Alejandro Russo, la persona a cui Papa Francesco ha telefonato questa mattina: 
R. – A la tres y media de Buenos Aires...
Alle tre e mezzo, ora di Buenos Aires, e alle sette e mezzo ora di Roma, sento la voce del Santo Padre che mi dice: “Ciao Alejandro, sono io”. Ed io ho risposto: “Padre Santo…dire sono io è dire sono Pietro!”. Mi dice: “Mi fai comunicare con la piazza?”. E rispondo: “Se mi dai un minuto” e subito abbiamo fatto il collegamento.
D. – E cosa ha detto alla Piazza?
R. – En primer lugar...Prima di tutto di pregare. Era contento che stavano pregando per lui e ha detto che la preghiera era il nutrimento di tutta la vita cristiana. Ha chiesto di lavorare per l’unità e di essere testimonianza cristiana nella realtà dove ciascuno vive. Poi ho fatto una piccola presentazione: 15 persone adulte sono venute per chiedere il Battesimo, per cominciare il cammino battesimale; ci sono state confessioni, benedizioni; c’è tutto il clero di Buenos Aires e la cattedrale è piena, adorando il Santissimo Sacramento.
D. – Questo è accaduto stanotte?
R. – Esta noche...
Sì, questa notte. Il Santo Padre ci ha ringraziato e poi soprattutto ha esortato alla preghiera e all’unità.
D. – E lei che cosa ha provato quando ha sentito la voce del Santo Padre al telefono?
R. – Un sentimiento incomprensibile...Ho provato qualcosa di incomprensibile, di gigantesco. E’ una cosa talmente strana sentire la voce di colui che era arcivescovo e che all’improvviso è quella del Santo Padre! La distanza tra Buenos Aires e Roma fa sì che se il Santo Padre si avvicina tramite i mezzi di comunicazione, ci appare come una figura quasi angelicale, invece a Roma, avendolo così vicino, si vede di più la persona concreta. 
D. – In questo momento com’è la situazione in Plaza de Mayo? Ci sono molte persone? 
R. – Yo no se calcular el numero...
Io non so calcolare il numero, però la piazza è piena e così anche la Avenida de Mayo. La gente in questo momento sta arrivando e ci sono sempre più perso

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