Tsakhiagiin Elbegdorj, il presidente uscente della Mongolia, è stato eletto per un secondo mandato alla guida del paese. Con il Partito Democratico Mongolo ha vinto le elezioni ottenendo il 50,23 per cento dei voti, appena sufficienti per evitare il ballottaggio al secondo turno contro il suo principale concorrente, Badmaanyambuugiin Bat-Erdene del Partito Popolare Mongolo. Elbegdorj potrà quindi continuare a fare il presidente di uno dei paesi con la più rapida crescita economica degli ultimi anni, grazie alle preziose risorse minerarie offerte dal territorio mongolo, il cui sfruttamento su grande scala è iniziato solo da poco.
In Mongolia la più alta carica dello stato ha un ruolo alquanto simbolico, tuttavia il presidente ha tra i suoi poteri quello di bloccare le decisioni assunte del Parlamento. La Mongolia ha appena 2,9 milioni di abitanti, sparsi su un territorio che è circa quattro volte quello italiano. È schiacciata tra la Cina e la Russia, in una posizione alquanto strategica per le relazioni internazionali, e anche per questo motivo – insieme a quello delle grandi risorse naturali come carbone e rame – ha guadagnato molta considerazione da parte degli stati esteri.
Nessun commento:
Posta un commento