mercoledì 12 giugno 2013

Migliaia di multe cancellate a deputati e senatori


Si allarga l’inchiesta sui vigili urbani. Negli ultimi due anni corsia preferenziale» solo per alcune contravvenzioni
ROMA – Migliaia di multe e ricorsi cancellati ad un lista di cittadini di «serie A» composta da deputati, senatori, carabinieri, poliziotti e alti funzionari dello Stato. Succede all’Ufficio contravvenzioni del Comune dove, a partire dal 2011, è operativo un comparto riservato alla lavorazione dei verbali per le violazioni del Codice delle strada relative a una ristretta cerchia di persone.
L’esistenza di questo «settore speciale» è emersa nel corso delle indagini della Procura che hanno condotto lunedì all’arresto di Tiziana Diamanti e Angelo Vitali, due dipendenti dell’Ufficio. L’inchiesta è ancora in una fase embrionale. I due funzionari dei vigili urbani sono accusati di concorso in falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici. Il «bubbone» è esploso dopo una denuncia di Pasquale Pelusi, direttore del dipartimento Risorse economiche dell’ufficio, insospettito dall’improvvisa scomparsa di un numero di verbali troppo consistente per essere casuale. Tuttavia, non sono ancora chiare le ragioni del comportamento degli arrestati. Corruzione? Bustarelle? Mazzette? O abusi di potere? Gli investigatori non hanno trovato la prova di eventuali dazioni di denaro. Pertanto non è possibile stabilire cosa si celi dietro questi ricorrenti comportamenti anomali.
A complicare l’inchiesta è la scomparsa del materiale cartaceo attraverso il quale gli investigatori potrebbero capire se le operazioni siano state condotte proprio per favorire un gruppo privilegiato di cittadini escludendoli dal pagamento delle contravvenzioni. Non è chiaro neanche da quando è operativa la direttiva di trattare in modo distinto un ristretto numero di persone. Al momento, nelle mani dei pubblici ministeri ci sono le liste delle macchine a cui sono state elevate le contravvenzione poi sparite nel nulla. E dalla proprietà dei mezzi si è ricavato che si trattata di «auto blu» guidate da autisti stipendiati dallo Stato.
Quale deputato, senatore o alto funzionario fosse in macchina al momento della multa è un dato che gli inquirenti ancora ignorano. Il nodo cruciale dell’inchiesta è infatti capire se è lecita l’esistenza di un suddivisione del lavoro tra cittadini di serie «A» e «B». E soprattutto il perché delle cancellazioni.
A rivelare la creazione di un comparto riservato al trattamento di una categoria di cittadini è stata la Diamanti, che ha spiegato il suo ruolo ai pm. La funzionaria ha ammesso di aver cancellato i verbali ma ha aggiunto di averlo fatto eseguendo gli ordini dei superiori. Una collaborazione che le ha permesso di ottenere il parere favorevole dei pubblici ministeri alla concessione degli arresti domiciliari. Un altro dato che ha colpito chi indaga: tra le persone di serie «A» ci sono anche i fratelli Bernabei, i grandi accusatori dei vigili urbani.

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