sabato 24 agosto 2013

La ISS pronta a donare un nuovo spettacolo nei cieli italiani

Sguardo in alto dalle 20:45;  questo sabato, si rinnova lo spettacolo offerto dal passaggio della stazione spaziale internazionale sui cieli italiani. Gli appassionati, sono pronti ad osservare la ISS, che da ormai qualche mese a questa parte sta catturando l’attenzione di numerose persone, grazie anche all’astronauta italiano, Luca Parmitano. Durante l’orario di cena, da ovest-nord ovest a est sud est, sarà possibile ammirare la ISS, che potrà apparire come una stella luminosa veloce nel proprio movimento; in molti in questi mesi hanno usato dei binocoli per guardare la meravigliosa immagine della stazione spaziale, ma sarà possibile notarla anche ad occhio nudo.

Foto Parmitano
Foto Parmitano
Forse mai nella storia recente la ISS aveva catturato, in Italia, tanta attenzione mediatica; complice la presenza di Luca Parmitano, che dai social network tiene in costante aggiornamento la propria missione, sono in tanti a seguire le rotte della stazione, nella speranza di poterla immortalare dal vivo nel corso di una limpida serata estiva. In molti, affermano che l’emozione più importante è data dal pensiero che, dentro quel puntino luminoso in costante movimento, si svolga la vita quotidiana degli astronauti ed in particolare del nostro concittadino che sarà di ritorno sulla Terra soltanto nel mese di novembre.
Non resta quindi che rinnovare l’appuntamento, dalle 20:45 alle 20:51, sui nostri cieli e con l’auspicio inoltre che il bel tempo possa contribuire a regalare nuovamente una grande emozione a tutti gli appassionati italiani.

35 anni fa l'elezione di Giovanni Paolo I, il Pontefice veneto che sarebbe improvvisamente scomparso dopo un mese. I tratti comuni con Francesco


CITTÀ DEL VATICANO
Sabato 26 agosto 1978, nel pomeriggio, dopo appena un giorno di conclave, il cardinale protodiacono Pericle Felici annunciava ai fedeli in piazza San Pietro l'elezione del patriarca di Venezia Albino Luciani, il successore di Paolo VI. Di umili origini, nato a Canale d'Agordo, in una valle delle montagne bellunesi, Luciani - che aveva scelto il nome di Giovanni Paolo in onore dei suoi due immediati predecessori - era stato vescovo di Vittorio Veneto e quindi cardinale patriarca nella diocesi della Serenissima. Il suo «regno» è durato soltanto 33 giorni: il Papa fu trovato morto nel suo letto la mattina del 29 settembre.

 
L'importanza del suo pontificato, ebbe a dire Giovanni Paolo II, fu «inversamente proporzionale alla sua durata». In effetti, quello che viene spesso ricordato come «il Papa del sorriso», suscitò molte speranze. La semplicità del suo approccio e del suo linguaggio, le sue parole sul peccato e la misericordia, il suo essere parroco e pastore, la sua evidente estraneità ai giochi curiali hanno lasciato un ricordo indelebile in tante persone che ancora lo venerano. Promossa da tanti fedeli e dall'intero episcopato del Brasile, la causa di beatificazione si avvicina alle battute finali ed è in fase di completamento la «Positio» con la documentazione e le testimonianze.
 
Anche se diversi per storia, provenienza e formazione, Papa Luciani e l'attuale vescovo di Roma Francesco hanno diversi aspetti in comune. Francesco è un religioso gesuita, Luciani un prete secolare. Ma è nota l'attrattiva che il giovane Albino avvertiva per l'ordine fondato da Sant'Ignazio, a motivo dell'influenza esercitata su di lui dal gesuita bellunese padre Felice Cappello, del quale era anche lontano parente. Lo ha testimoniato la sorella di Giovanni Paolo I, Antonia Luciani, in uno scritto pubblicato su «30 Giorni»   una decina d'anni fa.

