Siamo nati e non moriremo mai più. (Chiara Corbella Petrillo).
Non ho mai conosciuto Chiara se non attraverso i racconti di chi le ha e le vuole bene. Non è facile scrivere su di lei neppure per chi lo fa "anche" per mestiere (ma soprattutto come vocazione) come il sottoscritto. Ma sia il giornalista che l'uomo non possono fare a meno di sentire il cuore battere più forte e la propria anima commuoversi davanti ad una storia come questa. A volte si stenta a crederci! Ma è tutto vero? Forse si tratta di un film, un libro romanzato... no ragazzi è tutto vero. Nel 2012, si proprio nel 2012 Chiara e suo marito Enrico ci hanno insegnato questo. Il vero amore è dare la vita per gli altri. Penseranno in molti: è così difficile seguire il cammino della vita quotidiano, "sopportare" chi ti chiede aiuto, ti critica, ti assilla, parla male di te, semina zizzania ecc...... come si fa ad essere così "speciali" in un mondo in cui lo sport principale è spesso quello di offendere il prossimo e pensare solo al proprio "inestimabile EGO"? Il mio caro amico Don Valerio (del quale riporto sotto il suo "omaggio" a Chiara ha postato nel suo blog una fantastica maglietta con scritto "Dio esiste e non sei tu". Tra poche ore tenteranno anche di spiegarci che il mondo è nato grazie ad una particella (guarda caso denominata la Particella di Dio"). Tutto perchè l'uomo vuole dimostrare che sa fare da soloe non ha bisogno di nessuno figurarsi di Dio. Ebbene la storia di Chiara è il contrario di tutto questo, Chiara è l'esempio che Dio esiste e può vivere con il suo amore dentro di te basta permetterglielo. Indubbiamente è difficilissimo anche per chi crede in LUI ma Chiara dimostra che è possibile riuscirci basta volerlo veramente affidandosi alla Divina Provvidenza. Grazie Chiara!
Eccovi la sua storia: fonte il suo blog http://www.chiaracorbellapetrillo.it
Chiara Corbella è una ragazza nata in cielo pochi giorni fa. Aveva 28 anni ed era sposata con Enrico Petrillo.
Una coppia normalissima della generazione Wojtyla, cresciuta… in parrocchia e a pane "e Gmg".
Dopo essersi conosciuti a Medugorje hanno fatto un cammino da fidanzati con l’aiuto di alcuni frati di Assisi, e si sono sposati nel settembre 2008.
Chiara è rimasta subito incinta di Maria. Ma purtroppo alla bimba, sin dalle prime ecografie, è stata diagnosticata un’anencefalia. Senza alcun tentennamento l’hanno accolta e accompagnata nella nascita terrena e, dopo circa 30 minuti, alla nascita in Cielo.
Ho assistito personalmente al funerale che è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Una vittoria di Cristo sulla morte, ribadita da questa piccola bara bianca e da due genitori che hanno scritto e cantato, ringraziando e lodando il Signore per tutta la Messa. Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza. Anche in questo caso l’ecografia non è andata bene. Il bimbo, questa volta era un maschietto, era senza gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra hanno scelto di portare avanti la gravidanza. Ho parlato io stesso con Enrico che mi raccontava la sua gioia di avere un bimbo anche se privo delle gambe. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia ha evidenziato delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita. Anche in questo caso i due giovani con il sorriso (io l’ho visto e seguito quel sorriso che nasce dalla fede) hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta (anche in questo caso) poco dopo la nascita terrena.
C’ero anche al funerale di Davide. Anche lì tanta bellezza, tanta fede e una sorta di invidia per quella gioia portata nonostante la croce. Una gioia non finta e di circostanza, ma esempio per molte famiglie coetanee.
Finalmente una nuova gravidanza: Francesco… Tutti noi amici abbiamo gioito non poco per questa notizia e per la speranza di Chiara ed Enrico verso la vita. Molti avrebbero – comprensibilmente – desistito dal riprovarci. E mentre le ecografie confermavano la salute del bimbo, al quinto mese di nuovo la croce. A Chiara è stata diagnosticata una brutta lesione della lingua e fatto, un primo intervento i medici le hanno detto che si trattava di un carcinoma. Nonostante questo, Chiara ed Enrico hanno voluto difendere questa vita. Non hanno avuto dubbi e hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma. Chiara, infatti, solo dopo il parto si è potuta sottoporre ad un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia. Il sottoscritto e molte altre famiglie, sono testimoni oculari di tutte queste prove portate avanti con il sorriso e con un sereno e incomprensibile affidamento alla Provvidenza.
