venerdì 30 marzo 2012

Sondaggio anti Sarkozy: gli elettori di destra hanno una vita sessuale meno intensa...

SONDAGE – Les électeurs de droite ont une vie sexuelle moins intense (meno intensa e più stabile)! Les électeurs de droite et du centre tendent à avoir une vie sexuelle "plus stable" et "moins intense" que ceux de gauche et que l'ensemble des Français. Ce sondage ne bouleversera sans doute pas la donne de l'élection présidentielle, mais nul doute qu'il va redonner un peu de peps à cette campagne, que beaucoup jugent terne. En partenariat avec l'institut Ifop, le magazine de charme Hot vidéo a réalisé une étude sur les corrélations entre les orientations politiques des Français et leurs comportements sexuels. Et les enseignements sont nombreux. En premier lieu, la frustration sexuelle se traduirait par une plus grande disposition au vote protestataire. En effet, note l'institut, ce sentiment d’insatisfaction sexuelle est plus important chez les Français votant pour des candidats soutenus par des partis contestataires à vocation tribunicienne tels que le Front de gauche de Jean-Luc Mélenchon (35 %), ou totalement « hors système » comme le Front national (31 %) et les partis d’extrême gauche (NPA, Lutte ouvrière).
Par ailleurs les électeurs du centre et de la droite seraient moins bien lotis sur le plan sexuel. L'Ifop note que les réponses apportées par les sondés montrent qu'ils "tendent à avoir une vie sexuelle plus stable et moins intense que le reste des Français". Mais, ajoute l'institut, "plus aisés, plus diplômés, et surtout beaucoup plus âgés et plus pratiquants", ils sont plus nombreux à vivre en couple. Ce qui se traduit par un nombre de partenaires moins élevés en moyenne, et du fait de la longévité du couple d'une fréquence des rapports plus faible. Les électeurs de Nicolas Sarkozy ont 6,7 rapports par mois, quand ceux de l'extrême droite en ont 8. La fréquence mensuelle des rapports sexuels selon la pratique religieuse, la catégorie socio-professionnelle et l'intention de vote au premier tour de l'élection présidentielle.
Sur le plan des pratiques là aussi, des clivages apparaissent. La fellation est par exemple une pratique plus répandue chez les femmes de gauche (81 % déclarent l'avoir déjà pratiquée) que chez les sympathisantes de la droite parlementaire (69 %). Idem pour la sodomie qui serait une pratique plus répandue à gauche qu'à droite. 48 % des sympathisants de gauche assure l'avoir déjà pratiquée contre 43 % des sympathisants de l'UMP ou du Modem. L'écart est encore plus grand entre les électeurs des partis de gouvernement (45 %) et ceux des partis protestataires (55 %), comme si, note l'Ifop, "la contestation du système politique dominant allait de pair avec une plus grande transgression des codes traditionnels de la sexualité".

Céline Marie Claudette Dion (Charlemagne, 30 marzo 1968)

