venerdì 16 maggio 2014

Megan Denise Fox (Oak Ridge, 16 maggio 1986) è un'attrice e modella statunitense


  1. Megan Denise Fox è un'attrice e modella statunitense. Ha iniziato la sua carriera d'attrice nel 2001 interpretando ruoli minori in serie televisive.Wikipedia
  2. Altezza1,63 m


Ha iniziato la sua carriera d'attrice nel 2001 interpretando ruoli minori in serie televisive. Raggiunse la fama, soprattutto negli Stati Uniti grazie al ruolo nella serie televisiva Hope and Faith. Dopo aver vestito i panni di Mikaela Banes nei primi due Transformers è diventata uno dei volti più noti di Hollywood.
Nata a Oak Ridge, nello Stato del Tennessee, Megan Fox ha diverse origini: irlandesifrancesi, e cherokee[2].[3] È cresciuta fin dai primi anni a Rockwood con i genitori Darlene Tonachio e Frank Fox. I suoi genitori divorziarono quando era molto piccola e lei e sua sorella sono state cresciute dalla madre e dal patrigno Tony Tonachio. A cinque anni si è avvicinata al mondo della danza ed intorno ai dieci si è trasferita in Florida, dove ha finito i suoi studi scolastici
Durante i suoi anni a scuola è stata vittima di bullismo, infatti era costretta a mangiare in bagno. La Fox ha spiegato che i problemi non nascevano per via del suo aspetto ma perché le ragazze erano invidiose del fatto che era circondata da amici maschi. Altri problemi erano dovuti al fatto che lei volesse diventare un'attrice.

A tredici anni vince numerosi premi alla American Modeling and Talent Convention di Hilton Head (South Carolina). Il suo debutto nel mondo della recitazione avviene a sedici anni quando viene scelta per interpretare Brianna Wallace nel film Holiday in the Sun, al fianco di Ashley Olsen. Negli anni seguenti appare nelle serie televisive Le cose che amo di teDue uomini e mezzo. Nel 2004 debutta al cinema nel film Quanto è difficile essere teenager!, che la vede opposta al personaggio interpretato da Lindsay Lohan. La Fox è apparsa nelle stagioni 2 e 3 della serie televisiva Hope & Faith interpretando Sidney. Lo show venne cancellato nel 2006.
Megan Fox al Toronto International Film Festival 2010
Nel 2007 è nel cast del film Transformers di Michael Bay, prodotto da Steven Spielberg, dove veste i panni di Mikaela Banes, al fianco diShia LaBeouf. È stata nominata, per la sua interpretazione, agli MTV Movie Awards nella categoria "Breakthrough Performance"; ha anche ricevuto 3 nomination ai Teen Choice Awards . Ha anche preso parte a Star System - Se non ci sei non esisti al fianco di Kirsten Dunst,Simon PeggJeff Bridges, e Gillian Anderson.[ Nel 2009 è protagonista di Jennifer's Body, dove interpreta la cheerleader Jennifer Check posseduta da un demonio, al fianco di Amanda Seyfried e Adam Brody. Interpreta di nuovo Mikaela Banes in Transformers - La vendetta del caduto. Per girare il film il regista le chiese di ingrassare di 5 chili, perché riteneva la Fox troppo magra. Sempre nel 2009 viene candidata ai Razzie Awards come peggior attrice per Transformers - La vendetta del caduto e per Jennifer's Body.
Ad aprile 2009 inizia le riprese dei film Jonah Hex. Verso la fine del 2010 è stato confermato che Megan Fox non avrebbe fatto parte nel cast del film Transformers 3. Il produttore Steven Spielberg non avrebbe gradito il modo in cui l’attrice ha parlato di Micheal Bay durante un'intervista al tabloid inglese Daily Mail, dove la Fox aveva equiparato il regista ad Hitler, per la maniera in cui secondo lei, Bay dirige le riprese dei suoi film. Quindi Spielberg ha mandato a casa l'attrice licenziandola dal cast di Transformers 3. Questo determina l’arrivo diRosie Huntington-Whiteley nel cast di Transformers 3. Ha partecipato assieme a Dominic Monaghan al video di Love the Way You Lie, canzone del rapper statunitense Eminem.. Il 2012 è poi l'anno in cui partecipa al film Friends with Kids di Jennifer Westfeldt e sempre nello stesso anno realizza due camei rispettivamente nei film "Il dittatore" di Larry Charlese "Questi sono i 40" di Judd Apatow. Nel 2013 viene poi scelta per interpretare April O'Neil nel film "Le tartarughe ninja" diretto da Jonathan Liebesman e che vede la presenza di Michael Bay nel ruolo di produttore, lo stesso con il quale aveva avuto divergenze in passato che le impedirono di prendere parte al terzo capitolo di Transformers.

