mercoledì 4 dicembre 2013

Quella bandiera pro gay sul Campidoglio........................

Ci continuano a dire che in Italia servono pari diritti, continuano a dirci che la legge sull'omofobia è giusta (ma tutelerebbe soltanto i diritti di alcuni), il sindaco Marino fa togliere l'immagine dei marò italiani abbandonati in India dallo Stato italiano ed ora? Ci issano la bandiera arcobaleno?
Per protestare contro questo scempio "appoggiamo" l'iniziativa de Le Manif pour tous..........................

La bandiera Arcobaleno, simbolo della lotta per i diritti dei gay, sventolerà in Campidoglio dal 9 al 15 gennaio. L'Assemblea capitolina ha approvato all'unanimità una mozione con la quale impegna il sindaco ad esporre sulla Piazza del Campidoglio, dal 9 al 15 gennaio, la bandiera con i colori dell'arcobaleno. L'iniziativa fu lanciata dopo il suicidio, nella notte tra sabato e domenica, di un giovane che in una lettera parlò di vessazioni a causa del suo orientamento sessuale. (Ansa, Corriere della Sera)

La Manif Pour Tous Italia si oppone all'iniziativa della bandiera arcobaleno issata sul Campidoglio perché:

- si cerca di approfittare di qualsiasi occasione, anche la più dolorosa come quella di un ragazzo che si è tolto la vita, per forzare la mano alla comunità e imporre conclusioni che in altre sedi (come quelle istituzionali) rischierebbero di non riscuotere il consenso necessario.

- si tenta di far passare l’idea, con iniziative come questa della “bandiera rainbow”, che la città sia omofoba e che come tale le vittime della presunta persecuzione necessitino di una tutela specifica, come se l’attuale ordinamento giuridico fosse manchevole da questo punto di vista e debba essere integrato da “leggi speciali”.

- si presenta come un gesto pubblico in favore di una "minoranza osteggiata" ma in realtà vuole silenziare ogni richiesta di ragionamento su un tema molto delicato ed importante come quello della accettazione sociale della omosessualità e delle leggi che dovrebbero promuoverla, mettendo tutti di fronte a un fatto compiuto che non ammette repliche;

- impegna il comune e la città in quanto tale a tenere pubblicamente una posizione sull’argomento che non è stata resa esplicita nel dibattito della campagna elettorale per l’elezione di sindaco e giunta, consegnando al mondo dei media un’immagine falsata del reale consenso in merito;

- rischia di ottenere l'effetto opposto rispetto a quello auspicato, portando di fatto le persone a schierarsi senza comprendere le cause e gli effetti della loro presa di posizione e le conseguenze, mai chiaramente espresse, che alcuni schieramenti politici trasversali vogliono far discendere da questo passo "eclatante".

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