L'Ocse evidenzia la situazione anomala nel rapporto tra istituzioni e cittadini in Italia. L'Italia è in coda tra i Paesi avanzati per la fiducia dei cittadini nel governo, nei partiti e nelle banche. Anche verso la giustizia prevale la diffidenza e solo la polizia locale (L'Arma su tutti) si salva dalla debacle.
Questi i risultati "devastanti", secondo il rapporto "Government at a Glance" pubblicato dall'Ocse, che passa in rassegna vizi e virtù degli apparati pubblici dei 34 Paesi aderenti.
La Penisola si contraddistingue anche per i tempi biblici dei processi, le difficoltà della giustizia civile, i "nodi" del sistema scolastico, la scarsa presenza femminile nelle posizioni di vertice e gli stipendi record dei top manager pubblici.
In base ai dati dello studio, nel 2012 solo il 28% degli italiani aveva fiducia nel governo contro il 40% medio dell'area Ocse e su 34 paesi la Penisola non va oltre il 24esimo posto, dietro anche a Cile e Spagna (sondaggio Gallup).
Senza sorpresa il Paese più sfiduciato verso i propri governanti è la Grecia (12%), mentre al top c'è la Svizzera, dove il Governo si guadagna il plauso dell'80% dei cittadini. Per l'Italia è ancora peggiore la rilevazione Eurobarometer di quest'anno, con una fiducia nel Governo e nei partiti politici crollata attorno al 10%.
Anche banche e istituzioni finanziarie ispirano scarso affidamento, visto che solo due italiani su dieci si pronunciano a loro favore.
La fiducia nei media a sua volta non brilla (ma sulle notizie potete sempre contare su noi.....), fermandosi al 35% degli interpellati, mentre in Spagna supera il 50% e in Canada e Cile il 60%.
Il sistema giudiziario, ritenuto affidabile da circa quattro italiani su dieci, resta sotto la media Ocse che è del 50%.
La polizia locale invece brilla, raccogliendo la fiducia di oltre il 70% della popolazione. Tra i motivi dell'insoddisfazione dilagante nella Penisola ci sono probabilmente i dubbi sull'integrità delle authority: oltre l'80% degli italiani ritiene che la corruzione sia diffusa a Palazzo.
Tasto dolente anche l'istruzione, dove la Penisola è penultima nella spesa rispetto al totale delle uscite statali (8,5%) e sono a fondo classifica il grado di soddisfazione verso le scuole (60% contro la media Ocse del 70% e percentuali attorno al 90% nei Paesi nordici), come pure i salari degli insegnanti.
Lascia a desiderare secondo gli italiani pure la qualità del servizio sanitario (sestultima).
Dallo studio emerge anche il penultimo posto per il ricorso agli appalti pubblici (21% della spesa totale), il cui maggior utilizzo potrebbe andare a beneficio delle casse statali. Un altro capitolo tormentato è quello della giustizia: i quasi 600 giorni che in media servono in Italia per arrivare a una sentenza di primo grado sono i più lunghi di tutta l'area Ocse.
Per la giustizia civile valutata sulla base di accessibilità, efficacia, imparzialità e competenza, l'Italia è al terzultimo posto tra i Paesi Ocse (precede solo Turchia e Messico) ed è quart'ultima per l'applicazione delle norme in generale.
A mettere in evidenza la Penisola è anche il compenso annuale dei manager pubblici, che per le posizioni di vertice superava nel 2011 i 600mila dollari l'anno in media, una generosità senza rivali nell'Ocse, dove la media si ferma sui 200mila euro. L'incidenza dell'impiego pubblico sull'occupazione totale è per altro sotto la media ed è pure in calo rispetto a una decina di anni fa.
Le donne occupano il 70% dei posti pubblici, assegnando all'Italia il primo posto tra i Paesi industrializzati sotto questo profilo. Prevalgono tuttavia le posizioni di segretaria e le top manager pubbliche sono rare (meno del 30%). Così come è scarsissima la presenza di donne nei gradi più elevati della magistratura: solo una su dieci è presidente di tribunale. In aumento, ma sempre sotto le medie Ocse la presenza femminile in Parlamento e nel Governo: entrambe oscillano attorno al 20%
Povera Italia...... non resta che rialzarsi e dimostrare il nostro valore!!!!!
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L'Ocse evidenzia la situazione anomala nel rapporto tra istituzioni e cittadini in Italia. L'Italia è in coda tra i Paesi avanzati per la fiducia dei cittadini nel governo, nei partiti e nelle banche. Anche verso la giustizia prevale la diffidenza e solo la polizia locale (L'Arma su tutti) si salva dalla debacle.
Questi i risultati "devastanti", secondo il rapporto "Government at a Glance" pubblicato dall'Ocse, che passa in rassegna vizi e virtù degli apparati pubblici dei 34 Paesi aderenti.
La Penisola si contraddistingue anche per i tempi biblici dei processi, le difficoltà della giustizia civile, i "nodi" del sistema scolastico, la scarsa presenza femminile nelle posizioni di vertice e gli stipendi record dei top manager pubblici.