Nel 2006, data la sua sorprendente bellezza, si è classificata al 68º posto tra le donne più sexy del mondo secondo la rivista FHM, nella classifica di Maxim del 2007 si è classificata 18ª. Nel 2008 riesce ad arrivare al 1º posto delle donne più sexy del mondo e anche nel 2009 sempre secondo FHM. Sempre nel 2008 è stata la protagonista di molte copertine tra le più importanti ci sono Cosmo GirlGQ e FHM[. Nel 2009 è di nuovo sulle copertine di GQ e Maxim, ma appare anche su Elle e Esquire. È stata scelta come testimonial della campagna pubblicitaria di Giorgio Armani Underwear e Jeans Primavera/Estate 2010 insieme al calciatore Cristiano Ronaldo e riconfermata anche per la campagna Autunno/Inverno Armani Underwear, Jeans e Cosmetics; nel 2011 è stata scelta come protagonista della campagna promozionale per la fragranze Armani Code. Lo stilista ha dichiarato che l'attrice incarna la sua visione di bellezza delle donne: "libere, sicure di sé, dotate di forte femminilità, sensualità e forza". Nel 2010 viene scelta daMotorola come testimonial d'eccezione per lo spot trasmesso nel corso della finale del Superbowl per pubblicizzare lo smartphone Devour.] Nel 2013 è la testimonial di Instinct, la nuova fragranza Avon
Nel 2004, sul set di Hope & Faith, conosce l'attore Brian Austin Green. La coppia è convolata a nozze il 24 giugno 2010, in una cerimonia privata al Four Seasons Resort, a Kailua-Kona, nelle Hawaii. La coppia ha avuto due figli, Noah Shannon Green, nato il 27 settembre 2012, e Bodhi Ransom Green, nato il 13 febbraio 2014.

Le nuove ignoranze figlie dell'egoismo


In tutto l’Occidente non sono poche le preoccupazioni per quanto avviene in Ucraina e negli Stati Uniti c’è chi addirittura ha ipotizzato la possibilità di un intervento militare. Tuttavia, quando agli americani più propensi a un’azione Usa si è chiesto di indicare su un mappamondo dove fosse mai l’Ucraina, solo il 16 per cento l’ha messa al posto giusto. Del restante 84 chi l’ha piazzata in Portogallo, chi nel Sudan, chi in Kazakistan, chi in Alaska. Notevoli inconsapevolezze geografiche, dunque, si registrano tra chi vive sotto il cielo a stelle e strisce, ma stiamo attenti a sorriderne. Messi male gli americani con la geografia, noi non siamo certo messi bene con la storia se a inizio anno tre concorrenti del programma di Raiuno, "L’eredità", hanno creduto di dover fissare l’ascesa di Hitler al potere chi nel 1949, chi nel 1964 e chi nel 1979 prima che il quarto concorrente si arrendesse al 1933, l’ultimo anno indicato. Non si è lasciato sfuggire l’episodio Umberto Eco che ha scritto essere ormai il passato una «nebulosa indistinta» e la seconda guerra mondiale non meno lontana della scoperta dell’America.

Pesano le grandi "ignoranze" sul destino delle nazioni, specie di quelle più deboli. E se, come risulta da una recente indagine Ocse, «solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di ben orientarsi nella vita contemporanea», ciò vuol dire che l’80% della nostra società è paralizzato da incompetenze più o meno acute. Vero è che nel 1861 l’analfabetismo in Italia era vicino all’80% contro un quasi 3% di oggi, ma con otto italiani su dieci che s’informano solo attraverso la televisione, ignorando libri e giornali, c’è poco da festeggiare. Da chiedersi, di fronte ai tanti dati sconsolanti che ci condannano agli ultimi posti, quanto le nostre ignoranze assortite siano palpabili nella vita di tutti i giorni. Molto, viene da dire guardando al disinteresse umano che ci circonda soprattutto nelle città più grandi. E alla maleducazione, sempre pronta a esplodere. 