«Mio fratello, ad un certo punto, ha avuto il desiderio di farsi gesuita. Questo lo confidò proprio a me. Erano gli anni 1934-35. Poco tempo prima che venisse ordinato sacerdote. Due suoi compagni di seminario, con i quali l’Albino era amico di vecchia data, erano entrati nella Compagnia di Gesù: padre Giuseppe Strim di Falcade e padre Roberto Busa... Mi disse: "Sai che Giuseppe Strim e Roberto Busa si sono fatti gesuiti? Anche a me piacerebbe tanto...". "E se lo vuoi" dissi "fai così anche tu". "Non posso", rispose. "Chiedi il permesso al vescovo...". E lui: "Glielo ho chiesto, ma ha risposto di no". Servivano sacerdoti in diocesi. E così a lui il vescovo non lo consentì».
 
Un primo tratto che accomuna i due Papi è la semplicità delle loro parole e la capacità di farsi capire anche dalle persone più umili. Luciani aveva ricevuto su questo una grande lezione dal suo parroco di Canale, che al giovane seminarista aveva raccomandato di predicare sempre tenendo presente che le sue parole dovevano essere comprese anche dalla vecchietta seduta in fondo alla chiesa che non era andata a scuola. «Catechetica in briciole» è il titolo del libro che Luciani pubblicò nel 1949, e anche da vescovo, cardinale e Papa rimase fedele a quella raccomandazione del parroco. Le poche udienze generali che ebbe modo di tenere in Vaticano durante il mese di pontificato, caratterizzate da dialoghi con le persone, senza testi scritti, sono un esempio che rimane nella memoria. Anche Francesco, come dimostrano le brevi prediche mattutine a Santa Marta, ma anche le numerose aggiunte fuori testo durante gli Angelus, le catechesi e le omelie, comunica in modo semplice e diretto.
 
Ci sono poi sintonie che riguardano il messaggio. Papa Francesco, fin dall'inizio del suo pontificato, ha sottolineato l'importanza della misericordia, da lui presentata come il messaggio più importante di Gesù. Misericordia e perdono: «Dio mai si stanca di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono». Anche Luciani insisteva su questo tema: «Nessun peccato è troppo grande: una miseria finita, per quanto enorme, potrà sempre essere coperta da una misericordia infinita». Da Papa, lui che aveva voluto la parola «humilitas» nel suo stemma episcopale, ricordava: «Io rischio di dire uno sproposito, ma lo dico: il Signore tanto ama l’umiltà che, a volte, permette dei peccati gravi. Perché? Perché quelli che li hanno commessi, questi peccati, dopo pentiti, restino umili...». Entrambi hanno sempre sottolineato l'importanza della grazia, dell'iniziativa di un Dio che ci «primerea», ci precede. Entrambi hanno cercato - come del resto ha fatto anche Benedetto XVI - di ridurre il protagonismo del Papa.
 
Sia Luciani che Bergoglio, anche dopo l'ordinazione episcopale, hanno continuato a trascorrere del tempo in confessionale, a contatto con le persone e i loro problemi. Francesco fin dai primi giorni di pontificato ha raccontato episodi riferiti alla sua esperienza di confessore e ai dialoghi avuti con i penitenti. Luciani aveva maturato una posizione possibilista - prima della pubblicazione dell'«Humanae vitae» di Paolo VI - sulla contraccezione, proprio a motivo del suo stare in confessionale.
 
Un altro punto in comune è rappresentato dall'allergia verso i preti maneggioni che usano a sproposito il denaro. Papa Francesco ha già messo mano allo Ior, finito sotto accusa per la sua gestione non sempre trasparente. Nel dialogo con il rabbino Abraham Skorka pubblicato nel libro «Il cielo e la terra», l'allora cardinale Bergoglio riferiva un episodio accaduto poco dopo la sua nomina a vescovo ausiliare, agli inizi degli anni Novanta, quando due funzionari ufficiali cercarono di coinvolgerlo in transazioni finanziarie poco pulite con la scusa delle offerte per i poveri: «Per certe cose io sono un grande ingenuo, ma per altre mi si attiva "l'allertometro". E quella volta funzionò». Luciani si è dovuto confrontare con un problemi simili a Vittorio Veneto, e non è un mistero che, da patriarca di Venezia, non avesse digerito la spregiudicatezza di certe operazioni della «banca vaticana».
 
