giovedì 31 gennaio 2013

CALCIOMERCATO INVERNO 2013: GLI AFFARI FATTI


MERCATO INVERNO 2013: GLI AFFARI FATTI

31/01/13
   SQUADRA ACQUISTI                                 CESSIONI                      

 ATALANTA
 all.: Colantuono
 

 
 Giorgi (c, Novara)
 Canini (d, Genoa)
 Budan (a, Palermo)
 Scaloni (d, Lazio)
 Livaja (a, Inter)
 Brienza (a, Palermo)
 Del Grosso (d, Siena)
 Contini (d, Siena)

 Peluso (d, Juventus)
 Manfredini (d, Genoa)
 Scozzarella (c, Ternana)
 Ferreira Pinto (c, Varese)
 Matheu (d, Siena)
 Schelotto (c, Inter)

 BOLOGNA
 all.: Pioli

 
 Naldo (d, Gremio)
 Moscardelli (a, Chievo)
 Christodoulopoulos (a, Panathinaikos)
 
 Pisanu (a, Montreal Impact)
 Portanova (d, Genoa)
 Gimenez (a, Grosseto)
 

 CAGLIARI
 all.: Pulga-Lopez


 
 Cabrera (c, Nacional)
 Larrivey (a, Atlante)
 Ceppelini (c, Lumezzane)

 CATANIA
 all.: Maran


 
 Cani (a, Polonia Varsavia)
 Gyomber (d, Dukla, da giugno)
 Morimoto (a, Al Nasr)
 Paglialunga (c, Hercules)

 CHIEVO
 all.: Corini

 


 
 Seymour (c, Genoa)
 Ujkani (p, Palermo)
 Spyropoulos (d, Panathinaikos)
 Sampirisi (d, Genoa)
 Paloschi (a, Milan)
 
 Di Michele (a, rescissione)
 Granoche (a, Cesena)
 Iori (c, Padova)
 Viotti (p, Cremonese)
 Sorrentino (p, Palermo)
 M. Rigoni (c, Genoa)

 FIORENTINA
 all.: Montella

 
 G. Rossi (a, Villarreal)
 Larrondo (a, Siena)
 Vecino (c, Nacional)
 Wolski (c, Legia)
 Compper (d, Hoffenheim)
 Sissoko (c, Psg)
 
 Della Rocca (c, Siena)
 Olivera (c, Genoa)
 Cassani (d, Genoa)
 Seferovic (a, Novara)
 
 
 GENOA
 all.: Ballardini


 
 Matuzalem (c, Lazio)
 Floro Flores (a, Granada)
 Pisano (d, Palermo)
 Manfredini (d, Atalanta)
 Nadarevic (c, Varese)
 Olivera (c, Fiorentina)
 Acerbi (d, Milan)
 Portanova (d, Bologna)
 Cassani (d, Fiorentina)
 M. Rigoni (c, Chievo)
 Merkel (c, Udinese)
 Alhassan (d, Udinese)
 Anselmo (c, Palermo)
 Canini (d, Atalanta)
 Seymour (c, Chievo)
 Piscitella (p, Modena)
 Sampirisi (d, Chievo)

 INTER
 all.:Stramaccioni

 
 Rocchi (a. Lazio)
 Kuzmanovic (c, Stoccarda)
 Schelotto (c, Atalanta)
 Kovacic (c, Dinamo Zagabria)
 Carrizo (p, Lazio)

 Sneijder (c, Galatasaray)
 Bianchetti (d, Verona)
 Coutinho (a, Liverpool)
 Mariga (c, Parma)
 Livaja (a, Atalanta)
 
 
 JUVENTUS
 all.: Conte
 
 Peluso (d, Atalanta)
 Llorente (a, Juventus dal 01/07)
 Cevallos (c, Quinto)
 Anelka (a, Shanghai Shenhua)
 Lucio (d, San Paolo)
 Masi (d, Ternana)
 Rossi (c, Valladolid)
 Ziegler (d, Fenerbahce)

 LAZIO
 all.: Petkovic

 

 
 Pereirinha (d, Sporting Lisbona)

 Matuzalem (c, Genoa)
 Rocchi (a, Inter)
 Scaloni (d, Atalanta)
 Sculli (a, Pescara)
 Carrizo (p, Inter)
 Zauri (d, Pescara)

 MILAN
 all.: Allegri


 
 Saponara (c, Empoli)
 Zaccardo (d, Parma)
 Balotelli (a, Man City)
 Salamon (c, Brescia)
 Pato (a, Corinthians 15)
 Mesbah (d, Parma)
 Strasser (c, Parma)
 Acerbi (d, Genoa)
 Emanuelson (c, Fulham)
 Coppola (p, Torino)
 Valoti (a, AlbinoLeffe)
 Carmona (c, Saragozza)
 Paloschi (a, Chievo)

 NAPOLI
 all.: Mazzarri

 
 Armero (c, Udinese)
 Calaiò (a, Siena)
 Radosevic (c, Hajduk)
 Rolando (d, Porto)
 Aronica (d, Palermo 0)
 Dossena (d, Palermo)
 Vargas (a, Gremio)
 Fernandez (d, Getafe)
 Uvini (d, Siena)

