giovedì 30 maggio 2013

Giovanna D'Arco. La pulzella di Orleans. Patrona di Francia, esercito francese, radiofonisti, telegrafisti.

Giovanna d'Arco è un'eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, oggi conosciuta anche come la Pulzella d'Orléans




Tutto il nord della Francia è in mano alle truppe inglesi e a quelle del duca di Borgogna loro alleato. Ciò che resta libero della Francia ha un Delfino (principe ereditario) di 26 anni, di capacità ben modeste e anche tormentato dal sospetto di essere figlio illegittimo. Nell’esercito francese c’è una crisi di comando, e sta anche per cadere la città di Orlèans sotto assedio inglese.
Nelle campagne di Domrémy, una ragazza 17enne e analfabeta scappa di casa dicendo ai genitori contadini che va a salvare la Francia, perché così le hanno comandato le “voci” di santi. Riesce a presentarsi al delfino Carlo VII, lo sbalordisce indovinando i suoi pensieri presenti e passati; e ci sono fior di militari, magistrati e professori che lo spingono a darle retta.
Lui dà mano libera alla ragazza Giovanna, sebbene molti la credano pazza. O magari santa, chissà: ma non certo idonea a occuparsi di eserciti o di guerra. Ma poi, ascoltandola, cominciano ad apprezzarla anche i generali sperimentati, perché lei sa riportare la disciplina tra i soldati di Francia, ridotti più o meno al rango di predoni, e così spesso battuti. Disciplina, e voglia nuova di combattere. È questo il prodigio di Giovanna, che tuttavia non fa complimenti. Va giù dura, anzi, con la truppa e con i generali. Ma tutti la capiscono. Con lei, la truppa si ritrova motivata. Eppure Giovanna non ha fatto alcun miracolo: ha solamente parlato ai soldati, chiamandoli a combattere presto, subito, perché meglio dei generali e dei politici capisce che la Francia è sì in ginocchio, ma non è morta. Che ha solo bisogno di una vittoria, subito, magari non decisiva sul terreno, ma indispensabile per il morale dell’esercito. Ragiona da militare e da politico, la contadina Giovanna. E i soldati ritrovano fiducia con lei alla loro testa, liberano Orlèans dall’assedio inglese, e questa vittoria induce il pigro e titubante Carlo VII a farsi consacrare re a Reims, il 17 luglio 1429. Così la Francia ha di nuovo un vero e indiscusso re, al quale molte città aprono le porte. E nel 1437 lo si vedrà nuovamente insediato a Parigi.
Ma Giovanna non vedrà quel momento. Ferita davanti a Parigi nel settembre 1429, è poi caduta in potere degli inglesi, che montano a Rouen un processo contro di lei, per stregoneria. Giovanna non ha difensori davanti al tribunale presieduto da Pierre Cauchon, vescovo di Beauvais, e formato da 40 tra francesi anglofili e inglesi. Giovanna è senza difensori. Ma tiene testa ai giudici, ribadisce parola per parola tutto quello che ha sempre detto sulle “voci” che la esortavano alla lotta, supera qualche attimo di smarrimento, e ascolta poi con fermezza la sentenza: morte sul rogo per stregoneria.
Muore a 19 anni in Rouen, sulla piazza del mercato, fissando il crocifisso che il suo confessore regge davanti a lei. Quel processo è stato poi dichiarato nullo da papa Callisto III nel 1455, e Giovanna è stata riabilitata. Nel 1909, papa Pio X l’ha proclamata beata, e Benedetto XV l’ha canonizzata nel 1920.

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