Avventura ed emozioni? Il desiderio di imparare le strategie di un grande leader?
Ecco l'iniziatica che fa per voi sulle tracce di Napoleone in Italia nei luoghi che lo videro giovanissimo generale e che segnarono la sua ascesa. Luoghi bellissimi tra la terra e il mare dove la storia iniziò un nuovo corso e dove si formò una nuova Europa. Il viaggio nell’Italia di Napoleone fa parte di un progetto dell’Unione Europea che unisce Francia e Italia in un lungo itinerario che vede insieme la Liguria, la Toscana, la Sardegna e la Corsica.
Il progetto Bonesprit in particolare offre anche una serie di viaggi nell’entroterra della Provincia di Savona. Così alle splendide spiagge della Riviera si possono abbinare varie escursioni nell’entroterra seguendo le orme di Napole¬one Bonaparte e dell’Armée d’Italie.
Perché fu proprio nel savonese che tutto iniziò e fu in quest’area della Liguria che l’astro di Napoleone iniziò a splendere con la battaglia di Loano nel novembre 1795, tanto strategica ed importante da essere immortalata sull’Arco di Trionfo di Parigi e che vide lo scontro frontale tra le Armate Rivoluzionarie Francesi, le Armate imperiali austriache e quelle Reali sarde. In quest’area del savonese si svolse una sequenza di ‘battaglie alte’ che si combatterono tra borghi e colline, tra la terra e il mare e che sono anche un itinerario storico e paesaggistico che fa scoprire angoli d’Italia ancora incontaminati, piccole città murate, stretti carrugi, sentieri sul mare e sullo sfondo la storia di un giovanissimo generale che capovolse la storia.
Ambizioso, tenace, dotato di un’insolita intelligenza e intuizione militare, Napoleone pensò subito che la Liguria dovesse essere il primo laboratorio dove sperimentare il suo nuovo modo di dare battaglia. Venne nominato dal Direttorio comandante in capo dell’Armee d’Italie, sfidando chi pensava che fosse troppo giovane ed inesperto per un ruolo così importante. L’Armata d’Italia entrò in Liguria il 6 aprile del 1794 e le truppe combatterono fino al 1795 una dura guerra di montagna sulle Alpi e l’Appennino ligure contro le potenze monarchiche dell’Antico Regime.
Ma seguire le orme di Napoleone, significa anche riscoprire pittoreschi borghi antichi, arroccati sui crinali delle colline, passeggiando tra le vie strette di paesi anco¬ra intatti e autentici, che si conservano immutati nel tempo.
Tra gli antichi borghi, quello di Altare, un vero gioiello medievale situato a ridosso del Colle di Cadibona e già feudo dei marchesi Del Carretto e del Monferrato,e dal ‘400 città nota per i suoi mastri vetrai. Qui il 12 aprile 1796 Napoleone trasferì il suo quartier generale per seguire dall’alto con il suo cannocchiale tutte le fasi militari quando non era sul campo di battaglia.
Anche Alberga ospitò il Quartier generale napoleonico. Qui la storia sa di battaglie e di roccaforti. Passeggiando nel centro storicospiccano le antiche torri, considerate il simbolo della sua storia.Ilborgo medievale, uno dei più suggestivi della Riviera ligure di ponente, è ancora circondato dalle mura. Qui ad Alberga fece tappa il ‘petit caporal’ prima di realizzare le sue imprese vittoriose in Val Bormida ed è proprio dal terrazzo del Fortino di Alberga che inizia il percorso napoleonico e da qui si può osservare la linea di difesa dell’armata rivoluzionaria francese, una dorsale naturale che, partendo dal mare, passa da Capo Santo Spirito e termina sulle alture di Ormea. Un fronte di oltre 40 km che vide contrapporsi 40.000 Francesi a 48.000 Austro-Piemontesi.
Il Fortino, una costruzione genovese cinquecentesca, ospita l’allestimento di un punto informativo del percorso, attrezzato con presentazioni multimediali dell'intero progetto “Bonesprit”. Tra i borghi antichi che ospitarono l’esercito francese spicca anche Tirano che conserva ancora l’antico aspetto medievale con le mura, i torrioni, le case e le antiche botteghe che si affacciano sulle vie principali. Centro importante per la produzione dell’olio fin dal XIII secolo, Toirnao fa parte anche del percorso ‘’Strada del Vino e dell’Olio’, ed è una vera tappa per un itinerario del gusto. Ma la storia di Tirano è molto più antica e risale ad almeno 12 mila anni fa, quando le popolazioni dell’età paleolitica trovarono rifugio nelle tantissime grotte che caratterizzano ancora questo territorio e che sono tra le più belle d’Italia, ricche di stalattiti e stalagmiti e dove si trovano notevoli testimonianze preistoriche come ’il cimitero degli orsi’ e il ‘corridoio delle impronte’ nella Grotta della Bàsura.
