Sembra quasi incredibile: Plutone ha una quinta luna. Per il momento l’hanno battezzata con la sigla P5 ma la sua esistenza sta intrigando i planetologi perché si trovano davanti ad un sistema di corpi ben più complesso rispetto a quanto immaginato. La scoperta è ancora una volta del telescopio spaziale Hubble in orbita intorno alla Terra, il quale, ormai da anni, ha fatto del remoto corpo celeste uno dei suoi obiettivi privilegiati nel sistema solare. Infatti anche le ultime tre lune (Nix e Hydra trovate nel 2006 e P4 individuata l’anno scorso) sono il frutto dell’obiettivo del telescopio della Nasa. Caronte, invece, venne scoperto da Terra nel 1978 ed è il maggiore come taglia: 1.207 chilometri.
Il nuovo arrivato ha una forma irregolare con dimensioni tra i 10 e i 25 chilometri. E’ su un’orbita circolare sulla quale volano anche altre lune. Ma, appunto, ciò che stimola la curiosità e la scienza è il loro numero che, secondo i planetologi, deriverebbe da uno scontro tra Plutone ed un altro corpo celeste miliardi di anni fa. Oltre a questo aspetto legato all’origine del sistema plutoniano ancora da chiarire, ci sono altri elementi oggi considerati con attenzione. La conoscenza di quell’ambiente è indispensabile perché nel 2015 arriverà la sonda New Horizon della Nasa per una ricognizione ed è dunque è opportuno evitare rischi. Ma nello stesso tempo si aggiunge un obiettivo in più da indagare se possibile.
Nessun commento:
Posta un commento