 PALERMO
 all.: Gasperini

 
 Aronica (d, Napoli 0)
 Anselmo (c, Genoa)
 Dossena (d, Napoli)
 Formica (a, Blackburn)
 Boselli (a, Wigan)
 Sorrentino (p, Chievo)
 Nelson (c, Betis)
 Sperduti (c, Newells Old Boys)
 Fabbrini (a, Udinese)
 Bertolo (c, Cruz Azul)
 Pisano (d, Genoa)
 Giorgi (c, Novara fp)
 Milanovic (d, Vicenza)
 Budan (a, Atalanta)
 Labrin (d, Huachipato)
 Cetto (d, San Lorenzo)
 Ujkani (p, Chievo)
 Zahavi (c, Maccabi Tel Aviv)
 Brienza (a, Atalanta)
 Varela (c, Cska Sofia)
 Sosa (a, Central Espaol Futbol Club)

 PARMA
 all.: Donadoni


 
 Mesbah (d, Milan)
 Strasser (c, Milan)
 Coda (d, Udinese)
 Ampuero (d, U. de Deportes)
 Mariga (c, Inter)
 Musacci (c, Spezia)
 Pabon (a, Monterrey da giugno)
 Acquah (c, Hoffenheim)
 Zaccardo (d, Milan)

 PESCARA
 all.: 
Bergodi

 
 Arce (d, San Lorenzo)
 Caraglio (a, Rangers de Talca)
 D'Agostino (c, Siena)
 Rizzo (c, Reggina)
 Sculli (a, Lazio)
 Sforzini (a, Grosseto)
 Ferrario (d, Lecce)
 Zauri (d, Lazio)
 
 Colucci (c, Reggina)
 Romagnoli (d, Spezia)
 Crescenzi (d, Novara)
 Berardocco (c, Feralpi Salò)
 Grugman (c, Grosseto)
 Jonathas (a, Torino)
 Soddimo (a, Grosseto)
 Terlizzi (d, Siena)
 
   
 ROMA
 all.: Zeman


 
 Torosidis (d, Olympiakos)
 Tallo (a, Bari)
 

 SAMPDORIA
 all.: D. Rossi

 

 
 Gavazzi (c, Vicenza)
 Sansone (a, Torino)
 Rodriguez (a, Università de Chile)
 Pozzi (a, Siena)
 Piovaccari (a, Grosseto)
 Juan Antonio (c, Varese)
 Tissone (c, Maiorca)

 SIENA
 all.: Iachini


 
 Della Rocca (c, Fiorentina)
 Pozzi (a, Sampdoria)
 Emeghara (a, Lorient)
 Agra (c, Betis)
 Calello (c, Dinamo Zagabria)
 Uvini (d, Napoli)
 Grillo (d, Varese)
 Terlizzi (d, Pescara)
 Matheu (d, Atalanta)
 Teixeira (d, Zurigo)
 Campagnolo (p, Cesena)
 Calaiò (a, Napoli)
 Larrondo (a, Fiorentina)
 Rodriguez (c, Belgrano)
 Campos Toro (a, Udinese)
 Martinez (c, Argentinos Jrs)
 D'Agostino (c, Pescara)
 Dellafiore (d, Padova)
 Coppola (c, Cesena)
 Del Grosso (d, Atalanta)
 Contini (d, Atalanta)

 TORINO
 all.: Ventura

 
 
 Barreto (a, Udinese)
 Menga (a, Lierse)
 Coppola (p, Milan)
 Jonathas (a, Pescara)
 Kabasele (a, Anderlecht)
 Sgrigna (a, Verona)
 Agostini (d, Verona)
 Gorobsov (c, Nocerina)
 De Feudis (c, Padova)
 Sansone (a, Sampdoria)
 Verdi (a, Juve Stabia)
 Gomis (p, Ascoli)
 Migliorini (d, Como)
 Succiu (c, Juve Stabia)

 UDINESE
 all.: Guidolin


 Merkel, (c, Genoa)
 Alhassan (d, Genoa)
 Campos Toro (a, Siena)
 Naldo (d, Gremio)
 Armero (c, Napoli)
 Willians (c, Internacional)
 Barreto (a, Torino)
 Coda (d, Parma)
 Fabbrini (a, Palermo)
 

OLTRE (OL3) la VITTORIA!




Quando si dice essere leali ed onesti. Anche nello sport di questi episodi ve ne sono ben pochi ma "goccie" nell'oceano come questa che vado a raccontarvi sono la forza per crescere nella bellezza del bene ed andare OLTRE egoismo ed egocentrismo. 

 La storia: il corridore basco Iván Fernández Anaya era in competizione in una corsa campestre a Burlada, Navarra. In seconda posizione, a una certa distanza dietro il leader della corsa Abel Mutai, medaglia di bronzo nella 3000 metri siepi alle Olimpiadi di Londra. Entrati in dirittura d'arrivo, vide il keniano fermarsi circa 10 metri prima del traguardo, pensando di aver già attraversato la linea.

