giovedì 14 novembre 2013

Roma. Al liceo Mamiani eliminati "padre" e "madre". Ora si chiamano "genitore 1" e "genitore 2".



Il fondo si può toccare, il capolinea è sempre all'orizzonte ma a noi piace pensare che dopo un tunnel (piuttosto lungo oramai) si arriverà alla luce.

Sono mesi che vi aggiorniamo sulla problematica concernente la famiglia, il tentativo scomposto di svilirla, distruggerla dalle fondamenta rendere un'istituzione seria una vera schifezza.

Il tutto nasce dalla presa di posizione alla mostra di Venezia, del ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge (in un periodo di crisi in cui l'Italia e gli italiani hanno tanti problemi sarebbe il caso di costruire e non di distruggere)  ha detto di essere favorevole a cancellare dai moduli per le iscrizioni scolastiche dei bambini le parole padre e madre sostituendole con “genitore 1″ e “genitore 2″ per non discriminare le coppie gay. Una sciocchezza galattica, se non fosse che i governi francese e spagnolo l’hanno resa incredibile realtà.
Non c’entrano le discriminazioni di genere, ma la natura. Le coppie omosessuali sono infeconde; non possono che adottare figli, non procrearli: non c’è bisogno di troppe spiegazioni. Ogni bambino ha un papà e una mamma e ha il sacrosanto diritto di crescere con un papà e una mamma, lo vogliano o no madame Kyenge, monsieur Hollande e il señor Zapatero.
Le loro proposte sono figlie di ideologie che chiudono gli occhi davanti ai fatti. Presuppongono che le differenze di genere nascano da condizionamenti culturali e stereotipi, non da un dato di natura costitutivo di ogni persona che viene al mondo. Chiedete alle coppie che hanno due gemelli, un maschio e una femmina, i quali ricevono le stesse regole e vengono tirati su nello stesso modo: la differenza di genere si manifesta in loro molto prima che i piccoli possano usare la ragione.
Non rispettare la realtà è un segnale di pericoloso degrado del contesto sociale e culturale.
Da questo scenario che appare non interessare alle lobby e ad alcuni poteri forti giunge la denuncia del il capogruppo Pdl di Roma Capitale, Sveva Belviso: ""La decisione della preside del liceo Mamiani di soppiantare la dicitura 'padre' e 'madre' in favore di 'genitore1' e 'genitore2' è null'altro che una ridicola carnevalata arrivata in anticipo sulla stagione. E' proprio attraverso queste forzature che si rende più difficile il dialogo sul delicato e importante tema dei diritti.
Distruggere ogni cardine su cui si basa la società non aiuterà a crearne una più giusta. Picconare ogni certezza, non porterà maggiore sicurezza. Parlo con la stessa naturalezza che secondo la preside l'avrebbe guidata nella scelta, e dico che che per me e la stragrande parte degli italiani e dei romani le parole madre e padre sono intoccabili".

Ora, partendo dal presupposto che il Mamiani ha la prerogativa di voler esser un passo avanti (anche quando la direzione è errata) agli altri per non restare indietro.  In tutto e per tutto.

Così, a meno di improbabili dietrofront, al posto di “padre” e “madre”, sul libretto delle giustificazioni degli studenti dello storico liceo classico della Capitale, ci sarà la dizione “genitore 1” e “genitore 2”. E così dopo (la "rossa") Bologna, che ha battuto tutti sul tempo adottando la soluzione “neutrale” per i moduli d’iscrizione alle scuole del comune, la dizione uno e due sbarca nella Capitale,  seppur su un semplice libretto. L’importante, stando al regolamento scolastico, è che la firma riportata nella giustificazione sia la stessa depositata in segreteria. La novità, essendo stata introdotta da quest’anno, ha costretto i dirigenti del liceo  a ristampare tutti i libretti, dicendo addio a mamma e papà. Volendo essere veramente progressisti, in barba alla Costituzione e alle regole condivise, un po’ di euro spesi così non sono un problema.

Insomma, per i radical chic essere un passo avanti è una necessità, che va al di là della logica e del dibattito politico.

E allora «genitore 1 e genitore 2 non vuole essere un’offesa a nessuno, sia ben chiaro, meno che mai alla famiglia», ha dichiarato la preside, «non c’è nulla di più prezioso di una madre e di un padre, ma non si può fare finta di non vedere che oramai più della metà dei nostri studenti vive in famiglie allargate, dove uno dei due non è il genitore naturale, ma si prende cura del ragazzo come se lo fosse».

