Un pilota d’aereo, un magistrato, ma anche un giovane
“di parrocchia”, laureato e fidanzato. Storie di vita e di fede raccontate con
l’accento romano, vicentino, ma anche ivoriano, colombiano e vietnamita dai 9
diaconi che domenica 29 aprile, Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni,
hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale dalle mani di Benedetto XVI. Otto di
loro sono divenuti sacerdoti per la diocesi di Roma. Uno, Giuseppe Vu Van Hieu,
vietnamita, formatosi anche lui nella Capitale, all’Almo Collegio Capranica,
sarà ordinato per la diocesi di Bui Chu.
Tre i nuovi presbiteri provenienti dal Pontificio Seminario Romano Maggiore: don Giuseppe Cippitelli, don Claudio Fabbri e don Alfredo Tedesco. Quest’ultimo, formatosi nell’Azione cattolica della parrocchia di Santa Maria della Mercede, fidanzato, con una laurea in chimica, racconta di aver avvertito presto che «la realtà che vivevo mi stava stretta». A 22 anni entra al Maggiore per l’anno propedeutico. Alla celebrazione per la sua ordinazione ha preso parte anche la sua ex fidanzata con il futuro marito.
Arriva dal Capranica invece don Piero Gallo, 42 anni. Una vocazione adulta, la sua, maturata attraverso un percorso professionale che lo ha portato a essere magistrato, per 2 anni, e quindi, per 8 anni, avvocato dello Stato. Ad indicare l’esperienza che ha cambiato la sua vita non ha dubbi: «L’ascolto delle catechesi sui dieci comandamenti tenute nella mia parrocchia di Santa Maria Goretti da don Fabio Rosini», riferisce ed il cammino neocatecumenale.
Gli ultimi 4 ordinandi, infine, si sono formati al Collegio diocesano Redemptoris Mater. Si tratta del trentenne Jean Florent Agbo, ivoriano, del colombiano Jorge Alexander Suarez Barbaran, 31 anni, di Daniele Natalizi, ventisettenne originario di Vicenza, e del romano Marco Santarelli, 30 anni il prossimo novembre. Pilota di aereo privato con il sogno di portare, un giorno, un Boeing 747, don Marco parla della Giornata mondiale della gioventù di Toronto, nel 2002, come occasione nella quale la chiamata da parte del Signore lo ha raggiunto in modo significativo «attraverso le parole di Giovanni Paolo II che invitava i giovani a seguire Gesù Cristo senza paura». Due anni dopo entrava in seminario, accompagnato dalla sua comunità neocatecumenale.
Tre i nuovi presbiteri provenienti dal Pontificio Seminario Romano Maggiore: don Giuseppe Cippitelli, don Claudio Fabbri e don Alfredo Tedesco. Quest’ultimo, formatosi nell’Azione cattolica della parrocchia di Santa Maria della Mercede, fidanzato, con una laurea in chimica, racconta di aver avvertito presto che «la realtà che vivevo mi stava stretta». A 22 anni entra al Maggiore per l’anno propedeutico. Alla celebrazione per la sua ordinazione ha preso parte anche la sua ex fidanzata con il futuro marito.
Arriva dal Capranica invece don Piero Gallo, 42 anni. Una vocazione adulta, la sua, maturata attraverso un percorso professionale che lo ha portato a essere magistrato, per 2 anni, e quindi, per 8 anni, avvocato dello Stato. Ad indicare l’esperienza che ha cambiato la sua vita non ha dubbi: «L’ascolto delle catechesi sui dieci comandamenti tenute nella mia parrocchia di Santa Maria Goretti da don Fabio Rosini», riferisce ed il cammino neocatecumenale.
Gli ultimi 4 ordinandi, infine, si sono formati al Collegio diocesano Redemptoris Mater. Si tratta del trentenne Jean Florent Agbo, ivoriano, del colombiano Jorge Alexander Suarez Barbaran, 31 anni, di Daniele Natalizi, ventisettenne originario di Vicenza, e del romano Marco Santarelli, 30 anni il prossimo novembre. Pilota di aereo privato con il sogno di portare, un giorno, un Boeing 747, don Marco parla della Giornata mondiale della gioventù di Toronto, nel 2002, come occasione nella quale la chiamata da parte del Signore lo ha raggiunto in modo significativo «attraverso le parole di Giovanni Paolo II che invitava i giovani a seguire Gesù Cristo senza paura». Due anni dopo entrava in seminario, accompagnato dalla sua comunità neocatecumenale.
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