Sino a tre giorni fa, Stefano Lanciotti io non ci conoscevamo neppure. Quindi, la nostra comune passione per la scherma ci ha messo in contatto fortuito. Ho avuto modo di capire che una persona abile di sciabola (basta vederlo allenarsi al Club Scherma Roma) potesse esserlo anche di penna. La copertina del suo libro è risultata essere subito intrigante ed il romanzo celato all'interno da leggere tutto d'un fiato. Così ho pensato di presentarvelo e farvi scoprire alcune curiosità:
Perchè questo
libro?
Il titolo inganna un po’ (in effetti è stata una scelta dell’editore, non
mia). Il cuore del romanzo è un virus informatico e l’uso che ne vuole fare
un’organizzazione neonazista perché il suo capo possa ottenere vendetta. Ciò
passa per il rendere inservibili le difese di Israele e permettere la sua
distruzione, ma la trama non è centrata tanto su questa, che è una minaccia che
aleggia ma non si realizza, quanto sulla protagonista Sara Kohn e la sua lotta
contro i suoi nemici e i suoi fantasmi interiori.
Come è nata
l'idea?
L’idea del virus così come è descritto nel libro mi è frullata per la testa
per molto tempo e ho sfruttato il mio background tecnico per metterla a fuoco e
tirarne fuori una trama. Personaggi e situazioni sono usciti dopo, la cosa che all’inizio
mi premeva di più era mettere in luce come si possa sfruttare quelli che in
gergo si chiamano Botnet per ottenere
risultati catastrofici. Alla fine, però, la protagonista Sara Kohn è balzata
fuori con prepotenza ed è diventata l’eroina indiscussa di questo e dei
successivi due romanzi.
Lo consideri
un punto di partenza?
Certamente lo è stato. Questo romanzo mi è servito sia per lanciare il
resto della mia produzione quando era in self-publishing, sia ora che è stato pubblicato
da un grande editore per iniziare una carriera di scrittore “vero”.
Citazione di
qualche frase del libro.
Pur essendo un romanzo di intrattenimento, la protagonista è una donna che
è stata vittima di uno stupro e di un tentativo di omicidio, mentre era ancora
un agente del Mossad. Mi piace usare come protagonista una donna, perché trovo
che abbia una gamma emozionale più ampia di quella di un uomo. In questa scena
Sara Kohn ha un improvviso flashback dello stupro.
“Per un
attimo tutto si fermò attorno a lei. Il tempo e lo spazio rallentarono di colpo
fino a farla entrare in un’altra dimensione. Il battito cupo del suo cuore le
rombava nelle orecchie e il respiro faticava a farsi strada nei suoi polmoni
oppressi. Barcollò.
Un lampo.
L’edificio dalle pareti esterne color antracite e sporche di smog, sotto un
cielo scuro e basso. Le finestre rotte, unte di un giallo oleoso, con sbarre
storte come zanne di un vecchio lupo.
Un lampo.
I volti duri e privi di espressione, giubbotti neri e croci uncinate. I
tatuaggi con le celtiche e fenici che sorgono dalle fiamme. I manganelli duri
come acciaio brunito, il sangue e le lacrime versate da un umanità derelitta
riversa su marciapiedi deserti.
Un lampo.
Il vecchio seduto a osservare il fumo denso che gli usciva dalla bocca
socchiusa a lente volute. La sua espressione mentre la condannava con il gesto
indifferente di una mano. La stretta inesorabile con cui gli uomini accanto a
lei l’afferravano e la tenevano ferma mentre tentava di divincolarsi.
Un lampo.
La stanza senza finestre, la lampadina giallastra che pendeva dal soffitto, la
sporcizia accumulata agli angoli delle pareti. Sentì le mani che la tenevano
immobile, che la spogliavano, che la frugavano nell’intimità. Il dolore si
allargò dal suo ventre e fluì come una marea oscura verso il suo seno, su su
fino alla testa, dove esplose di nuovo.
Un lampo.
Le ombre che si muovevano attorno a lei come fantasmi cremisi. Non aveva la
forza neppure per spostarsi di un millimetro. Il dolore scorreva su e giù sulla
sua pelle, tuffandosi all’improvviso all’interno per trapassarle ossa e organi.
Riconobbe una pistola nella mano di una delle ombre, ma non ebbe la forza di
fare nulla, anzi attese con rassegnazione e desiderio che giungesse la fine.
Un lampo.
Poi un altro. Gli spari silenziosi fecero sussultare il suo corpo inerte e
aprirono delle fontanelle amaranto nel suo ventre. Il suo cuore era spossato e
il sangue faceva persino fatica a fuoriuscire. Sara rantolò una maledizione e
poi si abbandonò all’oblio.”
L'autore e le considerazioni sul libro.
Gli sono ovviamente molto affezionato, ha dato il “la” alla mia velleità di
scrittore ed è l’inizio di una saga che ha visto gli stessi protagonisti
affrontare molti altri pericoli e avventure. Mentre lo si legge si pensa “solo
un’altra pagina prima di smettere” e questo lo considero un grande pregio.
E' reperibile
in tutte le librerie ed a quale costo?
Sì. È distribuito in maniera veramente capillare, si trova dappertutto e
costa 9,90 € in edizione con copertina rigida. Newton Compton ha fatto un
grande lavoro.