Céline Marie Claudette Dion (Charlemagne, 30 marzo 1968) è una cantante canadese. È occasionalmente anche attrice, cantautrice e stilista. Nativa francofona, canta per lo più in francese e in inglese, ma anche in spagnolo, giapponese ed in italiano.
Nata da una famiglia povera canadese, il successo inizia con la vittoria nel 1988 all'Eurovision Song Contest. Con l'aiuto del suo manager, Rene Angelil, firma un contratto con la Sony Records. Con oltre 280 milioni di album venduti nel mondo, Céline Dion è una delle cantanti più riconosciute e amate della storia della musica pop. Finora nella sua carriera ha ricevuto oltre 1.000 riconoscimenti tra cui 2 Oscar, 4 Grammy Awards, 3 American Music Awards, 2 Golden Globe Awards, 4 World Music Awards, 5 Juno Awards, e 2 Félix Awards. E' l'artista Canadese di maggior successo, e D'eux è l'album francofono più venduto della storia. Il 15 ottobre 2010, Céline Dion è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).
Ultima di quattordici fratelli, deve il suo nome a una canzone di Hugues Aufray, cantata dalla madre durante la gravidanza. Inizia a cantare da piccolissima. Le sue prime esibizioni hanno luogo nel locale dei suoi genitori Le vieux barile, (il vecchio barile) ; ma il vero esordio avviene nel 1980 quando, con alcuni fratelli e la madre, compongono una canzone intitolata Ce n'était qu'un rêve. (E' stato solo un sogno). Dopo aver inciso questo brano su un demo-tape, decisero insieme di inviarlo al manager René Angelil, impresario di Ginette Reno. René affidò la voce di Céline ad Eddie Marney (autore di brani per Edith Piaf e Barbra Streisand) e per Céline scrisse La Voix Du Bon Dieu (La Voce del Buon Dio). René Angelil, diventato suo manager ipotecò la propria casa per finanziare e pubblicare nel 1981 il primo album. [senza fonte] Nel 1982 Celin Dion ottenne il successo con tre album: "Ce n'était qu' un rêve", ("E' stato solo un sogno"), album che la fece apparire per la prima volta in uno show canadese di grande fama, un secondo album di canti natalizi, e il terzo lavoro: Tellement J'ai D'Amour Pour Toi.(Mi sento così per te). Con il brano omonimo, Céline trionfa al World Popular Music Festival di Tokyo, ricevendo la medaglia d'oro del primo premio. Nel 1983 partecipa a Champs Elysée,(Campi Elisi) la più famosa trasmissione musicale francese. Nel 1984 si esibisce per la prima volta all'Olympia di Parigi, con una piccola partecipazione in uno show umoristico. Iniziano i suoi primi veri tour che la portano in diverse località del Canada. Grazie a questa tournée, realizza l'album dal vivo Céline Dion en concert, (Celin Dion in Concerto), dove si cimenta anche in "cover" inglesi come What a feeling (Che sensazione) e Somewhere over the rainbow, (Da qualche parte oltre l'arcobaleno) nonché in "cover" di brani di Felix Leclerc e Michel Legrand. Partecipa anche alla colonna sonora in francese e in inglese del film per ragazzi Operation beurre de pinottes (operazione burro di arachidi).
Nel 1987 Céline pubblica il suo primo album per la Sony BMG, allora CBS, Incognito. L'album vede, per alcuni brani, la firma del noto paroliere Luc Plamondon. Nel 1988 vince a Dublino l'Eurovision Song Contest rappresentando la Svizzera con la canzone Ne partez pas sans moi, (Non partite senza di me) composta da Nella Martinetti. Nel 1990 esce Unison, primo album in inglese, lanciato anche negli Stati Uniti. Il disco ottiene un discreto successo grazie al singolo Where Does My Heart Beat Now,(Dove batte il mio cuore) che diventa la sua prima "top 10" negli USA e vende 3 milioni di copie nel mondo, un milione solo negli Stati Uniti. Durante la cerimonia del Félix Awards, Céline rifiuta di ricevere il premio come migliore cantante di formazione anglofona dell'anno, dichiarandosi semplicemente un'artista francofona che canta in inglese. Nello stesso anno partecipa come attrice alla mini serie TV Des fleurs sur la neige (Fiori della neve) ed affianca molte stelle internazionali nel progetto Voci che. Cura il sostegno delle truppe nella Guerra del Golfo e canta ad Ottawa per il Principe Carlo e Lady Diana. Nel 1991 la sua carriera ha una svolta. La Disney le affida, con Peabo Bryson, la canzone tratta dal film La bella e la bestia, Beauty And The Beast, con cui vince il suo primo Premio Oscar. Lo stesso anno esce un nuovo album in francese, Dion Chante Plamondon (Dion Canta Plamondon) (in Francia con il titolo Des mots qui sonnent (Parole che risuonano)), che sancisce il sodalizio Dion-Plamondon; in esso, oltre a brani originali, Céline reinterpreta i brani rock dell'opera di Plamondon e di Michel Berger, Starmania. Il 1992 vede l'uscita del secondo album in inglese, l'omonimo Celine Dion, che tra le tracce comprende Beauty And The Beast (La bella e la bestia) ; nell'album è presente anche un brano scritto appositamente per Céline da Prince, dal titolo With This Tear (Con questa lacrima). Beauty and the Beast è il primo successo mondiale di Celine, la prima "top 10" in inglese. L'album vende 6 milioni di copie in tutto il mondo, 3 milioni solo negli USA. Nel 1993 Bill Clinton la chiama per cantare al suo insediamento alla Casa Bianca e pubblica The Colour Of My Love, (Il colore del Mio Amore), album che la impone definitivamente come star mondiale: vende 20 milioni di copie in tutto il mondo e 6 milioni negli USA, grazie a canzoni come la "cover" The Power of Love (Il Potere dell'Amore) di Jennifer Rush. Il singolo del brano vende più di un milione di copie, la prima numero 1 di Celine negli USA, e per quattro settimane in vetta alla classifica dei singoli più venduti. Nell'album hit oltre Misled,(Indotto in errore) sono presenti un brano colonna sonora del film Sleepless In Seattle (Insonnia d'Amore), e la "cover" di When I Fall In Love,(Quando mi innamoro) con Clive Griffin, e Think Twice (pensarci due volte) : prima numero 1 in Gran Bretagna in vetta alla classifica per ben 7 settimane. Nel VHS dal vivo che segue, The Colour of My Love Concert (Il colore del mio concerto d'amore), Céline reinterpreta Can't Help Falling in Love (Non riesco a non innamorarmi) di Elvis Presley. Dopo un grande concerto all'Olympia di Parigi, da cui è tratto uno dei suoi album dal vivo, nel 1994 Céline al termine del tour sposa a Montreal il suo manager René Angelil, ma deve interrompere il viaggio di nozze a Miami, per esibirsi a Londra, alla trasmissione Top of the Pops. Nel 1995 esce D'eux,(Loro) uno dei Suoi dischi più apprezzati dal pubblico e dalla critica, dove Céline si esibisce in generi musicali diversi tra di loro, come un brano rock nel quale duetta con Jean-Jacques Goldman, uno dei più famosi cantautori francesi che, tra l'altro, firma anche altre canzoni di D'eux. L'album rimane al primo posto della classifica francese per mesi e la hit Pour que tu m'aimes encore (Perché tu mi ami ancora) sarà per Céline il più grande successo di sempre in lingua francese. D'Eux (Loro) è il primo, e ad oggi unico, album in lingua francese ad aver raggiunto la "top 10" britannica. Inoltre è, con 9 milioni di copie venduti in tutto il mondo e 4 milioni solo in Francia, l'album in lingua francese più venduto della storia. Il ministro della cultura francese la nomina "Cavaliere delle Arti e delle Lettere".
A seguire, nel 1996, esce Falling Into You. (Innamorarmi di te). L'album vide la collaborazione dei maggiori produttori del mondo con David Foster, Jean-Jaques Goldman, Humberto Gatica, Jim Steinman e Ric Wake. Conteneva versioni inglesi dei brani di D 'eux, (Loro) alcune "cover" come All by Myself (Tutto da me stessa) e River Deep Mountaing High (Un profondo fiume di montagna), e alcuni brani originali come Because You Loved Me (Perché mi ami), sua seconda "numero uno" negli Stati Uniti; scritta da David Foster fu la colonna sonora di Up Close And Personal (Qualcosa Di Personale) candidato all'Oscar nel 1996. Falling Into You (Innamorarmi di te) supera il successo di The Colour Of My Love (Il colore del mio amore) vende 30 milioni di copie nel mondo e 11 milioni negli Stati Uniti; diviene così il suo primo album a raggiungere la vetta della classifica americana.[7] Nello stesso anno, segue il vhs e l'album dal vivo Live à Paris (Vivere a Parigi), con la hit, prima in Giappone, To Love You More (Amarti sempre di più) e la celebre Quand on n'a que l'amour (Quando abbiamo solo l'amore) di Jacques Brel. Nel 1996 partecipa ai Giochi della XXVI Olimpiade di Atlanta, per cui canta The Power of The Dream (Il Potere del Sogno), composta per l'occasione da David Foster .[8] Lo stesso anno intraprende il "Falling into You Tour ". Nel 1997 canta I Finally Found Someone (Finalmente ho trovato Qualcuno) , scritto da Barbra Streisand e Bryan Adams, in occasione degli Oscar.[9] La stella di Celine Dion sulla Walk of Fame Nel 1997 esce l'album Let's Talk About Love (Parliamo d'Amore), che contiene, oltre numerose collaborazioni con artisti di grande fama come Luciano Pavarotti, Bee Gees, Barbra Streisand, anche brani originali scritti per lei da diversi artisti: da Bryan Adams (Let's Talk About Love) a Carole King (The Reason - La Ragione), ai Bee Gees (Immortality - Immortalità) con due sole "cover": I Hate You Then I Love You (Ti Odio, quando ti Amo) (Grande Grande grande) di Mina e When I Need You (Quando ho bisogno di te) di Leo Sayer. Ma l'album è ricordato soprattutto per la canzone My Heart Will Go On tratta dal colossal Titanic, il singolo è ancora oggi il maggior successo della sua carriera ed è divenuta la sua canzone simbolo, in vetta alla classifica in più di 30 paesi (tra cui ovviamente USA e Gran Bretagna). La canzone vince l'Oscar nel 1998. L'album ha venduto oltre 31 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 11 negli Stati Uniti.[10] Nello stesso anno Céline duetta con Pavarotti al Pavarotti & Friends di Modena; è ospite al Festival di Sanremo e partecipa a "Divas Live", l'evento organizzato dalla casa discografica "VH1" in cui duetta con Aretha Franklin, Mariah Carey, Gloria Estefan, Shania Twain e Carole King. Incide anche il secondo album scritto da Goldman ed Erick Benzi, "S'il suffisait d'aimer" ("Se fosse abbastanza per amare") ed esce la sua prima biografia autorizzata. "S'il Suffisait D'Aimer" si rivela un grande successo nei paesi francofoni ed ottiene ottimi riscontri anche in paesi non francofoni come Gran Bretagna e Germania (diviene disco d'oro in entrambe i paesi) vendendo quattro milioni di copie in tutto il mondo.