Anche Papa Francesco segue il calcio e con interesse. ll calcio è come il mate, scorre da sempre nelle vene di papa Francesco. Un affare “quasi di famiglia” il football. «Il papà del piccolo Jorge lo portava ogni domenica ad assistere alle partite al viejo Gasómetro» – racconta il popolo del Boedo – lo stadio del suo amato San Lorenzo de Almagro. E la mamma era una Sivori, omonima del grande Omar della Juventus, l’“oriundo” di origini liguri. Perciò, «nel petto di papa Bergoglio da sempre batte un cuore azulgrana», come conferma José Capria, già segretario Generale dell’Atletico San Lorenzo de Almagro e responsabile per conto del club delle relazioni con il cardinal Bergoglio (intervistato in collaborazione con Luca Collodi nel corso della trasmissione “Non Solo Sport” del canale italiano della Radio Vaticana).
Un Papa “supertifoso” del vostro club, come avete festeggiato alla notizia della sua elezione?La società, a nome del presidente Matías Lammens e del segretario generale Marcelo Vazquez, ha indirizzato un saluto affettuoso al cardinal Bergoglio scrivendo: «Il Papa del San Lorenzo». Gli abbiamo ricordato della sua partecipazione ai momenti più importanti della vita della Polisportiva San Lorenzo, da sempre legata all’oratorio della parrocchia del quartiere Boedo. E poi la sua celebrazione della Santa Messa, nel 2008, per il “Centenario” del club e soprattutto l’inaugurazione della cappella dell’Istituzione. Un momento molto toccante per tutti noi.
Ma come nasce la passione di papa Bergoglio per il San Lorenzo?
La “preferenza” di papa Francesco, che per noi è ancora Jorge Bergoglio, è nata tanto tempo fa. Sin da bambino, ha manifestato il suo amore e il suo interesse per i colori azulgrana. Assieme al padre ha fatto parte del club, ha praticato diversi sport: calcio, basket e anche il rugby che io sappia. È sempre stato legato al movimento istituzionale e sportivo del San Lorenzo, seguendo da vicino la crescita agonistica e umana dei ragazzi della Polisportiva.
Il Papa è solo un appassionato, un tifoso o anche un vero esperto di calcio?
È informato di tutti gli aspetti tecnici del football. Posso assicurare che si intende di calcio come di altri argomenti più importanti di cui deve occuparsi ogni giorno. Un esempio? Nel 2003 si ritirò un nostro grande giocatore, Alberto Acosta, più volte capocannoniere del San Lorenzo e con lui il cardinal Bergoglio parlava spesso, consigliandogli perfino la posizione da tenere in campo... Però, più che un “tattico”, è un pastore che sta a stretto contatto con il suo gregge. E qui, in Argentina, il gregge si occupa sempre di football.
Secondo lei, c’è anche una squadra italiana che sta a cuore al Santo Padre?
Questo davvero non lo so. Io so soltanto che è socio del San Lorenzo e quando è venuto a celebrare la Santa Messa per il “Centenario” gli abbiamo donato la tessera 88235N-0. E quella domenica, puntualmente, era in tribuna al Gasometro per assistere alla partita e tifare con tutto il suo cuore per noi.
Cosa lo ha affascinato del San Lorenzo oltre alla vicinanza del quartiere in cui è cresciutoSicuramente le origini salesiane e il fatto che la nostra Polisportiva sia stata fondata da padre Lorenzo Massa. Il cardinale Bergoglio, papa Francesco, aveva un’affinità importante con padre Massa e con la sua filosofia di prete di strada che viveva e operava a completa disposizione dei giovani del barrio.
Un altro “cuervo” (corvo), alias tifoso del San Lorenzo, è stato anche Osvaldo Soriano, il più grande narratore di calcio. Si conoscevano con papa Francesco?
Non so se si siano mai incontrati in privato, però sono sicuro che papa Francesco abbia letto e apprezzato i romanzi e gli scritti sportivi di Soriano, che oltre ad essere un grande scrittore, ha raccontato magistralmente del suo amore per la nostra “camiceta azulgrana”.
State pensando con la squadra a una tournée in Italia per giocare davanti al Papa?
Proveremo a organizzarla. Il fatto che il cardinale Bergoglio sia stato eletto Papa apre certamente una serie di opportunità importanti per il San Lorenzo di farsi conoscere e apprezzare di più a livello internazionale.
