mercoledì 20 marzo 2013

Cipro: futuro russo?



Cipro si avvicina alla Russia dopo il voto del parlamento che ieri ha bocciato il prelievo forzoso dai conti correnti proposto dall'Unione europea. Dopo aver incontrato oggi a Mosca la sua controparte russa Anton Siluanov, per colloqui non risolutivi ma ''molto costruttivi'' a cui ha preso parte anche il presidente della banca centrale russa Sergei Ignatyev, il ministro delle finanze di Cipro, Michalis Sarris, vedrà anche il primo vice premier Igor Shuvalov, come anticipano fonti citate dall'agenzia di stampa Interfax.
In discussione vi è la ristrutturazione del prestito da 2,5 miliardi di dollari concesso nel 2011 dalla Russia: Cipro, anticipa il Wall Street Journal citando fonti locali, sarebbe disposta a concedere a Mosca quote significative nei suoi nuovi progetti nel settore del gas e il controllo dei consigli di amministrazione delle banche locali in cambio dell'applicazione di una super tassa, compresa fra il 20 e il 30 per cento, sui depositi russi in tali istituti.

Ieri sera, Vladimir Putin ha parlato al telefono con il presidente di Cipro Nicos Anastasiades ''per analizzare insieme la situazione economica di Cipro alla luce delle proposte di bailout dell'eurogruppo, come ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Putin ha espresso la sua preoccupazione per l'introduzione a Cipro di ''qualsiasi misura che possa danneggiare gli interessi di compagnie e individui russi'' come certamente lo è il prelievo forzoso (le banche russe hanno depositi per circa 12 miliardi di dollari nelle banche di Cipro, secondo dati di Moody's della fine dello scorso anno, e le societa' altri 19 miliardi).
''Putin ha quindi ribadito la posizione russa sui modi per risolvere la crisi di Cipro'', ha quindi sottolineato il portavoce definendo il prelievo forzoso come ''ingiusto, non professionale e pericoloso''.

Secondo indiscrezioni le banche in tutta l'isola, chiuse già nello scorso fine settimana, non riapriranno fino a martedì prossimo. La decisione ufficiale da parte del Governo e della Banca centrale non è stata ancora presa, ma dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Le autorità sperano di aver trovato una soluzione al problema finanziario del Paese per quella data. Tuttavia, si prevede che, una volta aperte vengano imposti limiti sui trasferimenti all'estero. Il governo starebbe lavorando in questo senso. La situazione si e' complicata dopo che il parlamento ha respinto il controverso pacchetto di salvataggio europeo e la tassa straordinaria di cui depositi bancari per raccogliere 5.800 milioni di euro.




Intanto la Chiesa cipriota ha annunciato di voler mettere tutto il suo denaro a disposizione del Paese per far fronte alla grave crisi economica che lo ha colpito. "La Chiesa ed i monasteri hanno messo a disposizione tutto quello in loro possesso per salvare il paese" ha detto l'arcivescovo ortodosso cipriota Chrysostomos oggi, dopo un incontro con il presidente Anastasiades Nikos.

La decisione di Chrysostomos arriva all'indomani del no del Parlamento di Nicosia che ha respinto il controverso pacchetto di salvataggio europeo per raccogliere 5.800 milioni di euro. La leadership politica di Cipro è ora alla disperata ricerca di una via d'uscita per evitare il fallimento dello Stato.




Dal canto loro i 17 Paesi dell'eurozona fanno sapere di "prendere atto" della decisione del governo ma hanno "ribadito l'offerta" a Nicosia sottolineando che l'Unione continua "ad assistere Cipro nei suoi sforzi di riforma".

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