lunedì 9 luglio 2012

Niscemi attende il Muos (impianto di comunicazione dell'esercito USA).




A Niscemi sta per sorgere il Muos, acronimo che sta per Mobile User Objective System: un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza, gestito dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti e composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione nei pressi di Niscemi (Caltanissetta). Le altre tre sono presenti in Virginia, Australia e isole Hawaii, tutte zone desertiche. Mentre quella che verrà installata in Sicilia, sorgerà all’interno della Riserva Naturale Orientata Sughereta.

Il mega impianto di comunicazione dell’esercito Usa permette il collegamento istantaneo delle strutture militari in movimento in qualsiasi parte del mondo, in modo da poter controllare e prevenire attacchi di guerra via mare, terra e cielo. Il progetto, costato già agli americani oltre 43 milioni di dollari e nato nel 1999 in seguito all’accordo sottoscritto dall’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa, è in fase di realizzazione a Niscemi, che si trova a 60 km di distanza da Sigonella, la principale stazione aeronavale della Marina militare degli Usa nel Mediterraneo e inizialmente indicata come sede del Muos. Il programma prevede la costruzione di tre trasmettitori parabolici basculanti dalle dimensioni di circa 20 metri di diametro e da due torri radio di 150 metri d’altezza per un totale di circa 2059 mq di cementificazione.

Enormi, le preoccupazioni dei cittadini siciliani, che, abbandonati in un contesto di assurdo silenzio istituzionale e mediatico, non ci stanno a sottomettersi per l’ennesima volta alla strategia militare americana, a discapito prima di tutto dell’ambiente e della propria salute. Proprio in questi giorni, come anticipato da IlVostro, si discute della conversione dell’Arsenale di Messina in Centro di eccellenza per lo smaltimento delle navi da guerra Nato da “rottamare”. La stazione aeronavale di Sigonella sarà consacrata entro il 2015 capitale mondiale degli aerei senza pilota e ospiterà sino a venti Global Hawk e sciami di droni d’attacco e di morte. A Niscemi è già operativa dal ’91 una base militare e tanti, troppi, sono i militari ammalatisi di leucemia per non pensare che la colpa spetti alla presenza delle antenne. Se già queste, ben più piccole di quelle del Muos, possono ritenersi pericolose per la salute, chissà cosa sarebbero in grado di provocare quelle che stanno per costruire, il cui inquinamento elettromagnetico arriva a coprire le province di Caltanissetta, Catania, Ragusa ed Enna. «

  L’allarme degli innumerevoli danni che l’Eco-Muostro è pronto a fare è stato lanciato da tempo dai cittadini dei comuni limitrofi, riunitisi in comitati e associazioni. Consapevoli che sit-in e proteste possono dare sì un segnale, ma che serve ben altro per combattere concretamente la militarizzazione del territorio, chiedono l’intervento del Parlamento, visto che enti locali e Regione sembrano non voler vedere né sentire. Quasi come se il DC 9 abbattuto da un missile nel cielo di Ustica, il 27 giugno di 32 anni fa, sia un ricordo sbiadito. Con i droni liberi di planare sulle teste dei siciliani  la paura regnerà sovrana.

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