Ho parlato più e più volte con Chiara ed Enrico di come in tutte queste prove mai si son lasciati sconvolgere, ma solo hanno accettato la volontà di Colui che non fa nulla per caso. E di come, sempre, hanno ripetuto la loro preghiera quotidiana di consacrazione a Maria terminante con Totus Tuus… Potrei raccontare molte altre cose… i mesi difficili di chemio e radioterapia, il rosario familiare del giovedì sera messo in piedi da varie famiglie a loro vicine, la consacrazione del loro figlio a Maria nella Porziuncola… Ora Chiara è nata in cielo. E in molti siamo testimoni di questa vita Santa
Ecco come si raccontava Chiara:
Omaggio dal Don....
Carissimi Chiara ed Enrico,
sono don Valerio, un parroco di Roma. Sento di dovervi ringraziare e di dover testimoniare il bellissimo dono che il Signore mi ha fatto di conoscervi e di partecipare un po’ alla vostra storia. Ho saputo di voi da don Fabio Rosini, che raccontò la vostra storia in una catechesi poco prima di Pasqua, e da allora vi ho avuto nel cuore e nelle preghiere. Poi, ho avuto il dono di venire a pregare da voi il rosario la sera del 14 giugno. Chiara era lì, vestita da sposa, come vincitrice che riposava dopo la battaglia, in un clima di commozione e di stupore, con quella atmosfera che solo nella morte dei santi si può respirare: che bello vedere e toccare che il Signore ha veramente sconfitto la morte! Da quella sera io lo so, e non desidero altro che quella bellezza, che quello stile di vita sorridente, che quel cercare il Regno di Dio prima di qualunque altra cosa. Vi ringrazio e ringrazio Dio per quel funerale: se un funerale può essere così bello, una festa, che cosa sarà mai il paradiso! Mi sono commosso e da giorni sto vivendo con quella commozione nel cuore, col desiderio di cielo. Spesso parlo di Chiara alle persone che incontro, e restano affascinate. Sono convinto che la vostra storia di sofferenza e di resurrezione lancerà nel cammino della santità tante persone: vedo nella nostra amata Chiesa di Roma una primavera nuova, credo che le bellissime esperienze di fede lanciate anche dalle catechesi dei dieci comandamenti e dai laboratori della fede di don Fabio Rosini abbiano prima toccato e convertito, poi abbiano fatto fiorire vocazioni e ora inizino a portare frutti di santità, e siamo solo all’inizio… Grazie ancora di cuore, anche a voi familiari! (Don Valerio Bortolotti).
Omaggio dalla Rete: da Monica Macori
Ecco il mio pensiero x Chiara Corbella:
“Non ho mai conosciuto Chiara di persona, purtroppo, ma, come tanti, ho ascoltato la sua testimonianza e ho partecipato non alle sue esequie bensì alla “festa della sua nascita in cielo”, perché per me tale è stata… Ciò che mi è rimasto dentro e che porterò nel cuore per il resto dei miei giorni come insegnamento di vita, sono stati il suo costante sorriso, la sua luce negli occhi, nonostante le croci che ha accettato e affrontato, e la sua semplice tranquillità con cui ha affrontato tutte le enormi prove che le sono arrivate. Questo è un aspetto di cosa significhi avere veramente Fede: la tranquillità, il non aver paura…come dice anche Gesù sul Lago Tiberiade durante la tempesta, “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede? “ Da Chiara ho imparato, ancora di più, che non si deve avere paura, che non si deve temere, che ci si deve affidare, senza timore, ai disegni di Dio, qualsiasi essi siano e non ci si deve disperare, neppure nelle più terribili prove…non serve disperarsi, non serve avere paura se si ha la consapevolezza che il Signore è con noi e ci sostiene, aiutandoci a portare il carico del fardello pesante che ci opprime… Chiara è l’esempio vivente di cosa significa affidarsi al Signore, di cosa significa non aver timore…lei, in concreto, non ha avuto paura…”