Anche il tema della «Chiesa povera e per i poveri» accomuna le due figure. Entrambi dimessi e poco legati agli orpelli del «vescovo príncipe», hanno più volte parlato di questo tema. Rimasero famose e fecero scalpore le parole pronunciate da Giovanni Paolo I durante un'udienza, quando disse che la proprietà privata «non costituisce per alcuno un diritto incondizionato e assoluto» ricordando che «i popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell’opulenza». Erano parole di Paolo VI.
 
Infine non va dimenticata la sottolineatura che Francesco, fin dal suo primo saluto ai fedeli la sera del 13 marzo scorso, ha proposto sul suo essere innanzitutto «vescovo di Roma». In un colloquio con il Segretario di Stato Jean Villot, Giovanni Paolo I disse: «Dico a lei con il cuore in mano che prima di tutto io sono un prete, adesso sono anche Papa, ma io voglio essere un pastore, non un funzionario d’ufficio... Io sono prima il vescovo di Roma e poi il Papa. So che sono due cose in una, ma io non voglio fare la figura della comparsa davanti ai miei parroci e alla mia gente».

Calcio. Lazio. Vladimir Petkovic carica l'ambiente: "Abbiamo perso una battaglia, ora inizia la guerra.

Alla vigilia dell'esordio in campionato contro l'Udinese Vladimir Petkovic carica l'ambiente: "Abbiamo perso una battaglia - le sue parole -, ora inizia la guerra. Sono soddisfatto della rosa, ma sul mercato serve qualcosa in più".
Il tecnico bosniaco rivendica le scelte adottate per la gara contro la Juventus e analizza l'avversario della prima giornata di Serie A: "Se domani giocassimo di nuovo contro la Juventus, rifarei le stesse scelte perché per buona parte della partita non abbiamo fatto male. Dobbiamo però essere più affamati con il pallone, avere maggiore voglia di proporci in fase offensiva. Rispetto l'Udinese - ha proseguito Petkovic -, ma non temo niente. Hanno sempre lo stesso tipo di gioco, con lo stesso allenatore e gli stessi giocatori. Di Natale è uno che può fare la differenza, dovremo essere uniti per non cadere in errori come in Supercoppa".
"Io sono sempre soddisfatto degli uomini a disposizione, cercherò di fare il mio meglio con la rosa che ho - il commento evasivo di Petkovic -. Spesso si parla di giocatori che devono arrivare ma bisognerebbe anche piazzare qualche giocatore perché non è facile lavorare con tanti calciatori. Poi se arriva uno più forte di quelli che abbiamo sarà il benvenuto, ma nutro piena fiducia nella mia squadra".
Un accenno, infine, anche sul caso razzismo che ha visto come protagonisti i calciatori di colore della Juventus e la curva laziale: "Spiace dare spazio a certe cose - l'amara constatazione dell'allenatore -, nel 2013 si dovrebbe parlare solo di cose sportive. E' la terza volta che subiamo queste cose per colpa di pochi, siamo coscienti di tutto questo, speriamo con il resto del mondo di riuscire a battere queste situazioni. Mi auguro che domani con questa maglia particolare (la Lazio giocherà domani con una maglietta contro il razzismo, ndr) possa passare alla gente un messaggio positivo, non bisogna però dare troppa importanza a queste cose. Si deve trasmettere positività e condannare certe persone".

Medaglie azzurre nel tiro con l'arco

Spettacolare giornata per la spedizione italiana impegnata, in quel di Wroclaw (Polonia), nella quarta tappa di Coppa del Mondo. La squadra di compound infatti, come d’abitudine, non ha deluso le aspettative ed ha raccolto due favolose medaglie.
Storico primo oro per la squadra femminile, composta da Marcella Tonioli, Anastasia Anastasio e Laura Longo, che nell’atto finale del torneo di specialità ha piegato le resistenze delle ragazze statunitensi, con il punteggio finale di 223-219 regalandosi una vittoria meritatissima.
Argento, alla fine, per Sergio Pagni, il quale, dopo aver effettuato uno splendido torneo individuale nel settore maschile, si è dovuto piegare al francese Deloche che ha avuto la meglio sull’arciere toscano con un tiratissimo 145-143.
Domani torna, invece, in gara l’arco olimpico e per l’Italia ci sono altre speranze di allori con la gara a squadre maschile.

