E’ morto questa mattina, al termine di una lunga malattia, l’ex giocatore di Inter, Venezia, Fiorentina e Lazio, Ferruccio Mazzola, figlio del grande Valentino Mazzola e fratello minore di Sandro. La sua figura è legata anche a un libro pubblicato nel 20o4, “Il terzo incomodo”, che rappresentò un pesante atto d’accusa nei confronti del mondo del calcio perché sollevava il sospetto che si facesse abuso di pratiche dopanti già negli Anni Sessanta e Settanta. Le sue rivelazioni destarono grande scalpore, poiché tirava in ballo Helenio Herrera (il ‘mago’ nerazzurro della Grande Inter): secondo l’autore, il tecnico avrebbe distribuito ai giocatori della rosa (sia titolari sia riserve) ‘pasticche’ capaci di aumentare le loro prestazioni atletiche.
Calciatore dalle buone qualità, il suo limite più grande fu costituito dal cognome di famiglia: pur avendo le doti necessarie per giocare a buon livello, erano immancabili i paragoni con i suoi più celebri congiunti, ovvero il padre Valentino, capitano del Grande Torino, e il fratello Sandro, che nell'Inter aveva vinto moltissimo.
Ciononostante, questo non impedì al più giovane e meno noto dei fratelli Mazzola di mettersi in luce. A cavallo tra gli anni 1960 e anni 1970 giocò nel ruolo sia di interno che di mezzala nell'Inter, Lecco,Venezia, Fiorentina e, soprattutto, Lazio, squadra con la quale vinse lo scudetto nella stagione 1973-74, anche se non disputò neanche un minuto.
Chiuse la carriera in Serie C, con il Sant'Angelo, non prima di aver provato l'esperienza americana con l'Hartford.
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