All’ingresso del paese, sulla provinciale, inizia il per¬corso escursionistico “Terre Alte” che sale al Monte Acuto dove si intercetta la linea di difesa francese e sono ancora visibili sulla dorsale le tracce dei trinceramenti delle tende. Seguendo le orme napoleoniche, si trova Balestrino e il suo castello, occupato dalle truppe austriache e poi espugnato dai francesi che innalzarono nella piazza l’“Albero della Liber¬tà”, simbolo della rivoluzione. A testimonianza della loro presenza, si trovano ancora all'interno delle ex scuderie le mappe del Catasto napoleonico.
Tutto il territorio di Balestrino si trova lungo la traiettoria del sentiero delle ‘Terre Alte’ ed è ricco di itinerari panoramici che lo rendono una zona ideale per il trekking. Molti anche i percorsi per il mountain bike che si snodano lungo l’antica via di trincea che si dipana su una lunghezza di 40 km che vanno dal mare, ovvero da Borghetto Santo Spirito fino a Garessio. Per circa cinque mesi questa linea è stata fortemente difesa e presidiata e sono ancora oggi ben visibili le tracce sul terreno dei trinceramenti e degli accampamenti.
Seguendo invece il sentiero Colle dello Scravaion - Santuario di Monte Croce, in direzione Santuario di Monte Croce, è possibile raggiungere le alture su cui era posizionato il principale centro difensivo dell’esercito repubblicano, che i francesi chiamarono la “Piccola Gibilterra” per la naturale posizione dominante, difficile da conquistare. Il santuario di Monte Croce, adagiato in posizione splendidamente panoramica sul Golfo di Finale, Loano e Alberga, è da tempo meta di pellegrinaggi da tutta Europa e la suggestione aumenta perché questo borgo è disabitato dagli anni ‘50 .
Dal Santuario di Monte Croce partono due percorsi: l'uno, in direzione Toirano, attraversa i luoghi in cui erano situate le trincee dell'esercito francese, l'altro, in direzione Zuc¬carello, permette di visitare il Forte di Poggio Grande, costruito in posizione dominante e da cui si può ammirare un panorama spettacolare dalle Alpi fino al mare.
Lungo l’itinerario napoleonico, si incontra un altro borgo murato, Castelvecchio di Rocca Barbena rimasto praticamen¬te immutato dal medioevo.dalla porta d’ingresso ogivale è un continuo susseguirsi di 0carrugi’ vicoli stretti e tortuosi che si diramano nel centro fortificato fatto di antiche case di pietra, portali di tufo e tetti a terrazza e gli antichi forni attigui alle case. Il borgo è inserito nel percorso della Strada del Vino e dell’Olio e spicca per l’olio di primo raggi e le sue etichette di vini Pigato, fermentino ed Ormeasco.
A Castelvecchio, nella notte del 22 novembre 1795, le strade ed i sentieri, furono percorsi dalle colonne francesi e proprio sulle sue alture, i Fran¬cesi, sfondando il fronte nemico, realizzarono il piano che era quello di dividere i Piemon¬tesi dagli Austriaci. Percorrendo il ‘Sentiero di Ilaria’ si raggiunge Zuccarello, altro pittoresco borgo medievale con la sua via centrale dalla quale di dirama un dedalo di ‘carrugi’ e dove spiccano antichi palazzi dove Napoleone spostò il suo quartier generale durante le operazioni di battaglia di Loano.
L'itinerario delle “Terre Alte” fa scoprire anche un percorso sel¬vaggio di rara bellezza, dove è pos¬sibile raggiun¬gere, attraverso la Valle Auzza, il Forte di Pog¬gio Grande con i suoi trinceramenti. Qui si trova anche il borgo di Bardineto, immerso in un bosco di castagni, faggi e betulle, mentre le montagne circostanti nascondono un labirinto ipogeo di grotte carsiche che rappresentano un paradiso per gli speleologi.
Splendido anche Boissano, pittoresco paese affacciato sul mare e arroccato sul monte Ravinet. Tutto intorno si trovano diverse borgate sparse sulle colline, circondare dalla macchia mediterranea e da zone coltivate. Tra queste, le borgate Daria e Gondarini. Da non perdere, inoltre, la Chiesetta di San Pietro dei Monti, risalente al XIV secolo, dove sono conservati pregiati affreschi trecenteschi e la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, risalente al 1595, che conserva al suo interno un bel tabernacoloMa il cuore dell’itinerario è Loano che conserva ancora l’antico borgo medievale dominato in alto dal castello Doria affacciato sul mare che ha aperto le sue porte per le Giornate del Fai e poi ci sono le sue case allineate a ‘palizzata’, mentre il centro storico è costituito da un pittoresco intreccio di vicoli che si aprono su incantevoli piazze.
