lunedì 19 marzo 2012
Calcio malato e rispetto per i tifosi
Può capitare una svista, tutti possono sbagliare, può esserci un'incomprensione, non ci sarà malafede ma a noi un calcio così non ci piace.
Mentre gli inquirenti proseguono il loro lavoro nell'inchiesta che deve fare luce su eventuali partite comprate e vendute da addetti ai lavori e non (e già questa sarebbe l'ennesima vergogna!), sul campo si continua a rovinare il tanto amato gioco del calcio.
L'analisi va fatta con obiettività e senza celarsi dietro le ragioni del cuore ovvero il tifo per la propria compagine.
Il campionato continua a d offrire verdetti inquietanti: ve ne potremmo citare molte ma basta non allontanarsi dal passato recente per fare il punto su tale vergogna.
Ieri sera, e non è la prima volta, l'Udinese è stata "maltrattata" dagli arbitri ai limiti dell'indecenza, stessa sorte è toccata al Milan, alla Lazio, al Napoli (in passato), all'Inter e la lista potrebbe proseguire. Fin qui non ci sarebbe molto di nuovo rispetto agli scorsi anni ma non è così. Per l'Udinese non vincere una partita contro il Napoli, non sarà mai come perderla per un errore nella partita con il Lecce o il Novara. Non aver vinto con il Napoli equivale aver perso tre punti verso un obiettivo che vale milioni di Euro. Ieri sera "polemicamente" (sulla mia pagina Facebook) scrivevo che il campionato (per quel che riguarda i tre posti più ambiti) è finito il 18 Marzo. Prima Milan (squadra forte e potente), seconda Juventus (squadra forte e che sa farsi sentire), terza Napoli (organico valido e "fortunata") e le altre? La Lazio ha problemi in Lega calcio per una disputa con il suo presidente, l'Udinese è ritenuta uan provinciale, la Roma è all'inizio di un progetto.... il dado è tratto. Se a questo aggiungiamo che assistiamo (molto spesso) a telecronache di partite spudaratemente di parte ( e di questo mi dispiaccio per i colleghi).............. Non resta CHE SPERARE CHE IL CALCIO SI SALVI GRAZIE AD ALCUNI PERSONAGGI.
Quali? Guidolin, Zeman, Reja possono essere considerate i tre moschettieri del calcio. Da loro parole di Verità, onestà e soprattutto signorilità.
Basta con quella richiesta continua di cartellini contro i propri avversari, basta con calciatori che cadono a terra tramortiti per un colpetto, basta con le incogruenze del giudice sportivo (calciatori famosi più tutelati degli altri colleghi), basta con l'antisportività. Il calcio è (o dovremmo dire era) un gioco non una battaglia e 90 minuti che servono per arricchirsi.
Ridiamo dignita al pallone ed al suo mondo oppure chiudiamo bottega.
Le persone meritano rispetto sempre e comunque.
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