II Municipio. Piazza cardinal Consalvi. Intervento di manutenzione ai giardini dopo intervento neo consigliere De Salazar.
Ma che storia ha questo luogo e come mai ha ricevuto tale nome? Eccone alcune curiosità.
"Il “piazzale” di fronte a ponte Milvio è stato intitolato a Consalvi con delibera del Regio Commissario n. 18 del 13 gennaio 1925.
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Dalla data della delibera (1925) ne deduco che la richiesta fu fatta nel 1924 dal II Comitato Consalviano.
Intanto proverò a riportare qui di seguito un sunto di quanto si trova in questo sito, riguardante il rapporto del Cardinale con Ponte Milvio e la piazza antistante.
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Inizio con il Silvagni che così scrive:
“Fuori dalla Porta di Piazza del Popolo, una misera borgata, interrotta da qualche Villa e giardino, conduce al ponte Milvio. Nella piazza del Popolo un fontanile serve ad abbeverare le bestie. La piazza è sterrata e, a destra e a sinistra, vi sono meschine case di un solo piano per lavandaie. La piazza come è attualmente fu ideata e cominciata ad eseguire sotto l’Impero; Pio VII ed il Cardinale Consalvi la compierono sui disegni del Valadier. Se al prefetto Tournon fossero succeduti gli Assessori attuali del Comune, ancora pascolerebbero le capre in questa piazza, che è una delle più belle di Europa. Consalvi voleva che lo straniero, entrando in Roma, ricevesse un’altra idea della città eterna.”
(Il Consalvi) “Regolamentò la pubblica igiene, appose i numeri civici alle case ed iniziò l’illuminazione notturna delle vie. Special cura pose attorno alla via Flaminia, che allora era, dopo il Corso, la principale passeggiata dei romani. All’Arco del Ponte Milvio, rifatto dal Consalvi, s’inchinavano tutte le genti a salutare la Roma Eterna, e, poi giunti a Porta del Popolo, restavano sbalorditi allo spettacolo, che loro innanzi si parava in quella piazza stupenda che in Roma ha delle sorelle, ma fuori non trova neppure delle ancelle.”
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L'inondazione del tevere del 1805, avvenuta mentre il Papa Pio VII si trovava a Parigi, fu la causa del restauro, con modifica, di Ponte Milvio ad opera del Consalvi:
"L’inondazione del Tevere avviene il 31 gennaio 1805, in pieno inverno. Una vera catastrofe, che mette Roma per due terzi sott’acqua, per il Governo Pontificio, che deve far fronte a spese ingenti per trovare cibo, trasferimento della popolazione nell’entroterra e, naturalmente, per i sussidi e la ricostruzione.Colpisce che nei soli 6 mesi di assenza del Papa, egli riesca a ricostruire Ponte Mollo, oggi detto Ponte Milvio, e a migliorare la via Flaminia (ora sappiamo perché la piazza, su cui esso è appoggiato, è tutt’ora chiamata Piazza Consalvi). “La inondazione del Tevere avendo fatto rovinare la parte di legno del ponte Molle, gli si fece trovare questo ponte nuovamente costrutto nella parte del suo accesso verso di Roma senza la pericolosa e incomoda obliquità, che prima vi si trovava, e con il diretto ingresso per il gran foro fatto nella antica torre, dedicando al suo ritorno in Roma quell'opera tanto comoda e tanto applaudita. Egli (il Papa) trovò pure aperta per la prima volta la nuova strada Flaminia, costrutta in più comoda forma e più vantaggiosa all'erario, ed onorò della sua sovrana approvazione quelle nuove opere.”
Un'altro episodio è avvenuto in quel tempo nei pressi di Ponte Milvio e ce lo racconta Lady Berry che il 15 febbraio 1821 scrive al Conte di Hardwicke: “Nel bel mezzo di tutto è arrivata alle porte di Roma la prima divisione delle truppe austriache dirette a Napoli e siamo tutti andati a Ponte Milvio per vedere il loro bivacco. I Napoletani si sono scontrati con gli austriaci nelle strette gole che avrebbero dovuto difendere; ma ahimè! hanno dimostrato di saper soltanto parlare di libertà, e di non essere adatti ad essa. Le loro truppe non hanno resistito un solo momento, la loro causa è considerata disperata, e la guerra (per adesso) quasi finita ...”
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