giovedì 26 aprile 2012
Immigrati: facilitazioni per cittadinanza via matrimonio
Giunge una procedura più veloce per gli “italiani per amore”, i circa ventimila stranieri che ogni anno che prendono la cittadinanza tricolore grazie a un matrimonio con un italiano.
Dal primo giugno l’esame delle loro domande, finora gestito a livelle centrale dal ministero dell’Interno, verrà affidato alle Prefetture. Questo dovrebbe garantire un accorciamento dei tempi, come spiega una direttiva del ministro Anna Maria Cancellieri appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Chi ha sposato un cittadino italiano può acquistare la cittadinanza due anni dopo il matrimonio, se risiede in Italia, oppure tre anni dopo se risiede all’estero. Quando poi ci sono dei figli, i termini si dimezzano rispettivamente a dodici e a diciotto mesi.
La direttiva affida al prefetto il compito di accogliere o bocciare le domande presentate da chi risiede in Italia. Il capo del Dipartimento per le libertà Civili deciderà su quelle di chi risiede all’estero. Si tratta infatti, sottolinea Cancellieri, “di atti privi di valutazione discrezionale e tanto più di valenza «politica», da emanarsi una volta accertate la sussistenza o meno dei requisiti prescritti e l'assenza o meno di determinati pregiudizi penali”.
Il ministro dell’Interno terrà per sé solo le domande per le quali, durante l’istruttoria, emergono “ragioni inerenti alla sicurezza della Repubblica” che potrebbero giustificare il respingimento. IN questi cvasi entra infatti in gioco “un giudizio latamente discrezionale circa la compatibilita' di atti, comportamenti ecc. dell'aspirante cittadino con interessi vitali della Nazione”.
La direttiva, conclude, Cancellieri mira a un ”ulteriore snellimento dei procedimenti”. È inoltre “parte sostanziale delle politiche di integrazione di quegli stranieri che, attraverso il vincolo coniugale, entrano a far parte a pieno titolo della comunità nazionale, con cio' assumendo l'impegno al rispetto, all'adesione e alla promozione dei valori posti a fondamento della Repubblica italiana”.
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