[11] L'anno seguente ottiene un'altra candidatura agli Oscar per The Prayer ("La Preghiera") cantata in coppia con Andrea Bocelli, inclusa nell'album natalizio "These Are Special Times" ("Questi sono momenti speciali"), album che ospita anche il duetto con R. Kelly, "I'm Your Angel",("Sono il tuo Angelo"), sua quarta e ad oggi ultima numero uno negli Stati Uniti, e persino una canzone scritta per la prima volta da Céline, "Don't Save It All For Christmas Day" ("Non salvare tutto per Natale"). "These Are Special Times" ottiene un successo imprevisto: più di dodici milioni di copie vendute in tutto il mondo, tra cui cinque milioni negli Stati Uniti.[12] Nel 1999 pubblica la sua prima raccolta "All The Way...A Decade Of Song",("Tutta la mia carriera : Un decennio di Canzoni") che contiene sette inediti, tra cui "That's The Way It Is" ("Questo è come lui è"), "Then You Look At Me" ("Quando mi Guardi"), colonna sonora del film "L'Uomo Bicentenario", e "Live For The One I Love" ("Vivere per un amore"), traccia portante del musical di Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, "Notre Dame De Paris". L'album presenta anche un duetto virtuale con Frank Sinatra in "All the Way". Il lancio del disco è realizzato con un grande concerto cui partecipano anche gli 'N Sync e le Destiny's Child. "All The Way... A Decade Of Song" è uno dei dischi più venduti della storia con 25 milioni di copie vendute nel mondo e 8 milioni negli Stati Uniti.[11] Il 31 dicembre del 1999, Céline si conceda momentaneamente dalle scene con un concerto a Montréal chiamato "La dernière de Céline" ("L'ultima Celine"), affiancata da Bryan Adams, Garou ed altri. Il periodo di pausa dalle scene sarà interrotto solo per eseguire God Bless America, in memoria delle vittime dell'11 settembre 2001.
Nel 2002 torna sulle scene con A New Day Has Come (Un nuovo giorno è arrivato), album che contiene anche I'm alive (Sono Viva), colonna sonora del secondo film di Stuart Little. Partecipa a molti show televisivi. In Italia è ospite di Fiorello e di Domenica In. Lo stesso anno Céline partecipa assieme a Cher, Shakira e altre star allo spettacolo "Divas Las Vegas", nel quale duetta con Anastacia in "You shook me all night long" ("Mi hai scosso tutta la notte"), "cover" degli AC/DC. "A New Day Has Come" vende 13 milioni di copie nel mondo e 4 milioni negli USA[senza fonte]. Nonostante il disco sia uno dei più venduti dell'anno il calo di vendite rispetto ai suoi precedenti lavori è evidente, i singoli "A New Day Has Come" e "I'm Alive", pur divenendo delle hit in Europa, non scalano le classifiche Americane e le recensioni dell'album sono abbastanza tiepide. Nel 2003 firma un contratto multimilionario (il migliore contratto mai firmato da un artista nella storia della musica) con il Caesar's Palace di Las Vegas: Celine canterà duecento giorni l'anno per tre anni, accompagnata da settanta ballerini in un anfiteatro da 4000 posti creato appositamente per lo spettacolo. Lo spettacolo è un progetto innovativo che unisce diverse arti, tutte incentrate attorno alla voce di Céline ed è ideato da Franco Dragone, uno dei padri del Cirque du Soleil. Nel frattempo escono "One Heart" (con "I drove all night",("Ho guidato tutta la notte") "cover" di Cyndi Lauper) e "1 Fille & 4 Types", primo album francese dopo cinque anni, che la vede collaborare per la terza volta con il cantante e compositore Jean-Jacques Goldman. L'album vende 7 milioni di copie nel mondo e 2 milioni negli USA, ma, per la prima volta, nessuno dei singoli estratti raggiunge la "top 40" americana. "1 Fille & 4 Types" ottiene delle critiche decisamente migliori ed è un successo nei paesi francofoni(Francia,Canada, Svizzera e Belgio), ma passa inosservato nei paesi non francofoni. Nel 2004 esce anche (stesso anno di "1 Fille & 4 Types" ("1 Ragazza e 4 Ragazzi")) "A new day... Live in Las Vegas", registrato al Caesar's Palace di Las Vegas, che raccoglie alcuni successi dello show più due inediti. Fra i brani vi sono anche delle "cover" come "I wish" di Stevie Wonder e "Ammore annascunnuto" di Mario Castiglia, prima interpretazione della Dion in lingua napoletana. Sempre nel 2004 esce "Miracle - A celebration of new life", un progetto multimediale realizzato assieme alla fotografa Anne Geddes; oltre a un video, un album fotografico e un calendario, questo album include un disco con brani originali scritti da David Foster e alcune reinterpretazioni come "Beautiful boy" di John Lennon e "Le loup, la biche et le chevalier" ("Il lupo, il cervo e il cavaliere") di Henri Salvador. Nel mese di settembre René Angelil, manager e marito della Dion, annuncia l'estensione del contratto col Caesar's Palace per altri 2 anni. Nel 2005 festeggia i 25 anni di carriera. Esce un album doppio "Greatest Hits" che contiene alcuni dei suoi più bei brani in francese, con l'aggiunta di 3 inediti ed una "bonus track", ovvero un duetto col gruppo pop-opera de Il Divo, "I Believe in You (Je crois en toi)". Fra gli inediti c'è "Sous le vent" ("Sottovento"), in duetto con Garou e due brani ancora una volta tratti da colonne sonore di film: "Tous le secrets" ("Tutti i segreti") tratto da "Asterix e i vichinghi" e "Ma Nouvelle France", da "I nuovi eroi - Nouvelle France". L'album si intitola "On Ne Change Pas" ("Non si cambia"). Fra gli inediti c'è anche "Je ne vous oublie pas" ("Non ti ho dimenticato"), un brano che Céline dedica ai suoi fans del Québec e ai francofoni in generale, che lamentano la lontananza di Céline, impegnata costantemente a Las Vegas, nonostante le molte partecipazioni in trasmissioni tv, in cui fra l'altro duetta con molti artisti come Charles Aznavour e Johnny Hallyday.
Nel 2006 festeggia il 500º show a Las Vegas. Il 20 e 21 dicembre Céline ultima le registrazioni dell'album francese "D'Elles". Dal 17 al 21 gennaio 2007 Céline è impegnata con le riprese del DVD (e relativo speciale TV) del suo show "A New Day...", che termina il 15 dicembre. Il 14 febbraio 2007 viene presentato alle radio francesi "Et S'il N'en Restait Qu'une (Je Serais Celle-Là)", primo singolo dall'album "D'Elles", uscito il 22 maggio in Canada, il 21 maggio nei paesi francofoni europei ed il primo giugno nel resto d'Europa. L'album contiene 13 canzoni, i cui testi sono stati realizzati da importanti scrittrici francesi e del Quebec, come Françoise Dorin, Christine Orban, Nina Bouraoui, Marie Laberge, Lise Payette, Denise Bombardier, Nathalie Nechtschein e Janette Bertrand. Fra i brani vi è anche "La diva", un omaggio a Maria Callas. Il 25 febbraio 2007 Céline si è esibita per la sesta volta sul palco degli Oscar. L'occasione è stata quella di un tributo al compositore Ennio Morricone che ha ricevuto l'Oscar alla Carriera. Céline Dion ha interpretato in anteprima mondiale "I Knew I Loved You" ("So di amarti"), canzone le cui parole sono state scritte su un tema tratto da "C'era una volta in America". Il brano figura anche nel CD di tributo "We All Love Ennio Morricone" (Disco D'Oro presente in Italia dopo solo 3 settimane). Céline Dion è attualmente la cantante che si è esibita più volte sul palco degli Academy Awards. Nell'aprile dello stesso anno 2007, Céline si esibisce durante uno special benefico di American Idol in un duetto virtuale con Elvis Presley su "If I Can Dream" ("Se posso sognare"). Il 9 novembre 2007 esce "Taking Chances", il nuovo album inglese che vede il ritorno di Céline sul mercato discografico internazionale dopo 3 anni di silenzio. All'album cooperano autori e produttori del calibro di Ne-Yo, Ben Moody, Dave Stewart degli Eurythmics, Linda Perry, Kara DioGuardi, John Shanks, Anders Bagge e Peer Astrom. "Taking Chances" ("Avere possibilità") si è rivelato un buon successo di vendite, nonostante le critiche tiepide e l'insuccesso dei singoli estratti, con 4 milioni di copie vendute in tutto il mondo ed 1 milione negli USA. Vince il premio Legend Awards, a lei consegnato il 4 novembre 2007 dal principe Alberto di Monaco. Il 15 dicembre 2007 si chiudono, dopo 5 anni, le repliche di "A new day...". Il DVD relativo allo show a Las Vegas, esce ad inizio dicembre 2007. A inizio 2008 partecipa per la terza volta a Les Enfoirés (I folli), questa volta in diretta da Strasburgo, uno show realizzato da un gruppo di artisti che annualmente si ritrova per raccogliere fondi per l'associazione benefica Le Restos du Coeur (I Ristoranti del Cuore) creata dal comico italo-francese Coluche.
All'album Taking chances segue, a 9 anni di distanza dall'ultimo tour di Céline, un World Tour che, partito il 14 febbraio 2008 da Johannesburg in Sud Africa, durerà un intero anno attraversando tutti i continenti. La cantante ha fatto tappa in Italia al Mediolanum Forum di Assago (Milano) il 3 luglio 2008, ed in Svizzera a Zurigo e Ginevra. Durante le tappe parigine del Taking Chances world tour (seconda tappa europea dopo Londra e dopo le tappe in Africa, Oceania e Asia) dal 19 maggio al 24 maggio 2008, le viene conferita all'Eliseo, dal presidente francese Sarkozy, la legion d'onore, la più alta onorificenza della repubblica francese. Il 22 agosto 2008 Céline ha partecipato alle celebrazioni per il quattrocentesimo anniversario della fondazione del Quebec, con un enorme concerto gratuito a Quebec City live a les Plaines d'Abraham, intitolato Céline sur les Plaines, un concerto esclusivamente in lingua francese in cui Céline ha diviso il palco con le maggiori star del Quebec: Garou, Zachary Richard, Éric Lapointe, Marc Dupré, Claude Dubois, La famille Dion (ossia i 13 fratelli e sorelle di Céline), Dan Bigras, Mes Aïeux, Nanette Workman, Jean-Pierre Ferland, e Ginette Reno. Al termine del Taking Chances Tour, Céline decide di prendersi due anni di pausa, con il fine di riposare le corde vocali e di sottoporsi ad interventi di fecondazione in vitro per una nuova gravidanza. Nel periodo di riposo, Céline è comunque apparsa in numerosi show televisivi statunitensi, per promuovere l'uscita del documentario Celine: Through the Eyes of the World, che ripercorre il dietro le quinte del suo lunghissimo Taking Chances Tour, attraverso 5 continenti e 25 paesi. Céline è anche apparsa ai Grammy Awards 2010 in una performance commemorativa di Michael Jackson, interpretando il brano Earth Song assieme a Jennifer Hudson, Smokey Robinson, Carrie Underwood e Usher[14]. In seguito al terromoto che ha colpito Haiti, Céline ha partecipato assieme a molti altri artisti al progetto di Quincy Jones We Are the World 25 for Haiti, interpretando la parte del brano originariamente interpretata da Cyndi Lauper[15]. Dopo sei tentativi di fecondazione in vitro finalmente la Dion ed il marito René Angélil hanno visto la nascita dei due gemelli Nelson ed Eddy, il 23 ottobre 2010. I nomi sono stati dati in onore di Nelson Mandela e Eddy Marnay, per i quali Céline e René provano una immensa stima.