Fernández Anaya invece di sfruttare l'errore di Mutai ed accelerare il passo per rivendicare una vittoria improbabile, è rimasto dietro e, a gesti, ha guidato il Kenyiota alla linea per fargliela attraversare per primo.

A fine gara ha dichiarato: "Anche se mi avessero detto che la vittoria mi avrebbe garantito un posto nella squadra spagnola per i campionati europei, non l'avrei fatto. Perché oggi, con il modo in cui vanno le cose in tutti gli ambienti: nel calcio, nella società, nella politica, in cui sembra che tutto sia permesso, un gesto di onestà è anche più importante "

QUANDO LA VERA SPORTIVITA' FA ONORE ALLO SPORT...

Il 2 dicembre, il corridore basco Iván Fernández Anaya era in competizione in una corsa campestre a Burlada, Navarra. In seconda posizione, a una certa distanza dietro il leader della corsa Abel Mutai, medaglia di bronzo nella 3000 metri siepi alle Olimpiadi di Londra. Entrati in dirittura d'arrivo, vide il keniano fermarsi circa 10 metri prima del traguardo, pensando di aver già attraversato la linea.

Fernández Anaya invece di sfruttare l'errore di Mutai ed accelerare il passo per rivendicare una vittoria improbabile, è rimasto dietro e, a gesti, ha guidato il Kenyiota alla linea per fargliela attraversare per primo.

A fine gara ha dichiarato: "Anche se mi avessero detto che la vittoria mi avrebbe garantito un posto nella squadra spagnola per i campionati europei, non l'avrei fatto. Perché oggi, con il modo in cui vanno le cose in tutti gli ambienti: nel calcio, nella società, nella politica, in cui sembra che tutto sia permesso, un gesto di onestà è anche più importante "

Come detto all'inizio: purtroppo, molto poco è stato detto del gesto. Ed è un peccato. A mio parere, sarebbe bello da spiegare ai bambini, che lo sport non è solo quello che vedono in tv.
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Noi che vogliamo andare OL3 (OLTRE)


  • Non è mai facile credere nel bello, la vita è una continua prova, dietro qualsiasi curva del cammino ci può essere un ostacolo improvviso, può esserci qualcosa in grado di mutare o segnare la tua esistenza in un attimo. 
  • Potrai lottare contro tutto e tutti, potrai far valere le tue ragioni e vincere ma soltanto se agirai nel bene e per il bene. 

  • La tua razionalità potrà "incocciare" contro il tuo cuore ma l'importante è che sia quest'ultimo ad avere la supremazia nell'eterna battaglia della vita.  Devi impegnarti per il bene comune, devi lottare contro quello che non ti piace o non è giusto spargendo amore. Moralità ed etica di combattimento vanno mantenuti e dimostrate maggiormente quando "il male" (il tuo nemico o avversario) non le ha. Se ti metti al suo livello perdi la cosa più importante: te stesso. 
  • Per far capire il bene comune dobbiamo abbassare la guardia, per avere una carezza dobbiamo rischiare lo schiaffo. Difficile? Alla nostra mente può apparire impossibile, ma "nulla è impossibile a Dio" e quindi neppure all'uomo che vive nella parola di Dio. 
  •  "Ci sono questioni per le quali io e te siamo uguali, davanti alle quali tutti noi abbiamo lo stesso valore: sono le questioni morali, come giustamente "le definiva" Giovanni Paolo II, quelle per cui è necessario, urgente, prioritario e assoluto fare qualcosa. Sono quelle questioni sulle quali non possiamo sorvolare o negoziare, non ci possiamo accontentare, non serve indignarsi e non è giusto rassegnarsi. Non sono faccende di qualcuno, non sono proclami, non sono slogan di partito, non sono "idee relative". Sono quelle questioni. Sono i fondamenti dell'esistenza, sono la nostra natura, globale e universale, sono i semi di una vita vera, solidale, sostenibile e condivisa". 
  • Come raggiungere tali traguardi? Senza fretta ma senza sosta! D'altronde la felicità di tutti non dipende da quello che ci manca, ma dal buon uso che facciamo di quello che Dio ci ha donato. Nulla è difficile per chi ama e con OL3 questo mondo, questa politica, si possono cambiare. 

  • Nel mondo esiste una crisi etica, di ideali, di altruismo di amore? Ogni crisi è come una moneta: da una parte porta con se il pericolo, dall'altra l'opportunità. Basta capovolgere la moneta! Non perdiamoci l'opporrtunità di emergere da questa crisi più forti e più intelligenti.

