mercoledì 20 marzo 2013

Crisi economica? Investiamo in Russia


Quali sono le sfere dell’economia russa in cui investire nel prossimo semestre e a lungo termine? A mio parere, saranno soprattutto i settori orientati alla crescita del consumo interno e quelli la cui attività si concentra nella costruzione d’infrastrutture.
I primi continueranno a svilupparsi, accelerando i tempi grazie ai crediti bancari, all’aumento delle entrate, al rallentamento dell’inflazione e al rublo forte. Gli altri per via della necessità di superare uno dei maggiori ostacoli (oltre a istituire una legislazione dominante, arrivare alla liberalizzazione economica e politica e abbassare il livello di corruzione) sulla strada di un rapido sviluppo economico: le infrastrutture obsolete e arretrate.
Nel 2012 in Russia i crediti al consumo sono cresciuti del 40 per cento, raggiungendo il picco registrato nel 2007, l’anno precedente alla crisi. Nonostante ciò il peso dell’indebitamento fiscale delle economie domestiche russe rimane piuttosto basso, circa 1.800 dollari pro capite in confronto ai circa 4.000 dollari dei Paesi dell’Europa orientale e agli oltre 30.000 dollari dei Paesi sviluppati.
La penetrazione di un prodotto finanziario così strategico come il mutuo, a prescindere dal ritorno a rapidi tempi di crescita come nel periodo pre-crisi, rimane molto bassa. In Russia il rapporto tra i crediti ipotecari e il Pil è di circa il 3 per cento. Per fare un confronto, in Turchia e in Brasile lo stesso indice arriva al 5 e in Polonia e in Repubblica ceca al 21 per cento.
Se nel complesso l’economia russa nel 2013 crescerà del 3-3,8 per cento, i settori orientati allo sviluppo interno potranno aggiungere un 10-20 per cento. Gli investimenti in titoli che nei prossimi 6-12 mesi porteranno le maggiori entrate afferiscono, a mio giudizio, ai settori delle finanze, dell’edilizia, dei trasporti, dell’industria automobilistica, oltre ai servizi di mass media e telecomunicazioni.
I referenti principali in questi ambiti per me sono: Sberbank*, VTB, il gruppo bancario Bozrozhdenie, Gruppa LSR*, Avtovaz, Sollers, Severstal, Aeroflot, M. Video, Megafon, Yandex. (Le società con * sono presenti nel portafoglio titoli di chi scrive)
Se invece ci riferiamo al miglioramento delle infrastrutture, occorre necessariamente rilevare che al momento non sono abbastanza sviluppate, anzi in buona misura obsolete; questa condizione non soltanto continua a rallentare i tempi di crescita economica potenziale, ma non è nemmeno idonea per osservare gli obblighi internazionali assunti dal Paese, quali per esempio, l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2018.
Sminuire la portata di questo stato di cose è irragionevole: nessuno dei 12 stadi necessari per ospitare il torneo è stato costruito, la rete viaria e il comparto alberghiero delle 11 città coinvolte nell’evento sportivo non rispondono ai requisiti ufficiali. Il volume potenziale di spese dirette per la sua realizzazione si stima sull’1,3 mila miliardi di rubli. Intanto il programma federale per lo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti nel quinquennio 2010-2015 prevede investimenti certi soltanto per le ferrovie, per un totale di 320 miliardi di rubli all’anno.


Se invece pensiamo al sistema energetico – uno delle aree più problematiche nella nostra rete di infrastrutture – soltanto nel segmento produttivo il 62 per cento degli impianti di forza motrice ha ora più di 30 anni. Si valutano investimenti nel settore di circa 3mila miliardi di rubli nei prossimi sei anni (Immaginatevi quanta potenza in più richiederanno i nuovi stadi, gli aeroporti modernizzati, le stazioni e gli alberghi costruiti per i Mondiali!).
Penso che una parte cospicua dei finanziamenti di questi progetti sarà ricavata da grandi gruppi internazionali come General Electrics, Siemens, Caterpillar, Komatsu e altri. I miei favoriti per una “partecipazione” alla crescita – che sia, dal punto di vista degli investimenti, il più efficace possibile – sono le quote di aziende come Mostotrest, NLMK, MMK, Gruppa LSR, E. On Rossija e Globaltrans.
Una valutazione d’impresa, in breve, è composta da tre elementi principali: l’analisi delle possibilità, dei rischi e della corrispondenza dei primi due fattori al valore corrente dell’investimento. La valutazione delle aziende sopracitate indica un significativo potenziale di crescita del loro valore nei prossimi 6-12 mesi.

Mark Rubinshtejn è direttore del Dipartimento analitico della società finanziaria d’investimenti Metropol

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