lunedì 5 marzo 2012
Russia: trionfo Putin tra le polemiche
"Vladimir Putin è il vincitore ufficiale delle elezioni presidenziali in Russia, con il 63,75 per cento dei voti". Lo ha annunciato il presidente della Commissione elettorale centrale, Vladimir Churov. L'affluenza è stata del 65,3 per cento, su un totale di 110 milioni di aventi diritto al voto.
L'ex-spia del Kgb, 59 anni, dopo quattro anni nel ruolo di premier, tornerà così all'incarico di presidente che ha ricoperto dal 2000 al 2008.
All’indomani delle elezioni Putin, che ha parlato di vittoria in una “lotta aperta e onesta”, dovrà affrontare nuove proteste. I rivali di Putin, che parlano di vasti brogli nelle operazioni di voto, non riconoscono il risultato delle elezioni e si raduneranno vicino al Cremlino nel pomeriggio di oggi 5 marzo. I manifestanti, esponenti per lo più del ceto medio, sono scesi in piazza nella Capitale e in altre città a partire dalle contestate elezioni parlamentari del 4 dicembre e hanno fatto sapere che le azioni di protesta si intensificheranno.
La differenza tra risultati ufficiali e risultati reali per gli oppositori sarebbe del 14%
Va ricordato che nelle presidenziali del 2004 Putin aveva conquistato il 71,3%. E sono già oltre 100 mila i sostenitori di Putin al Maneggio, sotto le mura del Cremlino, per festeggiare la vittoria del loro beniamino alle presidenziali. E' previsto anche un concerto.
Il leader comunista Ghennadi Ziuganov ha ottenuto il 17,7% nelle presidenziali russe, piazzandosi secondo, secondo un exit poll dell'istituto demoscopico Vtsiom. Mikhail Prokhorov, primo oligarca a scendere in corsa per il Cremlino, ha ottenuto un risultato discreto nelle presidenziali di oggi, considerando che mancano ancora i dati di Mosca e San Pietroburgo, dove è più forte: i due exit poll lo lanciano al terzo posto, con una forbice tra il 9,2% (Fom) e il 9,6% (Vtsiom), davanti al leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski (8,5%-7,4%), anche se i dati parziali abbassano la sua percentuale al 7,5%, dietro a Zhirinovski (8,1%). L'affluenza alle presidenziali russe che si sono svolte oggi è stato del 63,37%. Lo riferisce la commissione elettorale. Nelle presidenziali del 2008 si era attestato al 69,7%.
Diverse le reazioni degli sconfitti: Zyuganov ha promesso che scenderà in piazza lunedì sera insieme all'opposizione per denunciare i brogli. Zyuganov ha ottenuto meno del suo partito al voto alla Duma del dicembre scorso, e ha già annunciato che non riconoscerà il risultato del voto: "E' disonesto, illegittimo, non trasparente". Il nazionalista Vladimir Zhirinovsky ha conservato il suo 8% e il socialista Serghei Mironov dall'ottimo 12% del suo partito Russia Giusta a dicembre si è ridotto a un misero 3%. Entrambi hanno riconosciuto il risultato elettorale e si sono congratulati con il vincitore.
Secondo l'Ong Golos, specializzata nel monitoraggio del voto (e accusata dal governo di essere al soldo degli americani), il "vero" risultato sarebbe intorno al 54%, mentre quello di Prokhorov intorno al 14%, un autentico successo. E il leader informale della piazza, il blogger Alexei Navalny, ieri è stato spietato: "Da domani la Russia non avrà più un presidente legittimo". Oggi l'opposizione scende in piazza a Mosca per contestare il risultato elettorale. E anche Putin ha corretto l'immagine di uomo che si commuove qualche ora dopo, per tornare il macho che non si emoziona mai: "Lacrime? Erano vere, ma solo per il vento".
Di brogli ha parlato anche l'Osce. Secondo un rapporto degli osservatori internazionali infatti le elezioni presidenziali russe sono state chiaramente distorte a favore del primo ministro Vladimir Putin. "Non c'è stata reale competizione e l'abuso di risorse governative ha garantito che il vincitore delle elezioni non sia mai stato in dubbio", osserva in un comunicato Tonino Picula, uno degli osservatori dell'Organizzazione che ha chiesto che le violazioni avvenute nel corso del voto siano oggetto di un'indagine indipendente.
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