venerdì 23 novembre 2012

Alla scoperta delle proprietà della mela cotogna



Ad ottobre inizia a far capolino sui banchi dei fruttivendoli e fino a novembre possiamo sentirne il profumo recandoci al mercato. Stiamo parlando della mela cotogna, quello strano ibrido – solo nella forma! – tra una mela e una pera, Cydonia Vulgaria, della famiglia delle Rosacee, originaria del Medio Oriente, il frutto di Venere, che simboleggiava l’amore e la fecondità. Questa strana mela,  compatta, coperta da una leggera peluria che va via via scomparendo con la maturazione finché non diviene di un bel colore giallo, è uno dei “sani” regali della stagione autunnale. Pochissimi glucidi e lipidi e poche proteine, la mela cotogna ha un basso apporto calorico, circa 28 calorie per 100g. Difficilmente però l’apporto calorico resta così basso perché questa mela cruda non è particolarmente gradita al nostro palato e solitamente la si consuma cotta, sottoforma di gelatina, confettura o comunque addolcita con zucchero o miele. Il suo sapore acidulo è dovuto all’acido malico, mentre i tannini, sostanze polifenoliche di cui è ricca, ne accentuano l’asprezza.
Insieme ai tannini, altra componente fondamentale di questo frutto sono le fibre, per il 75% fibre insolubili, mentre le solubili sono costituite principalmente da pectine, polisaccaridi che, una volta scaldate, raffreddando assumono una consistenza gelatinosa.
La mela cotogna contiene una buona quantità di vitamina C, praticamente tanto quanto una ciliegia, oltre che una discreta quantità di vitamina B e provitamina A. Purtroppo però occorre considerare che essendo consumata prevalentemente cotta una buona parte della vitamina C in essa contenuta viene distrutta dalla cottura. Il giallo frutto autunnale è anche ricco di minerali – potassio, fosforo, calcio magnesio e ferro – e oligoelementi – zinco, rame, manganese e fluoro -. Anche in questo caso la necessità di cuocere la mela porta alla perdita di buona parte di questi minerali – una (parziale) soluzione potrebbe essere preferire la cottura al vapore, in questo modo si evita la dispersione dei minerali nell’acqua di cottura.
Un’ultima non trascurabile caratteristica di questo frutto è il profumo, la mela cotogna infatti durante la sua maturazione produce diverse sostanze aromatiche che si accumulano in cellule secretrici presenti nella buccia. Per questo anticamente la si utilizzava per profumare cassetti ed armadi!
PER PROFUMARE ARMADI E CASSETTI
Provate a prendere una mela cotogna senza alcun segno sulla buccia, inserite dei chiodi di garofano su tutta la sua superficie, quindi legate un nastro al suo picciolo ed appendetela all’interno di un armadio – ma anche in una stanza per profumare l’ambiente -, otterrete così un naturalissimo profumatore di ambienti.
La mela cotogna esercita un’azione emolliente ed astringente sulle mucose digestive ed epatiche ed aiuta a combattere dissenteria e vomito. Quest’ultima caratteristica della mela si spiega con la presenza concomitante di tannini e pectine: i tannini rallentano la peristalsi intestinale mentre la pectina trattiene una gran quantità d’acqua. I tannini inoltre, grazie alla loro proprietà astringente, proteggono la mucosa intestinale, infatti rafforzano i tessuti rendendo gli strati di mucosa più superficiali meno fragili. Anche batteri e germi, spesso presenti in casi di diarrea, non hanno vita facile: i tannini esercitano un’azione antisettica e le pectine sono in grado di assorbire e inibire le tossine.
Ma non è finita! La mela cotogna è un ottimo “rimedio naturale” contro i disturbi di stagione quali tosse o bronchite. In questo caso sono d’aiuto soprattutto il suo succo o il liquido ottenuto facendone macerare i semi in acqua calda. Agisce anche come tonico e aiuta a combattere l’inappetenza.
Pectine e fibre insolubili, rallentando l’assorbimento dei lipidi e favorendone l’eliminazione, possono contribuire a controllare il tasso di colesterolo nel sangue. Le pectine presenti nella mela, che durante la cottura tendono alla formazione di una sostanza gelatinosa, consentono di abbassare l’indice glicemico; le fibre insolubili invece sembrano capaci di diminuire la secrezione di insulina post-prandiale. Queste due azioni combinate influenzano così il metabolismo dei glucidi. Infine, la presenza di fibre insolubili e tannini sembrerebbe ridurre la concentrazione e l’accumulo di sostanze carcinogene nel colon, diminuendo così la probabilità di formazione di cancro al colon o all’apparato digestivo.
ECCOVI ALCUNE RICETTE
Contro la gola infiammata
Tagliate a pezzetti due mele cotogne e fatele cuocere in poca acqua addolcita con due cucchiai di miele. Fate cuocere finché le mele non risultano completamente molli, quindi filtrate. Diluite un cucchiaio del decotto in un bicchiere d’acqua e fate dei gargarismi tre volte al giorno.
Contro la tosse
Lasciate macerare per circa un’ora un cucchiaio di semi di mela cotogna in una tazza d’acqua bollente. Filtrate, addolcite con del miele e bevete quando necessario.
Contro la bronchite
Affettate una mela cotogna e lasciatela macerare per 5 giorni in un litro di vino rosso insieme a 10 g di scorza di cannella. Dopo cena fatene scaldare una tazzina e bevete.
Come tonico
Frullate la polpa di 3 mele cotogne in 750 ml di succo di carote. Si assume freddo la mattina – non più di 250 ml al giorno.
Gel per capelli
Mettete un cucchiaio di semi di mela cotogna in ¼ di litro d’acqua e portate ad ebollizione su fuoco basso, quindi, senza mai alzare il fuoco, coprite e fate sobbollire per circa 15 minuti. Quando il composto risulterà gelatinoso e in superficie compariranno grosse bolle, togliete dal fuoco e filtrate utilizzando un semplice colino. Utilizzando costantemente questo composto – che funge da gel – il capello risulterà meno grasso. Il gel è particolarmente indicato per chi ha problemi di forfora o di irritabilità del cuoio capelluto. Se volete preparare una quantità di composto tale da poterla utilizzare per più applicazioni, abbiate cura di conservarlo in frigorifero.

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