sabato 21 luglio 2012

Tempo di ESM



 L'Esm è stato ratificato dal Parlamento italiano. Nell’assoluta indifferenza dei media, ieri si è consumata una delle pagine più importanti della storia italiana ed europea. L’istituzione del Meccanismo europeo di stabilità e il Fiscal Compact, sono il nuovo tassello di quella dittatura europea che sancisce la fine delle nazioni e del loro diritto di autodeterminare il proprio destino. Dopo aver ceduto la sovranità monetaria, ora gli Stati europei cedono la loro sovranità in materia di bilancio ad un organismo sovranazionale che imporrà politiche economiche e fiscali senza alcun possibile controllo da parte dei parlamenti. Quello che gli eurocrati hanno chiamato “fondo salva Stati” è in realtà un fondo affonda Stati.

NEGLI ALTRI PAESI INVECE E’ AL CENTRO DI UN DIBATTITO ACCESO - E’ impressionante come il sistema dei media e dei grandi giornali abbia nascosto quello che in altri paesi è oggetto di acceso dibattito pubblico da mesi. Non troverete una riga su quello che è accaduto in Parlamento, su nessun grande giornale. La creazione di questo “Meccanismo” mostruoso avverrà nel silenzio di un’opinione pubblica addomesticata da anni agli interessi dei grandi gruppi industriali e finanziari.

IMPEGNATI A TAGLIARE 45 MILIARDI DI EURO OGNI ANNO - Tanto per essere sintetici, attraverso la ratifica di ieri, il nostro Paese si impegna al pareggio di bilancio e a ridurre il proprio debito di qualcosa come 45 miliardi di euro l’anno; per 20 anni. Tra i più accaniti oppositori alla ratifica non abbiamo trovato complottisti di destra o neo-populisti di sinistra, ma gli esponenti di quel minoritario pensiero liberale che ha sempre posto, come condizione essenziale, la necessità di una costruzione politica dell’Europa per controbilanciare il rischio di una deriva finanziaria e statalista.

LA VOCE “LIBERALE” DI ANTONIO MARTINO - In Parlamento è stato Antonio Martino a strappare gli applausi più fragorosi, non solo tra i banchi del Pdl, ma anche tra quelli dell’opposizione: è stato lui a ricordare che il pareggio di bilancio “è una regola essenziale di trasparenza nella gestione della cosa pubblica” e che fu proprio l’ultimo governo della Destra storica guidato dal liberale Marco Minghetti a raggiungerlo nel 1876; e che fu un altro liberale, Luigi Einaudi a inserire il principio nella nostra Costituzione. Ma la prima era un’Italia che aveva una spesa pubblica inferiore al 10%, la seconda non superava il 30. Al contrario, quando la spesa pubblica supera il 50% del reddito nazionale, come oggi, il pareggio di bilancio “è una regola insensata”. Il fiscal compact potrebbe imporre un ulteriore aggravio della pressione fiscale, che proprio in questi giorni la Confcommercio ha rivelato essere al 55%, la più alta del mondo.

I PARLAMENTI ORA POSSONO ESSERE CHIUSI - Ed è stato ancora Antonio Martino a ricordare che “il bilancio non è una delle tante attività dello Stato; il bilancio è il centro dell’attività economica dello Stato Noi rinunziamo alla sovranità nazionale a favore di chi? Dove sono gli Stati Uniti d’Europa a favore dei quali dovremmo rinunciare alla nostra sovranità nazionale?”. Martino ha colto nel segno. Con la nascita dell’Esm, i parlamenti nazionali possono anche essere chiusi. Il ruolo della politica diventa nullo, la sovranità si trasferisce nei lussuosi uffici di Bruxelles dove burocrati super pagati e lobbies gestiranno con più comodità il nostro futuro.

SPARIRA’ L’ECONOMIA REALE - L’economia reale sparirà definitivamente dentro quella finanziaria: tecnocrati, rating e mercati finanziari decideranno definitivamente la vita di imprese, produttori di ricchezze reali, comunità e cittadini. Mai come oggi bisognerebbe rileggere l’ammonimento che due secoli fa fece Abramo Lincoln: “Il potere del denaro cattura le nazioni in tempi di pace e cospira contro di esse in tempi di avversità. È più dispotico di una monarchia, più insolente di un’aristocrazia, più egoista di una burocrazia. Esso chiama nemici pubblici tutti coloro che si oppongono ai suoi metodi e ne mettono in luce i crimini”.

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