Cosa pensi
della situazione politica internazionale concernente Israele ed il suo futuro?
Premetto che io osservo la situazione politica internazionale attraverso il
filtro, che tutti abbiamo, di un’informazione che riflette sempre il pensiero
di chi la riporta. Sono comunque convinto che la politica di Israele, specie
per ciò che riguarda i territori occupati, sia inutilmente provocatoria. Nello
stesso tempo trovo assurdo che a distanza di 70 anni si possa parlare ancora
del diritto o meno dello stato israeliano di esistere. C’è e basta.
Israele ha
colpe nell'attuale crisi economica?
Questa è una domanda che mi spiazza. Non saprei cosa risponderti,
sinceramente.
Israele e la
crisi siriana.
Credo che in Siria si stiano riproponendo a distanza di decenni gli stessi
scenari della Guerra Fredda. Penso che i ribelli siano armati e sovvenzionati
da Israele e dagli Stati Uniti (leggi Mossad e CIA) e che Assad sia sostenuto e
armato dai Russi. Speravo di non vedere più situazioni del genere dopo la
caduta del Muro, ma immagino fosse utopia.
Israele e
l'atomica iraniana.
Lo stato di Israele è comprensibilmente spaventato da Ahmadinejad e dai
suoi propositi atomici. Credo che ci fosse il Mossad dietro il virus che ha
gravemente danneggiato le centrali iraniane (Stuxnet), e certo è meglio quello che i bombardieri con bombe ad
alta capacità di penetrazione usate per distruggere gli impianti. Per il resto,
come detto, mi sembrano scenari da Guerra Fredda e mi fanno tristezza, pur
essendo ottimi spunti per romanzi di spionaggio.
La tua
classica giornata lavorativa.
Niente di eclatante. Lavoro per un grande istituto bancario, dove mi occupo
di sviluppo software e reingegnerizzazione dei processi.
I tuoi
passatempi.
Da quando è nata mia figlia, oltre a lei c’è poco J. Comunque leggo, faccio scherma, guardo film e serie televisive.
Cosa ti piace
e non ti piace dei tuoi lavori.
Mi piace molto, moltissimo, il fatto di essere riuscito a trasportare i
ritmi cinematografici e fumettistici nello scritto. Lo dice chiunque legga
qualcosa di mio, anche se non tutti lo considerano un pregio. Il rovescio della
medaglia è che prediligendo il ritmo tendo a non approfondire molto le descrizioni
e la psicologia dei personaggi, anche se nella mia crescita come scrittore mi
sto imponendo di trovare un equilibrio.
Pratichi
altri sport oltre la scherma?
Ai tempi dell’università facevo atletica leggera, oggi la scherma è l’unico
sport che pratico.
Vai al
cinema?
Prima della nascita di Giulia moltissimo. Da allora solo per i film più
spettacolari, quelli che in TV perdono.
Film
preferito.
Ce ne sono parecchi, per i quali non saprei fare una classifica: la
trilogia del Signore degli Anelli, la prima trilogia di Guerre Stellari, il
Gladiatore, Blade Runner, i Predatori dell’Arca Perduta, Caccia a Ottobre
Rosso. Me ne sono perso senz’altro qualcuno.
Ultimo libro
letto ed il tuo preferito.
L’ultimo libro che ho letto (in versione ebook) è “Player One” di Ernest
Cline. Il mio preferito credo che sia ancora “Il nome della rosa” di Umberto
Eco.
Musica gusti.
Vado un po’ a momenti, comunque mi piacciono l’hard rock, l’heavy metal, la
musica progressive e quella ambient/dub. La uso moltissimo per isolarmi e
stimolare la mia creatività.
Sogni nel
cassetto.
Sarò un borghese piccolo piccolo, ma il mio sogno nel cassetto sarebbe
riuscire a vivere della mia scrittura senza che rimanga solo un hobby.
Mare o
montagna.
Mare l’estate e montagna per sciare. In realtà adoro la collina e la
campagna.
Viaggi fatti
o che sogno di fare.
Ho viaggiato tantissimo, soprattutto in Africa. Il posto più bello dove
sono stato è l’Uganda, mentre l’Australia e la Nuova Zelanda sono i viaggi che
vorrei fare prima o poi.
Curiosità su
di te.
Mah, non penso che ci sia molto da dire. Credo che la cosa più sorprendente
sia la mia doppia natura di ingegnere e di creativo, che spiazza molti.
Cosa pensi
del fenomeno immigrazione?
Credo che nessuno più degli italiani, che sono stati e spesso ancora sono
un popolo di migranti, dovrebbe capire il dramma che c’è dietro a questo
fenomeno. Penso però che si siano commessi e si continuino a commettere degli
errori nel permettere a chiunque indiscriminatamente di venire e soprattutto di
rimanere in Italia. Non saprei come risolvere il problema, però.
Cosa pensi
del volontariato?
È una delle grandi risorse di questo paese. Ho grande rispetto per chi lo
fa, qualsiasi sia il motivo che lo spinge.
Tu e la
politica italiana?
Ho sempre avuto idee progressiste, anche se da parecchio mi trovo privo di
qualcuno che le rappresenti realmente.
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