  • Gianluigi De Palo e Beatrice Fazi hanno il gusto dei valori assoluti " "Siamo troppo cattolici? Siamo così, questo è, del resto non possiamo piacere a tutti...".  il perno vero è la fede. Quasi non serve un programma da seguire, c'è un Vangelo da operare, qualcosa che ognuno di noi può fare: La concretezza salverà il mondo è lo slogan delle maglie di OL3. La concretezza è quella piccola cosa che ognuno di noi può fare senza fermarsi all'apparenza, senza anteporre la diffidenza e senza troppi pregiudizi. Entrambi sono pronti a scendere anche in politica per "regalare" principi e credo agli altri, per evidenziare che il bene è bello e che c'è sempre qualcosa in questo mondo (che spesso appare alla deriva) per lottare. 

  • Una storia racconta che vi erano tre persone al lavoro in un medesimo cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu chiesto loro quale fosse il lavoro, le risposte furono diverse. "Spacco pietre" rispose il primo. "Mi guadagno da vivere" rispose il secondo". "Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo. 

  • Chi vi scrive pensa e soprattutto agisce per un risultato andare OL3. L'impegno e la vocazione è quella di costruire una cattedrale. Non sarà facile, si incontreranno ostacoli, rimbalzeremo contro muri di gomma. Non ci importa perchè andremo OLTRE (OL3) e ce la faremo. 

  • Come faccio ad avere tale convinzione?  Il vero uomo che ama OSA: obiettivo, strategia, azione. E ricordiamoci che "non esiste una notte tanto lunga da impedire al sole di sorgere. Noi siamo già OL3 e siamo in cammino per portare OLTRE nella vita di molti.

  • Raffaele Dicembrino



                                                 (OL3 dopo la tempesta ecco il sole all'orizzonte)


mercoledì 30 gennaio 2013

Crederci sempre con l'autodisciplina



La forza dell'impegno e dell'autodisciplina portano al pieno successo. Trattasi dell'abilità di motivarsi a fare quello che è necessario fare sia che ne abbiamo voglia sia che non abbiamo voglia. Chi ha veramente successo pensa a lungo termine. L'impegno e l'autodisciplina sono concetti determinanti: vuol dire avere l'abilità di rimandare la gratificazione immediata per avere in seguito un premio più grande.L'autodisciplina è la capacità di mantenere le promesse fatte a se stessi. la vera libertà non è fare ciò che si vuole nel modo e nel momento in cui si vuole. L'AUTODISCIPLINA è la più grande libertà, è la LIBERTA' di DECIDERE che cosa è IMPORTANTE per noi e poi farlo. Ciò vuol dire mantenere gli impegni con se stessi, dare una direzione alla propria vita e seguirla. Come fare?
1) Se non molli mai è garantito che prima o poi ce la farai. (è come essere l'ultimo in coda ad un buffet dove c'è sempre da mangiare, l'importante è arrivare davanti. Credere e fare senza tentennamenti significa arrivare alla meta prefissata.
2) Se hai impegno e autodisciplina è sicuro che farai di più e meglio di chi non ce l'ha.
3) Starai meglio perchè ti sentirai proattivo invece che passivo.
4) Avrai maggiore autostima perchè manterrai le promesse che ti sei fatto invece di deludere te stesso continuamente. Fatti delle promesse e mantienile ti sentirai bene con te stesso.
5) Più stima hai di te stesso e meno paura avrai di sbagliare. Chi fa a volte sbaglia ma ottiene più di chi non fa.
6) Rafforzi il tuo carattere, la tua personalità e sei in grado di affrontare meglio la vita in tutti i campi. Farai tesoro di tutto e sarai un esempio per altri che, come te, vogliono migliorare.

Gli uomini “casalinghi” non fanno sesso





Spendere troppo tempo
in impieghi “tradizionalmente
femminili” non è macho
I lavori di casa non aiutano il sesso. E gli uomini che spendono più tempo in impieghi “tradizionalmente femminili” - come cucinare, pulire o fare shopping - lo fanno di meno. I risultati di un nuovo studio dell’American Sociological Review, pubblicati oggi negli Stati uniti, non lasciano spazio a dubbi: chi dedica il proprio tempo a occupazioni tipicamente maschili ha una vita sessuale molto più attiva.  

“Le coppie in cui gli uomini partecipano di più ai lavori di casa, tradizionalmente femminili, fanno sesso meno di frequente. Viceversa, le coppie in cui gli uomini partecipano di più ad attività tradizionalmente maschili hanno una vita sessuale più sostenuta”, ha spiegato l’autore dello studio, Sabino Kornrich.  

In particolare, i risultati mostrano che gli uomini più impegnati nei lavori di casa fanno sesso in media 5 volte al mese (5,5 le donne), gli altri venti volte di più all’anno. Ma questa, è la conclusione dello studio, non deve essere una scusa per collaborare di meno: “Rifiutarsi di partecipare al lavoro domestico potrebbe causare dissidi e l’insoddisfazione delle mogli”.  Uomini quanti guai......

Storie di vita ( niente accade veramente, quello che vediamo è semplicemente il risultato della percezione che abbiamo di ciò che è accaduto).



