martedì 11 giugno 2013

Francia, sindaco rifiuta di celebrare matrimonio gay e chiede l’obiezione di coscienza. Rischia il carcere


Jean-Michel Colo, da 31 anni sindaco di Arcangues, non vuole sposare due gay: «Ho una coscienza e un cuore». Il governo minaccia sanzioni: rischia anche 45 mila euro di multa
Giugno 10, 2013
 Leone Grotti
jean-michel-colo-matrimonio-gay

Io ho una coscienza e un cuore, non posso sposare due persone omosessuali. La legge Taubira è illegittima, usurpa il termine matrimonio, e io non posso applicarla». Così ha dichiarato due giorni fa Jean-Michel Colo (nella foto), da 31 anni sindaco di Arcangues, piccola cittadina francese di 3 mila abitanti dell’Aquitania. Colo, come tanti altri sindaci hanno annunciato che faranno, si è rifiutato il 31 maggio di accettare la richiesta di due uomini che volevano sposarsi e i suoi sei assistenti, che potrebbero essere delegati al suo posto, la pensano come il loro sindaco.
«NESSUNA DEROGA». Colo ha avvisato il prefetto che non intende rispettare la legge Taubira, ma la prefettura è stata chiara in risposta: «Il diritto al matrimonio non ammette deroghe». Anche il ministro degli Interni Manuel Valls ha affermato: «Le leggi si applicano per tutti e non è accettabile la più piccola infrazione dell’uguaglianza. Gli eletti che non rispettano le leggi della Repubblica rischiano di andare incontro a sanzioni importanti».
NIENTE OBIEZIONE DI COSCIENZA. Il sindaco di Arcangues si è lamentato anche del presidente Francois Hollande, che durante l’incontro con tutti i sindaci, prima dell’approvazione della legge, aveva promesso di rispettare l’obiezione di coscienza: «Hollande è un mentitore. Nel 2012 si è fatto applaudire da tutti i sindaci, compresi quelli di destra come me, garantendo l’obiezione di coscienza». Il partito socialista aveva poi fatto cambiare idea a Hollande e il portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, ieri ha promesso «sanzioni» contro il sindaco.
RISCHIO SANZIONI. La coppia che si è vista rifiutare il matrimonio ha già annunciato che farà causa al sindaco per «discriminazione». Jean-Michel Colo ora rischia di essere sospeso, di vedersi revocata la carica di sindaco, tre anni di prigione e un’ammenda pari a 45 mila euro. Ma lui non cede e ribatte: «Ho una coscienza e un cuore. Chiamerò l’avvocato e mi difenderò. La filiazione è solo biologica e il matrimonio non è il modo giusto per instaurare l’uguaglianza per via legale».


Fonte: Tempi

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