Dalla località Gandarini, che è anche un punto panoramico sulla strada a monte del vecchio borgo, sono ampiamente vi¬sibili i luoghi degli scontri e la linea del fronte.
Perché fu proprio nel savonese che tutto iniziò e fu in quest’area della Liguria che l’astro di Napoleone iniziò a splendere con la battaglia di Loano nel novembre 1795, tanto strategica ed importante da essere immortalata sull’Arco di Trionfo di Parigi e che vide lo scontro frontale tra le Armate Rivoluzionarie Francesi, le Armate imperiali austriache e quelle Reali sarde. In quest’area del savonese si svolse una sequenza di ‘battaglie alte’ che si combatterono tra borghi e colline, tra la terra e il mare e che sono anche un itinerario storico e paesaggistico che fa scoprire angoli d’Italia ancora incontaminati, piccole città murate, stretti carrugi, sentieri sul mare e sullo sfondo la storia di un giovanissimo generale che capovolse la storia.
Ambizioso, tenace, dotato di un’insolita intelligenza e intuizione militare, Napoleone pensò subito che la Liguria dovesse essere il primo laboratorio dove sperimentare il suo nuovo modo di dare battaglia. Venne nominato dal Direttorio comandante in capo dell’Armee d’Italie, sfidando chi pensava che fosse troppo giovane ed inesperto per un ruolo così importante. L’Armata d’Italia entrò in Liguria il 6 aprile del 1794 e le truppe combatterono fino al 1795 una dura guerra di montagna sulle Alpi e l’Appennino ligure contro le potenze monarchiche dell’Antico Regime.
Ma seguire le orme di Napoleone, significa anche riscoprire pittoreschi borghi antichi, arroccati sui crinali delle colline, passeggiando tra le vie strette di paesi anco¬ra intatti e autentici, che si conservano immutati nel tempo.
Tra gli antichi borghi, quello di Altare, un vero gioiello medievale situato a ridosso del Colle di Cadibona e già feudo dei marchesi Del Carretto e del Monferrato,e dal ‘400 città nota per i suoi mastri vetrai. Qui il 12 aprile 1796 Napoleone trasferì il suo quartier generale per seguire dall’alto con il suo cannocchiale tutte le fasi militari quando non era sul campo di battaglia.
Anche Alberga ospitò il Quartier generale napoleonico. Qui la storia sa di battaglie e di roccaforti. Passeggiando nel centro storicospiccano le antiche torri, considerate il simbolo della sua storia.Ilborgo medievale, uno dei più suggestivi della Riviera ligure di ponente, è ancora circondato dalle mura. Qui ad Alberga fece tappa il ‘petit caporal’ prima di realizzare le sue imprese vittoriose in Val Bormida ed è proprio dal terrazzo del Fortino di Alberga che inizia il percorso napoleonico e da qui si può osservare la linea di difesa dell’armata rivoluzionaria francese, una dorsale naturale che, partendo dal mare, passa da Capo Santo Spirito e termina sulle alture di Ormea. Un fronte di oltre 40 km che vide contrapporsi 40.000 Francesi a 48.000 Austro-Piemontesi.
Il Fortino, una costruzione genovese cinquecentesca, ospita l’allestimento di un punto informativo del percorso, attrezzato con presentazioni multimediali dell'intero progetto “Bonesprit”. Tra i borghi antichi che ospitarono l’esercito francese spicca anche Tirano che conserva ancora l’antico aspetto medievale con le mura, i torrioni, le case e le antiche botteghe che si affacciano sulle vie principali. Centro importante per la produzione dell’olio fin dal XIII secolo, Toirnao fa parte anche del percorso ‘’Strada del Vino e dell’Olio’, ed è una vera tappa per un itinerario del gusto. Ma la storia di Tirano è molto più antica e risale ad almeno 12 mila anni fa, quando le popolazioni dell’età paleolitica trovarono rifugio nelle tantissime grotte che caratterizzano ancora questo territorio e che sono tra le più belle d’Italia, ricche di stalattiti e stalagmiti e dove si trovano notevoli testimonianze preistoriche come ’il cimitero degli orsi’ e il ‘corridoio delle impronte’ nella Grotta della Bàsura.
All’ingresso del paese, sulla provinciale, inizia il per¬corso escursionistico “Terre Alte” che sale al Monte Acuto dove si intercetta la linea di difesa francese e sono ancora visibili sulla dorsale le tracce dei trinceramenti delle tende. Seguendo le orme napoleoniche, si trova Balestrino e il suo castello, occupato dalle truppe austriache e poi espugnato dai francesi che innalzarono nella piazza l’“Albero della Liber¬tà”, simbolo della rivoluzione. A testimonianza della loro presenza, si trovano ancora all'interno delle ex scuderie le mappe del Catasto napoleonico.