Uno studente arabo manda una e-mail al suo genitore dicendo:
Caro papà, Cambridge è deliziosa, la gente mi tratta bene ed a me piace stare qui.
Ma sono un po' imbarazzato quando arrivo al mio college con la mia Ferrari 599GTB in oro massiccio, mentre tutti i miei insegnanti e molti studenti miei compagni di studi viaggiano in treno.
Tuo figlio Nasser
Il giorno dopo Nasser riceve una risposta da suo papà:
Mio caro ed amato figliolo, sono stati appena trasferiti 30 milioni di Euro sul tuo conto.
Per cortesia smetti di sentirti imbarazzato e comprati immediatamente un treno.
Con affetto, papà.

Tu come filtri le informazioni?

Questa simpatica storia ci mostra come niente accada veramentequello che vediamo è semplicemente il risultato della percezione che abbiamo di ciò che è accaduto.
A seconda della nostra percezione, poi, metteremo in atto azioni coerenti a ciò che crediamo di aver visto.
Qualche esempio? Quando la benzina sale di prezzo per alcuni è una cattiva notizia, per altri è ottima (perchè hanno investito in azioni di aziende petrolifere).
"Niente accade veramente, quello che vedi è semplicemente il risultato della percezione che hai riguardo a ciò che è accaduto."

Come ti comporteresti se sapessi che c'è un'opportunità e non una minaccia?

Le tue valutazioni (e le tue conseguenziali azioni) cambierebbero vero?
Tutto dipende dalle valutazioni che fai, la nostra realtà è filtrata dalle nostre credenze (ovvero ciò che pensiamo sia reale, mentre è il risultato del nostro filtro).
Ci sono credenze potenzianti e credenze depotenzianti.Credenze che favoriscono la libertà finanziaria (come quelle del padre arabo, per l'appunto) e credenze che la bloccano.

Un semplice esercizio

Una volta venne chiesto al Dalai Lama: cosa accadrebbe se un giorno scopriste che tutto ciò in cui avete creduto da sempre è falso?
La sua risposta fu: saremmo veramente felici di scoprire la nuova verità. Ogni mattina, in preghiera, facciamo un esercizio in cui mettiamo in discussione ciò che sappiamo. Questo ci aiuta a mantenere la mente aperta e disponibile ad accettare nuove verità, se esse un giorno arriveranno.
Se non fosse così come potrebbe essere?
Inizia a chiedertelo, per ogni cosa.
Ascolta ogni risposta.
Alcune saranno divertenti, altre profonde. Prendile tutte, ti aiuteranno a mantenere la mente elastica e pronta ad accettare nuove idee, nuove realtà, nuove verità, che semplicemente magari ora non vedi.
p.s.: e per cortesia, smetti di sentirti imbarazzato, e comprati subito un treno!


C'è un modo diverso di vedere le cose.
Più che puoi,
sempre.




Fonte: rete internet

martedì 29 gennaio 2013

La scuola chiusa soltanto un mese? No grazie!


Diego Righini no ammette utopie. Ama la politica e crede che da essa possano nascere situazioni buone ed ottimali per tutti. A tal proposito è sceso in campo contro la proposta del presidente del consiglio dimissionario Mario Monti di accorciare la chiusura delle scuole incentrandola esclusivamente sul mese di agosto. Eccovi le sue inequivocabili parole: "Mentre Mario Monti fa utopia, i moderati in rivoluzione hanno lanciato il progetto delle vacanze studio all'estero durante i mesi estivi. I giovani italiani hanno scarsa conoscenza delle lingue estere e conoscono poco le abitudini lavorative dei loro coetanei europei. Una scuola moderna ed europea deve offrire una vera palestra di vita ai nostri giovani, unendo la teoria proveniente dai banchi di scuola insegnata da settembre a giugno, ad una pratica di vacanza studio-lavoro in luoghi controllati e sicuri all'estero dove fare esperienze "sul campo".. La differenza tra noi del MiR di Samorì e gli altri partiti con Parlamentari uscenti sta nel fatto, che noi non li abbiamo candidati perché sono senza idee come lo sono i tecnici di Mario Monti. I MIR e Diego Righini? Impossibile trovare di meglio.

Mir: appuntamenti imperdibili per stasera



Non si può proprio mancare all'appuntamento serale con i Mir e Diego Righini. Sarebbe una negligenza 




Il cammino del MIR è sempre più inarrestabile. Pronti ad ascoltare appassionatamente i candidati? Vi sentirete "magicamente" al settimo cielo. Ci sarete! Sarà formidabile!

Festa del Villaggio dei bambini




Giovedì 7 febbraio, compio un anno di vita.
 