Aida Yespica star strapagata............

La showgirl venezuelana Aida Yespica torna a far parlare di se e non soltanto per le sue curve. La Rai, secondo quanto riferisce Novella 2000, paga alla Yespica un cachet a puntata di 20.000 euro. Una cifra esorbitante, stante la crisi economica in atto e la politica di tagli adottata recentemente da viale Mazzini. "Non potendo essere gestita da Lele Mora, in carcere dallo scorso 20 giugno, la showgirl si è fatta rappresentare da Beppe Pettinato, ex uomo della scuderia di Mora. Un contratto a peso d'oro, quello che la Yespica ha portato a casa grazie al reality. In totale, per ora, 20 mila euro a puntata. Quindi Aida, indipendentemente dal monte premi finale di 200 mila euro, si è già assicurata 220 mila euro. Cifra raggiunta grazie alla permanenza sull'isola per tutte le undici puntate". Quindi facendo due conti, se al cachet si aggiungesse il montepremi, la cifra guadagnata dalla Yespica sarebbe veramente consistente. Quasi mezzo milione di euro per stare a prendere il sole su un'isola caraibica. Il tutto pagato dal servizio pubblico italico............... meditate gente meditate!!!!
Aída María Yéspica (Barquisimeto, 15 luglio 1982) è una modella, showgirl e attrice venezuelana. È nota in Italia, in Venezuela e in Spagna.
La sua carriera ha avuto inizio nel 2002 con la partecipazione al concorso di Miss Venezuela in rappresentanza dello stato di Amazonas. Nel 2003 si trasferisce a Milano, in Italia, per cominciare la carriera di modella. Da allora ottiene una crescente notorietà nel mondo dello spettacolo apparendo su molte copertine di rotocalchi quali GQ, Maxim e Max e realizzando due calendari senza veli. Partecipa inoltre come protagonista al video musicale di Cesare Cremonini Latin Lover. In televisione, compare regolarmente in programmi tv di moda, in spot pubblicitari ed esordisce come presentatrice in Bulldozer, programma comico di Rai 2. Nel 2004 partecipa come concorrente alla seconda edizione del reality show L'isola dei famosi, condotto da Simona Ventura su Rai 2, da cui viene eliminata a una settimana dalla fine. Nel 2006 partecipa alla versione spagnola della medesima trasmissione dal titolo Supervivientes e in onda sulla rete Telecinco.
Nel 2005-2006, insieme a Pamela Prati, è la soubrette dello spettacolo televisivo della Compagnia del Bagaglino Torte in faccia. Nello stesso anno inizia la carriera di attrice, partecipando alla fiction Domani è un'altra truffa, in onda su Canale 5. Nello stesso periodo, realizza un calendario senza veli per l'azienda Riello. Nel 2007 partecipa come prima ballerina al nuovo spettacolo televisivo del Bagaglino, E io pago, e recita nel tv-movie del Bagaglino Di che peccato sei. Nello stesso anno, posa per il Calendario Interviù in Spagna e viene scelta come protagonista femminile del video musicale Dip It del rapper statunitense Coolio. Inoltre diventa testimonial per gli occhiali "Oxydo" prodotti dal gruppo Safilo e nuovo volto immagine della prestigiosa marca di occhiali vista/sole.
Alla fine del 2007 debutta al cinema con la commedia Natale in crociera, a fianco di Christian De Sica, Michelle Hunziker e Fabio De Luigi. In televisione, continua la sua collaborazione con la Compagnia del Bagaglino, partecipando nel 2008 allo show Gabbia di matti. Nel 2009 viene nuovamente scelta come protagonista femminile di un video musicale, Get involved del cantante statunitense Ginuwine, mentre nel 2010 è ospite-concorrente per alcune puntate del programma televisivo di Italia 1 Fenomenal condotto da Teo Mammucari.
Nel 2012 partecipa alla nona edizione del reality show L'isola dei famosi 9, condotta da Nicola Savino e Vladimir Luxuria su Rai 2. Vita privata [modifica]Dal 2004 al 2006 è stata legata sentimentalmente a Francesco Facchinetti. Dal 2007 al 2009 è stata fidanzata con il calciatore Matteo Ferrari, dal quale ha avuto un figlio, Aron, nato il 27 novembre 2008. Ha avuto anche un breve flirt con Teo Mammucari.
Ha più volte dichiarato di avere subito un'operazione di chirurgia plastica al seno. Il 25 giugno 2007 il PM Frank Di Maio la iscrive nel registro delle notizie di reato in seno all'inchiesta denominata Vallettopoli, per false dichiarazioni al pubblico ministero e favoreggiamento, nell'ambito delle indagini relative alla cessione di cocaina che sarebbe avvenuto all'interno e all'esterno di alcuni locali milanesi e in abitazioni private[1]. Insieme a lei vengono coinvolte come persone indagate o informate dei fatti altre vallette televisive come Alessia Fabiani, Ana Laura Ribas, Francesca Lodo, Belen Rodriguez e Fernanda Lessa.
Televisione Bulldozer (2003) Sformat (2004) Torte in faccia (2005) Domani è un'altra truffa (2006) Di che peccato sei? (2007) E io pago (2008) Gabbia di matti (2008) Fenomenal (2010)
Reality show L'isola dei famosi 2 (2004) (5°Posto Semi-Finale) Supervivientes (2006) (5°Posto) L'isola dei famosi 9 (2012) Cinema Natale in crociera (2007)

