lunedì 17 settembre 2012

I 50 anni della Salerno-Reggio Calabria



A Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, i partecipanti all’iniziativa indetta dall’associazione Assud per “celebrare” i 50 anni dall’avvio dei lavori di costruzione dell’A3 Salerno – Reggio Calabria, definita “l’eterna incompiuta”, hanno spento le candeline sulla torta.
In mattinata, da Cosenza, era partito un corteo di circa 40 persone, composto da studenti universitari degli atenei di Cosenza e Catanzaro, consiglieri comunali ed esponenti dell’imprenditoria, per vedere direttamente e documentare «i problemi e le difficoltà di questo “sentiero di guerra”».
«Con questa paradossale festa – ha detto il presidente di Assud, Andrea Guccione – vogliamo, molto poco simbolicamente, porre una sorta di aut aut all’Anas. In tempi rapidi ci deve dire: quanti soldi occorrono per il completamento dell’A3; se ci sono; e quanti chilometri di lavoro ancora mancano per la fine di un incubo».

E IN CAMPANIA… - Anche a San Giorgio a Cremano, una “festa” perfettamente speculare e simmetrica a quella svoltasi all’altro capo del tratto autostradale della vergogna. Una torta di panna e fragole, con tanto di scritta “Autostrada Salerno – Reggio / 50 anni di vergogna”, per festeggiare i lavori iniziati nel 1962 e, purtroppo, non ancora terminati. Così, al casello autostradale del comune partenopeo e, contemporaneamente, in quello di Villa San Giovanni, hanno preso il via i festeggiamenti per l’anniversario. Promotori dell’iniziativa, lo speaker radiofonico Gianni Simioli e il commissario campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli«Chiediamo che venga completata - ha detto Borrelli - dopo 50 anni e uno spreco di denaro per cui ci risulta essere la più costosa nella storia dell’umanità. Per le Piramidi ci vollero mediamente 20 anni, la muraglia cinese fu completata in 10 anni». Tra i presenti alla manifestazione, anche il capo dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli, Gianni Lettieri: «Non è da Paese civile né da Paese europeo percorrere 200 chilometri in queste condizioni; ci vogliono anche tre ore e mezza di macchina, senza contare la pericolosità».

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