Volevo invitarvi alla mia festa e ringraziarvi di cuore per avermi aiutato a crescere in questo breve lungo anno ricco di intense emozioni:
 
- quando tutti insieme abbiamo ripulito i parchi e piantato gli alberi e ottenuto qualche progresso nella gestione delle aree verdi e anche delle strade, e poi le panchine e i cestini sparsi qua e là
 
- quando, grazie a piccoli e grandi capricci, abbiamo conquistato la ristrutturazione, seppur incompleta, di un’area giochi degna di questo nome dove possiamo spesso incontrarci.
Sarebbe stato bello anche poter correre senza ferirsi o sporcarsi intorno alla fontana di via Svezia, che amo a tal punto da averne fatto il mio logo, ed ero riuscito a convincerli i grandi a finanziare i miei desideri che erano anche quelli di molti di voi, ma sul più bello altri bambini hanno urlato forte forte che loro ci volevano assolutamente mettere l’acqua nelle vasche di quella fontana: 'o l’acqua o niente!'. E i grandi, che non volevano proprio gestirla quell’acqua, hanno approfittato di tutti i loro capricci per destinare i nostri soldi altrove mandando tutto a monte… e lo stesso è accaduto con l’area cani che la ‘Onlus Staanoi’ si era impegnata a finanziare e a manutenere
 
intense davvero le emozioni provate durante i laboratori di arte e di musica dove ho fatto amicizia con altri 90 bambini e, grazie alle arti, anche con me
 
- e in tutte quelle occasioni di festa dove ho potuto ballare, cantare e mangiare a volontà insieme alle diverse realtà e luoghi del mio quartiere (esercizi commerciali, culturali, sociali, il centro anziani, il salvamamme, la chiesa, i parchi… )
 
- un breve lungo anno ricco di intense emozioni soprattutto perché tanti bambini si sono incontrati, parlati e alleati per costruire una capanna più solida per tutti, pur consapevoli che ogni tanto nevicherà, spesso pioverà e anomale folate di vento spazzeranno via qualche sogno.
 
Non perdiamoci di vista perché ho ancora tante idee e progetti da condividere con voi, grandi e piccini a cominciare da:
 
CARNEVALE AL VILLAGGIO
 giovedì 7 febbraio
ore 16 - 18,30
sala teatro San valentino - Via Belgio 32
(i bimbi possono venire già mascherati o mascherarsi lì)
Non mancate !!!
 
 
Villaggio dei Bambini si propone come punto di riferimento per operare insieme vecchi e nuovi abitanti guidati dalle esigenze dei bambini motore per la rinascita di uno spazio comune che vuole diventare identità appartenenza memoria bene condiviso con tra

lunedì 28 gennaio 2013

Giuseppe Gulotta: "Vi racconto i miei 22 anni in carcere da innocente". Chiesto un risarcimento record di 69 mln