giovedì 29 marzo 2012

Elena Sofia Ricci : 29 Marzo 1962

Elena Sofia Ricci, pseudonimo di Elena Sofia Barucchieri (Firenze, 29 marzo 1962), è un'attrice italiana.
Elena Sofia Ricci è nota soprattutto come attrice di commedie brillanti ma nella propria carriera ha interpretato anche ruoli di accento più drammatico, alternandosi tra cinema, teatro e televisione. Numerose le sue interpretazioni da protagonista o co-protagonista in popolari fiction televisive, tra le quali la serie tv Orgoglio, trasmessa da Rai Uno a partire dal 2004, in cui ha interpretato fino ai primi episodi della terza ed ultima stagione il ruolo della nobile Anna Obrofari[1], al fianco di Daniele Pecci nel ruolo di Pietro Pironi. Da sottolineare anche il successo riscosso dal 2006 con la fiction di Canale 5 I Cesaroni, in cui interpreta il ruolo di Lucia Liguori, nuova moglie del primo protagonista Giulio Cesaroni (Claudio Amendola), e prima ancora la serie tv Caro maestro (Canale 5, 1996), accanto a Marco Columbro, in cui interpretava il ruolo di Elisa. Nel 2006, nella docu-fiction Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra, veste i panni di Francesca Morvillo, moglie di giudice Falcone (interpretato da Massimo Dapporto). L'attrice stessa racconta di essere stata scelta per interpretare l'importante ruolo di questa donna realmente vissuta, solo una settimana prima dell'inizio delle riprese, e di essersi basata per la costruzione di questo personaggio, su alcune fotografie raffiguranti Francesca, e su pochi racconti di quelli che erano i suoi familiari. Tra i film principali ricordiamo Impiegati (1984), per la regia di Pupi Avati; Io e mia sorella (1987) di Carlo Verdone, con cui vince i primi Nastro d'argento, David di Donatello e Ciak d'oro come migliore interprete non protagonista; In nome del popolo sovrano, diretto nel 1990 da Luigi Magni, e, nello stesso anno, Ne parliamo lunedì, per la regia di Luciano Odorisio, che le vale ancora la vittoria del Ciak d'oro e del David di Donatello per la migliore attrice protagonista. Nel 2009 fa parte del corale cast di Ex, per la regia di Fausto Brizzi. L'anno successivo è al cinema in Genitori & figli - Agitare bene prima dell'uso, in cui è diretta da Giovanni Veronesi, e in Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, per il quale viene ancora candidata al David di Donatello e vince nuovamente il Ciak d'oro e il Nastro d'Argento alla migliore attrice non protagonista. Nel luglio 2011 ritorna a vestire i panni di Lucia Liguori, nelle riprese della serie televisiva I Cesaroni 5. Nel dicembre 2011 partecipa al programma Rai "I soliti ignoti". Legata da una lunga amicizia al cantante Renato Zero, è stata interprete di ben due videoclip dello stesso, e al di fuori di attività cinematografiche e teatrali, ha ricoperto più volte il ruolo di testimonial: nella campagna per la promozione della diagnosi precoce del tumore alla mammella, protagonista di un breve spot con lo slogan d'impatto "Scopri il tuo seno", e prima ancora per Race for the cure, famosa iniziativa della Komen; per Save the Children; per la campagna di sensibilizzazione “S.O.S. Congo”; per "Stesso sangue, stessi diritti", campagna contro il razzismo lanciata dalla Cgil; o ancora, per l'AIL e per la lotta contro il fumo. Il tema del volontariato viene inoltre affrontato dall'attrice nel cortometraggio intitolato La voce sola (2011), in cui interpreta Lisa, una donna sola e insoddisfatta, ma che dedicandosi al volontariato d'ascolto ritroverà un amore ricambiato. Nel 2011 recita nel film Tutta colpa della musica di Ricky Tognazzi.
Elena Sofia Barucchieri afferma di aver avuto una vita personale piuttosto travagliata fin da bambina. Nasce a Firenze, e vive per i primi anni molto in compagnia della nonna materna. Compiuti due anni il padre, insegnante di storia dell'arte, sceglie di trasferirsi negli Stati Uniti accettando un'importante offerta di lavoro; per questo motivo i rapporti tra i due saranno scarsi o nulli fino ai circa trent'anni dell'attrice, quando, alla festa di battesimo della figlia di una cugina, Alessandra, con cui aveva sempre mantenuto i rapporti, incontrerà il genitore, conoscendo così anche le due sorelle e un fratello, nati dal matrimonio del padre avvenuto successivamente alla partenza. Nonostante ciò Elena Sofia riconosce di aver avuto una figura paterna importantissima nella sua vita, quella del regista Pino Passalacqua, compagno di sua madre Elena Ricci Poccetto, con cui è vissuta fin dal trasferimento all'età di sette anni dalla Toscana a Roma, città in cui è cresciuta. Fin da giovanissima segue appassionatamente lezioni di danza classica, che la porteranno ad avere una conoscenza di tutto rispetto della musica classica, e suona la chitarra, scrivendo anche canzoni. Si diploma al liceo classico e sceglie di avvicinarsi alla carriera recitativa inizialmente con piccole comparse, "per pagarsi la pizza il sabato sera con gli amici", poi tentando di entrare in accademia, in cui purtroppo non verrà ammessa; complice il fatto di essersi presentata con il cognome di nascita Barucchieri, e non Ricci, molto diffuso nel mondo dello spettacolo ed appartenente a sua madre, una delle prime scenografe italiane. Elena Sofia è inoltre nipote del famoso architetto Leonardo Ricci, definito da lei "istrionico, il vero attore della famiglia". È stata sposata per breve tempo, all'inizio degli anni novanta, con lo scrittore Luca Damiani. Successivamente è stata molto legata all'attore e regista Pino Quartullo, da cui nel 1996 ha avuto una figlia: Emma. Dopo aver concluso un percorso di psicoanalisi iniziato a seguito del divorzio e durato circa dieci anni, conosce casualmente il suo attuale marito, il musicista e compositore Stefano Mainetti, sposato nel 2003, con il quale nel 2005 avrà la sua secondogenita: Maria. Sua sorella è Elisa Barucchieri, danzatrice e interprete di teatrodanza che vive e lavora a Bari.
Cinema Zero in condotta, regia di Giuliano Carnimeo (1983) Impiegati, regia di Pupi Avati (1984) Una domenica sì, regia di Cesare Bastelli (1986) Sposi, regia di Antonio Avati, Pupi Avati, Cesare Bastelli, Felice Farina e Luciano Manuzzi (1987) Ultimo minuto, regia di Pupi Avati (1987) Io e mia sorella, regia di Carlo Verdone (1987) Burro, regia di José María Sánchez (1989) L'assassina, regia di Beat Kuert (1989) Ne parliamo lunedì, regia di Luciano Odorisio (1990) In nome del popolo sovrano, regia di Luigi Magni (1990) Ma non per sempre, regia di Marzio Casa (1991) Persone perbene, regia di Francesco Laudadio (1992) Non chiamarmi Omar, regia di Sergio Staino (1992) E quando lei morì fu lutto nazionale, regia di Lucio Gaudino (1993) Stefano Quantestorie, regia di Maurizio Nichetti (1993) Anime fiammeggianti, regia di Davide Ferrario (1994) Tra noi due tutto è finito, regia di Furio Angiolella (1994) Mister Dog, regia di Gianpaolo Tescari (1995) Vendetta, regia di Mikael Håfström (1995) Esercizi di stile, di registi vari (tra cui Luigi Magni ep."Era il maggio radioso") (1996) Donna di piacere, regia di Paolo Fondato (1997) Commedia sexy, regia di Claudio Bigagli (2001) Come si fa un Martini, regia di Kiko Stella (2001) Storia di guerra e d'amicizia, regia di Fabrizio Costa (2002) Il pranzo della domenica, regia di Carlo Vanzina (2003) Alla fine della notte, regia di Salvatore Piscicelli (2003) Ex, regia di Fausto Brizzi (2009) Mine vaganti, regia di Ferzan Ozpetek (2010) Genitori & figli - Agitare bene prima dell'uso, regia di Giovanni Veronesi (2010) Tutta colpa della musica, regia di Ricky Tognazzi (2011)
Televisione Quei 36 gradini, regia di Luigi Perelli (1984) Un uomo in trappola, regia di Vittorio De Sisti (1985) Il viaggio difficile, regia di Giorgio Pelloni (1986) Una donna a Venezia, regia di Sandro Bolchi (1986) Little Roma, regia di Francesco Massaro (1988) Chiara e Francesca, regia di Pino Passalacqua (1988) Sound, regia di Biagio Proietti (1988) Contro ogni volontà, regia di Pino Passalacqua (1991) La vita che ti diedi, regia di Gianfranco Mingozzi (1991) Il segno del comando, regia di Giulio Questi (1992) Un otage de trop, regia di Philippe Galland (1993) L'aquila della notte, regia di Cinzia Th. Torrini (1994) Radetzkymarsch, regia di Axel Corti e Gernot Roll (1995) Caro maestro, regia di Rossella Izzo (1996) Caro maestro 2, regia di Rossella Izzo (1997) La forza dell'amore, regia di Vincenzo Verdecchi (1998) Clarissa, regia di Jacques Deray (1998) Mio figlio ha 70 anni, regia di Giorgio Capitani (1999) Squadra mobile scomparsi, regia di Claudio Bonivento (1999) La Bibbia: Jesus, regia di Roger Young (1999) Il rumore dei ricordi, regia di Paolo Poeti (2000) Stern der Liebe, regia di Marijan David Vajda (2001) Fabio Montale, regia di José Pinheiro (2002) Un papà quasi perfetto, regia di Maurizio Dell'Orso (2003) Orgoglio, di registi vari (2004-2006) Fratelli, regia di Angelo Longoni (2006) Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra, regia di Andrea Frazzi e Antonio Frazzi (2006) I Cesaroni, regia di Francesco Vicario (2006) Tutti i rumori del mondo, regia di Tiziana Aristarco (2007) Caravaggio, regia di Angelo Longoni (2008) I Cesaroni 2, regia di Francesco Vicario e Francesco Pavolini (2008) Amiche mie, regia di Luca Miniero (2008) I Cesaroni 3, regia di Stefano Vicario e Francesco Pavolini (2009) Gli ultimi del Paradiso, regia di Luciano Manuzzi (2010) I Cesaroni 4, regia di Stefano Vicario e Francesco Pavolini (2010) Agata e Ulisse, regia di Maurizio Nichetti (2010) Don Matteo 8, regia di Giulio Base (2011) - Comparsa Che Dio ci aiuti, regia di Francesco Vicario (2011-2012) I Cesaroni 5, regia di Stefano Vicario e Francesco Pavolini (2012) Che Dio ci aiuti 2, regia di Francesco Vicario (2012)
Teatro La scuola delle mogli (1981) regia di M.Mattolini Il bugiardo (1983) regia di A.Piccardi L'invito al castello (1983) regia di M.Ferrero Beatles back (1985) regia di R.Mattioli Macbeth (1994) regia di G.Sepe Estate e fumo (1997) regia di A.Pugliese Come tu mi vuoi (1999) regia di A.Pugliese Metti una sera a cena (2003) regia di G.P.Griffi

Terence Hill, nome d'arte di Mario Girotti (Venezia, 29 marzo 1939)

