lunedì 25 marzo 2013

Più telefonini che wc nel mondo

Nel mondo occidentale si calcola che almeno una volta nella vita capiti l’imbarazzante incidente di far cadere inavvertitamente lo smartphone nel water (magari mentre si è intenti a messaggiare o giocare nel corso dei bisogni fisiologici). E questo fa pensare a chi invece ha un telefono mobile, ma non corre assolutamente questo rischio. E non perché non si porti in bagno l’amato e inseparabile cellulare, ma semplicemente perché non ha un bagno.
 Con il telefonino, ma senza wc: 1,5 miliardi di persone al mondo sono in queste condizioni, con la possibilità di telefonare, ma senza accesso all’acqua potabile né ai servizi nelle proprie case, se di case si può parlare, e 2,5 miliardi di persone complessivamente non hanno accesso ai fondamentali servizi igienici. E’ la denuncia di uno studio delle Nazioni Unite (diffuso proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua) che suona come un grido d’allarme e stride decisamente per l’assurdità dei suoi risultati. L’auto-protezione dalle malattie è la prima regola per la salute e i servizi igienici hanno in questo un ruolo chiave. Ben più delle telefonate, senza nulla togliere all’importanza della comunicazione. Ma 1,1 miliardi di persone al mondo è costretta a defecare all’aperto, con gravi e varie implicazioni per la salute. Nell’India rurale usano l’espressione «andare nella giungla», in Cambogia dicono «gambe pieghevoli», ma in tutto il mondo, oltre a essere un’umiliazione, questa pratica costituisce una seria minaccia alla salute. «Dobbiamo focalizzare le energie su questo tema», ha sottolineato il dirigente dell’Unicef Martin Mogwanja, spiegando che mettendo fine alla defecazione all’aperto si contribuirà a una riduzione del 36 per cento della diarrea, responsabile della morte dei tre quarti dei piccoli sotto i cinque anni di vita.
L’importanza della rete fognaria era già stata compresa dagli antichi romani, che nel VI secolo a.C. costruirono la Cloaca Massima, avvalendosi dell’esperienza dell’ingegneria etrusca e intuendo con lungimiranza e straordinaria abilità la rilevanza della cultura dell’acqua. Due milioni di morti nel mondo sono causate dalla diarrea, da virus e da infezioni intestinali e una quota significative di questi decessi dipende dalla mancanza di acqua pulita e di fognature efficienti. Non a caso nel 2007, quando ilBritish Medical Journal, in occasione della sua nuova veste editoriale lanciò un sondaggio sulla scoperta che dal 1840 aveva contribuito di più a cambiare lo stato della salute, i lettori votarono quasi coralmente l’idea di portare le tubature dell’acqua fin dentro le case per favorire gli scarichi fognari. I partecipanti al sondaggio tra l’invenzione dei vaccini, dell’anestesia, della pillola anticoncezionale e un altro esercito di scoperte rivoluzionarie che scandirono l’Ottocento optarono per l’illuminante idea di Edwin Chadwick, avvocato (e non medico né scienziato) che capì che per prevenire le malattie infettive acute bisognava pulire l'aria dai miasmi, ovvero portare le tubature dell'acqua fin dentro gli appartamenti. Strutture fognarie e servizi igienici dunque hanno battuto, per ben 11.341 persone, la portata di intuizioni rivoluzionarie come i vaccini .

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