"Il San Camillo Forlanini è allo stremo e non è più in grado di sostenere la missione che gli compete. Le criticità più rilevanti sono: preoccupante aumento della mortalità in Pronto Soccorso tra i pazienti in codice verde, i meno critici: 3 decessi nel 2005, 30 nel 2011, 57 nel 2012. Nel primo trimestre 2013 i decessi sono stati già 16. L’Anaao Assomed ha già segnalato nel luglio 2011 e nel novembre 2012 questo dato alla Direzione generale: nessuna risposta. Prolungata permanenza in barella, nella mortificante attesa di un posto letto. Nel 2011 hanno stazionato per più di 48 ore 1181 pazienti, che sono diventati 1588 nel 2012 e sono già 420 nel primo trimestre 2013. Necessità quotidiana di allestire posti letto in soprannumero nei corridoi dei reparti".
Gravi carenze nella dotazione organica di infermieri, medici, tecnici. In reparti come la neurochirurgia e la neuroradiologia interventistica l’attività programmata, anche per patologie di rilievo, è ferma da mesi e vengono eseguite solo le procedure in urgenza. Abuso del ricorso al precariato con il conferimento di contratti atipici per avere a basso prezzo mano d’opera qualificata da utilizzare per l’assistenza, in violazione delle norme vigenti. Aumento dei costi di gestione: il costo medio di un dimesso è passato da 5800 euro nel 2005 a 9400 euro nel 2011, ultimo bilancio pubblicato. Effetto paradossale ma prevedibile di una politica di tagli non accompagnata da processi di riorganizzazione. Il Direttore Generale Aldo Morrone negli ultimi due anni è stato incapace di formulare proposte gestionali o assistenziali e ha subito passivamente i tagli lineari imposti dalla politica nazionale e regionale. Per questo la Segreteria e il Consiglio aziendale Anaao-Assomed del San Camillo Forlanini dichiarano la propria sfiducia nei suoi confronti. Dal febbraio 2012, momento di grande attenzione mediatica per gli ospedali romani, nulla è stato fatto". Cercasi pronte risposte ad una situazione devastante.................
Nessun commento:
Posta un commento