Terence Hill, nome d'arte di Mario Girotti (Venezia, 29 marzo 1939), è un attore, regista, sceneggiatore e produttore televisivo italiano. È particolarmente noto per i film in coppia con Bud Spencer, con il quale forma una delle coppie più famose della storia del cinema italiano (insieme, il 7 maggio 2010, hanno ricevuto il David di Donatello alla carriera). La sua fama è stata riconfermata interpretando il ruolo di protagonista nella longeva serie televisiva Don Matteo. È stato anche interprete di fotoromanzi. Nasce da madre tedesca e padre italiano, secondo di tre fratelli, che hanno avuto piccole esperienze in ambito cinematografico in tenera età.
Trascorre la primissima infanzia insieme ai nonni materni a Lommatzsch, in Sassonia, durante i bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale e, dal 1944, ad Amelia, in Umbria, il paese di origine del padre. L'esordio sul grande schermo avviene in maniera quasi casuale quando, a soli 12 anni, viene notato dal regista Dino Risi durante una gara di nuoto. Mario viene scritturato per una piccola parte del film Vacanze col gangster (1951) dove, insieme ad altri ragazzini, aiuta un pericoloso bandito a evadere dalla prigione, per poi trovarsi nei guai. Da adulto non la ricorderà come una bella esperienza: dirà di non aver amato recitare, e di aver avuto spesso la febbre durante le riprese del film, proprio come suo padre. Girotti continua quindi gli studi, iscrivendosi alla facoltà di lettere e filosofia e intraprendendo una modesta carriera di attore proprio per pagarsi l'università. Dopo il debutto, nel 1957, nel film musicarello Lazzarella, nel 1958 partecipa ad uno sceneggiato televisivo RAI, Il ritratto di Dorian Gray. Nel 1959 viene scritturato per una piccola parte nel film Annibale (curiosamente nello stesso film aveva una piccola parte anche Carlo Pedersoli, il futuro Bud Spencer, ma i due non si incontrarono sul set). Nello stesso anno è protagonista nel ruolo di Bruno, bagnino corteggiato da Cerasella (Claudia Mori) nell'omonima commedia comico-sentimentale di Raffaello Matarazzo(1959).
Dopo tre anni di studio all'Università di Roma con l'obiettivo della laurea in Lettere Classiche, decide alla fine di dedicarsi completamente al cinema, arrivando a frequentare l'Actor's Studio per sconfiggere la timidezza. Nel ruolo del conte milanese Cavriaghi nel Gattopardo (1963) di Luchino Visconti, accanto a Lucilla Morlacchi.Luchino Visconti, uno dei più importanti registi neorealisti, lo scrittura per una piccola parte nel film Il Gattopardo, una pietra miliare della cinematografia italiana. Il film gli porterà una certa notorietà che lancerà la sua carriera di attore.
Nel 1967 sposa Lori Hill (nata Zwicklbauer), una ragazza statunitense di origine tedesca, conosciuta lo stesso anno sul set del film campione d'incassi Dio perdona... io no![6]. Ma sul set di questo film l'incontro più importante, dal punto di vista artistico, è quello con Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, il futuro "inossidabile" compagno di scena. Seguendo una moda dell'epoca i due attori, per fare colpo a livello internazionale, non possono figurare con i loro veri nomi e cognomi in quanto considerati "troppo italiani" per un film western, quindi scelgono di cambiare nome in uno più "americaneggiante". La produzione consegnò a Mario Girotti una lista di venti possibili nomi e gli chiese di sceglierne uno entro 24 ore. Scelse "Terence Hill" perché suonava bene e perché le iniziali erano le stesse del nome e cognome di sua madre (Hildegard Thieme). Fu un caso per Terence Hill partecipare a questo film: fu infatti scelto per sostituire Peter Martell ufficialmente vittima di un incidente a cavallo durante alcune riprese. In realtà lo stesso Terence Hill in una intervista ha raccontato: "Accadde che l'attore che doveva fare il gatto, Peter Martell, litigava sempre con la fidanzata e una sera, durante una lite violenta, le tirò un calcio ma lei si scansò, colpì il muro e si ruppe un piede. Anche in Lo chiamavano Trinità... Terence Hill non venne scelto inizialmente per interpretare il film. Enzo Barboni (meglio conosciuto come E.B. Clucher) chiese a Franco Nero di interpretare il ruolo di Trinità, ma l'attore avendo un impegno con una produzione americana per il film Camelot (1967) rifiutò. Così si decise di cercare un attore il più possibile somigliante. La scelta cadde in questo modo su Terence Hill. Bud Spencer e Terence Hill hanno girato insieme 18 film, dei quali 17 come coppia protagonista. La notorietà internazionale Terence Hill e Bud Spencer in Lo chiamavano Trinità...Il suo successo è legato soprattutto ad alcuni titoli del genere spaghetti-western girati insieme all'amico Bud Spencer, come i cult Lo chiamavano Trinità... (1970) e il suo sequel ...continuavano a chiamarlo Trinità (1971), che lanciano la coppia al successo internazionale. Ai due titoli seguono altri film altrettanto fortunati, come ...altrimenti ci arrabbiamo! e Io sto con gli ippopotami. Nel 1973 è protagonista, insieme a un attore del calibro di Henry Fonda, del film Il mio nome è Nessuno, pellicola di ottimo livello, prodotta da Sergio Leone, nella quale si incrociano il tema del tramonto della epopea del west con il tono più scanzonato ereditato dal personaggio di Trinità. Terence Hill, nel film Il mio nome è nessuno. Successivamente, Hill partecipa anche ad alcune produzioni hollywoodiane, come La Bandera: marcia o muori (1977), di Dick Richards, con Gene Hackman, e Mister Miliardo (1977) di Jonathan Kaplan, con Valerie Perrine. Nel contempo, insieme all'amico Bud Spencer, ha anche collaborato a scrivere le sceneggiature e alcune musiche delle loro pellicole. Più tardi, Hill ha deciso di passare anche dietro alla macchina da presa, dirigendo se stesso nei film Don Camillo (1983) e Botte di Natale (1994), nel pilot della serie televisiva Lucky Luke (1991) e nella fiction Doc West (2009), firmata in co-regia con Giulio Base. Nel 1999, pochi giorni dopo il trionfo di Roberto Benigni a Los Angeles nella notte degli Oscar per La vita è bella, la popolare rivista americana Time, sulla scia dell'evento, pubblica una classifica degli "attori italiani più famosi del mondo" nella quale Bud Spencer occupa il primo posto, seguito da Terence Hill al secondo. La crisi e la rinascita [modifica]Negli anni novanta Hill ha attraversato un lungo periodo di depressione causata dalla morte nel 1990, in un incidente stradale a Stockbridge (Massachusetts), del figlio adottivo sedicenne Ross[8] con il quale aveva girato i film Don Camillo (1983) e Renegade - Un osso troppo duro (1987). Dal 2000 l'attore ha rilanciato la propria carriera come protagonista della fortunata serie televisiva RAI Don Matteo, nel ruolo del protagonista, un prete con un particolare intuito investigativo. Don Matteo rappresenta la prima volta in assoluto, nella carriera cinematografica di Terence Hill, in cui l'attore recita con la sua voce. Di solito, dagli inizi della sua carriera fino all'ultimo film del 1997 (Potenza virtuale), Terence è sempre stato doppiato nell'edizione italiana dei suoi film, in particolare da: Massimo Turci, che lo ha doppiato dagli anni '50 all'inizio degli anni '60; Sergio Graziani, che lo ha doppiato alla fine degli anni '60; Pino Locchi è stato la voce principale dell'attore prestandogli la voce negli anni '70 fino ai primi anni '80; Michele Gammino, che lo ha doppiato tra la metà degli anni '80 e negli anni '90. Nell'estate 2010 Terence ha girato una nuova serie tv intitolata Un passo dal cielo, nella quale interpreta Pietro, il capo della forestale nella regione dell'Alta Pusteria, in Alto Adige. Nei dodici episodi della serie, che mescola giallo e commedia, aiuta un giovane commissario a smascherare i colpevoli dei crimini commessi nella zona. La serie, prodotta da Lux Vide per Rai Fiction, è andata in onda su Rai Uno per 6 domeniche a partire dal 10 aprile 2011.
Filmografia Attore Vacanze col gangster di Dino Risi (1951) La voce del silenzio di Georg Wilhelm Pabst (1952) Villa Borghese di Gianni Franciolini (1953) Il viale della speranza di Dino Risi (1953) Divisione Folgore di Duilio Coletti (1954) Gli sbandati di Francesco Maselli (1955) La vena d'oro di Mauro Bolognini (1955) I vagabondi delle stelle di Nino Stresa (1956) Mamma sconosciuta di Carlo Campogalliani (1956) Guaglione, regia di Giorgio Simonelli (1956) La grande strada azzurra di Gillo Pontecorvo (1957) Lazzarella di Carlo Ludovico Bragaglia (1957) Anna di Brooklyn di Carlo Lastricati e Reginald Denham (1958) La spada e la croce di Carlo Ludovico Bragaglia (1958) Il ritratto di Dorian Gray di Daniele D'Anza (1958) - Film TV Cerasella di Raffaello Matarazzo (1959) Il padrone delle ferriere di Anton Giulio Majano (1959) Spavaldi e innamorati di Giuseppe Vari (1959) Juke-box, urli d'amore di Mauro Morassi (1959, accreditato come Mario Girotti) Annibale di Carlo Ludovico Bragaglia e Edgar George Ulmer (1959, accreditato come Mario Girotti con Carlo Pedersoli (Bud Spencer)) Un militare e mezzo di Steno (1960) Cartagine in fiamme di Carmine Gallone (1960) Giuseppe venduto dai fratelli di Irving Rapper (1960) Il mio amore è scritto sul vento di Luis César Amadori (1961) Le meraviglie di Aladino di Henry Levin e Mario Bava (1961) Il dominatore dei sette mari di Rudolph Maté e Primo Zeglio (1962) Il giorno più corto di Sergio Corbucci (1962) Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963) Là dove scende il sole di Alfred Vohrer (1964) Giorni di fuoco di Harald Reinl (1964) Sparate a vista su Killer Kid (Duell vor Sonnenuntergang) di Leopold Lahola (1965) Danza di guerra per Ringo di Harald Philipp (1965) Surehand - Mano veloce di Alfred Vohrer (1965) Operazione terzo uomo di Alfred Weidenmann (1965) Il magnifico emigrante i Franz Antel (1965) I Nibelunghi - Sigfrido di Harald Reinl (1966) I Nibelunghi - La vendetta di Crimilde di Harald Reinl (1966) Io non protesto, io amo di Ferdinando Baldi (1967) La feldmarescialla di Steno (1967) Terence Hill, senza Bud Spencer Little Rita nel West di Ferdinando Baldi (1967) Preparati la bara! di Ferdinando Baldi (1968) Barbagia (La società del malessere) di Carlo Lizzani (1969) La collera del vento di Mario Camus (1970) Il vero e il falso di Eriprando Visconti (1972) ...E poi lo chiamarono il Magnifico di E.B. Clucher (1972) Il mio nome è Nessuno di Tonino Valerii (1973) Un genio, due compari, un pollo di Damiano Damiani (1975) La bandera: marcia o muori di Dick Richards (1977) Mister Miliardo di Jonathan Kaplan (1977) Poliziotto superpiù di Sergio Corbucci (1980) Don Camillo di Terence Hill (1983) Renegade - Un osso troppo duro di E.B. Clucher (1987) Potenza virtuale di Antonio Margheriti (1997) Tv Lucky Luke di Terence Hill (1991) Lucky Luke di Ted Nicolaou, Terence Hill e Richard Schlesinger (8 episodi, 1992) Potenza virtuale di Anthony M. Dawson (1997) (film tv) Don Matteo di Enrico Oldoini (2000-2001) (16 episodi) Don Matteo 2 di Leone Pompucci (2001) (16 episodi) Don Matteo 3 di Enrico Oldoini, Andrea Barzini e Leone Pompucci (2002) (16 episodi) Don Matteo 4 di Giulio Base e Andrea Barzini (2004) (24 episodi) Don Matteo 5 di Giulio Base, Elisabetta Marchetti e Carmine Elia (2006) (24 episodi) L'uomo che sognava con le aquile di Vittorio Sindoni (2006) Don Matteo 6 di Giulio Base, Elisabetta Marchetti e Fabrizio Costa (2008) (24 episodi) L'uomo che cavalcava nel buio di Salvatore Basile (2009) Doc West di Giulio Base e Terence Hill (2009) Don Matteo 7 di Giulio Base e Lodovico Gasparini (2009) (24 episodi) Un passo dal cielo di Enrico Oldoini (2010-2011) (12 episodi) Don Matteo 8 di Giulio Base, Carmine Elia, Fernando Muraca e Salvatore Basile (2011) (24 episodi) Un passo dal cielo 2 di Riccardo Donna (2012) Don Matteo 9 (2013) Terence Hill in coppia con Bud Spencer Terence Hill in Dio perdona... io no! (1967). Terence Hill in una scena del film Pari e dispari (1978).Dio perdona... io no! di Giuseppe Colizzi (1967) I quattro dell'Ave Maria di Giuseppe Colizzi (1968) La collina degli stivali di Giuseppe Colizzi (1969) Lo chiamavano Trinità di E.B. Clucher (1970) Il corsaro nero di Lorenzo Gicca Palli (1971) ...continuavano a chiamarlo Trinità di E.B. Clucher (1971) Più forte, ragazzi! di Giuseppe Colizzi (1972) ... altrimenti ci arrabbiamo! di Marcello Fondato (1974) Porgi l'altra guancia di Franco Rossi (1974) I due superpiedi quasi piatti di E.B. Clucher (1977) Pari e dispari di Sergio Corbucci (1978) Io sto con gli ippopotami di Italo Zingarelli (1979) Chi trova un amico, trova un tesoro di Sergio Corbucci (1981) Nati con la camicia di E.B. Clucher (1983) Non c'è due senza quattro di E.B. Clucher (1984) Miami supercops - I poliziotti dell'ottava strada di Bruno Corbucci (1985) Botte di Natale di Terence Hill (1994) Videoclip Come Bud Spencer & Terence Hill dei Controtempo (2010) Regista Don Camillo (1983) Lucky Luke (1991) Lucky Luke (1992) (TV) Botte di Natale (1994) Doc West (2009) (TV) Produttore [ Don Camillo (1983) Sceneggiatore Renegade - Un osso troppo duro di E.B. Clucher (1987) Frase famosa: Non sempre chi ti tira della merda addosso lo fa per farti del male; non sempre chi ti tira fuori dalla merda lo fa per farti del bene.

