lunedì 24 giugno 2013

Atletica, delle e-mail inchiodano Alex Schwazer?

Spuntano alcune e-mail mandate dal pc del marciatore bolzanino, campione olimpico a Pechino 2008 e risultato positivo all’EPO pochi giorni prima dei Giochi Olimpici di Londra 2012.
La prima, quella che spicca di più per linguaggio e per il solito stereotipo nord-sud, è quella spedita a Pierluigi Fiorella (medico della Fidal) il 28 giugno dello scorso anno: «Posso giurare che non ho fatto niente di proibito…ti ho dato la mia parola e non ti deluderò. Sono altoatesino, non sono napoletano». Due giorni dopo sarebbe stato pizzicato dalla WADA…

Il testo di altre e-mail cozzerebbe con le testimonianza rilasciate da Schwazer durante questi mesi. «Le cazzate le ho fatte a marzo, ma… ho imparato la lezione», scrive sempre rivolgendosi a Pierluigi Fiorella riferendosi, secondo la polizia giudiziaria, a dei tempi da record realizzati a marzo.

E ci sono novità anche in merito al soprannominato “passaporto biologico privato” di Schwazer. Secondo il decreto di perquisizione della Procura di Bolzano, «I dati testimoniano come l’atleta dai primi anni di attività, cioè dall’agosto 2005 fino al settembre 2007, manifestasse valori ematici molto più bassi rispetto a quelli che verranno riscontrati negli anni successivi. La polizia giudiziaria giunge pertanto a ritenere che non possa escludersi che Schwazer Alex, già durante la preparazione per i Giochi Olimpici di Pechino 2008 (e forse ancor prima)sia stato sottoposto a trattamenti farmacologici o a manipolazioni fisiologiche capaci di innalzare considerevolmente i suoi valori ematici».

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