Tutto il territorio di Balestrino si trova lungo la traiettoria del sentiero delle ‘Terre Alte’ ed è ricco di itinerari panoramici che lo rendono una zona ideale per il trekking. Molti anche i percorsi per il mountain bike che si snodano lungo l’antica via di trincea che si dipana su una lunghezza di 40 km che vanno dal mare, ovvero da Borghetto Santo Spirito fino a Garessio. Per circa cinque mesi questa linea è stata fortemente difesa e presidiata e sono ancora oggi ben visibili le tracce sul terreno dei trinceramenti e degli accampamenti.
Seguendo invece il sentiero Colle dello Scravaion - Santuario di Monte Croce, in direzione Santuario di Monte Croce, è possibile raggiungere le alture su cui era posizionato il principale centro difensivo dell’esercito repubblicano, che i francesi chiamarono la “Piccola Gibilterra” per la naturale posizione dominante, difficile da conquistare. Il santuario di Monte Croce, adagiato in posizione splendidamente panoramica sul Golfo di Finale, Loano e Alberga, è da tempo meta di pellegrinaggi da tutta Europa e la suggestione aumenta perché questo borgo è disabitato dagli anni ‘50 .
Dal Santuario di Monte Croce partono due percorsi: l'uno, in direzione Toirano, attraversa i luoghi in cui erano situate le trincee dell'esercito francese, l'altro, in direzione Zuc¬carello, permette di visitare il Forte di Poggio Grande, costruito in posizione dominante e da cui si può ammirare un panorama spettacolare dalle Alpi fino al mare.
Lungo l’itinerario napoleonico, si incontra un altro borgo murato, Castelvecchio di Rocca Barbena rimasto praticamen¬te immutato dal medioevo.dalla porta d’ingresso ogivale è un continuo susseguirsi di 0carrugi’ vicoli stretti e tortuosi che si diramano nel centro fortificato fatto di antiche case di pietra, portali di tufo e tetti a terrazza e gli antichi forni attigui alle case. Il borgo è inserito nel percorso della Strada del Vino e dell’Olio e spicca per l’olio di primo raggi e le sue etichette di vini Pigato, fermentino ed Ormeasco.
A Castelvecchio, nella notte del 22 novembre 1795, le strade ed i sentieri, furono percorsi dalle colonne francesi e proprio sulle sue alture, i Fran¬cesi, sfondando il fronte nemico, realizzarono il piano che era quello di dividere i Piemon¬tesi dagli Austriaci. Percorrendo il ‘Sentiero di Ilaria’ si raggiunge Zuccarello, altro pittoresco borgo medievale con la sua via centrale dalla quale di dirama un dedalo di ‘carrugi’ e dove spiccano antichi palazzi dove Napoleone spostò il suo quartier generale durante le operazioni di battaglia di Loano.
L'itinerario delle “Terre Alte” fa scoprire anche un percorso sel¬vaggio di rara bellezza, dove è pos¬sibile raggiun¬gere, attraverso la Valle Auzza, il Forte di Pog¬gio Grande con i suoi trinceramenti. Qui si trova anche il borgo di Bardineto, immerso in un bosco di castagni, faggi e betulle, mentre le montagne circostanti nascondono un labirinto ipogeo di grotte carsiche che rappresentano un paradiso per gli speleologi.
Splendido anche Boissano, pittoresco paese affacciato sul mare e arroccato sul monte Ravinet. Tutto intorno si trovano diverse borgate sparse sulle colline, circondare dalla macchia mediterranea e da zone coltivate. Tra queste, le borgate Daria e Gondarini. Da non perdere, inoltre, la Chiesetta di San Pietro dei Monti, risalente al XIV secolo, dove sono conservati pregiati affreschi trecenteschi e la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, risalente al 1595, che conserva al suo interno un bel tabernacoloMa il cuore dell’itinerario è Loano che conserva ancora l’antico borgo medievale dominato in alto dal castello Doria affacciato sul mare che ha aperto le sue porte per le Giornate del Fai e poi ci sono le sue case allineate a ‘palizzata’, mentre il centro storico è costituito da un pittoresco intreccio di vicoli che si aprono su incantevoli piazze.
Dalla località Gandarini, che è anche un punto panoramico sulla strada a monte del vecchio borgo, sono ampiamente vi¬sibili i luoghi degli scontri e la linea del fronte.
Per scoprire i luoghi di Napoleone, il progetto Bonesprit riunisce oltre alla Provincia di Savona, altre città come,Lucca, Massa Carrara, Livorno, Pisa Sarzana, Carloforte ed Ajaccio. Mentre per chi volesse un viaggio personalizzato in compagnia di uno storico e di un esperto di periodo napoleonico consultare
. per altre info
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