La Penisola si contraddistingue anche per i tempi biblici dei processi, le difficoltà della giustizia civile, i "nodi" del sistema scolastico, la scarsa presenza femminile nelle posizioni di vertice e gli stipendi record dei top manager pubblici.
In base ai dati dello studio, nel 2012 solo il 28% degli italiani aveva fiducia nel governo contro il 40% medio dell'area Ocse e su 34 paesi la Penisola non va oltre il 24esimo posto, dietro anche a Cile e Spagna (sondaggio Gallup).
Senza sorpresa il Paese più sfiduciato verso i propri governanti è la Grecia (12%), mentre al top c'è la Svizzera, dove il Governo si guadagna il plauso dell'80% dei cittadini. Per l'Italia è ancora peggiore la rilevazione Eurobarometer di quest'anno, con una fiducia nel Governo e nei partiti politici crollata attorno al 10%.
Anche banche e istituzioni finanziarie ispirano scarso affidamento, visto che solo due italiani su dieci si pronunciano a loro favore.
Senza sorpresa il Paese più sfiduciato verso i propri governanti è la Grecia (12%), mentre al top c'è la Svizzera, dove il Governo si guadagna il plauso dell'80% dei cittadini. Per l'Italia è ancora peggiore la rilevazione Eurobarometer di quest'anno, con una fiducia nel Governo e nei partiti politici crollata attorno al 10%.
Anche banche e istituzioni finanziarie ispirano scarso affidamento, visto che solo due italiani su dieci si pronunciano a loro favore.
La fiducia nei media a sua volta non brilla (ma sulle notizie potete sempre contare su noi.....), fermandosi al 35% degli interpellati, mentre in Spagna supera il 50% e in Canada e Cile il 60%.
Il sistema giudiziario, ritenuto affidabile da circa quattro italiani su dieci, resta sotto la media Ocse che è del 50%.
La polizia locale invece brilla, raccogliendo la fiducia di oltre il 70% della popolazione. Tra i motivi dell'insoddisfazione dilagante nella Penisola ci sono probabilmente i dubbi sull'integrità delle authority: oltre l'80% degli italiani ritiene che la corruzione sia diffusa a Palazzo.
Tasto dolente anche l'istruzione, dove la Penisola è penultima nella spesa rispetto al totale delle uscite statali (8,5%) e sono a fondo classifica il grado di soddisfazione verso le scuole (60% contro la media Ocse del 70% e percentuali attorno al 90% nei Paesi nordici), come pure i salari degli insegnanti.
Lascia a desiderare secondo gli italiani pure la qualità del servizio sanitario (sestultima).
Tasto dolente anche l'istruzione, dove la Penisola è penultima nella spesa rispetto al totale delle uscite statali (8,5%) e sono a fondo classifica il grado di soddisfazione verso le scuole (60% contro la media Ocse del 70% e percentuali attorno al 90% nei Paesi nordici), come pure i salari degli insegnanti.
Lascia a desiderare secondo gli italiani pure la qualità del servizio sanitario (sestultima).
Dallo studio emerge anche il penultimo posto per il ricorso agli appalti pubblici (21% della spesa totale), il cui maggior utilizzo potrebbe andare a beneficio delle casse statali. Un altro capitolo tormentato è quello della giustizia: i quasi 600 giorni che in media servono in Italia per arrivare a una sentenza di primo grado sono i più lunghi di tutta l'area Ocse.
Per la giustizia civile valutata sulla base di accessibilità, efficacia, imparzialità e competenza, l'Italia è al terzultimo posto tra i Paesi Ocse (precede solo Turchia e Messico) ed è quart'ultima per l'applicazione delle norme in generale.
A mettere in evidenza la Penisola è anche il compenso annuale dei manager pubblici, che per le posizioni di vertice superava nel 2011 i 600mila dollari l'anno in media, una generosità senza rivali nell'Ocse, dove la media si ferma sui 200mila euro. L'incidenza dell'impiego pubblico sull'occupazione totale è per altro sotto la media ed è pure in calo rispetto a una decina di anni fa.
A mettere in evidenza la Penisola è anche il compenso annuale dei manager pubblici, che per le posizioni di vertice superava nel 2011 i 600mila dollari l'anno in media, una generosità senza rivali nell'Ocse, dove la media si ferma sui 200mila euro. L'incidenza dell'impiego pubblico sull'occupazione totale è per altro sotto la media ed è pure in calo rispetto a una decina di anni fa.
Le donne occupano il 70% dei posti pubblici, assegnando all'Italia il primo posto tra i Paesi industrializzati sotto questo profilo. Prevalgono tuttavia le posizioni di segretaria e le top manager pubbliche sono rare (meno del 30%). Così come è scarsissima la presenza di donne nei gradi più elevati della magistratura: solo una su dieci è presidente di tribunale. In aumento, ma sempre sotto le medie Ocse la presenza femminile in Parlamento e nel Governo: entrambe oscillano attorno al 20%
Povera Italia...... non resta che rialzarsi e dimostrare il nostro valore!!!!!
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