venerdì 27 aprile 2012

Giovanni Paolo II e la vita....




Il Vangelo della vita non è esclusivamente per i credenti: è
per tutti. La questione della vita e della sua difesa e
promozione non è prerogativa dei soli cristiani. Anche se
dalla fede riceve luce e forza straordinarie, essa appartiene
ad ogni coscienza umana che aspira alla verità ed è attenta e
pensosa per le sorti dell'umanità. Nella vita c'è sicuramente
un valore sacro e religioso, ma in nessun modo esso
interpella solo i credenti: si tratta, infatti, di un valore che
ogni essere umano può cogliere anche alla luce della ragione
e che perciò riguarda necessariamente tutti.
Per questo, la nostra azione di «popolo della vita e per la
vita» domanda di essere interpretata in modo giusto e accolta
con simpatia. Quando la Chiesa dichiara che il rispetto
incondizionato del diritto alla vita di ogni persona innocente
— dal concepimento alla sua morte naturale — è uno dei
pilastri su cui si regge ogni società civile, essa «vuole
semplicemente promuovere uno Stato umano. Uno Stato che
riconosca come suo primario dovere la difesa dei diritti
fondamentali della persona umana, specialmente di quella
più debole».136
Il Vangelo della vita è per la città degli uomini. Agire a
favore della vita è contribuire al rinnovamento della società
mediante l'edificazione del bene comune. Non è possibile,
infatti, costruire il bene comune senza riconoscere e tutelare
il diritto alla vita, su cui si fondano e si sviluppano tutti gli
altri diritti inalienabili dell'essere umano. Né può avere
solide basi una società che — mentre afferma valori quali la
dignità della persona, la giustizia e la pace — si contraddice
radicalmente accettando o tollerando le più diverse forme di
disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole
ed emarginata. Solo il rispetto della vita può fondare e
garantire i beni più preziosi e necessari della società, come la
democrazia e la pace. Infatti, non ci può essere vera
democrazia, se non si riconosce la dignità di ogni persona e
non se ne rispettano i diritti.
Non ci può essere neppure vera pace, se non si difende e
promuove la vita, come ricordava Paolo VI: «Ogni delitto
contro la vita è un attentato contro la pace, specialmente se
esso intacca il costume del popolo..., mentre dove i diritti
dell'uomo sono realmente professati e pubblicamente
riconosciuti e difesi, la pace diventa l'atmosfera lieta e
operosa della convivenza sociale».137
Il «popolo della vita» gioisce di poter condividere con tanti
altri il suo impegno, così che sempre più numeroso sia il
«popolo per la vita» e la nuova cultura dell'amore e della
solidarietà possa crescere per il vero bene della città degli
uomini.





                                                                         Preghiera per la vita

O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall'indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa' che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
(Da Evangelium vitae)

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