Donne russe: curiosità dal web

Le donne hanno un cuore romantico all'antica. Sono state educate dalle mamme e dalle nonne e sanno chel'uomo deve fare il primo passo. La donna potrebbe mandare qualche pallido segnale, ma non di piu'. Alla ragazza russa piace essere corteggiata, conquistata da un uomo deciso e sicuro.
Le donne russe, famose in tutto il mondo per la loro bellezza, dolcezza e buona istruzione, sono particolarmente romantiche ed attratte dagli uomini italiani. Le ragazze russe hanno un'anima misteriosa, dove convivono due culture incrociate - Oriente ed Occidente, creando un irresistibile fascino della Donna Russa.
Le ragazze russe, se si puo' dire, sono meno complicate delle donne occidentali, piu' spontanee, genuine, con sentimenti e comportamenti tipicamente femminili. Le ragazze delle grandi citta' sono piu' emancipate e si avvicinano nei loro comportamenti alle coetanee occidentali, ma hanno una marcia in piu' - mettono al primo posto in assoluto il proprio partner e la famiglia.
Nei paesi dell'Est si sposano molto presto. Per una ragazza di 25 anni non e' facile trovare un compagno stabile. Puo' sembrare assurdo, ma e' la veritа'. Quando una ragazza russa si impegna nello studio o nel lavoro, il tempo puo' fuggire rapidamente. Di conseguenza, tantissime belle donne dell'Est si trovano SOLE, nonostante il bellissimo aspetto fisico ed una buona istruzione, sono costrette a cercare un compagno all'estero.
Partendo dalla consapevolezza che generalizzando si finisce spesso con il commettere degli errori bisogna tuttavia ammettere che dopo aver conosciuto delle donne russe in Italia, alcune differenze caratteriali sono davvero facili da cogliere. Queste differenze, quasi certamente, maturano grazie alle attuali diverse condizioni sociali (stile di vita e differenti culture) che abbiamo fra la Russia e l'Italia. In Russia la vita per le donne è generalmente più dura e offre loro molte meno opportunità di emergere nella vita professionale e sociale. Insomma le donne russe sono più abituate a sopportare una vita difficile. Attenzione, questo non fa di loro delle vittime, semplicemente ne fortifica il carattere. Ecco perché, in generale, hanno un'indole più mite e un carattere spesso più conciliante. Una donna in Russia che resta senza marito ha altissime probabilità di andare incontro a serie difficoltà e questo fatto fa si che sin da piccole si instilli in loro un forte senso di attaccamento alla famiglia. Tale valore resta alto anche per le donne russe in Italia: faranno e sopporteranno di tutto pur di salvaguardare il nucleo familiare.
Ora probabilmente vi domanderete: "ma allora come mai tante russe sono divorziate?" Ancora una volta la risposta è da ricercarsi nelle usanze autoctone: in Russia sono abituati a sposarsi molto presto, di solito appena completato il liceo e questa può presto rivelarsi una cattiva idea, considerando che non si è avuto il tempo di conoscere bene il proprio compagno. In più aggiungiamo alcune speciali prerogative degli uomini russi: molti bevono e trattano con inferiorità le componenti del gentil sesso. La donna in Russia subisce una forte discriminazione sessuale e questo è uno degli altri motivi per cui moltissime tendono a ricercare preferibilmente mariti stranieri una volta che hanno subito esperienze negative nella propria nazione. Ovviamente non bisogna credere che una donna russa decida di lasciare con piacere la propria terra d'origine: sono ovviamente molto legate al proprio paese, alle proprie usanze, alla propria lingua.. senza dimenticare i parenti e gli amici.
Altra differenza che non può che far piacere al maschio italico, è che le donne russe hanno dei caratteri somatici diversi da quelle delle donne italiane che le rendono mediamente più attraenti. Inoltre danno molta importanza alla propria femminilità e alla cura estetica della propria persona e tendono ad abbigliarsi sempre con uno stile molto elegante: anche d'inverno le vedrete indossare le gonne e le scarpe col tacco. Naturalmente tutto questo non deve farci pensare che stiano li ad aspettare il proprio salvatore. L'idea dell'uomo italiano che "le va a soccorrere per salvarle da una vita di stenti" è solo una proiezione dovuta ai tanti film che si vedono in televisione.

