lunedì 25 marzo 2013

Politica: scenari e trattative in corso.....


Proseguiranno intanto domani le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Bersani che giovedì è atteso al Colle da Napolitano per riferire sull’esito degli incontri. Il segretario del Pd oggi ha incontrato le delegazioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, seguite da Rete Imprese Italia e da una rappresentanza del mondo ambientalista. I sindacati chiedono a Bersani di dare subito un governo al Paese. «Siamo contrarissimi a che si torni a votare. L’Italia rischia di finire come Weimar per i gravi pregiudizi alla stabilità democratici. Si estenderebbe il populismo che porta solo atteggiamenti autoritari. Per questo bisogna fare un governo, farlo a tutti costi. Non capiamo le differenziazioni a non volersi alleare. La situazione è drammatica e la politica è l’arte dell’accordo. È quello che fa una classe politica avveduta», dice il leader Cisl, Raffaele Bonanni. Susanna Camusso, segretario Cgil, ha chiesto a Bersani di «togliere il pagamento dell’Imu sulla prima casa fino a un valore di 1000 euro». Tra le richieste principali di Angeletti, leader Uil, il taglio delle tasse sul lavoro:«Un piano di riduzione delle tasse sul lavoro che sia il perno della politica economica del governo». Il leader del Pd parla di una “situazione drammatica”. «Avete visto quello che ha detto Confindustria?», dice spiegando che anche da parte dei sindacati che ha incontrato oggi è stata manifestata la stessa preoccupazione. Dunque, secondo il segretario la crisi non è «ancora davanti» e per questo serve un governo: «anzi - sorride - servirebbe un governo che fa miracoli». 

Niente guerra al mattino e abbracci al pomeriggio, quindi, avvisa il premier incaricato, che respinge così la proposta di Berlusconi. «Mi auguro che questi tempi che abbiamo dato alla riflessione delle forze parlamentari, che hanno avuto 48 ore durante gli incontri con le forze sociali, siano stati utili per arrivare a un’assunzione di responsabilità - aggiunge -. Bisogna che facciamo discorsi seri, ora tocca alle forze e politiche quindi da domani cominceremo gli incontri con tutte le rappresentanze parlamenti secondo la linea più volte descritta che cerca di trovate una soluzione alle condizioni date». Domani, però, quando prenderanno il via le consultazioni con i partiti, il tema “Quirinale”è bandito: «Ci manca solo che discutiamo di questo, se ne discuterà a tempo debito e non è il caso di mescolare i temi».  

Nel pomeriggio è stata anche la volta di Don Luigi Ciotti che ha smentito l’ipotesi di diventare ministro in un eventuale governo Bersani. «È da 42 anni che lo sono nella chiesa ministro di Dio, ma non è il mio compito quello»ha detto. «Faccio altro e volentieri collaboro a percorsi comuni, lo faccio con Libera», ha sottolineato, ma «sono già ministro della Chiesa». Matteo Renzi, intanto, ha fatto sapere che oggi non andrà alla direzione nazionale del Pd: «Nn vado per un motivo molto semplice: è stata convocata all’ultimo momento, e io sto a Firenze a fare il sindaco».  

Il presidente Giorgio Napolitano ieri ha invitato a «pensare all’interesse generale del Paese», parole che vengono interpretate come una sollecitazione a Pier Luigi Bersani a non escludere forme di collaborazione con il Pdl; scenario questo proposto al segretario del Pd anche da alcune delle parti sociali che egli ha incontrato ieri. L’interessato ha replicato evitando parole polemiche verso il Pdl, ma ribadendo il profilo della propria proposta che è indirizzato «a tutto il Parlamento». Intanto Berlusconi torna alla carica. «Come ho detto ai nostri 300 mila sostenitori in piazza o il Pd cambia linea a 180 gradi e si rende disponibile ad un governo con il Pdl e contemporaneamente dichiari di volere un moderato al Colle oppure si torni al voto al più presto».

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