martedì 19 marzo 2013

Mosca e Berlino "ai ferri corti" per il caso Cipro

Venti battaglieri tra Russia e Germania.
I russi mostrano i muscoli di fronte all’esproprio bancario promosso dall’Europa tedesca in quel di Cipro. Almeno cinque fregate terranno a tiro utile le coste dell’isola levantina «permanentemente». Così, quello che sta succedendo al largo di Cipro dimostra per l’ennesima volta che il petrolio, il debito e i soldi si difendono con il deterrente delle armi. Non a caso gli americani hanno chiara l’idea che, qualunque cosa possa accadere, dovranno avere la superiorità tecnologica delle armi. Altrimenti, diventerebbero marionette nelle mani dei cinesi. In gran parte possessori del debito Usa. Domenica notte Viktor Viktorovich Chirkov, comandante in capo della marina russa, ha dichiarato che almeno cinque fregate rimarranno «permanentemente» nel Mediterraneo. Per la precisione tra Cipro e le coste vicine alla Siria. La flotta era già stata dispiegata ufficialmente per una esercitazione, con l’obiettivo di osservare più da vicino le mosse attorno a Damasco. Mentre la scelta di domenica notte è un chiaro messaggio a chi crede che i soldi degli oligarchi russi siano come quelli del monopoli: facili da stracciare.

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