mercoledì 27 luglio 2016

Francia - Strage di Rouen: quante falle nella sicurezza

 Identificato anche il secondo attentatore dell'attacco di ieri nella chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvay, Si tratterebbe di un ventenne che, come l'altro terrorista Adel Kermichesarebbe stato schedato dalle autorità francesi con la lettera 'S', utilizzata per indicare le persone a rischio radicalizzazione. 
Secondo quanto riporta il giornale Le Point, nel brutale attentato  i due assalitori hanno usato tre donne come scudi per impedire alle forze dell'ordine di portare a termine l'operazione con successo. Dopo i tentativi di negoziazione, Adel Kermiche e il secondo terrorista si sono decisi a uscire, urlando "Allah Akhbar". La polizia ha aperto il fuoco e i due uomini sono stati uccisi. 
Il secondo autore dell'attacco, il cui viso è stato sfigurato dai proiettili della polizia, è Abdel Malik P., probabilmente originario della Savoia. Una carta d'identità riportante questo nome è stata trovata ieri nell'abitazione di Adel Kermiche. Come riporta Le Parisien, "molti elementi fanno pensare che sia proprio lui il secondo assalitore". Secondo quanto affermato dal quotidiano francese, Abdel Malik P. alloggiava da Adel Kermiche da un po' di tempo. Anche lui aveva intenzione di arruolarsi in Siria.
Emergono intanto nuovi dettagli su Adel Kermiche, il diciannovenne nativo di Rouen: il ragazzo soffriva di disturbi psichici fin dall'infanzia, tanto da essere stato costantemente seguito da psicologi da quando aveva 6 anni. E' quanto afferma Le Monde sulla base del profilo del giovane, tracciato a suo tempo da esperti su incarico della magistratura. Espulso da scuola a 12 anni per "disturbi comportamentali", nella sua scheda risultava essere un "soggetto oper-attivo". Durante l'adolescenza ha continuato a essere periodicamente ricoverato in ospedale per problemi mentali, fino ad essere internato per quindici giorni in un reparto psichiatrico. Il ragazzo era considerato un po' da tutti come una vera e propria "bomba a orologeria", imprevedibile e intrattabile. Assorbì a tal punto i dettami analitici da aver immaginato di poterne fare in futuro la propria stessa professione, anche se pare avesse già diverse opportunità di lavoro come animatore. Arrestato dopo il secondo tentativo fallito di unirsi alle file dello Stato Islamico in Siria, e condannato per associazione a delinquere di stampo terroristico, mal sopportava la detenzione, arrivando addirittura a coltivare "idee suicide". E' quanto afferma il giudice di sorveglianza con cui il ragazzo aveva incontri regolari. Abel si era detto pentito dei propri errori: "Ho voglia di riprendermi la mia vita, di rivedere i miei amici, di sposarmi", dichiarò. La miscela di traumi pregressi, presa di coscienza, desiderio di riscatto, oltre alla garanzia rappresentata dall'aiuto familiare, convinsero il magistrato a concedere al presunto ex aspirante jihadista una possibilità di riscatto: ecco perchè dallo scorso marzo la carcerazione era stata sostituita dalla libertà vigilata con l'obbligo del braccialetto elettronico. Quello di cui verosimilmente non si tenne debito conto fu l'influsso negativo delle conoscenze fatte in prigione: Adel condivideva la cella con un saudita, e soprattutto aveva incontrato un connazionale, da cui si lasciò ispirare, che per diciotto mesi aveva combattuto con le milizie dell'Isis.
Il giovane si definiva un "musulmano che si basa sui valori della misericordia e della benevolenza", e "non un estremista", fino a sostenere di recitare le preghiere solo due volte il giorno, invece delle canoniche cinque, saltando in particolare quella del primo mattino "perchè non mi sono ancora svegliato". 
In un video postato in rete nello stesso giorno dell'attaco a Rouen, lo Stato islamico avverte la Francia che i suoi attacchi in Europa proseguiranno fino a quando non saranno fermati i raid aerei della coalizione internazionale sulle città controllate dagli uomini del Califfato in Siria e Iraq. Nel filmato appare la scritta di Raqqa, roccaforte dell'Isis in Siria, e si vede un uomo con il volto coperto che indossa una divisa mimetica parlare in lingua francese da un giardino pubblico.
Senza riferimenti espliciti all'attacco di ieri, l'uomo afferma: "Come voi spargete il nostro sangue noi spargiamo il vostro. E come ci combattete vi combattiamo. Oggi è un grande giorno per i musulmani che fa la gioia della nazione di Maometto. La Francia sanguina e con il volere di Allah l'emorragia proseguirà. Questa è la nostra risposta ai vostri raid aerei, crociati. Questa operazione è solo l'inizio di una catena di uccisioni e attacchi sui Paesi della coalizione. Vi abbiamo avvertito in passato: le nostre azioni e le nostre parole rimarranno ferme. E proseguiremo a colpirvi fino a quando voi ci uccidete: fermate i bombardamenti".

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