giovedì 23 maggio 2013

Nonostante la crisi gli italiani sono felici. Contano di più gli aspetti non economici

Nel 2012, nonostante la recessione, i cittadini continuano a tracciare un bilancio prevalentemente positivo della propria qualità della vita: 6,8 è il punteggio medio da essi espresso. Rispetto agli anni precedenti, tuttavia, l'incertezza della situazione economica e sociale si riflette sulla soddisfazione espressa per la vita in generale: diminuisce la quota di persone di 14 anni e più che dichiarano alti livelli di soddisfazione (associati a un punteggio tra 8 e 10), che passa in un solo anno dal 45,8% al 35,2%». Lo rileva l'Istat nel Rapporto 2013.
«Tra il 2011 e il 2012 la soddisfazione dei cittadini per la propria situazione economica è diminuita di 5,7 punti percentuali. Nel 2012 ha dichiarato di essere soddisfatto per questo aspetto solo il 42,8% della popolazione di 14 anni e più. Inoltre è aumentata la percentuale dei poco soddisfatti (dal 36,1% al 38,9%) e soprattutto quella dei per niente soddisfatti (dal 13,4% al 16,8%)», spiega l'Istat, che osserva come «la soddisfazione per la propria situazione economica, oltre a riguardare quote decisamente inferiori di popolazione rispetto a quanto invece si riscontra per altri ambiti di vita, sia in declino dal 2001».
 Le analisi effettuate, spiega l'Istat, mostrano che per controbilanciare la diminuzione consistente del livello di soddisfazione economica tanto da mantenere la stessa probabilità di essere soddisfatti per la vita nel complesso è necessario associare livelli elevati di soddisfazione per gli aspetti non economici: «nel 2012 la soddisfazione per questi aspetti è cresciuta, ma in misura non sufficiente e l'effetto netto è stato un calo della soddisfazione generale». La quota di residenti soddisfatti della propria situazione economica è molto differente tra aree del Paese e passa dal 50% del Settentrione, al 44,3% del Centro e al 32% del Sud e Isole. Anche dai dati sulla fiducia dei consumatori emerge che una quota crescente di cittadini sta dando indicazioni pessimistiche sulle condizioni economico-finanziarie proprie e del sistema economico nel complesso, raggiungendo livelli minimi a partire dal 1993.

Nessun commento:

Posta un commento