All’indifferenza, alle insensibilità. Sarà perché viviamo in una società multietnica di cui diffidiamo, ma per tanti quello di farsi i fatti propri resta un imperativo inoppugnabile. Ignoranza, sicché, non è solo ignorare chi era Carlo Magno e qual è la capitale dell’Ucraina. Dall’ignoranza discendono diffidenze, volgarità, arroganze, per non parlare di certe nostre ancestrali furbizie scambiate per intelligenza. E fabbricatori di ignoranze si stanno rivelando purtroppo anche i social network tutte le (troppe) volte che sono usati come clave. Quanto a Internet, dove basta  un clic per avere a disposizione il retto e il verso dello scibile, dovrebbe essere un gran calmieratore di ignoranza e invece non lo è. Come mai non lo è? Molto probabilmente perché l’ansia, l’ingordigia, la bramosia d’informazione vellicate di continuo dallo smisurato succedersi di notiziari e affini, hanno abbattuto la voglia di conoscenze autentiche portando alla diffusa convinzione che essere informati da più parti sia lo stesso che sapere tante cose. Quanto all’apprendere, il facile ricorso all’enciclopedismo on line sembra aver reso inutile la fatica della ricerca, in questo modo escludendo il bisogno di ogni sudata, meritoria acquisizione.

Il relativismo, infine. Come non si vuole che esista una morale che valga per tutti, allo stesso modo si rifiuta una cultura di base. Non si sa dov’è l’Ucraina? Si vive lo stesso. Non si sa quando e come e perché sia scoppiata la seconda guerra mondiale? Si vive lo stesso. Non so niente del passato del mio Paese ma vivo lo stesso perché, a ben guardare, nessuno sa tutto di tutto, dopodiché anche le mie ignoranze sono relative. Trionfa anche qui quel relativismo assoluto non a caso tanto combattuto da Benedetto XVI che porta a vivere come se altre verità non contassero più delle mie. Altri saperi più dei miei. Altre idee più delle mie. In un egoismo e un’ignoranza perfetti. Abbiamo bisogno più che mai di persone davvero vive, che non si arrendono a questa nebbia e a queste pigrizie.

Fonte: Avvenire

martedì 13 maggio 2014

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL MONDO DELLA SCUOLA ITALIANA


DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCOAL MONDO DELLA SCUOLA ITALIANA
Piazza San Pietro
Sabato, 10 maggio 2014


