La n'drangheta ha scelto di riciclare denaro nelle energie rinnovabili. Un business finito nel mirino della Guardia di Finanza che ha posto sotto sequestro su indicazione della Divisione distrettuale antimafia di Catanzaro il parco eolico di Isola Capo Rizzuto, del valore di 350 milioni di euro, la cui proprietà è ritenuta riconducibile al boss Pasquale Arena.
L'impianto, il "Wind farm Isola Capo Rizzuto", è dotato di ben 48 aerogeneratori ed è considerato fra i più grandi d'Europa per estensione e potenza erogata. Secondo quanto riferito dagli inquirenti è stato possibile accertare che il capo storico della cosca non appena uscito dal carcere dopo un lungo periodo di detenzione a regime di 41-bis "non solo chiedeva conto dell'iniziativa economica intrapresa durante la sua asse le interessi economici sottesi) ma addirittura poneva in essere comportamenti tali da voler manifestare in modo palese l'intenzione di riappropriarsi del controllo della stessa, interessandosi per la vendita del parco in questione".
"Tali circostanze - riferiscono ancora gli inquirenti - hanno dimostrato come l'affare dell'eolico non costituisse il frutto di un'iniziativa economica libera e scevra da condizionamenti di natura mafiosa, bensì il risultato di un preciso disegno strategico rientrante nell'alveo degli interessi imprenditoriali della cosca ai quali rimane inscindibilmente avvinto e la cui rilevanza sotto il profilo patrimoniale e finanziario suscita la volontà del boss di riprendere in mano il controllo della situazione".
Rinnovabili nel mirino della criminalità anche in Sicilia, dove cinque persone sono finite in manette accusate di tentata concussione, corruzione, emissione e utilizzo di fatture false. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno riguardato "un noto gruppo imprenditoriale con sede ad Alcamo (TP) operante da anni nel settore delle energie rinnovabili in Sicilia che ha beneficiato, grazie alla corresponsione di tangenti, di illecite agevolazioni nella realizzazione di imponenti parchi eolici, consistenti sostanzialmente in ingiustificate semplificazioni dell'iter amministrativo".
Le pale eoliche, questi giganti buoni sempre in movimento, non possono non affascinare e incuriosire. Ed è per questo, per togliervi qualche dubbio, che vi spieghiamo come funzionano. Innanzitutto iniziamo col distinguere due tipologie di turbine eoliche: quelle ad asse verticale e quelle ad asse orizzontale.
Le turbine che si vedono abitualmente nei moderni parchi eolici, sono costituite da una torre e trepale ad asse orizzontale, dalle quali prendono il nome (generatori eolici ad asse orizzontale). Meno frequenti sono le turbine ad asse verticale, meno efficienti delle prime, sono in grado tuttavia, di incanalare il vento in tutte le direzioni e, anche con venti deboli, riescono a ruotare rapidamente. Sono costituite da una torre centrale intorno alla quale sono disposte le pale verticali.
Ma passiamo a vedere come fanno le pale eoliche a generare energia…
In cima alla torre trovano spazio il rotore, il generatore elettrico e un motore controllato da un computer che fa in modo che le pale siano sempre ruotate verso il vento per sfruttarlo quanto più possibile.
Il segreto è nella forma delle pale che non sono piatte, ma hanno una forma leggermente ricurva sul lato superiore, il che faaumentare la velocità del vento su tale lato e diminuisce la densità dell’aria. Questa pressione superiore, minore di quella lungo il lato inferiore della pala, crea una portanza aerodinamica che fa ruotare la pala.
L’energia è generata dalla rotazione della pala che, ruotando, fa girare un albero motore che alimenta il generatore elettrico.
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