lunedì 6 maggio 2013

Roma: si è spento Giulio Andreotti. Aveva 94 anni


Eccone la sua carriera .......................

Giulio Andreotti (Roma14 gennaio 1919 – Roma6 maggio 2013) è stato un politicoscrittore e giornalista italiano. È stato uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana, protagonista della vita politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo. È stato il 16º, 19º e 28ºPresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. è stato senatore a vita, ha ricoperto più volte numerosi incarichi di governo:
È sempre stato presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all'Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita. È stato Presidente della Casa di Dante in Roma.
Il 2 maggio 2003 è stato giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d'Appello di Palermo, la quale lo ha assolto per i fatti successivi al 1980 e ha dichiarato il non luogo a procedere per i fatti anteriori. Era stato assolto in primo grado, il 23 ottobre 1999. Nell'ultimo grado di giudizio, la II sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di appello, richiamando il concetto di "concreta collaborazione" con esponenti di spicco di Cosa Nostra fino alla primavera del 1980, presente nel dispositivo di appello. Il reato "ravvisabile" non era però più perseguibile per sopravvenuta prescrizione e quindi si è dichiarato il "non luogo a procedere" nei confronti di Andreotti.

Sinossi degli incarichi di Governo

MinistroMandatoGoverno
Segretario del Consiglio dei ministri31 maggio 1947 - 23 maggio 1948Governo De Gasperi IV
Segretario del Consiglio dei ministri23 maggio 1948 - 12 gennaio 1950Governo De Gasperi V
Segretario del Consiglio dei ministri27 gennaio 1950 - 16 luglio 1951Governo De Gasperi VI
Segretario del Consiglio dei ministri26 luglio 1951 - 29 giugno 1953Governo De Gasperi VII
Segretario del Consiglio dei ministri16 luglio 1953 - 2 agosto 1953Governo De Gasperi VIII
Segretario del Consiglio dei ministri17 agosto 1953 - 5 gennaio 1954Governo Pella
Ministro dell'Interno18 gennaio 1954 - 30 gennaio 1954Governo Fanfani I
Ministro delle Finanze6 luglio 1955 - 6 maggio 1957Governo Segni I
Ministro delle Finanze19 maggio 1957 - 19 giugno 1958Governo Zoli
Ministro del Tesoro1º luglio 1958 - 15 febbraio 1959Governo Fanfani II
Ministro della Difesa15 febbraio 1959 - 23 marzo 1960Governo Segni II
Ministro della Difesa25 marzo 1960 - 26 luglio 1960Governo Tambroni
Ministro della Difesa26 luglio 1960 - 21 febbraio 1962Governo Fanfani III
Ministro della Difesa21 febbraio 1962 - 21 giugno 1963Governo Fanfani IV
Ministro della Difesa21 giugno 1963 - 4 dicembre 1963Governo Leone I
Ministro della Difesa4 dicembre 1963 - 22 luglio 1964Governo Moro I
Ministro della Difesa22 luglio 1964 - 23 febbraio 1966Governo Moro II
Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato23 febbraio 1966 - 24 giugno 1968Governo Moro III
Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato24 giugno 1968 - 12 dicembre 1968Governo Leone II
Presidente del Consiglio17 febbraio 1972 - 26 giugno 1972Governo Andreotti I
Presidente del Consiglio26 giugno 1972 - 7 luglio 1973Governo Andreotti II
Ministro della Difesa14 marzo 1974 - 23 novembre 1974Governo Rumor V
Ministro del Bilancio e Programmazione Economica23 novembre 1974 - 12 febbraio 1976Governo Moro IV
Ministro del Bilancio e Programmazione Economica12 febbraio 1976 - 29 luglio 1976Governo Moro V
Presidente del Consiglio29 luglio 1976 - 11 marzo 1978Governo Andreotti III
Presidente del Consiglio11 marzo 1978 - 20 marzo 1979Governo Andreotti IV
Presidente del Consiglio20 marzo 1979 - 4 agosto 1979Governo Andreotti V
Ministro degli Affari Esteri4 agosto 1983 - 1º agosto 1986Governo Craxi I
Ministro degli Affari Esteri1º agosto 1986 - 17 aprile 1987Governo Craxi II
Ministro degli Affari Esteri e Ministro delle Politiche Comunitarie17 aprile 1987 - 28 luglio 1987Governo Fanfani VI
Ministro degli Affari Esteri28 luglio 1987 - 13 aprile 1988Governo Goria
Ministro degli Affari Esteri13 aprile 1988 - 22 luglio 1989Governo De Mita
Presidente del Consiglio22 luglio 1989 - 12 aprile 1991Governo Andreotti VI
Presidente del Consiglio12 aprile 1991 - 28 giugno 1992Governo Andreotti VII