E lo stadio Gasómetro ora potrebbe essere intitolato a papa Francesco?
È un’idea suggestiva che abbiamo avuto subito, ma che deve tenere conto anche dei tanti passaggi istituzionali. Ci rimettiamo alla volontà del nostro papa Francesco che poi è quella del Signore. Con il tempo sapremo cosa fare...
Un Papa “supertifoso” del vostro club, come avete festeggiato alla notizia della sua elezione?La società, a nome del presidente Matías Lammens e del segretario generale Marcelo Vazquez, ha indirizzato un saluto affettuoso al cardinal Bergoglio scrivendo: «Il Papa del San Lorenzo». Gli abbiamo ricordato della sua partecipazione ai momenti più importanti della vita della Polisportiva San Lorenzo, da sempre legata all’oratorio della parrocchia del quartiere Boedo. E poi la sua celebrazione della Santa Messa, nel 2008, per il “Centenario” del club e soprattutto l’inaugurazione della cappella dell’Istituzione. Un momento molto toccante per tutti noi.
Ma come nasce la passione di papa Bergoglio per il San Lorenzo?
La “preferenza” di papa Francesco, che per noi è ancora Jorge Bergoglio, è nata tanto tempo fa. Sin da bambino, ha manifestato il suo amore e il suo interesse per i colori azulgrana. Assieme al padre ha fatto parte del club, ha praticato diversi sport: calcio, basket e anche il rugby che io sappia. È sempre stato legato al movimento istituzionale e sportivo del San Lorenzo, seguendo da vicino la crescita agonistica e umana dei ragazzi della Polisportiva.
Il Papa è solo un appassionato, un tifoso o anche un vero esperto di calcio?
È informato di tutti gli aspetti tecnici del football. Posso assicurare che si intende di calcio come di altri argomenti più importanti di cui deve occuparsi ogni giorno. Un esempio? Nel 2003 si ritirò un nostro grande giocatore, Alberto Acosta, più volte capocannoniere del San Lorenzo e con lui il cardinal Bergoglio parlava spesso, consigliandogli perfino la posizione da tenere in campo... Però, più che un “tattico”, è un pastore che sta a stretto contatto con il suo gregge. E qui, in Argentina, il gregge si occupa sempre di football.
Secondo lei, c’è anche una squadra italiana che sta a cuore al Santo Padre?
Questo davvero non lo so. Io so soltanto che è socio del San Lorenzo e quando è venuto a celebrare la Santa Messa per il “Centenario” gli abbiamo donato la tessera 88235N-0. E quella domenica, puntualmente, era in tribuna al Gasometro per assistere alla partita e tifare con tutto il suo cuore per noi.
Cosa lo ha affascinato del San Lorenzo oltre alla vicinanza del quartiere in cui è cresciutoSicuramente le origini salesiane e il fatto che la nostra Polisportiva sia stata fondata da padre Lorenzo Massa. Il cardinale Bergoglio, papa Francesco, aveva un’affinità importante con padre Massa e con la sua filosofia di prete di strada che viveva e operava a completa disposizione dei giovani del barrio.
Un altro “cuervo” (corvo), alias tifoso del San Lorenzo, è stato anche Osvaldo Soriano, il più grande narratore di calcio. Si conoscevano con papa Francesco?
Non so se si siano mai incontrati in privato, però sono sicuro che papa Francesco abbia letto e apprezzato i romanzi e gli scritti sportivi di Soriano, che oltre ad essere un grande scrittore, ha raccontato magistralmente del suo amore per la nostra “camiceta azulgrana”.
State pensando con la squadra a una tournée in Italia per giocare davanti al Papa?
Proveremo a organizzarla. Il fatto che il cardinale Bergoglio sia stato eletto Papa apre certamente una serie di opportunità importanti per il San Lorenzo di farsi conoscere e apprezzare di più a livello internazionale.
E lo stadio Gasómetro ora potrebbe essere intitolato a papa Francesco?
È un’idea suggestiva che abbiamo avuto subito, ma che deve tenere conto anche dei tanti passaggi istituzionali. Ci rimettiamo alla volontà del nostro papa Francesco che poi è quella del Signore. Con il tempo sapremo cosa fare...
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