I legali hanno chiesto per Giuseppe Gulotta, 54 anni, ex muratore di Certaldo, in provincia di Firenze, il risarcimento più alto nella storia degli errori giudiziari italiani: 69 milioni di euro. Troppo? Poco? Chissà. Gulotta è stato dietro le sbarre per 22 anni ed era innocente. Ventidue anni sono più di 192.720 ore di un tempo che in carcere non passa mai, sono un lavoro alle ortiche, progetti bruciati, potenzialità inespresse, amori ed affetti distrutti. Sono ricordi e incubi che non meriti, attimi di disperazione che portano un ragazzo allora diciottenne a pensare al suicidio, a inventare ragioni per non arrendersi, per continuare a sperare, per vivere nonostante tutto. E se dopo 36 anni tra galera e attese giudiziarie riconoscono la tua innocenza, in quale modo possono risarcirti della vita che ti hanno tolto, dei momenti che ti hanno negato, degli errori cui avevi diritto, delle esperienze mancate, dei sogni che hanno violato? Basterà mai tutto il denaro del mondo a renderti quanto ti hanno levato? Forse no, ma è giusto avere almeno un risarcimento economico proporzionato al male che ti hanno inflitto.
Un risarcimento di 69 milioni di euro allora, spiega l’avvocato di Gulotta, Pardo Cellini, non può essere considerato abnorme: “Si tratta della vita di una persona mandata in carcere per 22 anni e con 36 anni complessivi di tribolazioni sulle spalle, per un processo al quale era completamente estraneo, e il risarcimento non può che essere importante. Come indica la Cassazione, si deve tener conto del tempo della detenzione, dei danni biologici, morali ed esistenziali subiti. Poi c’è il danno patrimoniale. Quest’uomo ha subito torture ed è stato mandato all’ergastolo innocente. Per cui c’è la volontà di trattare con lo Stato ma non addivenendo a un accordo sul quantum presenteremo ricorso alla Corte d’appello di Reggio Calabria, lo stesso giudice, in senso d’Ufficio, che ha pronunciato la sentenza di assoluzione del 13 febbraio 2012”, preannuncia Cellini.
La cifra comunque “fa paura” come ci dice la moglie di Giuseppe, la signora Michelina, affabile e disponibile nonostante la tosse e l'influenza, perché “noi siamo persone umili e non siamo abituati a certe cose”. Anche se “la felicità vera l’abbiamo provata quando mio marito è stato assolto. Del resto non ci sono soldi sufficienti a compensare una vita rovinata. Certo, questi potrebbero darci la sicurezza per la vecchiaia ma ciò che conta davvero è che lui sia qui, con me e i nostri figli, e che il nostro William, 25 anni a maggio, ci stia per rendere nonni”.
Il calvario di Giuseppe Gulotta, muratore diciottenne che sognava di fare la guardia di finanza, comincia il 12 febbraio del 1976, quando due carabinieri lo prelevano da casa e lo conducono in caserma. Per accertamenti gli dicono, ma è l’inizio di un incubo, un momento scolpito in modo indelebile nella mente dell’uomo. La notte un gruppo di carabinieri in divisa entra nella cella e lo massacra di botte . “Mi picchiarono per tutta la notte – racconta al telefono Giuseppe - avevo la bocca piena di sangue ed ero terrorizzato. Volevano confessassi l’omicidio di Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta, i due carabinieri uccisi misteriosamente nel sonno nella casermetta di Alcamo Marina, in provincia di Trapani, nel gennaio 1976. Mi davano calci, schiaffi, pugni e mi strizzavano i genitali, imponendomi di ammettere la mia responsabilità perché tanto qualcuno aveva fatto il mio nome e ormai ero incastrato. Rispondevo che non ne sapevo nulla, ma non mi credevano e ricominciavano a torturarmi. Mi puntarono una pistola. Sono svenuto, rinvenuto, poi ho ceduto, li ho pregati di smetterla. Volevo finire di soffrire, temevo di morire: avrei detto quello che volevano”.
Così tirarono fuori un verbale e lui firmò. “Davanti ai magistrati - continua Gulotta inseguendo ricordi dolorosi - ritrattai sperando di essere creduto, invece fui sbattuto in cella e il medico del carcere mi dichiarò guaribile in qualche settimana, senza soffermarsi sulle ragioni delle ecchimosi sul mio viso e sul corpo”. Giuseppe non si capacitava, sognava di vedere prima o poi giungere un agente con un foglio in mano, a dirgli dell’equivoco e dichiararlo libero. Invece il tempo passava e il carcere fagocitava la sua vita, la speranza di svegliarsi dall’incubo diveniva flebile. Il tribunale sancì che doveva scontare l’ergastolo. Tra un grado di giudizio e l’altro, la sentenza definitiva nel ‘90, passarono lunghi anni. Fino al giorno del 2008 in cui Renato Olino, ex componente del nucleo antiterrorismo di Napoli, travolto dai rimorsi di coscienza, parlò delle torture inferte e della confessione estorta, restituendogli di fatto la libertà.
Una libertà formalizzata solo nel 2012. Eppure Giuseppe avrebbe potuto agire diversamente. “Dalla condanna definitiva del ’90 al rientro in carcere – racconta ancora l’ex muratore - trascorsero più di tre mesi, avrei potuto tentare la fuga, tanto non avevo nulla da perdere, e ci pensai com’è naturale, ma non lo feci. Speravo nel più profondo del cuore che la giustizia prima o poi, in qualche modo, trionfasse. Contavo, come poi è stato, nel sostegno di mia moglie e dei miei figli. Due dei ragazzi accusati insieme a me (Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo ndr) scapparono invece in Sudamerica e si rifecero una vita; ora anche loro sono stati assolti e, forse, hanno fatto bene a fare quella scelta, non so”.
La cosa peggiore per Giuseppe Gulotta è però il non sapersi dar ragione di quanto è successo. “Io e gli altri ragazzi siamo finiti in un meccanismo mostruoso – sussurra nella cornetta – ed ho sentito parlare di ruoli svolti nella vicenda da mafia, Gladio e servizi segreti. Allora non sapevo nulla di queste cose, oggi però vorrei capire. Sapere perché le dichiarazioni dell’ex brigadiere Olino abbiano avuto conseguenze solo dopo tanti anni (nel 2008 ndr) e perché quando, come lui ha detto, parlò già nel '77 delle torture usate dai suoi colleghi per estorcermi dichiarazioni non vere nessuno se ne curò. Dichiarò di averlo detto agli ex superiori, ma di essere stato invitato a lasciar perdere". E per questo decise di abbandonare la divisa. L'ex carabiniere non tollera l'immagine ricorrente di quel "pulcino bagnato e impaurito" in una caserma di tanti anni prima, e nel 2008, appreso che è ancora in carcere, racconta tutto ai magistrati di Reggio Calabria. E' la testimonianza decisiva per avviare il processo di revisione e togliere le catene a Gulotta, che ora spera si faccia completa chiarezza sugli accadimenti di Alcamo e sul controverso suicidio per impiccagione di Giuseppe Vesco in carcere (l'uomo era privo di una mano ndr), che lo trascinò nell'incubo con le sue dichiarazioni e poi ritrattò le accuse.
Forse un po’ di verità in più nelle nebbie torbide che avvolgono l’ennesima strana storia italiana gli darebbe un po’ di sollievo. Allevierebbe il ricordo delle volte in cui, “al calar della sera, nel silenzio della cella, le lacrime sgorgavano copiose” spinte dalla disperazione. Un pianto e un tormento che niente potrà ripagare, nemmeno tanti euro come quelli in gioco col risarcimento, anche se “serviranno a vivere meglio di ora e a superare i problemi economici. Perché questi non mancano, anche se per fortuna c’è la salute”, spiega Giuseppe, che attualmente lavora per una ditta di Poggibonsi e sta scrivendo un libro sulla sua vicenda cheChiarelettere darà alle stampe tra qualche mese. Si tratta però anche di una questione di giustizia, di rimediare per quanto possibile a un errore orribile, di ricostruire ciò che resta della vita di un ragazzo, figlio di umili ma onesti contadini, che aveva il sogno di fare il finanziere. "Un ragazzo acerbo, senza grilli per la testa, tanto meno di carattere politico o eversivo", bisbiglia quasi Giuseppe, buttato in galera a 18 anni per un delitto tremendo che non aveva commesso. Storie che lasciano senza parole......                                        