Duro il commento di Fabio Rampelli, vicecapogruppo di alla Camera di Fratelli d’Italia. «Un’idiozia ideologica che Fdi contrasterà in ogni modo».  A partire proprio dalla scuola.

Sulla stessa linea il noto avvocato e ed ex sindaco di Anzio, Stefano Bertollini: "Genitore 1 e 2 ? Siamo alla follia ideologica per accontentare il politicamente corretto. Siamo alla negazione delle radici universalmente riconosciute . Mamma e papà sono termini che ci accompagnano per l’intera esistenza. Sono quei vocaboli che ci assicurano che almeno due soggetti nell’universo modo ci aiutano con disinteresse , ci proteggono , ci accarezzano anche solo con lo sguardo. Gli unici due termini di cui abbiamo nostalgia quando non possiamo più pronunciarli perché Loro ci hanno lasciato. Questo vale ovunque , a tutte le latitudini , non solo da noi , in questa vecchia e malandata  Italia capace di copiare e scimmiottare solo il peggio. L’affermazione di una sana tradizione , di un sano atteggiamento nel rapporto genitori figli non significa essere fuori dalla realtà, tutt’altro. Significa avere coscienza che il mondo cambia ma non potrà mai cambiare il ruolo di mamma e papà"..

Non da meno il commento di Fabio Sabbatani Schiuma esponente già consigliere comunale di Roma" e presidente del movimento Riva destra "Se rinunciamo alla famiglia come mattone della società civile e passiamo a un mero numero, non ci possiamo lamentare di perdere valori, educazione e tradizioni. Andiamo verso un baratro non solo economico, ma soprattutto culturale".

Di diverso avviso Marco Papacci, responsabile del Circolo di Roma dell'Ass.Nazionale di Amicizia Italia-Cuba: "Credo che ci siano problemi più seri da affrontare. Ma prima o poi bisognerà discutere seriamente sull tema della discriminazione e delle coppie gay. Rimandiamo sempre perchè ahimè siamo una società bigotta. In tutto il mondo sono stati fatti passi avanti e a me sembra di essere rimasto nel medioevo.

Dal mondo dello sport ecco la voce della scherma con Benedetta Durando: "credo che la scuola stia cercando di adeguarsi ai tempi.
Certo fa strano vedere scritto genitore 1 e 2, ma se questo può aiutare la scuola nella tutela e nel controllo dello studente, benvenga.
L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno si preoccupa dicendo che "le cattive mode attecchiscono più in fretta", ma con tutto quello che non va nel mondo dell'istruzione italiana questo mi sembra davvero un volersi impuntare per far rimanere la scuola italiana obsoleta".

Dal "pianeta" spettacolo il commento dell'attore Fabrizio Mineo: "Secondo me è fuffa! Mamma e Papà, Mamma e Mamma, Papà e Papà, Genitore 1 e 2... smettiamo di fare guerre e concentriamoci sul benessere dei bimbi e su quello dell'intera società. Poi etichettiamo come si vuole... Io propongo Amorevole Educatore Familiare 1 & 2".

Dario del Buono (MIR): Egregi Signori e Gentili Signore. Anche questa trovata del Mamiani è un'altro candelotto di dinamite che si aggiunge all'opera di minamento delle fondamenta della nostra società e della nostra cultura. Ragionando con calma, senza farci prendere dal vortice di discussioni sul multiculturalismo, sulla multietnicità che grazie anche alle sparate del Ministro Kyenge , intasano tutti i siti web, io voglio far riferimento al diritto ed all'educazione civica scolastica memoria. Tutti avremmo dovuto apprendere che le fondamento di uno stato poggiano sulla roccia che è la famiglia, primo nucleo aggregativo di una società. Poi da questa si và sempre più in su fino all'ordinamento dello stato.

Dulcis in fundo il giornalista Fabrizio Falconi: "Insomma ecco che al liceo Mamiani i nuovi libretti delle giustificazioni non hanno più la dizione «firma del padre o della madre», ma «genitore 1 o genitore 2». E che diamine, è il progresso bellezza... Poi dice che uno nella vita si sente confuso: e io chi sono, io ? Sono l'1 o il 2 ? O no, forse io sono l' X.".



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