mercoledì 28 marzo 2012

Amaia Salamanca Urízar : Madrid, 28 marzo 1986

Amaia Salamanca Urízar (Madrid, 28 marzo 1986) è un'attrice spagnola.
Nata a Madrid il 28 marzo 1986, Amaia Salamanca comincia a lavorare prendendo parte alle campagne pubblicitarie di grandi imprese come Telecable e Movistar. Nelle prime fasi della carriera recita anche nei videoclip di Asienidad di Antonio Romero e di Sigo llorando por ti dei Pignoise e lavora come modella per Marco Aldany. Nel 2006 ottiene la sua prima parte importante nella serie tv SMS, che tratta della cosiddetta generazione SMS e si rivolge ad un target di adolescenti.
Dopo due stagioni composte da 185 episodi la serie chiude e Amaia prende parte a due episodi di Los Hombres de Paco su Antena 3, ma la vera fama arriva solo l'anno seguente in seguito alla partecipazione nella soap Sin tetas no hay paraíso su Telecinco dove interpreta la protagonista. Nel frattempo continua a lavorare come testimonial pubblicitaria e prende parte alle campagne di Tampax e Mustang. Nell'aprile del 2009 esordisce al cinema come protagonista della commedia Fuga de cerebros, che in Spagna raggiunge ottimi incassi. Nel novembre dello stesso anno comincia a recitare anche in teatro nell'opera La marchesa di O che porta in tour per tutta la Spagna e per la quale conclude la serie Sin tetas no hay paraíso che l'aveva lanciata. Sempre nel novembre del 2009 TVE trasmette il film tv No estas sola, Sara di cui Amaia è protagonista, mentre nel 2010 esce nelle sale il suo secondo lungometraggio Tensión sexual no resuelta. Amaia Salamanca è stata fino al 2008 la compagna del cantante Álvaro de Benito, mentre in seguito si è fidanzata con il calciatore del Real Madrid Sergio Ramos.
Filmografia: Cinema Fuga de cerebros (2009) Tensión sexual no resuelta (2010)
Televisione SMS Sin miedo a soñar (2006-07) Los Hombres de Paco (2007) Sin tetas no hay paraíso (2008-09) No estás sola, Sara (TV movie) (2009) Felipe y Letizia (TV movie) (2010)

Ramstein: incidente aereo verificatosi nel corso di un'esibizione acrobatica il 28 agosto 1988

L'incidente di Ramstein è un incidente aereo verificatosi nel corso di un'esibizione acrobatica il 28 agosto 1988 durante l'Airshow Flugtag '88 nella base NATO di Ramstein in Germania. L'incidente avvenne durante l'esibizione delle Frecce Tricolori, quando la pattuglia acrobatica italiana si apprestava a completare la figura detta della "Cardioide". A provocare la sciagura fu la collisione in volo fra i tre Aermacchi MB-339, pilotati dal Tenente Colonnello Ivo Nutarelli (Pony 10 della formazione), dal Tenente Colonnello Mario Naldini (Pony 1) e dal Capitano Giorgio Alessio (Pony 2). Mentre gli aerei numero 1 e 2 precipitarono in fiamme ai lati della pista, il terzo aereo si abbatté sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori. In seguito alla tragedia di Ramstein, furono riviste le misure di sicurezza nelle esibizioni aeree, allontanando il pubblico dall'area delle evoluzioni acrobatiche. I resti delle frecce tricolori coinvolte nell'incidente sono stati donati allo stato maggiore dal museo dell'aviazione di Rimini, in cui sono stati esposti per diverso tempo. Al loro posto è stata posta una lapide commemorativa che ricorda i morti di questo tragico incidente L'incidente avvenne alla conclusione dell'esibizione, quando i velivoli si apprestavano ad eseguire una "cardioide". All'evento erano presenti circa 300.000 persone. La figura della "cardioide" avrebbe dovuto mostrare nel cielo un grande cuore trafitto proprio di fronte agli spettatori; dopo aver tracciato la figura nel cielo, le formazioni laterali, cinque velivoli da sinistra (interni alla figura e più prossimi al punto d'intersezione) e quattro da destra (più esterni alla figura e approssimati al pubblico), si avviavano a chiudere il "cuore" per il passaggio finale del solista, che provenendo frontalmente avrebbe dovuto "trafiggerlo" al centro, volando poi dritto verso, e sopra, gli spettatori. Al momento dell'intersezione decisiva, l'altezza dei velivoli rispetto al suolo era di circa 40 metri. L'aereo solista, pilotato dal Ten. Col. Nutarelli, in codice "Pony 10", eseguì la sua manovra troppo velocemente e a quota troppo bassa. Resosi conto di essere in grave anticipo, cercò presumibilmente di rallentare la picchiata estraendo il carrello d'atterraggio e l'aerofreno ventrale, "sporcando" così l'aerodinamica del velivolo e riducendone di fatto la velocità. Tuttavia, non riuscì ad evitare l'impatto, giungendo fatalmente al punto d'intersezione della figura e colpendo in un boato di prua l'aereo del capoformazione, il Ten. Col. Naldini, in codice "Pony 1". Pony 1, tranciato in coda dall'impatto, cominciò ad avvitarsi senza controllo, urtando irrimediabilmente a sua volta anche l'aereo più vicino in basso a sinistra, quello del primo gregario sinistro, pilotato dal Cap. Alessio, in codice "Pony 2".
Mentre Pony 1 precipitava, il Ten. Col. Naldini tentò di eiettarsi dal velivolo ma, a causa della quota insufficiente, il paracadute non si aprì in tempo e il pilota morì all'impatto col terreno. L'aereo si schiantò su una corsia stradale accanto alla pista, coinvolgendo l'elicottero medico e il suo pilota, il capitano Kim Strader, che morì in ospedale alcune settimane dopo a causa delle ferite riportate. Contemporaneamente, anche Pony 2 precipitava, schiantandosi sulla pista, ed esplodendo a sua volta. Anche il Cap. Alessio morì all'istante e frammenti dei velivoli finirono sparsi su tutta l'area circostante. Pony 10, del tutto fuori controllo e in fiamme, proseguì la caduta oscillando spaventosamente verso il suolo sino all'impatto, dove esplose e distrusse un veicolo della polizia. Ormai avvolto dal fuoco, il velivolo scivolò rovinosamente sull'erba davanti l'area del pubblico, finendo oltre una corsia di emergenza e investendo gli spettatori, per poi arrestarsi nell'urto contro un furgone dei gelati ivi parcheggiato. Il luogo dell'impatto iniziale veniva ritenuto il migliore disponibile per assistere alla manifestazione, essendo infatti il più vicino all'area di volo e dunque alla minima distanza consentita al pubblico. Data la sua posizione centrale rispetto al resto della pista, il posto era anche il più affollato. L'intera tragedia si compì in soli 7 secondi, un lasso estremamente breve a causa della bassa quota delle manovre, tale da rendere drammaticamente casuale o improbabile qualsiasi tentativo di fuga della folla dalla traiettorie dei rottami impazziti, delle schegge o del fuoco. I piloti sopravvissuti volarono in formazione nei pressi della base finché non fu ordinato loro di atterrare nella base aerea di Sembach. Nella sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore sulla strage di Ustica, a pag. 4667,[2] laddove il magistrato parla dei colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli, ufficiali dell'AM e componenti della pattuglia acrobatica, si legge: «...è emerso in più punti dell'inchiesta, i due ufficiali piloti, del gruppo intercettori, in servizio presso l'aeroporto di Grosseto, la sera del 27 giugno 80 fossero in volo su F104, fino a 10 minuti circa prima della scomparsa del DC9 Itavia – il loro atterraggio all'aeroporto di Grosseto è registrato alle 20:45 e 20:50 locali; che questo velivolo, insieme ad altro con ogni probabilità quello dell'allievo, avesse volato per lunga tratta di conserva al velivolo civile; che durante questo percorso e al momento dell'atterraggio avesse sbloccato i codici di emergenza». In ogni caso il giudice si dice non convinto della connessione a causa della «sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che si dovesse cagionare una catastrofe – con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell'obiettivo, cioè l'eliminazione di quei due testimoni per impedirne rivelazioni».