domenica 11 marzo 2012
La Repubblica di Mauritius (in italiano nota anche come Maurizio) è una nazione insulare nell'Oceano Indiano sud-occidentale, a circa 900 km a est del Madagascar, considerata parte del continente africano. Oltre all'isola principale, la repubblica comprende anche le isole di Saint Brandon e Rodrigues e le isole Agalega. Mauritius fa parte delle Isole Mascarene, assieme all'isola francese di Riunione, situata 200 km a sud-ovest.
L'isola di Mauritius era già nota ai Malesi e agli Arabi almeno dal X secolo; gli Arabi la chiamavano Dina Arobi. I Portoghesi la scoprirono nel 1505 e la battezzarono Ilha do Cerne ("isola del cigno"), ma l'isola rimase disabitata fino al primo insediamento olandese, nel 1598. Furono gli Olandesi a darle il nome di Mauritius, in onore del principe Maurizio di Nassau. Cicloni e altri eventi climatici sfavorevoli portarono gli olandesi ad abbandonare l'isola alcuni decenni dopo. Nel 1715 i francesi ne presero possesso, ribattezzandola Île de France. Conquistata dai britannici nel dicembre del 1810, Mauritius ritornò al suo nome olandese. Il 1º febbraio 1835 l'amministrazione abolì la schiavitù.
Nel 1965, i britannici sottrassero a Mauritius le Isole Chagos, che divennero parte del Territorio britannico dell'Oceano Indiano. In seguito, il governo di Mauritius sostenne che questa operazione era illegale secondo le leggi internazionali e rivendicò il possesso delle Chagos.
Il paese raggiunse l'indipendenza il 12 marzo 1968, diventando una repubblica nell'ambito del Commonwealth nel 1992. Mauritius è da sempre una democrazia stabile, con elezioni libere e regolari, che rispetta i diritti umani e che attrae ingenti investimenti dall'estero. Possiede uno dei più alti PIL pro-capite di tutta l'Africa.
Mauritius è nota per la sua eccezionale bellezza naturalistica. Nel suo diario di viaggio Following the Equator, Mark Twain annotò che "si ha l'impressione che sia stata creata prima Mauritius e poi il paradiso, e che il paradiso sia stato copiato da Mauritius". È circondata dalla barriera corallina, che ha prodotto nel tempo la sabbia bianca delle spiagge.
Chamarel si trova al centro dell’isola, sul versante sud-occidentale. Le morbide ondulazioni del terreno presentano un ampio spettro di colori che vanno dal giallo al viola, a seconda dell'incidenza dei raggi solari.
Dato il carattere vulcanico dell'isola, le terre colorate sono probabilmente dovute alle rocce vulcaniche raffreddatesi a diverse temperature e trasformatesi, nel corso degli anni, nelle attuali sabbie colorate.
Idrografia [modifica]
Il fiume più lungo dell'isola è il grande rivière sud-est lungo 39,4 km.
Il clima dell'isola è tropicale, con venti che soffiano da sudest; l'inverno, caldo e secco, è da maggio a novembre; l'estate è calda e umida. Il fenomeno dei cicloni è piuttosto frequente da novembre ad aprile.
La più grande città dell'isola è la capitale, Port Louis, situata nel nordovest. Altre città importanti sono Curepipe, Vacoas, Phoenix, Quatre Bornes, Goodlands, Rose-Hill e Beau-Bassin.
Le due lingue ufficiali sono l'inglese e il francese, con il francese che rappresenta la lingua più diffusa benché la Francia abbia perso il controllo dell'isola quasi 200 anni fa. Gli abitanti usano spesso anche un idioma creolo basato principalmente sul francese, con influssi derivanti dall'inglese, dal portoghese dal malgascio e dall'hindi. Una forma scritta di creolo si è sviluppata a partire dalla fine degli anni sessanta: essendo basato sulla pronuncia, esso assomiglia ben poco al francese. I discendenti di quei lavoratori indiani che oggi costituiscono il 70% circa della popolazione e che furono portati nell'isola dai britannici parlano anche varie lingue asiatiche, fra cui l'hindi, l'urdu, il telugu e altre. Per il resto, gli abitanti sono di origine francese, africana o mista, e si contano anche circa 30.000 cinesi originari di Hakka e di Canton.
Religioni
Il 54% dei mauriziani professa la religione indù; seguono cristiani (28%) e musulmani (17%).
La cultura di Mauritius riflette i suoi diversi trascorsi coloniali e la natura cosmopolita della sua società. In città come la capitale Port Louis si trovano, a poca distanza, moschee, chiese cristiane, pagode e un cimitero ebraico; durante l'anno si alternano feste religiose corrispondenti a diversi culti, come la Divali (la "festa delle luci") e la Cavadee induiste, il Natale cristiano e l'ʿĪd al-fitr islamica.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Distretti di Mauritius.
