martedì 9 aprile 2013

Vino italiano, il futuro è a Est. +255% l'esportazione verso l'Ungheria


Presentati al Vinitaly di Verona i risultati dell'ultima ricerca Ismea sui mercati di destinazione del vino italiano. Prodotto che ha visto un calo dei volumi destinati all'estero, anche se l'Italia resta il primo fornitore al mondo di vino in termini quantitativi, ma per il quale si aprono nuove prospettive oltre confine, con opportunità interessanti in Paesi come Repubblica Ceca, Ungheria e Bulgaria.


Negli ultimi cinque anni, infatti, le percentuali di crescita della domanda di questi Paesi segnalano un +38% della Repubblica Ceca, il mercato più importante dell'area e un +255% dell'Ungheria, i cui volumi sono proporzionati alle dimensioni del Paese ma nel quale l'Italia rappresenta il leader per quanto riguarda l'esportazione vitinicola. Soffermandoci sui dati riguardanti l'Ungheria nel rapporto presentato da Ismea si osserva una crescita rilevante negli ultimi anni, con un picco nel 2011, quando dai 358.530 ettolitri di vino tricolore si passò a 1.008.011. In calo tra il 2011 e il 2012 gli sfusi, -26%, mentre salgono del 46% i listini medi. Tradotto in moneta si parla di oltre 36 milioni di euro, con una crescita del 7,6% rispetto al 2011 (34.324), mentre nel 2010 i milioni di euro erano poco più di 13.

Nessun commento:

Posta un commento