lunedì 25 marzo 2013

Autostima.... ecco il "Trucco".


Autostima

Tempo fa c'era una pubblicità di una nota marca di 
shampoo che, attraverso testimonial noti nell'ambito del
 cinema o della moda, diffondeva lo slogan: "IO VALGO".
Di questo espediente pubblicitario mi colpiva molto 
l'azzeccata capacità di marketing, sia nel far leva
 sul bisogno di rispecchiamento nel modello ,
che soprattutto nel colpire la mancanza di autostima 
 della maggior parte della popolazione.
Soppesare il proprio valore, o semplicemente riconoscere di averlo, rappresenta di sicuro un' operazione alquanto complicata per molte persone.Molto bene si nasconde  questa incapacità di "autogiudizio" dietro vite spese a rincorrere perfezioni estetiche o professionali e da qui il brulicare di costosi interventi per rendersi chirurgicamente "perfetti",o la fama di successo ed 
affermazione che sacrifica il  sano nutrimento affettivo e relazionale. Il rovescio di questa, sono le tante valide
 persone avvolte nella  depressione più nera che li spinge
 verso il baratro del "dimenticatoio sociale"
Ma perchè il nostro sguardo ci conduce dietro miti 
così lontani da noi stessi?
Perchè il peso di giudizi castranti schiaccia rendendoci
 inermi?

L'Autostima non si acquista con un oggetto,attraverso
 uno status sociale e nemmeno te la possono regalare 
i complimenti degli altri. L'autostima è una costruzione 
che si erige nel tempo, dalla nascita in poi sono
 i mattoni che uno dopo l'altro l'amore e gli sguardi
 delle figure significative che ci circondano sapranno
 cementare in noi. Ogni mattone è come una frase stampata
 nella nostra personalità che può significare "Io ti
  ti vedo per ciò che sei e sei importante" oppure 
"Io non ti vedo e non credo tu ce la possa fare" .
Difficile immaginare che proprio nello stretto ed
 amorevole  nucleo famigliare, anche soltanto una
 persona possa commettere tale imperdonabile errore....
ed invece accade frequentemente,in modo più o meno 
consapevole che rabbia, frustrazione e debolezze 
personali si proiettino immediatamente dalle braccia 
del genitore a quelle dell'indifeso bambino, che non 
può far altro che ricevere, poiche' per lui o lei quello
 "è l'amore e quella sarà la sua verità".

A seguito di tale carenza, si viene a creare nell'adulto
 un grande tassello mancante che maldestramente viene 
coperto  con le più dannose "toppe" tra cui le scelte
 di apparenza sopra elencate.Qualunque sia la scelta 
"di copertura, la sensazione che ne deriva è sempre di insoddisfazione e inadeguatezza, poichè il giusto 
tassello spesso risulta essere una sana e profonda 
relazione affettiva, che restituisca alla persona 
un sentimento di Sè quale essere umano degno di 
amore stima e rispetto.
Nemmeno questo è sempre facile da trovare o a 
volte non sembra bastare a colmare quello spazio vuoto.
In questi casi,il progetto psicoterapeutico della 
coppia terapeuta-paziente, si sviluppa nella 
costruzione del giusto tassello per completare 
il puzzle attraverso un lavoro integrato qui 
riassunto in fasi :
  • individuazione dello spazio personale 
  • educazione percezione emozionale
  • intervento induttivo sulle mappe mentali utilizzate e sviluppo di nuove più efficaci.
  • ridefinizione delle risorse 
  • intervento pratico strategico nel raggiungimento degli obbiettivi.




Mi piace pensare a questo tipo di percorso per la persona
, come un attento e delicato lavoro di recupero di ciò 
che non c'è stato per agevolare un passaggio sereno a
 ciò che sarà.

Fonte: silviatruccopsicologa.blogspot.com

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