sabato 5 maggio 2012

Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821)





Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) fu un politico e militare francese, nonché fondatore del Primo Impero francese. Ufficiale d'artiglieria, e quindi generale, durante la rivoluzione francese. Governò la Francia a partire dal 1799: fu Primo Console dal novembre di quell'anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier) dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Repubblica Elvetica dal 1803 al 1813, e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813.
Grazie a una serie di audaci campagne militari e alleanze, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni europei, tramite persone a lui fedeli (Giuseppe Bonaparte in Spagna, Gioacchino Murat a Napoli, Girolamo Bonaparte in Vestfalia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte in Svezia e Luigi Bonaparte in Olanda). La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per la moderna giurisdizione civile.
La disastrosa campagna di Russia (1812), segnò la fine del suo dominio sull'Europa. Sconfitto a Lipsia dagli alleati europei, nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò, il 14 aprile 1814, e fu esiliato nell'isola d'Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'isola, sbarcò a Golfe Juan vicino ad Antibes e rientrò a Parigi "senza sparare un sol colpo", riconquistando il potere per il periodo detto dei "Cento giorni", finché non venne definitivamente sconfitto a Waterloo dalla settima coalizione, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio nell'isola di Sant'Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici (Restaurazione).
Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 febbraio 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832). La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici e storici, dall'Ottocento ai giorni nostri.




Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio, in Corsica, poco più di un anno dopo la stipula del Trattato di Versailles del 1768, con il quale la Repubblica di Genova lasciava mano libera alla Francia nell'isola, che fu così invasa dalle armate di Luigi XV e annessa al patrimonio personale del Re.[ La famiglia Bonaparte apparteneva alla piccola borghesia còrsa e aveva lontane origini nobili toscane (sembra accertato che gli antenati fossero immigrati in Corsica da Sarzana nel XVI secolo, al servizio di Genova).
Il padre di Napoleone, Carlo Maria Buonaparte (Napoleone cambiò il cognome in "Bonaparte" dopo la morte del padre, pochi giorni prima di sposare Giuseppina e partire per la campagna d'Italia, per renderlo più adatto alla lingua francese), avvocato, laureatosi all'Università di Pisa, aveva effettuato ricerche araldiche per ottenere presso i lontani parenti di San Miniato una patente di nobiltà che gli conferisse prestigio in Patria e gli permettesse di meglio provvedere all'istruzione dei figli. In realtà già nel suo atto di battesimo, redatto ad Ajaccio in lingua italiana, viene attestata la nobiltà della famiglia e si riporta il cognome Bonaparte, prova che esso non era definitivamente fissato nella forma Buonaparte. Nell'atto di battesimo di Napoleone, redatto sempre ad Ajaccio e in lingua italiana, compare nuovamente il cognome Bonaparte, mentre nei successivi atti, in italiano, relativi a Paola e a Luigi Napoleone il cognome, ancora nella forma Bonaparte, è preceduto dalla particella "de".
Carlo Maria Bonaparte morì prematuramente a causa di un cancro allo stomaco, il 24 febbraio 1785, a Montpellier.
La madre era Maria Letizia Ramolino, discendente da nobili toscani e lombardi; al momento del matrimonio, il 2 giugno 1764, aveva 14 anni il marito 18. La coppia ebbe 13 figli, di cui solo otto sopravvissero: oltre Napoleone anche i fratelli Giuseppe, Luciano, Luigi e Girolamo; le sorelle Elisa, Paolina e Carolina. Lo stesso Napoleone disdegnò in più occasioni tali ascendenze illustri affermando che voleva essere fondatore e non discendente di tale nobiltà.
I due genitori combatterono nella guerra fra i corsi e i francesi e Maria combatté anche quando era incinta di Napoleone, suo secondo figlio. Il 15 agosto 1769durante la festa dell'assunzione si recò alla cattedrale di Ajaccio, al suo ritorno a casa, intorno a mezzogiorno si accasciò dando la luce a Napoleone. Venne battezzato due anni dopo, nel 21 luglio 1771.................................................................







Il 16 ottobre 1815 la nave da battaglia inglese HMS Northumberland giunse a Sant'Elena col prezioso carico. Ivi, con un piccolo seguito di fedelissimi, fu trasferito nel villaggio interno di Longwood, ove rimase fino al decesso.
Napoleone dettò le sue memorie ed espresse il suo disprezzo per gli inglesi, personificati nell'odiosa figura del "carceriere" di Napoleone sir Hudson Lowe (che dal trattamento duro riservato a Napoleone non trasse alcun vantaggio per la sua carriera, anzi fu accusato di essere stato troppo severo nei confronti dell'imperatore francese). Egli dettò al conte de Las Cases il Memoriale di Sant'Elena e nella seconda metà dell'aprile 1821 scrisse lui stesso le sue ultime volontà e molte note a margine (per un totale di 40 pagine).