L'isola è suddivisa in nove distretti.
Oltre all'isola principale, Mauritius ha le seguenti dipendenze:
Rodrigues, un'isola molto popolata che un tempo costituiva il decimo distretto, ora autonoma;
Agalega e Saint Brandon;
Nazareth Bank, Soudan Banks, Saya de Malha Bank, Hawkins Bank, gruppi di scogli posti a largo di Mauritius.
Territori rivendicati da Mauritius:
Arcipelago delle Chagos, appartenente al Regno Unito come parte del Territorio britannico dell'Oceano Indiano;
Isola Tromelin, Isola Bassas da India, Isola Europa, Isole Glorioso e Isola Juan de Nova, appartenenti alla Francia.
Da quando ha ottenuto l'indipendenza, nel 1968, Mauritius ha mantenuto un tasso di crescita economica annuo intorno al 5%-6%. Questo risultato notevole ha fatto del Paese il secondo paese africano come PIL pro capite dopo la Guinea Equatoriale (che ricava la maggior parte dei suoi guadagni dall'esportazione di petrolio).
L'economia di Mauritius è basata principalmente sull'agricoltura, con i settori industriale, finanziario, turistico e tessile in continua crescita. L'agricoltura è basata principalmente sulla produzione di canna da zucchero, con oltre il 60% della superficie coltivabile dedicato a questa attività; l'esportazione contribuisce per il 25% alle entrate del Paese (questa attività ha subito notevoli danni in seguito a un periodo di eccezionale siccità verificatosi nel 1999). Altre importanti coltivazioni dell'isola sono il tè e la vaniglia. Tra i prodotti locali esistono anche alcuni rhum.
La distribuzione della ricchezza fra i cittadini è molto più equilibrata di quanto non avvenga nella maggioranza dei paesi africani, fattore che ha influito positivamente sull'aumento delle aspettative di vita e la riduzione della mortalità infantile.
La strategia economica dei governi recenti punta molto sugli investimenti esteri, in tutti i settori. I principali interlocutori commerciali dell'isola sono la Francia e il Regno Unito, che hanno a Mauritius molti stabilimenti per esempio nel ramo tessile (vengono prodotti a Mauritius indumenti di marche famose come Lacoste e Ralph Lauren ma anche le italiane Nino Cerruti, Diesel e Gas).
Il 4 aprile 2005, il Primo Ministro Pravind Jugnauth ha annunciato che nell'arco di 4 anni Mauritius diventerà un porto franco; le tasse su molti prodotti sono già state notevolmente ridotte o addirittura eliminate. In questo modo il governo si propone di attirare un volume di turismo ancora maggiore di quello odierno e contemporaneamente aumentare il potere d'acquisto dei propri cittadini. Sempre in quest'ottica di sviluppo si può leggere il progetto di estendere all'intera isola la copertura Wi-Fi per l'accesso a Internet (già oggi disponibile sul 60% del territorio). Il volume di turismo, attualmente stabile intorno ai 700.000 visitatori annui, potrebbe raddoppiare secondo gli attuali progetti.
Tra Mauritius e l'Italia ci sono +3 ore quando in Italia vige l'ora solare, +2 ore quando in Italia vige quella legale.
Mauritius è ricca di vegetazione endemica (circa una specie su tre); la sua vegetazione originaria, però, è in grave pericolo a causa dell'introduzione di piante e animali estranei e delle monocolture. Per osservare la vegetazione autoctona di Mauritius, ormai, è necessario visitare i giardini botanici di Pamplemousses. L'istituto Mauritius Wildlife Appeal Fund (MWAF) sta cercando di delimitare aree protette in cui ripristinare l'ecosistema originale di Mauritius.
Mauritius ha pochissime palme; le sue spiagge ospitano invece la casuarina, alberi alti e sottili simili a pini, ed eucalipti (importati). Altre piante spettacolari sono il banano gigante indiano e il flamboyant. Si coltiva l'anturio, un fiore decorativo importato dal Sudamerica.
Un'altra pianta endemica è il tambalacoque o albero dei dodo, associata al noto animale estinto.
Il dodo, estinto, è l'animale più celebre di Mauritius
Fra i mammiferi che popolano l'isola si possono citare la mangusta e il cervo di Giava (importato dagli Olandesi per essere usato come preda nelle battute di caccia). Nella zona del Rivière Noire si trovano anche maiali selvatici e macachi.