Cari amici buonasera!
Prima di tutto vi ringrazio, perché avete realizzato una cosa proprio bella! questo incontro è molto buono: un grande incontro della scuola italiana, tutta la scuola: piccoli e grandi; insegnanti, personale non docente, alunni e genitori; statale e non statale… Ringrazio il Cardinale Bagnasco, il Ministro Giannini, e tutti quanti hanno collaborato; e queste testimonianze, veramente belle, importanti. Ho sentito tante cose belle, che mi hanno fatto bene! Si vede che questa manifestazione non è “contro”, è “per”! Non è un lamento, è una festa! Una festa per la scuola. Sappiamo bene che ci sono problemi e cose che non vanno, lo sappiamo. Ma voi siete qui, noi siamo qui perché amiamo la scuola. E dico “noi” perché io amo la scuola, io l’ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da Vescovo. Nella Diocesi di Buenos Aires incontravo spesso il mondo della scuola, e oggi vi ringrazio per aver preparato questo incontro, che però non è di Roma ma di tutta l’Italia. Per questo vi ringrazio tanto. Grazie!
Perché amo la scuola? Proverò a dirvelo. Ho un’immagine. Ho sentito qui che non si cresce da soli e che è sempre uno sguardo che ti aiuta a crescere. E ho l’immagine del mio primo insegnante, quella donna, quella maestra, che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della scuola. Non l’ho mai dimenticata. Lei mi ha fatto amare la scuola. E poi io sono andato a trovarla durante tutta la sua vita fino al momento in cui è mancata, a 98 anni. E quest’immagine mi fa bene! Amo la scuola, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla. Questo è il primo motivo perché io amo la scuola.
Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così dovrebbe essere! Ma non sempre riesce ad esserlo, e allora vuol dire che bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, - è questo il segreto, imparare ad imparare! - questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani.
Gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà - ho sentito le testimonianze dei vostri insegnanti; mi ha fatto piacere sentirli tanto aperti alla realtà - con la mente sempre aperta a imparare! Perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno “fiuto”, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, “incompiuto”, che cercano un “di più”, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti. Questo è uno dei motivi perché io amo la scuola.
Un altro motivo è che la scuola è un luogo di incontro. Perché tutti noi siamo in cammino, avviando un processo, avviando una strada. E ho sentito che la scuola – l’abbiamo sentito tutti oggi – non è un parcheggio. E’ un luogo di incontro nel cammino. Si incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente. I genitori incontrano i professori; il preside incontra le famiglie, eccetera. E’ un luogo di incontro.E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme. E questo è fondamentale proprio nell’età della crescita, come un complemento alla famiglia. La famiglia è il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola noi “socializziamo”: incontriamo persone diverse da noi, diverse per età, per cultura, per origine,per capacità. La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei ragazzi di una classe possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti. Questo fa pensare a un proverbio africano tanto bello: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti! Vi piace questo proverbio africano? Vi piace? Diciamolo insieme: per educare un figlio ci vuole un villaggio! Insieme! Per educare un figlio ci vuole un villaggio! E pensate a questo.
E poi amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla. E nell’educazione è tanto importante quello che abbiamo sentito anche oggi: è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca! Ricordatevelo! Questo ci farà bene per la vita. Diciamolo insieme: è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca. Tutti insieme! E’ sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca!
La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti “ingredienti”. Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. Per esempio, se studio questa Piazza, Piazza San Pietro, apprendo cose di architettura, di storia, di religione, anche di astronomia – l’obelisco richiama il sole, ma pochi sanno che questa piazza è anche una grande meridiana.
In questo modo coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita!
E finalmente vorrei dire che nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, cioè tanti contenuti importanti, per avere certe abitudini e anche per assumere i valori. E questo è molto importante. Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola, studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere le tre lingue, che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma, armoniosamente, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti. Le tre lingue, armoniose e insieme! Grazie ancora agli organizzatori di questa giornata e a tutti voi che siete venuti. E per favore... per favore, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola! Grazie!