Longwood House


I dolori allo stomaco di cui già soffriva da tempo, acuitisi nel clima inospitale dell'isola e con il duro regime impostogli, lo condussero alla morte il 5 maggio 1821 alle ore 17:49. Le ultime parole di Napoleone furono Francia e testa dell'armata. Egli chiese di essere seppellito sulle sponde della Senna, ma fu invece seppellito a Sant'Elena come stabilito già l'anno prima dal governo inglese. Il governatore Lowe e i suoi uomini gli tributarono gli onori riservati a un generale.
L'autopsia accertò la causa di morte in un tumore dello stomaco.
Il 19 luglio 1821, poco dopo aver appreso la notizia della morte di Napoleone, Alessandro Manzoni scrisse la famosa ode Il cinque maggio, che ebbe una forte risonanza in tutta Europa e che fu tradotta in tedesco da Johann Wolfgang Goethe.



« Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,

muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà. »
(da Il cinque maggio di Alessandro Manzoni)

Teorie alternative sulla morte di Napoleone 


Il corteo funebre di Napoleone a Parigi del 15 dicembre 1840.


Il 2 agosto 1830, nove anni dopo la morte di Napoleone, il re Borbone Carlo X fu costretto ad abdicare e la corona venne concessa a Luigi Filippo d'Orléans di idee più liberali. La statua dell'imperatore fu restaurata sulla colonna di Place Vendôme e vi furono richieste del rientro in patria delle spoglie mortali. Il figlio cadetto del re, il Principe di Joinville, venne incaricato di riportare le spoglie dell'imperatore in Francia e questi, dopo aver ottenuto il permesso dei britannici, diresse una spedizione a Sant'Elena per riportare la salma a Parigi.[158] L'8 ottobre 1840 venne riesumata la salma che si rivelò intatta, vestita nell'uniforme di colonnello dei cacciatori della guardia.[159] Ricomposto il corpo in una bara di ebano, l'imperatore iniziò il suo viaggio di ritorno in Francia, dove arrivò a Cherbourg il 2 dicembre, salutato dalle salve di cannone del forte e delle navi militari presenti.[158]
Il 15 dicembre 1840 ebbe luogo il funerale solenne a Parigi celebrato con tutti gli onori del rango imperiale. Disposto il feretro su di un carro trainato da 16 cavalli, scortato dai Marescialli di Francia Oudinot e Molitor, l'ammiraglio Roussin e il generale Bertrand, a cavallo, sui quattro lati, il corteo funebre passò sotto l'arco di trionfo, tra due file di insegne con l'aquila imperiale, salutato dalle salve di cannone e accolto dalla famiglia regnante in nome della Francia.[158] Il generale Bertrand, che aveva fedelmente accompagnato Napoleone all'Elba e a Sant'Elena, venne incaricato dal Re di porre la spada e il copricapo dell'imperatore sulla bara, ma non vi riuscì per l'emozione e fu sostituito dal generale Gourgaud. Più tardi, nel 1843 Giuseppe Bonaparte inviò il gran collare, il nastro, e le insegne della Legion d'Onore che suo fratello aveva indossato.

La tomba monumentale 

La Tomba di Napoleone nella chiesa di Saint-Louis des Invalides


I resti di Napoleone riposano in un monumento posto in una cripta a cielo aperto ricavata nel pavimento della chiesa di Saint-Louis des Invalides a Parigi, esattamente sotto la cupola dorata. Il monumento, concepito dall'architetto Louis Visconti, venne terminato nel 1861 e consiste in un grande sarcofago di quarzite rossa della Finlandia, che contiene le 6 bare entro cui è stato chiuso il corpo di Napoleone: dalla più interna alla più esterna abbiamo una bara in lamiera e poi una in mogano, due bare in piombo, una di ebano e l'ultima in legno di quercia. Intorno al sarcofago c'è un loggiato circolare decorato con enormi statue raffiguranti dodici Vittorie.[160]
Il trasferimento dalla cappella di Saint-Jérôme dove era stata deposta la salma nel 1840, alla cripta sala centrale della cattedrale di Saint-Louis des Invalides venne effettuato con cerimonia non pubblica il 2 aprile 1861, alla presenza dell'imperatore Napoleone III. La maschera funeraria è conservata invece presso l'Accademia degli Euteleti a San Miniato in provincia di Pisa, città dove gli antenati dell'imperatore avevano risieduto.
All'interno della cripta è presente anche la tomba del figlio di Napoleone, Napoleone Francesco, il cui corpo fu qui trasferito dalla Cripta dei Cappuccini di Vienna, dov'era sepolto come tutti i membri della casa d'Austria, da Adolf Hitler nel 1940, come dono al popolo di Francia dopo l'occupazione all'inizio della seconda guerra mondiale.




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