giovedì 8 agosto 2013

Laura Esposto (Bologna, 8 agosto 1978)

Laura Esposto (Bologna8 agosto 1978) è una conduttrice televisiva italiana.
i trasferisce a Milano nel 2002 dove inizia a lavorare come modella per l'agenzia "Fashion Model". Nell'estate del 2002 viene scelta come unica italiana dalla rivista Max per un servizio fotografico alle Mauritius "Speciale Top Model 2002". Nel 2003 e nel 2004 Laura continua la sua carriera di modella a Los Angeles dove è testimonial nello Spot per "Carl' Jr" realizzato in Messico e protagonista di un altro spot per gli "Mtv European Music Awards" assieme ad altre due modelle ed al famoso rapper Xzibit.
Nell'estate del 2007 si trasferisce a Londra dove conduce il programma "Football Italiano" su Five, emittente in chiaro visibile in tutta l'Inghilterra e l'Irlanda durante la stagione calcistica 2007/2008. A marzo del 2008 conduce la serata di Gala della "Dolce Vita" a Londra, il "Dolce Tribute Award" dove viene premiato,tra gli altri, Marcello Lippi.
Nell'estate del 2008 rientra nuovamente in Italia dove conduce "Tutti i gol minuto per minuto" per 3 TV stagione calcistica 2008/2009 assieme a Ivan Zazzaroni e Giovanni Galli, il "TgFai", una rubrica di approfondimento sul mondo dei trasporti per Canale Italia.
Nel marzo del 2009 Laura viene inserita in una prestigiosa classifica del The Sun, la "Top 10 Tv Sport Babes", (le ragazze delle tv sportive)ove si aggiudica la posizione numero 5.
Durante la stagione calcistica 2009/2010 , affianca Gene Gnocchi come "Regina del Jet Set Calcistico Internazionale" nell'irriverente programma domenicale sul campionato Gnok Calcio Show in diretta su Sky Sport.
Il 28 maggio 2010 conduce l'evento di presentazione dell'Italia per l'assegnazione dell Europeo 2016 , davanti al comitato esecutivo dell'UEFA e alla stampa a Ginevra. Dal luglio 2010 è giornalista pubblicista[1].
Il 9 gennaio 2011 ha partecipato come Special Guest al programma "Super sunday Plus" su Fox Soccer Channel USA sezione di Fox Sports a Los Angeles per dare il suo punto di vista sulla Serie A.
Durante la stagione calcistica 2010/2011 conduce "Studio1Stadio" un magazine calcistio di approfondimento curato da Gianfranco Teotino in diretta su Studio1 sul Digitale Terrestre.
Collabora con TalkSPORT Radio che trasmette da Londra UK, dando il suo punto di vista sulla Serie A con collegamenti in diretta. Dal 13 ottobre 2012 conduce con Massimo Caputi B Live la trasmissione dedicata alla serie B su Serie B TV, nuova piattaforma lanciata dalla Lega Serie B su Europa7 HD.






Elisa Di Francisca: da Budapest alla TV



Elisa di Francisca è già pronta per il riscatto con la prova a squadre. Chiariamo: un bronzo ai mondiali è un risultato grande per chiunque ma non per lei. Per Elisa non ci si può accontantare e poi quella aconfitta in semifinale (in quel modo 14-15 dopo una battuta a vuoto di 5 punti) le ha lasciato l'amaro in bocca. 
Ma l'importante è questa dichiarazione che viene direttamente dal suo entourage "Elisa sta bene e carica per il prossimo appuntamento di sabato con il Dream Team ai Mondiali. Al rientro in Italia si prenderà un po' di meritate ferie e poi si trasferisce a Roma per Ballando (Milly Carlucci)". Un abbraccio. (Grazie Silvia!)