Numerosissimi sono gli uccelli, sebbene anche in questo caso molte specie siano in pericolo. Il gheppio di Mauritius è un esempio di specie a rischio; il Mauritius Kestrel Conservation Program, fondato nel 1973, sta cercando di salvare la specie. Viene protetto dal MWAF invece il parrocchetto di Mauritius. Sono in pericolo anche il piccione rosa, la coracina di Mauritius, il bulbul nero di Mauritius (bulbul è il nome arabo di "usignolo"), il pigliamosche del paradiso delle Mascarene e l'occhialino di Mauritius. Sono già estinti, oltre al celebre dodo, il pappagallo nero di Mauritius e il porciglione di Mauritius. Fra le specie invece più diffuse si possono citare il fody rosso del Madagascar, la maina indiana, il tessitore gendarme e soprattutto il bulbul dai mustacchi rossi.
Le acque intorno a Mauritius, con la loro barriera corallina, pullulano di vita; dalle specie che vivono nel reef (pesce pagliaccio, pesce pulitore, gamberetto delle attinie), alle diverse specie di mante (Manta birostris, aquila di mare, torpedine, trigone e Taeniura melanospilos), gli squali (squalo nutrice e pinna bianca) e le murene, oltre agli innumerevoli invertebrati e a qualche rara tartaruga marina.
Riserve naturali
La più grande riserva naturale di Mauritius è il parco nazionale Black River Gorges, attorno all'area del Rivière Noire, di oltre 6.574 ettari. Altre riserve (molte delle quali su isole o atolli attorno a Mauritius) sono Le Pouce, Île Ronde, Île aux Serpents, Île aux Aigrettes, Île Cocos, Île aux Sables e Bois Sec. Vi sono poi una certa quantità di riserve naturali inaccessibili al pubblico, che vengono utilizzate per i programmi di conservazione delle specie.
Il genere musicale tipico dell'isola, a cui corrisponde una forma di ballo specifica, è la sega. Sebbene alla sega venga in genere attribuita un'origine africana, non vi sono paralleli evidenti con il continente né per quanto concerne il tipo di danza (caratterizzata da frenetici ma sensuali movimento del bacino) né la strumentazione usata (che include un tamburo noto come ravane). La sega viene spesso ballata negli hotel, come spettacolo per i turisti, ma ha un forte radicamento nella cultura anche moderna dell'isola, e alcune sue varianti sono legate all'impegno politico, soprattutto di sinistra (la cosiddetta sega engagé). Nelle aree interne, dove predominano le etnie indiane, c'è anche una forte tradizione di canzoni bhojpuri.
Letteratura [modifica]
Il dodo usato come simbolo da una marca di birra
La letteratura mauriciana è stata a lungo tradizionalista, e ispirata a quella francese. L'opera letteraria mauritana più celebre in assoluto è Paolo e Virginia (Paul et Virginie, 1778) di Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre, un romanzo romantico che appartiene alla storia della letteratura mondiale. Ancora in francese scrissero nel XX secolo autori come Loïs Masson (L'étoil et la Clef), Malcolm de Chazal (Petrusmok), Yvan Lagesse, Khal Torabully, semiologo creatore della coolitude e poeta, e altri. La letteratura in lingua creola fu sostanzialmente fondata dall'opera "pionieristica" di Charles Bassaic (fine del XIX secolo), ma ha conosciuto un vero sviluppo solo a partire dagli anni settanta, con autori come René Asgarally (Quand Montagne Pren Difé), Ramesh Ramdoyal (Le Mare Mo Mémoire) e Dev Virahsawmy (La Fimé de Lizié). Alla letteratura in lingua francese e creola si affiancano anche tradizioni minori, per esempio in hindi (un autore mauritano molto apprezzato anche in India è Abhimanyu Unnuth). Per quanto concerne Mauritius e la storia della letteratura, si può anche ricordare che Baudelaire scrisse a Mauritius la sua prima poesia.
Mauritius fu la quinta nazione al mondo a emettere francobolli; i primi due tipi, il Red Penny e il Blue Penny, sono del 1847 e sono fra i più rari e costosi del mondo. Le prime edizioni portavano infatti la scritta "Post Office", un errore di stampa per "Post Paid". Ritirati dal mercato non appena ci si accorse dell'errore, oggi sono venduti al prezzo di centinaia di migliaia di dollari.
Pur essendosi estinto già nel 1681, il dodo rimane una sorta di simbolo del Paese: appare sullo stemma ufficiale di Mauritius, e viene usato come modello per moltissimi loghi, gadget e altre rappresentazioni.
Cucina [modifica]
Le maggiori tradizioni culinarie si ritrovano nella tradizione gastronomica dell'isola: dai piatti della cucina creola, dai sapori forti e speziati, alle prelibatezze della cucina francese, fino alle zuppe della tradizione cinese, mentre la presenza dell'Oceano Indiano garantisce un vasto assortimento di pesci e crostacei. Analogamente alla religione, la cucina è un misto di cucina Desi, creola, cinese e francese (ma il piatto più comune è comunque il cari poule, il pollo al curry di evidente origine indiana).
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spettacolare stato che oggi festeggia il 12 marzo del 1968
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