Ma cos’è un tornado? E come si fa a stabilire quanto è pericoloso?
Per il Glossary of meteorology (AMS 2000) un tornado (o tromba d’aria) “è una colonna d’aria che ruota con violenza, scende da un cumulonembo (una grandissima nube che si sviluppa in verticale) e spesso, ma non sempre, appare come una ‘nuvola a forma d’imbuto’”.
Si ha un tornado solo quando la colonna d’aria è in contatto con il suolo e con la base della nube.
Il Dizionario delle scienze fisiche (2012) aggiunge che si tratta di un fenomeno “caratteristico del versante orientale delle Montagne Rocciose, negli Stati Uniti”, e “avanza da ovest a est, risucchiando e abbattendo gran parte di ciò che incontra nel suo cammino”.
Nel 1887 l’ufficio meteorologico statunitense (poi diventato il National weather service) vietò l’uso della parola “tornado”: le trombe d’aria erano difficili da prevedere e dare indicazioni vaghe nei bollettini serviva solo ad alimentare il panico tra la popolazione. Così, per decenni, i cittadini si affidarono ai dati messi insieme dai quotidiani locali. Solo nel 1948, quando un tornado colpì la base militare di Oklahoma City, le previsioni meteo dei tornado cominciarono a essere diffuse di nuovo attraverso canali ufficiali più attendibili.
Tornado e urgani
I tornado sono molto più piccoli e durano molto meno dei cicloni tropicali come gli uragani o i tifoni. È difficile che il diametro di un tornado superi i due chilometri, mentre quello di un uragano può essere anche di mille chilometri (l’uragano Sandy che ha colpito gli Stati Uniti nel 2012 aveva un diametro di 1.520 chilometri).
I tornado sono molto più piccoli e durano molto meno dei cicloni tropicali come gli uragani o i tifoni. È difficile che il diametro di un tornado superi i due chilometri, mentre quello di un uragano può essere anche di mille chilometri (l’uragano Sandy che ha colpito gli Stati Uniti nel 2012 aveva un diametro di 1.520 chilometri).
Ma in un tornado i venti possono soffiare anche a più di 500 chilometri all’ora, mentre quelli dei cicloni tropicali raggiungono in media i 300 chilometri all’ora. E il movimento d’aria in un tornado è anche in verticale, per questo riesce a sollevare da terra alberi, trattori o abitazioni.
Infine dentro il vortice del tornado la pressione è bassissima. Un edificio investito da un tornado si trova ad avere improvvisamente una pressione più alta di quella esterna, e per questo può esplodere.
Come si misura la pericolosità di un tornado
Per affermare che un tornado è peggiore degli altri si considerano la dimensione, l’intensità dei venti e la durata.
Per affermare che un tornado è peggiore degli altri si considerano la dimensione, l’intensità dei venti e la durata.
La National oceanographic and atmospheric administration (Noaa, un ente federale statunitense) ha compilato una lista con i peggiori tornado che hanno colpito gli Stati Uniti.
Quello che il 20 maggio ha colpito la cittadina di Moore, nell’area metropolitana di Oklahoma City, non supera quelli della lista, ma è stato comunque molto pericoloso e violento.
Innanzitutto per la sua dimensione: il diametro stimato è di più di un chilometro e mezzoo forse perfino tre chilometri. Secondo la Noaa il tornado con il diametro più grande di tutti è quello che ha colpito Hallam, in Nebraska, nel 2004: più di quattro chilometri.
Inoltre, il tornado di ieri è stato molto forte. Le raffiche di vento al suo interno hanno raggiunto i 320 chilometri all’ora. Il record secondo la Noaa è di 486 chilometri all’ora e spetta a un tornado che nel maggio del 1999 colpì più o meno la stessa zona.
Confronto tra la traiettoria del tornado che ha colpito Oklahoma City nel 1999 e quella del tornado del 20 maggio 2013 (fonte: National Weather Service, Stati Uniti)
Infine, la pericolosità dei tornado dipende anche dalla loro durata. Nella maggior parte dei casi durano pochi minuti, ma possono andare avanti con meno intensità anche per un’ora. Quello del 20 maggio si è scatenato per 40 minuti e l’allarme è stato dato 16 minuti prima del suo inizio. Una delle trombe d’aria più terribili della storia, quella del 1925, durò tre ore e mezza: attraversò tre stati (Missouri, Illinois e Indiana) e distrusse 15mila case.
Classificazione
Per classificare le trombe d’aria in base ai danni provocati si usa la scala Fujita, dal nome dello studioso che l’ha ideata nel 1971. Questa scala comprende cinque livelli. Il primo, l’F0 (con raffiche di vento da 64 a 116 chilometri all’ora), è il più “debole”: un fenomeno di questo livello può danneggiare gli alberi o sollevare le tegole dei tetti. L’ultimo, l’F5 (420–512 chilometri all’ora), equivale a “catastrofico”: tutto quello che si trova sulla traiettoria del tornado viene raso al suolo. Quello che ieri ha colpito Moore è stato classificato F4, cioè “devastante”: in grado di distrugge case in mattoni, sollevare automobili e scagliare lontano strutture con deboli fondamenta.
Per classificare le trombe d’aria in base ai danni provocati si usa la scala Fujita, dal nome dello studioso che l’ha ideata nel 1971. Questa scala comprende cinque livelli. Il primo, l’F0 (con raffiche di vento da 64 a 116 chilometri all’ora), è il più “debole”: un fenomeno di questo livello può danneggiare gli alberi o sollevare le tegole dei tetti. L’ultimo, l’F5 (420–512 chilometri all’ora), equivale a “catastrofico”: tutto quello che si trova sulla traiettoria del tornado viene raso al suolo. Quello che ieri ha colpito Moore è stato classificato F4, cioè “devastante”: in grado di distrugge case in mattoni, sollevare automobili e scagliare lontano strutture con deboli fondamenta.
Poi naturalmente c’è il bilancio delle vittime. Il tornado di Moore ha ucciso 24 persone, ma si stima che sotto le macerie siano sepolte altre persone. Nella tromba d’aria del 1925 i morti furono settecento, 243 in una sola città.
La maggior parte delle case nella “Tornado alley” (come viene chiamata l’area tra le Montagne Rocciose e gli Appalachi spesso colpita da trombe d’aria) è costruita in legno. Le strutture resistenti alle trombe d’aria hanno costi troppo alti per gran parte degli abitanti della regione. Per questo le norme di costruzione preferiscono insistere su piccoli rifugi o celle di sicurezza. Dal tornado del 1999, in Oklahoma sono stati costruiti circa seimila rifugi. Secondo l’ente federale per la gestione delle emergenze (Fema), è grazie a questi rifugi se la tromba d’aria che ha colpito Oklahoma City nel 2003 non ha provocato vittime.
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