Immagine privata

Enzo Biagi ha scritto di lui:
« Non credo che nessuno lo abbia mai sentito gridare, né visto in preda all'agitazione. «Una cara zia» confida «mi ha insegnato a guardare alle vicende con un po' di distacco.» [...] Legge romanzi gialli, è tifoso della Roma, e si compera l'abbonamento, frequenta le corse dei cavalli, è capace di passare un pomeriggio giocando a carte, e l'attrice che preferiva, in gioventù, era la bionda Carole Lombard, colleziona campanelli e francobolli del 1870 [...] Padre di quattro figli, ha la fortuna che la sua prole tende a non farsi notare. E neppure la signora Livia, la moglie, di cui non si celebrano né gli abiti né le iniziative. Non c'è aneddotica sulla signora Andreotti.
Intervistato da Enzo Biagi, Andreotti ha detto della propria consorte: «ha un lieve brontolio ma, insomma, adesso ci siamo abituati, da una parte e dall'altra. [...] a mia moglie sono debitore dell'educazione dei figli che per il novantanove per cento è merito suo»[57]. È diventato nonno di diversi nipoti, tra cui un "Giulio" e una "Giulia".
Sempre Biagi ha scritto di lui: «cattolico praticante, quasi ogni giorno, essendo assai mattiniero, va ad ascoltare la prima Messa»[59]Indro Montanelli ha commentato che «in chiesa, De Gasperiparlava con Dio; Andreotti col prete» (Montanelli riferisce anche che, lette queste parole, Andreotti ribatté: «sì, ma a me il prete rispondeva»). Ebbe come confessore, per circa vent'anni, mons.Mario Canciani, suo parroco presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini.
Sul proprio carattere, Andreotti ha rivelato: «Non ho un temperamento avventuroso e giudico pericolose le improvvisazioni emotive. [...] Lavorare molto m'è sempre piaciuto. È una... utile deformazione». Montanelli ha inoltre detto di lui: «Mi faccio una colpa di provare simpatia per Andreotti. È il più spiritoso di tutti. Mi diverte il suo cinismo, che è un cinismo vero, una particolare filosofia con la quale è nato»; «è distaccato, freddo, guardingo, ha sangue di ghiaccio. [...] È autenticamente colto, cioè di quelli che non credono che la cultura sia cominciata con lasociologia e finisca lì».

Soprannomi

Ad Andreotti è stata attribuita una nutrita gamma di soprannomi:
  • Per via della personalità carismatica e pragmatica, è stato soprannominato "Divo Giulio" dal giornalista Mino Pecorelli, prendendo spunto da Giulio Cesare, evidenziandone la "sacralità" nella politica italiana.
  • È stato chiamato anche "Zio Giulio", sia per l'epiteto con il quale sarebbe stato conosciuto dai clan mafiosi secondo l'accusa rivoltagli al processo palermitano (Zù Giulio, secondo i pentiti), sia per il tono paterno con cui tante volte - durante la Seconda Repubblica - si è espresso nei suoi discorsi, atteggiandoli ad uno stile "super partes" proprio di uno degli ultimi Costituenti ancora in vita.
  • Soprannominato Belzebù in ambiente socialista, quando lo si volle distinguere da Belfagor, denominazione applicata a Licio Gelli.
  • Da ricordare anche altri soprannomi citati nel film Il Divo: "Molok", "la Sfinge", "il Gobbo" e "il Papa Nero".
  • "La Volpe" o talvolta "vecchia volpe" è un altro soprannome con cui ci si è riferiti ad Andreotti.[
  • Un ultimo appellativo usato più di frequente è anche "Indecifrabile".

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