 I tempi della giustizia sono drammatici, soprattutto perché alcune procedure di causa, civili, penali e amministrative, sono legate ad inefficenze burocratiche, carta mancante, consegne di documenti a mano senza l'utilizzo di procedure web, dibattimenti e testimoni indefiniti.
Il caso di Giuseppe Gullotta é molto grave, ma é solo la punta di un iceberg (ha dichiarato Diego Righini del MIR).i

Economia.L'Ungheria rimborsa in anticipo il FMI


L’Ungheria ha rimborsato in anticipo al Fondo Monetario Internazionale la quota da 607 milioni di euro del prestito in standby deciso nel 2008 insieme a Commissione europea e Banca Mondiale. Nella giornata di oggi si è inoltre conclusa la missione dei funzionari dell’FMI e della CE, che hanno divulgato un rapporto sintetico sullo status attuale dell’economia ungherese.

Il ministero dell’Economia magiaro ha spiegato che l’anticipo sulla rata del prestito dell’FMI è una manovra strategica volta ad evitare instabilità nel mercato alla data prevista per il pagamento, in scadenza il 12 febbraio. L’Ungheria ha richiesto 14,3 milioni di euro dei 20 milioni messi a disposizione del Paese nel 2008 come misura di salvataggio e stabilizzazione del rischio all’indomani della crisi economica e finanziaria mondiale.
Secondo la relazione finale sulla missione periodica di controllo divulgata dalla Commissione europea una lenta ripresa della crescita economica del Paese è prevista a partire da quest’anno. L’Ungheria, ricorda il documento, è entrata in recessione nella prima metà del 2012 con un calo del PIL stimato all’1,5% nel corso dell’intero anno.
La delegazione internazionale ha approvato le politiche di consolidamento fiscale portate avanti finora e l’impegno del governo nel continuare a mantenere il deficit al di sotto del 3% del PIL. Allo stesso tempo ha incoraggiato l’esecutivo ha prestare attenzione alla qualità delle misure di austerità per assicurare la sostenibilità del recupero e supportare al tempo stesso la crescita e la fiducia dei mercati. In previsione dei bisogni economici che il Paese vedrà emergere nel 2013 e nel 2014 “giocheranno un ruolo importante anche un programma di politiche istituzionali credibili”.  E l’Italia? Resta a guardare ma sarebbe importante attivarsi e prendere esempio da chi mostra di impegnarsi attivamente contro la crisi. (R. D.)

Ateismo in Corea


Ateismo di stato in Corea del Nord: 6mila cristiani nei gulag

Ragazza north koreaLa Corea del Nord ha stabilito un record: per l’11esimo anno consecutivo è il paese che perseguita di più i cristiani nel mondo. Lo ha stabilito il consueto rapporto annuale sulla persecuzione dei cristiani stilato dall’organizzazione internazionale Open Doors, il regime ateo-comunista di Pyongyang è il più repressivo nei confronti dei cristiani, peggio anche di Arabia Saudita (secondo posto), Afghanistan e Iraq (terzo e quarto).
Sul rapporto si legge che si «contrasta con veemenza ogni tipo di religione. I cristiani sono visti come persone ostili, meritevoli di arresto, detenzione, tortura e anche esecuzioni pubbliche». Secondo le stime di Open Doors,«nonostante la pesante repressione, esiste un movimento crescente di chiese sotterranee che conta circa 400 mila cristiani» su una popolazione di 24,5 milioni di abitanti.
Riferendosi poi al terribile campo di concentramento per prigionieri politici di Yodok, il rapporto ricorda che«in Corea del Nord c’è un sistema di campi di lavoro, compreso il famigerato campo n. 15, dove si trovano almeno 6 mila cristiani».  Secondo una fonte di Daily Nk, organo di informazione composto da dissidenti del Nord, «le autorità nordcoreane dividono i dissidenti in diverse categorie a seconda della ragione per cui cercano di scappare. Quelli che portano con sé una Bibbia o hanno stretto contatti con cristiani cinesi vengono di solito giustiziati». Un cristiano è stato recentemente ucciso proprio per questi motivi. Ricordiamo che assieme alla Cina, la Corea del Nord è uno dei pochi Paesi che ancora è guidatoufficialmente dall’ateismo di stato.