Avena: proprieta', benefici e come gustarla al meglio


L'avena (Avena sativa) è una pianta erbacea da cui si ricava un cereale in chicco ricco di proprietà benefiche. L'avena può essere gustata sia sotto forma di fiocchi che al naturale. Dall'avena è inoltre possibile ottenere un ottimo latte vegetale. Fino a pochi anni fa, l'avena era utilizzata in prevalenza come mangime per gli animali, ma ora la riscoperta delle sue virtù ha contribuito a riportarla sulle nostre tavole.
Proprietà e benefici dell'avena
L'avena è una fonte di carboidrati a lenta digestione. Non provoca forti picchi insulinici. In questo modo fornisce al nostro organismoenergia a lungo termine. E' solitamente ben tollerata anche da chi soffre di celiachia. Secondo quanto comunicato dal Consorzio Marche Biologiche, infatti, l'avena, se non contaminata da altri cereali, presenta unatossicità pressoché nulla per i celiaci.
Il suo elevato contenuto di fibre garantisce il corretto funzionamento del nostro intestino e aiuta la digestione. Inoltre fornisce un valido contributo per la riduzione del colesterolo. L'avena contiene dei particolari composti fenolici azotati, che prendono il nome di avenantramidi. Si tratta di potenti antinfiammatori in grado di proteggerci dai tumori e di inibire la proliferazione delle cellule tumorali.
Un nuovo studio tutto italiano, condotto dagli esperti dell'Università Politecnica delle Marche e dell'Università di Urbino, ha inserito l'avena coltivata in modo naturale tra i cereali biologici di qualità. L'avena è considerata un ottimo alleato contro la fame nervosa, la stipsi e la celiachia.
E' il cereale più ricco di proteine (12,6-14,9%) e di acidi grassi essenziali, come l'acido linoleico. Il suo contenuto di fibre solubili è importante per placare l'appetito e normalizzare il peso corporeo. La farina d'avena è un alimento nutritivo e rinforzante, che viene consigliato ai bambini e ai convalescenti.
L'avena è importante per la sintesi proteica per via del suo contenuto di lisina, nettamente superiore rispetto agli altri cereali. E' benefica per tutti e aiuta vegetariani e vegani ad assumere gli amminoacidi essenziali necessari per la formazione delle proteine. Ricordiamo infatti che la lisina, per quanto riguarda il mondo vegetale, è presente soprattutto nei legumi, mentre scarseggia nei cereali (ad eccezione dell'avena, che ne contiene di più). Ecco perché, per avere a disposizione proteine complete, si consiglia di abbinare i cereali ai legumi nelle ricette, o comunque di consumare entrambi gli alimenti durante la giornata.
fiocchi avena
fonte foto: sleafordqf.com
Una raccomandazione importante: l'avena può essere mal tollerata da chi soffre di allergie o intolleranze al nickel. Per quanto riguarda chi soffre di celiachia, invece, gli studi più recenti indicano l'avena come un cereale sicuro se non viene contaminato da proteine del grano, dell'orzo o della segale durante la lavorazione. In tali circostanze ideali, l'avena non sarebbe lesiva per la maggior parte dei celiaci (99,4%).
L'avena in cucina
I fiocchi d'avena fino a poco tempo fa erano noti soprattutto come ingrediente fondamentale per ilmuesli della colazione. E' proprio così che possiamo gustare l'avena all'inizio della giornata, accompagnandone i fiocchi con frutta secca, come mandorle e nocciole, frutta fresca di stagione e frutta essiccata, come l'uvetta, i fichi o le prugne, soltanto per fare qualche esempio. I fiocchi d'avena sono un ingrediente molto versatile.
Possono essere aggiunti a preparazioni sia doli che salate. Pensiamo, ad esempio, alle barrette di cereali, che possono essere preparate in casa con ingredienti salutari, oppure alle zuppe, alle vellutate e alle minestre da arricchire con i fiocchi d'avena, oppure con l'avena in chicco, da lessare a parte o da cuocere direttamente insieme alle verdure o ai legumi.
La macinazione permette di ottenere dall'avena un'ottima farina. Con la farina d'avena si possono preparare degli ottimi biscotti o del pane fatto in casa, ad esempio aggiungendola in piccole quantità alla farina di farro o di grano tenero, ma i suoi utilizzi sono davvero numerosi. Potrete scegliere la farina d'avena per addensare creme e vellutate troppo liquide e per preparare un'ottima panatura. I suoi impieghi spaziano oltre la cucina, fino alla cura naturale della persona: con la farina d'avena si possono preparare maschere per il viso, scrub per il corpo e shampoo.
I fiocchi d'avena interi o macinati sono un ottimo ingrediente per la preparazione di crocchette eburger vegetali, sia per legare gli ingredienti che per la panatura. Saranno ancora più leggeri se sostituirete la cottura in padella con quella al forno.
zuppa avena
fonte foto: drjohnlapuma.com
Con i chicchi di avena decorticati potrete preparare un'ottima minestra. Per quattro personecalcolate di utilizzare 200 grammi di avena decorticata e 400 millilitri di brodo vegetale. in cottura potrete aggiungere verdure di stagione a piacere. In inverno potrete scegliere tra porri, zucca, cimette di cavolfiore. Potrete arricchire la vostra minestra con erbe aromatiche, come il rosmarino, il timo e l'origano, ma anche con dei legumi, e servirla accompagnata con delle fette di pane casereccio.

giovedì 1 maggio 2014

Lazio, 'Di padre in figlio' 12 maggio 2014 „La Lazio celebra la vittoria dello scudetto del 74: il 12 maggio all'Olimpico“

'Di padre in figlio': il prossimo 12 maggio sarà la festa della Lazio. Giocatori del passato indimenticabili per i tifosi laziali, scenderanno di nuovo in campo il all'Olimpico per commemorare il 40° anniversario del primo scudetto della Lazio. Quella sera, alle 20.45, si sfideranno tre selezioni miste composte dai campioni del '74, dagli eroi della Lazio del 'meno 9' - che nel 1987, partiti con 9 punti di penalizzazione, evitarono la serie C agli spareggi - e quelli del secondo scudetto nel 2000.