L’apprendimento rapido è il sogno di ogni studente, ma se non si è dotati naturalmente occorre affidarsi a delle memoteniche. Sono tecniche utilizzate sin dall’antichità che oggi sono state riabilitate. Alcune si affidano a meccanismi naturali mentre altre sono più artificiali: vediamole insieme
Probabilmente ognuno di noi si ricorderà di aver avuto un compagno di scuola che riusciva ad apprendere molto velocemente, scatenando così l’invidia di tutti. Avere una memoria veloce ed estremamente efficace è un dono, ma chi non è dotato, non deve disperare perché esistono molte tecniche di apprendimento rapido. Si tratta di memotecniche che fino a poco tempo fa venivano considerate solo dei trucchi.
L’apprendimento rapido nel tempo
Le tecniche di apprendimento rapide sono state utilizzate da molti personaggi storici, anche molto lontani nel tempo, come Platone ed Aristotele. Negli anni ci sono stati molti miglioramenti e attualmente è stata conferita maggiore dignità all’apprendimento rapido. Nello specifico, recenti ricerche hanno dimostrato come le memotecniche si colleghino ai meccanismi di base del cervello. Grazie a questa consacrazione, le università americane le insegnano e le utilizzano dagli anni ’50.
Alla base delle memotecniche per l’apprendimento rapido
Le memotecniche agiscono come supporti alla memoria alla pari di strumenti esterni, quali le agende o i calendari. Possono basarsi su meccanismi naturali o artificiali, anche se le prime che sfruttano meccanismi cognitivi presenti, sono le più efficaci. Lo scopo è quello di ordinare le informazionifin dal momento della loro percezione in modo tale da aumentare la consapevolezza circa la localizzazione di quanto memorizzato incrementando la velocità di recupero. I principi che vengono sfruttati sono: la conversione in immagini, l’associazione ad immagini e l’uso della fantasia.
Alcune tecniche per l’apprendimento rapido
Le memotecniche usate a sostegno di un apprendimento rapido sono diverse e si rifanno ad alcuni meccanismi cognitivi che usiamo quotidianamente. Vediamo alcune:
- associazione mentale: si tratta di un meccanismo inconscio che deve essere reso consapevole e quindi usato volontariamente. Si tratta di associare l’informazione nuova a qualcosa già presente in memoria;
- categorizzazione: suddivisione delle informazioni in categorie omogenee, diminuendo così il carico delle memoria;
- acronimi e acrostici: le prime sono delle sigle che condensano più informazioni, mentre gli acrostici sono parole le cui lettere costituiscono dei suggerimenti per recuperare le informazioni desiderate;
- tecnica dei loci: all’associazione delle informazioni si combina l’ordinamento delle stesse. Ci si immagina un percorso noto e ad ogni tappa si associa un argomento da ricordare. È utile soprattutto per ricordare la scaletta di un discorso.
- categorizzazione: suddivisione delle informazioni in categorie omogenee, diminuendo così il carico delle memoria;
- acronimi e acrostici: le prime sono delle sigle che condensano più informazioni, mentre gli acrostici sono parole le cui lettere costituiscono dei suggerimenti per recuperare le informazioni desiderate;
- tecnica dei loci: all’associazione delle informazioni si combina l’ordinamento delle stesse. Ci si immagina un percorso noto e ad ogni tappa si associa un argomento da ricordare. È utile soprattutto per ricordare la scaletta di un discorso.
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