mercoledì 30 maggio 2012

Zeman: il grande ritorno a Roma









Ormai tutto è pronto per il ritorno di Zeman alla Roma. Dopo la fantastica stagione con il Pescara il boemo ritorna nella sua città ad insegnare il calcio a Totti e compagnia. Statene certi ne vedremo delle belle. Intanto riassumiamo una parte della sua storia.
 Zdenek Zeman nasce a Praga il 12 maggio 1947. Il padre Karel è primario in un ospedale mentre la madre, Kvetuscia Vycpalek, è casalinga. Sarà lo zio materno Cestmir, ex allenatore della Juventus, a trasmettergli la passione per lo sport.

Nel 1968 il boemo si trasferisce a Palermo dallo zio, ma proprio in questo periodo l'URSS invade la sua patria: decide allora di rimanere in Italia. Qui otterrà la cittadinanza nel 1975 la sua laurea (all'ISEF di Palermo con una tesi sulla medicina dello sport) con il massimo dei voti. In Sicilia conosce Chiara Perricone, sua futura moglie, che gli darà due figli, Karel ed Andrea.

Le sue prime esperienze come allenatore avvengono in squadre dillettantistiche (Cinisi, Bacigalupo, Carini, Misilmeri, Esacalza) per poi prendere il patentino di allenatore professionista a Coverciano nel 1979; allenare poi le giovanili del Palermo fino al 1983. Dopo delle ottime stagioni a Licata, viene ingaggiato prima dal Foggia e poi dal Parma, ma tornerà in Sicilia alla guida del Messina.

Dopo una buona stagione viene ingaggiato nuovamente dal Foggia, neopromosso in serie B. Nasce quindi, nel 1989, il Foggia dei Miracoli: la squadra, dopo una bellissima promozione in serie A, si salverà con tranquillità per ben tre stagioni nella massima serie (due 12° e un 9° posto).

In poco tempo, quello che sembrava solo un integralista del calcio perchè "fedelissimo" del 4-3-3 e del gioco offensivo e spumeggiante, diventa l'allenatore del momento: pare che anche il Real Madrid gli abbia fatto una offerta, ma approda alla Lazio. Con i biancoazzurri ottiene un secondo e un terzo posto, per poi essere esonerato il 27 gennaio 1997. Ma Zeman non rimane disoccupato a lungo: il presidente Sensi gli offre, per la stagione successiva, la panchina della Roma e Zdenek accetta volentieri.

Dopo un buon quarto posto condito a un ottimo gioco, nel luglio del 1998 Zeman lancia la sua accusa violenta nei confronti del mondo del calcio: nasce l'ombra del doping. Le sue dichiarazioni arrivano a coinvolgere la Juventus e i suoi personaggi simbolo, come Alessandro Del Piero. Le polemiche anche con l'allenatore bianconero Marcello Lippi non si risparmiano.

Secondo molti, queste dichiarazioni gli causerrano non pochi problemi per gli anni successivi; rimane con la Roma, ma arriva quinto e non viene confermato per la stagione successiva. Dopo le esperienze negative con il Fenerbahce e il Napoli, Zeman torna in B sempre in Campania, prima con la Salernitana (un sesto posto e un esonero) e poi con l'Avellino.

Personaggio scomodo per il mondo del calcio, Zeman ha pagato a caro prezzo le profetiche dichiarazioni sul doping nel mondo del calcio.
Nel 2003 è passato ad allenare la squadra di San Giorgio di Brunico (Bolzano).
Nel 2004 Zeman è tornato in serie A sulla panchina del neo promosso Lecce.
Il 5 marzo 2006 Zeman assume la guida tecnica del Brescia, squadra di Serie B, dichiarando di voler giocare le restanti undici partite per vincere per portare la squadra a giocare i play-off per la promozione in Serie A[7]. Il boemo è chiamato a sostituire Rolando Maran, esonerato dal presidente Gino Corioni malgrado fosse reduce da una vittoria per 3-0 e nonostante la squadra si trovasse al quinto posto in classifica. Alla fine della stagione il Brescia guidato da Zeman, dopo una serie di risultati negativi, resta in serie B dopo aver mancato la qualificazione ai play-off.
Il 21 giugno 2006 il Lecce ufficializza l'ingaggio di Zeman, che ritorna così sulla panchina dei giallorossi dopo un anno. Sebbene inizi bene il campionato di Serie B 2006-2007, il Lecce di Zeman attraversa in seguito un periodo in cui si registrano molte sconfitte. Dopo aver chiuso l'anno solare nella seconda metà della classifica e dopo 10 sconfitte in 18 partite di campionato la dirigenza salentina decide di esonerare il tecnico boemo alla vigilia di Natale, il 24 dicembre 2006, mentre si trova in vacanza a Praga. Al suo posto è ingaggiato Giuseppe Papadopulo, il quale conduce la squadra salentina ad una tranquilla salvezza.
Il 17 giugno 2008 diventa allenatore della Stella Rossa, subentrando ad Aleksandar Janković. I risultati sono deludenti: la squadra non riesce ad accedere alla Coppa UEFA venendo eliminata dai ciprioti dell'Apoel Nicosia. In campionato le cose non vanno meglio: la Stella Rossa, seconda e imbattuta nel campionato precedente, dopo tre giornate si trova ultima in classifica con un solo punto e zero gol segnati, posizione che conduce all'esonero di Zeman
Il 20 luglio 2010 il vecchio presidente degli anni della ribalta Pasquale Casillo e altri imprenditori riacquistano ufficialmente il Foggia, richiamando come allenatore Zeman e riformando il trio del "Foggia dei miracoli" con Giuseppe Pavone come direttore sportivo[. Dopo aver concluso la stagione al sesto posto, (con il miglior attacco, in larga parte conseguito con la coppia formata da Lorenzo Insigne e Marco Sau, e la peggiore difesa), sfiorando così i play-off, il 23 maggio 2011 dichiara in conferenza stampa che la sua avventura in rossonero è terminata, poiché deluso dai risultati conseguiti.
Il 21 giugno 2011 diventa l'allenatore del Pescara, in Serie B. Il 20 maggio 2012 riporta la squadra abruzzese in Serie A dopo diciannove anni, vincendo il campionato.
Maggio 2012 il ritorno a Roma. Sarà calcio spettacolo. Grazie mister!




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